Il presidente Usa: "Potremmo essere vicini a una tregua". Il vicepremier italiano Tajani: "Siamo amici di Israele, ma non condividiamo quello che sta facendo. Israele ha subito una ferita profonda con quanto è successo il 7 ottobre, ora sta sbagliando. Abbiamo detto basta, è inaccettabile quanto sta accadendo". Il ministro tedesco, Johann Wadephul ha detto che Berlino potrebbe decidere di non inviare ulteriori armi ad Israele
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"Molto vicino" un accordo tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco a Gaza e oggi o domani ci saranno novità a tal proposito. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nel corso di una conferenza stampa alla Casa Bianca. "Penso che ci sia possibilità", ha precisato Trump.
"Siamo amici di Israele, ma non condividiamo quello che sta facendo. Israele ha subito una ferita profonda con quanto è successo il 7 ottobre, ora sta sbagliando. Abbiamo detto basta, è inaccettabile quanto sta accadendo". Lo ha affermato oggi il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine dell'assemblea generale di Coldiretti Brescia.
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha detto in un'intervista che Berlino potrebbe decidere di non inviare ulteriori armi ad Israele. "Israele riceve armi dalla Germania. È sempre stato così. Israele è esposto a gravi minacce alla sua sicurezza ed esistenza: anche dagli Houthi, Hezbollah, Iran. E deve essere in grado di difendersi, anche con sistemi d'arma tedeschi. Un'altra questione è se quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza sia compatibile con il diritto internazionale".
Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, in visita a un avamposto di coloni ebrei nel nord della Cisgiordania, ha annunciato l'intenzione di "costruire lo Stato ebraico israeliano" su quel territorio palestinese. "E' un messaggio chiaro" al presidente francese Emmanuel "Macron e ai suoi amici: riconosceranno uno Stato palestinese sulla carta, noi costruiremo qui lo Stato ebraico israeliano sul campo", ha detto Katz, secondo un comunicato.
Israele ha accusato lo stesso Macron di aver intrapreso una "crociata contro lo Stato ebraico", dopo aver chiesto ai Paesi europei di inasprire la loro posizione nei confronti di Israele se la situazione umanitaria a Gaza non fosse migliorata.
Gli approfondimenti:
- Incendi a Gerusalemme, case evacuate: Israele dichiara stato d'emergenza. FOTO
- Israele: l'ex comandante della Marina Eli Sharvit è il nuovo capo dello Shin Bet
- Ecco chi sono gli ostaggi liberati finora
- Tregua a Gaza, migliaia di sfollati verso casa. Entrano gli aiuti. LE FOTO
- Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini
- Gaza secondo Trump,il video realizzato con l'Ai con statue d'oro e resort di lusso
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Iran, l’arsenale degli Ayatollah tra droni, missili ipersonici e lo spettro nucleare
Dopo l’offensiva di Teheran dello scorso anno, il 1° ottobre 2024 l'Iran ha attaccato il territorio israeliano prevalentemente con missili balistici e ipersonici. Il 26 ottobre la nuova rappresaglia israeliana con "attacchi di precisione" su obiettivi militari. L'arsenale del regime può contare su diverse soluzioni, dai droni kamikaze Shahed 136 ai missili ipersonici Kheibar e Fatah, fino a quelli da crociera tipo Paveh 351. Sono le armi più sofisticate mai affrontate dalle difese israeliane. IL FOCUS
Che cos'è il Captagon, la "droga della Jihad" trovata in Siria e che effetti produce
Si tratta di una metanfetamina conosciuta anche come "droga dei kamikaze", spesso mischiata con la caffeina. Non è molto diffusa in occidente, mentre è una sostanza che si trova relativamente in abbondanza in Medio Oriente. In Siria sono stati scoperti diversi laboratori per la produzione del Captagon. Ecco di cosa si tratta e quali sono gli effetti. COSA SAPERE
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO
Axios, Israele blocca visita leader a Ramallah
Israele ha bloccato la prevista visita dei ministri degli Esteri di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Giordania, Qatar e Turchia all'Autorità Nazionale Palestinese, a Ramallah. Lo scrive Axios. L'incontro si sarebbe dovuto tenere domenica. La notizia è stata confermata da un alto funzionario israeliano al Times of Israel. I ministri avrebbero dovuto incontrare domenica il presidente dell'Autorità palestinese Mahmoud Abbas. Scopo della missione congiunta, "promuovere la creazione di uno Stato palestinese", in vista della conferenza che Arabia Saudita e Francia stanno organizzando a giugno alle Nazioni Unite. "Israele non collaborerà a iniziative per danneggiare il Paese e la sua sicurezza", ha affermato il funzionario israeliano.
