
Costo energia, in Italia l’elettricità più cara d’Europa: ecco perché. I DATI
Nel 2024 il prezzo all’ingrosso dell’elettricità in Italia è stato di 109 euro per megawattora. In Germania invece si è fermato a 78 euro, in Spagna a 63 euro e in Francia a 58, poco più della metà di quello italiano. Tra le cause c’è prezzo del gas, da cui noi dipendiamo più di altri: anche di questo si è parlato nella puntata di Numeri, approfondimento di Sky TG24, del 29 maggio

L’ELETTRICITÀ PIÙ CARA D’EUROPA
- Il caro energia resta un tasto dolente per l’economia italiana. E le imprese sono tornate a chiedere al governo di intervenire per abbassare i costi: ad oggi l’Italia vanta il non invidiabile primato delle bollette dell’energia più salate d’Europa. Anche di questo si è parlato nella puntata di Numeri, approfondimento di Sky TG24, del 29 maggio.

IL COSTO DELL’ENERGIA
- Nel 2024 il prezzo all’ingrosso dell’elettricità in Italia è stato di 109 euro per megawattora. In Germania invece il costo si è fermato a 78 euro, in Spagna a 63 euro e in Francia a 58, poco più della metà di quello italiano. E anche nei primi mesi del 2025 si continuano a pagare prezzi ben più alti delle maggiori economie continentali.

IL CONFRONTO CON L’EUROPA
- Guardando il mese di aprile 2025, emerge come il costo dell’elettricità in Italia è stato di 121 euro per megawattora. La Germania invece è ferma a 78 euro, e la Francia a 43 euro. In Spagna, invece, il prezzo è stato di appena 35 euro per megawattora, meno di un terzo di quello italiano. E queste disparità rendono difficile alle aziende competere con quelle europee.

QUANTO GAS USA L’ITALIA
- Tra le cause di questa differenza c’è la percentuale di energia elettrica generata con il gas: se l’Italia infatti vi ricorre per il 40% del totale, la Spagna è ferma al 17% e la Germania all’11%. Quasi nulla la quota della Francia, al 3%. Visto che il gas oggi è più costoso che in passato, l’Italia risente di questa situazione.

IL PESO DELLE RINNOVABILI
- Tra le opzioni per ridurre la quota di energia prodotta con il gas c’è quella di aumentare la produzione tramite fonti rinnovabili. E l’Italia sta già performando bene in questo campo: dall’inizio dell’anno infatti il 51% dell’elettricità è arrivata da queste fonti, contro il 49% derivante da gas e altri fossili.

LA SITUAZIONE ATTUALE
- Guardando solo al mese di maggio, la situazione è ancora migliore: il 66% dell’energia elettrica è infatti prodotta da fonti rinnovabili, contro il 34% di gas e altri fossili. Tuttavia, non è sufficiente: finché è necessario accendere centrali a gas, anche solo poco, e pagheremo tutta l’elettricità come quella fatta con il gas, le bollette resteranno alte.

IL DISACCOPPIAMENTO ENERGIA-GAS
- Per abbassare il prezzo delle bollette, infatti, potrebbe essere utile disaccoppiare il costo dell’energia, cioè sganciare il prezzo dell’elettricità da quello del gas metano dal quale - come visto - dipendiamo. Allentare questo meccanismo potrebbe abbassare le tariffe, ma per farlo serve una decisione europea e non tutti i Paesi sono d’accordo.