
Cina, piano di pace in 12 punti per porre fine alla guerra tra Ucraina e Russia
A distanza di dodici mesi dall’inizio del conflitto tra Mosca e Kiev, Pechino ha reso noto un documento che punta a una de-escalation tra le parti: all’interno viene menzionato il rigetto sia dell’uso che della minaccia del nucleare, ma anche la fine del rifornimento delle armi e di una mentalità “da Guerra Fredda”. “È un buon segnale, questo è un segno dell’impegno cinese nel mettere fine al conflitto ucraino”, ha fatto sapere Kiev

A un anno dall’inizio del conflitto in Ucraina, Pechino ha reso nota la “Posizione della Cina sulla soluzione politica della crisi ucraina”, un documento di 12 punti che vuole raggiungere una de-escalation tra le parti. All’interno la Cina menziona la sicurezza dei civili, il rispetto del diritto internazionale umanitario e si dimostra contraria agli attacchi contro le centrali nucleari. Il documento prevede il rigetto di uso e minaccia delle armi atomiche, la fine delle ostilità, la ripresa dei colloqui di pace e l'eliminazione delle sanzioni
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SOVRANITÀ AL PRIMO PUNTO - Al primo punto c'è il rispetto di sovranità, indipendenza e integrità territoriale di tutti i Paesi secondo le leggi internazionali riconosciute, compresi scopi e principi della Carta delle Nazioni Unite
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LA SICUREZZA - Al secondo punto c'è l'abbandono della "mentalità della Guerra Fredda": la sicurezza di un Paese non può andare a scapito di quella di altri Paesi e "la sicurezza regionale non può essere garantita rafforzando o addirittura espandendo i blocchi militari". Secondo Pechino è necessario un concetto di sicurezza comune, globale, cooperativo e sostenibile per la stabilità a lungo termine del mondo
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LO STOP AI COMBATTIMENTI - Il cessate il fuoco e lo stop ai combattimenti fanno parte del terzo punto: è necessario "sostenere Russia e Ucraina affinché si incontrino", evidenzia Pechino, e riprendano il dialogo diretto per arrivare a un cessate il fuoco globale (in foto, l'incontro dello scorso luglio tra Russia e Ucraina sulla questione del grano, mediato dalla Turchia di Erdogan)
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NEGOZIATI UNICA VIA DI USCITA – Al quarto punto la Cina pone i colloqui e i negoziati, che sostiene essere “l'unica via d'uscita praticabile"
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LA PROTEZIONE DEI CIVILI – Successivamente, al quinto punto, Pechino pone la protezione dei civili e la creazione di corridoi umanitari per l'evacuazione dalle zone di guerra
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IL RISPETTO DEL DIRITTO UMANITARIO INTERNAZIONALE - Al sesto punto, invece, c'è l'invito a "rispettare rigorosamente il diritto umanitario internazionale", astenendosi dall'attacco a civili e a strutture civili, oltre che a favorire lo scambio di prigionieri
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IL NUCLEARE - Al settimo e all'ottavo punto ci sono il mantenimento della sicurezza delle centrali nucleari (no agli attacchi armati e sì al ruolo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica) e il rigetto delle armi nucleari (non possono essere usate e la guerra nucleare non può essere combattuta) sia sul loro uso sia sulla semplice minaccia. "Ci opponiamo allo sviluppo e all'uso di armi biologiche e chimiche da parte di qualsiasi Paese e in qualsiasi circostanza", evidenzia la Cina
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I CEREALI - Le garanzie per l'export di cereali sono al nono punto: "Tutte le parti dovrebbero attuare l'accordo firmato da Russia, Turchia, Ucraina e Onu in modo equilibrato, completo ed efficace"

STOP ALLE SANZIONI UNILATERALI - Poi, al decimo, stop alle sanzioni unilaterali e alle pressioni che "non solo non risolveranno i problemi, ma ne creeranno di nuovi"

LA STABILITÀ DELLE FILIERE - All'undicesimo punto, l'appello per "la stabilità delle filiere industriali e di approvvigionamento" a tutela dell'economia globale

LA RICOSTRUZIONE – Infine, al dodicesimo punto, la Cina invita a promuovere la ricostruzione postbellica

LA REAZIONE DI KIEV – A seguito della pubblicazione del piano cinese, l’Ucraina ha fatto sapere di ritenere il documento “un buon segnale e un segno che la Cina vuole essere coinvolta negli sforzi globali per mettere fine al conflitto ucraino", ha detto l'incaricata d'affari dell'ambasciata ucraina nella capitale cinese, Leshchynska Zhanna. "All'Ucraina piacerebbe vedere la Cina dalla sua parte, anche se al momento non sta appoggiando gli sforzi ucraini", ha dichiarato Zhanna

LA POSIZIONE DELL’UE – Anche l’Unione europea afferma di non essere pregiudizialmente contraria al documento cinese: “È un documento di posizione, non una proposta di pace, e l'Ue lo studierà. Se il documento di posizione è un segnale positivo per l'Ucraina, allora lo è per l'Ue, anche se lo stiamo studiando attentamente”, ha dichiarato l'ambasciatore europeo in Cina, Jorge Toledo
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