Esercito Israele, colpiti depositi armi vicino Latakia in Siria
L'esercito israeliano ha annunciato di aver "colpito strutture di deposito di armi contenenti missili costieri che rappresentavano una minaccia alla libertà di navigazione marittima internazionale e israeliana, nell'area di Latakia in Siria". L'Idf ha confermato quindi quanto annunciato in precedenza dai media siriani che avevano parlato di un attacco dello Stato ebraico nella Siria occidentale, il primo nel Paese in quasi un mese , aggiungendo che "componenti di missili terra-aria sono stati colpiti", sempre nella stessa zona. Le forze armate israeliane hanno poi precisato che "continueranno ad operare per mantenere la libertà di azione nella regione e agiranno per rimuovere qualsiasi minaccia allo Stato di Israele e ai suoi cittadini".
Incendi a Gerusalemme, case evacuate: cosa è successo
Il ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato ''emergenza nazionale'' in Israele, un mese fa, a causa dell'incendio partito dai boschi sopra Gerusalemme e che ha portato alla chiusura dell'autostrada verso Tel Aviv. Un incendio di cui ancora non si conosce l'origine, ma che è scoppiato in concomitanza con un appello rivolto da Hamas ai suoi sostenitori attraverso Telegram. ''Bruciate Israele'', si legge in un post, ''bruciate i boschi, le foreste, le case dei coloni, tutto ciò che potete''. LE FOTO
Il presidente argentino Milei in Israele dal 10 al 12 giugno
Il presidente argentino Javier Milei sarà in Israele dal 10 al 12 giugno per una visita ufficiale - la seconda dall'inizio del suo mandato - che includerà anche un suo discorso alla Knesset, il Parlamento israeliano. Lo ha annunciato oggi l'ambasciatore argentino a Tel Aviv, Axel Wahnish, precisando che in occasione della visita verrà annunciata anche l'inaugurazione di un volo diretto tra la capitale israeliana e Buenos Aires operato dalla compagnia di bandiera El Al. In agenda anche un incontro con il premier Benyamin Netanyahu, con il quale verrà annunciato un memorandum di intesa su "libertà e democrazia per combattere il terrorismo e l'antisemitismo" e la consegna al capo di Stato argentino del Premio Genesis. Il viaggio di Milei in Israele si inserisce in un tour che lo vedrà inizialmente a Roma il 6 e 7 giugno, con incontri con la premier Giorgia Meloni e il Papa Leone XIV, e poi anche a Nizza, su invito del presidente francese Emmanuel Macron, per partecipare alla Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani.
23enne israeliana già ostaggio di Hamas denuncia: "Violentata da un personal trainer"
La ragazza franco-israeliana, 23 anni, era stata rapita dai terroristi durante il festival musicale Nova il 7 ottobre 2023 e rilasciata dopo 55 giorni di prigionia. Ha coraggiosamente parlato della sua vicenda nel corso di un'intervista concessa al canale israeliano Canale 12. LA DENUNCIA
Abu Mazen ha compiuto 90 anni: la carriera politica del presidente della Palestina
Nato il 26 marzo 1935 a Safed, è presidente della Palestina dal 2005. Esponente dell'ala moderata di al-Fatàh, del quale fu fra i fondatori nel 1957, entrò nell'OLP nel 1981 ed ebbe una parte di primo piano negli accordi di Oslo del 1993. Nel 2004 prese il posto di Arafat. LA STORIA DEL LEADER
Onu: oggi maxi saccheggio di forniture mediche a Gaza
Un "gruppo armato" ha saccheggiato oggi grandi quantità di forniture mediche a Gaza. E' l'ultima denuncia dell'Onu, secondo quanto riferisce il portavoce. "Oggi, un gruppo di individui armati ha fatto irruzione nei magazzini di un ospedale da campo a Deir el-Balah, saccheggiando grandi quantità di attrezzature mediche, forniture, medicinali e integratori alimentari destinati ai bambini malnutriti", ha detto Stephane Dujarric, portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres.
Trump: vicino accordo su Gaza, novità oggi o domani
E' "molto vicino" un accordo tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco a Gaza e oggi o domani ci saranno novità a tal proposito. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nel corso di una conferenza stampa alla Casa Bianca. "Penso che ci sia possibilità", ha precisato Trump
Gaza secondo Trump, il video realizzato con l'AI con statue d'oro e resort di lusso
Il presidente Usa ha pubblicato su Truth e Instagram una clip in cui, grazie all'intelligenza artificiale, mostra come immagina la Striscia di Gaza grazie al suo intervento. Intanto, nella realtà, la guerra rischia di veder vacillare la tregua tra Israele ed Hamas e a Gaza regnano morte e distruzione. IL VIDEO
Trump: "Sapremo di una tregua a Gaza oggi o domani"
"Siamo molto vicini" ad un cessate il fuoco a Gaza. Lo ha detto Donald Trump nello Studio Ovale precisando che si saprà "oggi o forse domani".
