Russia e Ucraina, l'economia a un anno dalla guerra: sanzioni, aiuti e crisi energetica
Il 24 febbraio 2022, esattamente un anno fa, Mosca lanciava la sua offensiva contro Kiev. Da allora cosa è successo sul fronte dell’energia? E su quello delle sanzioni? Questi i temi principali affrontati nell’ultima puntata di Numeri, di Sky TG24
Quello energetico è stato uno dei fronti più caldi da quando l’Ucraina è stata invasa dalla Russia, esattamente un anno fa, il 24 febbraio 2022. In 365 giorni cosa è successo sul fronte dell’energia? E su quello delle sanzioni? E quanti soldi, in aiuti all'Ucraina, hanno speso i Paesi che hanno scelto di sostenere Kiev? Questi i temi affrontati nell’ultima puntata di Numeri, di Sky TG24
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Nell'ultimo anno sono stati ancora molti i Paesi che hanno dato grandi quantità di denaro alla Russia per l'acquisto di idrocarburi. In prima posizione c'è la Cina, seguita dalla Germania - nonostante non compri più quasi nulla da Mosca - e poi dalla Turchia. E l'Italia? È sesta, con la maggior parte di acquisti che ha riguardato il petrolio. In totale, abbiamo dato circa 14 miliardi di euro alla Russia per il petrolio e il gas
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Quando è scoppiata la guerra, il Fondo monetario internazionale prevedeva un grosso crollo del PIL russo (-8,5%). L'ultima stima, relativa a poche settimane fa, prevede un calo ben più contenuto: solo il -2.2%
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Invece, sul fronte degli aiuti all'Ucraina, se si guarda solo a quelli finanziari, si vede che l'Italia non è tra i Paesi che hanno fornito più aiuti. Mentre Estonia, Lettonia e Polonia sono in testa alla classifica
Se si guarda invece sia agli aiuti finanziari sia a quelli militari all'Ucraina, gli Stati Uniti sono al primo posto con oltre 73 miliardi. L'Unione europea ha stanziato poco meno di 55 miliardi di euro
L'Italia non brilla negli aiuti nemmeno sul fronte dell'accoglienza dei rifugiati ucraini: in rapporto alla popolazione, siamo i terzultimi in Unione europea. Al di là dei Paesi confinanti, dove il numero di rifugiati è elevato per ovvie ragioni, ci sono anche altri Paesi (ad esempio la Germania) che hanno un dato molto più alto del nostro in rapporto alla popolazione
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