Tajani: "Amici di Israele, ma ora inaccettabile quanto sta accadendo"
"Siamo amici di Israele, ma non condividiamo quello che sta facendo. Israele ha subito una ferita profonda con quanto è successo il 7 ottobre, ora sta sbagliando. Abbiamo detto basta, è inaccettabile quanto sta accadendo". Lo ha affermato oggi il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine dell'assemblea generale di Coldiretti Brescia.
"Abbiamo la gratitudine del popolo palestinese per quello che l’Italia e il governo italiano ha fatto per aiutarli - ha poi detto il ministro -. Abbiamo portato 700 palestinesi in Italia, tra cui tanti bambini, 130". Il governo sta poi mediando per cercare di portare in Italia l'unico figlio rimasto in vita della dottoressa Alaa al-Najjar, la cui famiglia è stata uccisa da un raid israeliano la scorsa settimana: "Stiamo vedendo, attraverso l’Organizzazione Mondiale della Sanità, se la mamma vuole farlo uscire dal territorio palestinese".
"Sosteniamo tutte le iniziative di pace che passano attraverso cessate il fuoco" ha poi concluso Tajani.
Idf, distrutti oltre 800 armi e ordigni in nuova offensiva contro Hamas
Le Idf hanno riferito che i soldati israeliani hanno sequestrato e distrutto oltre 800 armi e ordigni esplosivi rinvenuti durante le operazioni condotte nella Striscia di Gaza nelle ultime settimane. Lo riferisce il Times of Israel sottolineando che il sequestro delle armi è avvenuto nell'ambito della una nuova offensiva lanciata dalle Idf contro Hamas.
Israele-Hamas, chi sono gli ostaggi liberati finora
L'operazione israeliana del ritorno a casa per gli ostaggi è stata ribattezzata “Derech Eretz”, “il cammino della terra” in ebraico. L'Idf ha voluto dare un nome simbolico all'organizzazione militare per riportarli indietro, “Wings of freedom", ali della libertà. Le prime tre persone, tutte donne, sono state prese in consegna a Gaza City dalla Croce Rossa il 19 gennaio. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. COSA SAPPIAMO
Tajani: "Dal governo posizione chiara su Gaza, lavoriamo per la tregua"
"Su Gaza la posizione del Governo è sempre stata molto chiara, abbiamo sempre lavorato per far cessare le ostilità. L'ho ribadito anche all'Università degli Studi di Brescia dove ho inaugurato il nuovo corso di laurea in Scienze Politiche. L'ho detto ieri in Parlamento e lo ribadisco oggi a chi contesta il Governo. L'Italia sta agendo con gesti concreti per alleviare le sofferenze dei civili con il programma Food for Gaza e continuando a dare ospitalità e cure ai civili palestinesi nei nostri ospedali". Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Idf, esplosivi trovati in sacchi Unrwa in un tunnel distrutto
Un portavoce dell'Idf, ha annunciato che sono stati confiscato più di 800 ordigni esplosivi e altre armi che erano stati smaltiti all'interno di cortili ed edifici nella Striscia di Gaza, aggiungendo che decine di tunnel sono stati scoperti, esaminati e distrutti. Lo riportano i media israeliani. In un edificio precedentemente utilizzato come scuola nel quartiere di Shajaiya, sono stati trovati esplosivi smaltiti all'interno di sacchi dell'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente. Inoltre, è stato distrutto un tunnel sotterraneo in un edificio precedentemente utilizzato come scuola a Khan Yunis.
Hamas: "Almeno 45 uccisi nei raid israeliani oggi a Gaza"
L'agenzia della Protezione civile Gaza, gestita da Hamas, ha reso noto che almeno 45 persone sono state uccise oggi negli attacchi israeliani, tra cui sette in un attacco che ha preso di mira un'abitazione di una famiglia a Jabalia, nel nord.
Katz a Hamas: "Accettate piano Witkoff o vi annienteremo"
"Gli assassini di Hamas saranno costretti a scegliere: accettare i termini dell'accordo Witkoff sugli ostaggi oppure essere annientati". È l'avvertimento ad Hamas del ministro della Difesa israeliana Israel Katz su X. "L'Idf continua la sua attività a Gaza colpendo e smantellando gli avamposti di Hamas, evacuando la popolazione da ogni zona di combattimento e attaccando l'area su una scala senza precedenti per proteggere i nostri soldati in preparazione dell'ingresso delle forze - precisa Katz -. Dopo aver sventato i terroristi e bonificato la zona raggiungeremo gli obiettivi della guerra: liberare gli ostaggi e sconfiggere Hamas".
Guerra Israele Gaza, Macron: “Riconoscere Stato palestinese è esigenza politica”
Il presidente francese ha parlato in conferenza stampa durante una visita a Singapore. La replica del ministro degli Esteri israeliano Katz: "Palestina sulla carta e noi la butteremo". Il numero uno dell'Eliseo ha poi parlato anche della guerra in Ucraina, affermando che la decisione degli Stati Uniti di sanzionare la Russia nel caso in cui rifiutasse un cessate il fuoco in Ucraina rappresenta un "test di credibilità" per Trump. IL PUNTO
Siria, l'Ue sospende gran parte delle sanzioni. VIDEO
Hamas: "Consultazioni in corso con fazioni palestinesi sulla proposta degli Usa"
"Stiamo tenendo delle consultazioni con le forze e le fazioni palestinesi in merito alla proposta di cessate il fuoco che abbiamo ricevuto di recente dall'inviato statunitense Steve Witkoff tramite mediatori". Lo fa sapere Hamas in una nota rilanciata dalle tv satellitari in lingua araba.
Migliaia protestano in Afghanistan a sostegno di Gaza
Migliaia di afghani hanno protestato oggi in tutto il Paese contro i bombardamenti israeliani a Gaza, rispondendo a un appello nazionale lanciato dalle autorità talebane. Grandi folle si sono radunate in diverse città dopo la preghiera del venerdì, sventolando bandiere palestinesi e bruciando immagini del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu.
Berlino: "Possibile stop all'invio di armi a Israele"
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha detto in un'intervista al Sueddeutsche Zeitung che Berlino potrebbe decidere di non inviare ulteriori armi ad Israele. "Israele riceve armi dalla Germania. È sempre stato così. Israele è esposto a gravi minacce alla sua sicurezza ed esistenza: anche dagli Houthi, Hezbollah, Iran. E deve essere in grado di difendersi, anche con sistemi d'arma tedeschi. Un'altra questione è se quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza sia compatibile con il diritto internazionale. Stiamo esaminando la questione e sulla base di questa valutazione, autorizzeremo nel caso ulteriori consegne di armi".
Il ministro degli Esteri saudita incontrerà Abu Mazen a Ramallah
Il vicepresidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, Hussein al-Sheikh, ha dichiarato alla CNN che una delegazione ministeriale araba guidata dal ministro degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan, arriverà domenica a Ramallah, in Cisgiordania, per incontrare il Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen).
Israele, aiuti per Gaza: protesta al valico di Kerem Shalom. VIDEO
Wadephul: "Armi ad Israele in base alla situazione umanitaria"
La Germania deciderà se approvare o meno nuove spedizioni di armi a Israele sulla base di una valutazione della situazione umanitaria a Gaza. Lo ha affermato il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, in un'intervista alla Sueddeutsche Zeitung pubblicata oggi. Wadephul si chiede se quanto sta accadendo a Gaza sia in linea con il diritto internazionale. "Stiamo esaminando la questione e, se necessario, autorizzeremo ulteriori consegne di armi sulla base di questo esame", ha aggiunto
ActionAid: "ultimo ospedale a Gaza Nord chiuso a forza dall'Idf"
"Siamo sconvolti dal fatto che l'ultimo ospedale ancora operativo nel nord della Striscia di Gaza - l'Ospedale Al-Awda a Jabalia, di cui ActionAid è partner da anni - sia stato costretto a cessare ogni attività dopo che l'esercito israeliano ha ordinato a tutte le persone presenti nella struttura, inclusi pazienti gravemente malati e feriti, di evacuare. Si tratta di un disastro assoluto per i palestinesi, comprese le donne incinte, che ora non hanno più alcun luogo dove ricevere cure mediche. Per molti di loro, questa sarà una condanna a morte. Il personale sanitario ha riferito ad ActionAid di non aver potuto portare con sé alcuna attrezzatura o fornitura medica, si teme che l'esercito israeliano distrugga l'ospedale e tutto ciò che è rimasto al suo interno". Lo scrive l'organizzazione in un comunicato.. In una dichiarazione condivisa con ActionAid, il dottor Mohammed Salha, direttore ad interim dell'Ospedale Al-Awda, racconta: "Le forze di occupazione israeliane hanno lanciato un avvertimento diretto di evacuare immediatamente l'ospedale, altrimenti lo avrebbero bombardato uccidendo tutti coloro che si trovavano all'interno. I feriti e i pazienti sono stati trasportati a braccio dallo staff di Al-Awda per oltre 200 metri, poiché tutte le strade attorno all'ospedale erano completamente bloccate". "Per oltre 600 giorni, il personale medico di Al-Awda ha continuato a svolgere il proprio lavoro salvando vite con straordinario coraggio, nonostante l'ospedale sia stato ripetutamente assediato e colpito oltre 20 volte. Il fatto che ora la struttura sia vuota dimostra quanto profondo sia il fallimento della comunità internazionale, che ha permesso all'esercito israeliano di distruggere sistematicamente il sistema sanitario di Gaza nell'impunità più totale. Queste atrocità devono finire. Chiediamo agli Stati di intraprendere azioni concrete ora, per ottenere un'immediata e permanente cessazione della guerra", conclude ActionAid.
La Puglia interrompe i rapporti con Israele per violazione dei diritti umani a Gaza
Il governatore Emiliano ha tenuto a precisare che si tratta di "una posizione nei confronti del governo Netanyahu, non del popolo israeliano". LEGGI L'ARTICOLO
Tajani: "Aspettiamo risposta di Hamas a proposta Usa"
"Adesso c'è una proposta americana. Mi pare Israele l'abbia accettata, aspettiamo la risposta di Hamas perché bisogna essere in due per arrivare a un cessate il fuoco". Lo ha dichiarato a Rai News 24 il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
"Noi abbiamo sempre fatto tutto ciò che era possibile per convincere Israele a un cessate il fuoco e ad avere una reazione proporzionata, non abbiamo mai smesso un minuto di lavorare in questa direzione ed è quello che stiamo facendo adesso", ha aggiunto Tajani, sottolineando che "noi vogliamo che smettano i bombardamenti, lo abbiamo detto in maniera molto chiara".
Msf: "A Gaza distribuzione del cibo inefficace, si finge rispetto del diritto internazionale"
"L’inizio della distribuzione di cibo, coordinata dalla neonata organizzazione Gaza Humanitarian Foundation, è stato disastroso e ha confermato che il piano degli Stati Uniti e di Israele per strumentalizzare gli aiuti umanitari è inefficace". E' quanto afferma Christopher Lockyear, segretario generale di Medici Senza Frontiere (Msf), secondo una dichiarazione diffusa dall'organizzazione. "Il 27 maggio, nella prima distribuzione a Rafah, decine di persone sono rimaste ferite e colpite da colpi d'arma da fuoco mentre venivano distribuite quantità del tutto insufficienti di beni di prima necessità in mezzo al caos - denuncia - I palestinesi, privati di cibo, acqua e assistenza medica per circa tre mesi, sono stati rinchiusi dietro recinti mentre aspettavano di ricevere gli aiuti di prima necessità: un duro promemoria del trattamento disumano imposto dalle autorità israeliane da oltre 19 mesi".
"Con questo approccio pericoloso e sconsiderato - continua Lockyear - il cibo non viene distribuito dove ce n’è più bisogno, ma viene invece indirizzato solo nelle zone in cui le forze israeliane decidono di ammassare i civili. Ciò significa che i più vulnerabili, in particolare gli anziani e le persone con disabilità, non hanno di fatto alcuna possibilità di accedere al cibo di cui hanno disperatamente bisogno. La tesi, secondo cui questo meccanismo immorale e fallimentare serve ad impedire la diversione degli aiuti, è falsa. Dall'inizio della guerra, Msf ha curato direttamente i pazienti quando è stato possibile far entrare i rifornimenti a Gaza. Questa iniziativa sembra essere un espediente cinico per fingere il rispetto del diritto internazionale umanitario. In pratica, utilizza gli aiuti come strumento per sfollare con la forza le persone, nell’ambito di quella che sembra essere una strategia più ampia di pulizia etnica della Striscia di Gaza e per giustificare il proseguimento di una guerra senza limiti".

©Ansa
Tajani: "La posizione italiana è chiara, basta bombardamenti"
La posizione italiana sul conflitto israelo-palestinese "è molto chiara: vogliamo che smettano i bombardamenti". Lo ha dichiarato a RaiNews24 il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. "Adesso c'è una proposta di tregua americana e mi pare che Israele la abbia accettata, aspettiamo la risposta di Hamas, bisogna essere in due per un cessate il fuoco", ha affermato Tajani, "noi abbiamo fatto tutto il possibile per convincere Israele a un cessate il fuoco e a una reazione proporzionata e non abbiamo mai smesso di lavorare in questa direzione". "Continueremo ad andare avanti sperando che la proposta di cessate il fuoco sia sostenuta da Hamas", ha aggiunto il vicepremier.
Israele: "Macron fa una crociata contro lo Stato ebraico"
Israele ha accusato il presidente francese Emmanuel Macron di aver intrapreso una "crociata contro lo Stato ebraico", dopo aver chiesto ai Paesi europei di inasprire la loro posizione nei confronti di Israele se la situazione umanitaria a Gaza non fosse migliorata. "Non esiste alcun blocco umanitario. Questa è una palese menzogna", ha dichiarato il Ministero degli Esteri israeliano in una nota, difendendo i suoi sforzi per consentire l'ingresso degli aiuti. "Ma invece di fare pressione sui terroristi jihadisti, Macron vuole ricompensarli con uno Stato palestinese. Non c'è dubbio che la sua festa nazionale sarà il 7 ottobre".
Macron: "Su Gaza l'Occidente rischia la propria credibilità"
Se l'Occidente "abbandonerà Gaza" e "lascerà che Israele faccia ciò che vuole", rischia di "perdere ogni credibilità con il resto del mondo". Lo ha detto Emmanuel Macron in occasione di un discorso al forum di difesa Shangri-La Dialogue di Singapore. "Ecco perchè rifiutiamo i doppi standard", ha insistito il presidente francese, assicurando che ciò vale anche per il conflitto in Ucraina.
Katz: "Creeremo uno Stato ebraico in Cisgiordania"
"Questo è un messaggio chiaro a Macron e ai suoi amici: riconosceranno uno Stato palestinese sulla carta, e noi costruiremo lo Stato ebraico israeliano qui sul territorio. La carta finira' nella spazzatura della storia e lo Stato di Israele prosperera'". E' quanto ha affermato il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, visitando Sa-Nur, ex insediamento smantellato da Israele nel 2005 e autorizzato nuovamente ieri. "Oggi torniamo qui con la decisione di ricostituire la comunità", ha sottolineato Katz, secondo una dichiarazione del suo ufficio.
Medioriente, il dramma di chi ha la famiglia a Gaza. VIDEO
Idf: demolito tunnel di Hamas lungo un chilometro
L'esercito israeliano ha demolito un tunnel di Hamas lungo un chilometro nella zona di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale. Lo rende noto l'Idf, aggiungendo che, durante l'ispezione, le truppe hanno individuato diversi agenti del gruppo islamista asserragliati all'interno e li hanno eliminati.
Il tunnel è stato scoperto dalla Commando Brigade e dall'unità d'élite del genio bellico Yahalom, nel mezzo di una nuova offensiva contro Hamas, ha aggiunto l'esercito israeliano.
Katz a Macron: riconoscimento Stato palestinese finirà nel cestino della storia
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha visitato Sa-Nur, uno dei 22 insediamenti in Cisgiordania approvati dal Gabinetto di Sicurezza. "Questo è un momento storico per l'insediamento, una risposta schiacciante alle organizzazioni terroristiche e un messaggio chiaro a Macron e ai suoi amici: si può riconoscere uno Stato palestinese sulla carta, e quella carta finirà nel cestino della storia", ha dichiarato Katz.
Macron: “Riconoscere Stato palestinese è esigenza politica”
Guerra Israele Il presidente francese ha parlato in conferenza stampa durante una visita a Singapore. Il numero uno dell'Eliseo ha parlato anche della guerra in Ucraina, affermando che la decisione degli Stati Uniti di sanzionare la Russia nel caso in cui rifiutasse un cessate il fuoco in Ucraina rappresenta un "test di credibilità" per Trump. LEGGI QUI
Onu. "Gaza posto più affamato al mondo, il 100% a rischio"
Un portavoce dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (Ocha) ha dichiarato venerdì che "Gaza è il posto più affamato del mondo", dove "il 100% della popolazione è a rischio di fame". "È l'unica area demarcata, un Paese o un territorio definito all'interno di un Paese, dove l'intera popolazione è a rischio di fame. Il 100% della popolazione è a rischio di fame", ha dichiarato Jens Laerke durante la consueta conferenza stampa delle Nazioni Unite a Ginevra.
Media, Houthi inizieranno a colpire aerei civili israeliani
Gli Houthi hanno in programma di intensificare le loro azioni contro Israele prendendo di mira gli aerei appartenenti a El Al e ad altre portaerei israeliane. Lo fanno sapere fonti del gruppo ribelle yemenita al quotidiano libanese Al-Akhbar. La minaccia arriva dopo che i caccia israeliani all'inizio della settimana hanno bombardato l'aeroporto internazionale di Sanaa, controllato dagli Houthi, dopo settimane di attacchi quasi quotidiani con missili balistici verso Tel Aviv.
Idf, "attaccati Sidone e Libano meridionale, Hezbollah tentava di ricostituirsi"
L'esercito israeliano ha condotto attacchi contro diversi siti nel Libano meridionale e nei pressi della città costiera di Sidone, sostenendo che gli obiettivi erano siti dove Hezbollah "cercava di ricostituirsi". Lo rende noto l'Idf, precisando di aver bombardato ieri sera "un'infrastruttura terroristica contenente armi nella zona di Sidone". Le truppe israeliane hanno attaccato il sud del paese precisando di avere colpito "siti militari" del gruppo sciita che "contenevano lanciamissili" e dove "è stata individuata un'attività di Hezbollah con l'obiettivo di ripristinare le infrastrutture". "La presenza di armi nella zona e l'attività dei terroristi di Hezbollah nei siti attaccati costituiscono flagranti violazioni degli accordi tra Israele e Libano", ha affermato l'esercito israeliano.
Guerra Israele Gaza, Macron: “Riconoscere Stato palestinese è esigenza politica”
Il presidente francese ha parlato in conferenza stampa durante una visita a Singapore. Il numero uno dell'Eliseo ha parlato anche della guerra in Ucraina, affermando che la decisione degli Stati Uniti di sanzionare la Russia nel caso in cui rifiutasse un cessate il fuoco in Ucraina rappresenta un "test di credibilità" per Trump. LEGGI QUI
Caritas, "a Gaza si consenta ingresso di dignitosi aiuti umanitari"
Caritas Italiana aderisce “con convinzione“ agli appelli di papa Leone XIV, rilanciati anche dai Vescovi italiani, affinché ovunque si soffre per la guerra tacciano le armi e sia sostenuta ogni iniziativa di dialogo e di pace. “A Gaza in particolare si consenta ‘l’ingresso di dignitosi aiuti umanitari, siano liberati tutti gli ostaggi, si rispetti integralmente il diritto umanitario’”. Caritas Italiana è vicina alle operatrici e agli operatori di Caritas Gerusalemme – così come alle Caritas e a tutte le persone impegnate nelle altre zone di guerra –, di cui sostiene gli sforzi a sostegno della popolazione: “ Sono segno di speranza nella tragedia”.
Ben Gvir: "Ora di entrare a Gaza con tutta la forza"
Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben Gvir ha dichiarato che è il momento "di entrare nella Striscia di Gaza con tutta la forza necessaria", dopo le riserve espresse da Hamas sulla nuova proposta di cessate il fuoco degli Stati Uniti. "Signor Primo Ministro, dopo che Hamas ha ancora una volta respinto l'accordo proposto, non ci sono piu' scuse. Abbiamo gia' perso troppe occasioni. E' tempo di andare li' con tutta la forza necessaria, senza battere ciglio, per distruggere e uccidere completamente Hamas" nella Striscia di Gaza, ha scritto Ben Gvir su Telegram.
al Jazeera, "almeno 6 morti in attacco israeliano a Jabalia"
Sei palestinesi sono stati uccisi in un attacco israeliano che ha colpito un'abitazione nella zona di an-Nazla, a Jabalia, nel nord di Gaza. Lo riporta al Jazeera. L'area di an-Nazla è attualmente sottoposta a ordine di evacuazione forzata da parte dell'esercito israeliano.
Media, "due morti negli attacchi israeliani nel sud del Libano"
I media arabi hanno riferito che Israele ha attaccato obiettivi nel Libano meridionale e che due persone sono state uccise in due attacchi separati. Secondo fonti arabe, una delle vittime è un dipendente comunale, ucciso mentre forniva acqua alle case dei residenti della zona. In precedenza, le Idf avevano dichiarato di aver colpito obiettivi di Hezbollah, tra cui lanciarazzi, nel Libano meridionale.
Macron: "Paesi europei abbiano posizione più dura con Israele"
Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che i paesi europei dovrebbero "avere una posizione più dura" nei confronti di Israele se non risponderà in modo adeguato alla situazione umanitaria a Gaza. Con la crescente pressione internazionale su Israele per l'aggravarsi della crisi alimentare a Gaza, Macron ha affermato che è necessario intervenire "nelle prossime ore e nei prossimi giorni". Ha inoltre affermato che il riconoscimento di uno Stato palestinese, a determinate condizioni, è "non solo un dovere morale, ma una necessità politica".
Hamas, respingeremo l'ultima proposta avanzata da Usa
Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato alla Bbc che il gruppo terroristico palestinese rifiuterà l'ultima proposta avanzata dall'inviato degli Stati Uniti per il Medio Oriente Steve Witkoff per un cessate il fuoco a Gaza e un accordo per il rilascio di ostaggi. La fonte afferma che la proposta non soddisfa le richieste chiave dell'organizzazione.
Schlein: "Criticare governo Netanyahu non significa cedere a antisemitismo"
"Il 7 giugno invitiamo tutti e tutte a partecipare. Saremo alle 2 in Piazza Vittorio in corteo verso Piazza San Giovanni. E' una manifestazione che insieme ai 5 Stelle e all'Alleanza Verde e Sinistra abbiamo convocato per fermare il massacro di palestinesi a Gaza e per fermare i crimini del governo di estrema destra di Netanyahu. Noi abbiamo una critica molto dura del governo di estrema destra di Netanyahu, ma non vuol dire che criticare il governo di Netanyahu significhi cedere all'antisemitismo". Lo dice Elly Schlein.
Macron: "Riconoscere Stato palestinese è esigenza politica"
"Riconoscere uno Stato palestinese non è semplicemente un dovere morale, ma un'esigenza politica". Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron durante una congerenza stampa a Singapore, elencando diverse condizioni per compiere questo passo. Ha anche aggiunto che "gli europei devono rafforzare la loro posizione collettiva contro Israele se non ci sarà una risposta commisurata alla situazione umanitaria che verrà fornita nelle prossime ore e nei prossimi giorni nella Striscia di Gaza".
Casa Bianca, "da Israele ok a proposta Trump, discussioni ancora in corso"
Israele ha accettato la proposta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza avanzata dal presidente americano Donald Trump, mentre i negoziati con Hamas sono ancora in corso. Lo ha reso noto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, durante una conferenza stampa. "Posso confermare che l’inviato speciale Steve Witkoff e il presidente hanno sottoposto ad Hamas una proposta di cessate il fuoco che Israele ha approvato e sostenuto. Israele ha firmato la proposta prima che venisse trasmessa ad Hamas", ha dichiarato Leavitt, aggiungendo che "le discussioni sono in corso".
Idf, intercettato missile Houthi dallo Yemen
Le forze armate israeliane hanno annunciato di aver intercettato con successo il missile balistico lanciato dallo Yemen dai ribelli Houthi, sostenuti dall’Iran. Lo riporta il Times of Israel. L’attacco ha fatto scattare le sirene d’allarme in gran parte del centro di Israele, in alcuni insediamenti della Cisgiordania e nei pressi di Gerusalemme, dopo che un preallarme via smartphone aveva avvisato i civili dell’imminente minaccia. Dallo scorso 18 marzo, data della ripresa dell’offensiva israeliana contro Hamas nella Striscia di Gaza, gli Houthi hanno lanciato contro Israele 42 missili balistici e almeno 10 droni, diversi dei quali sono caduti prima di raggiungere il territorio israeliano. L’episodio odierno rappresenta l’ennesima escalation di una minaccia che, da mesi, si estende oltre il confine meridionale del Paese.
Hamas respinge proposta Witkoff per Gaza, "non risponde a nostre richieste"
La proposta di Donald Trump per la tregua a Gaza, che Washington sostiene abbia ottenuto il consenso di Israele, "non risponde alle richieste del nostro popolo", ha dichiarato all'Afp Bassem Naim, uno dei leader in esilio di Hamas. Secondo Naim, la risposta di Israele "significa in sostanza la perpetuazione dell’occupazione, la prosecuzione degli omicidi e della fame, anche durante il periodo di tregua temporanea", senza soddisfare le principali richieste di Hamas, tra cui "la fine della guerra e della fame". Nonostante ciò, Naim ha aggiunto che la leadership del movimento sta "esaminando con grande senso di responsabilità e patriottismo" come rispondere alla proposta.
Israele-Hamas, chi sono gli ostaggi liberati finora
L'operazione israeliana del ritorno a casa per gli ostaggi è stata ribattezzata “Derech Eretz”, “il cammino della terra” in ebraico. L'Idf ha voluto dare un nome simbolico all'organizzazione militare per riportarli indietro, “Wings of freedom", ali della libertà. Le prime tre persone, tutte donne, sono state prese in consegna a Gaza City dalla Croce Rossa il 19 gennaio. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. COSA SAPPIAMO