
Guerra in Ucraina, chi sono i foreign fighters italiani che combattono a Kiev
Anche alcuni cittadini italiani sono partiti per arruolarsi volontariamente e partecipare al conflitto. Dalla parte delle forze armate ucraine c'è tra gli altri Giulia Schiff, l’allieva dell’Aeronautica militare espulsa dopo aver denunciato nonnismo. Ma c'è anche chi si è schierato con i filorussi come Edy Ongaro, 46enne veneziano ucciso il 30 marzo da una bomba
La guerra in Ucraina ha visto tra i suoi soldati anche alcuni cittadini italiani. Sia dalla parte delle forze armate ucraine, sia da quella dei filorussi delle repubbliche separatiste, è dal 2014 che nel Paese viene segnalata la presenza di foreign fighters italiani
GUARDA IL VIDEO: Guerra Ucraina, i foreign fighters della Legione internazionaleÈ il caso di Andrea Palmeri, detto “il generalissimo” ed esponente dell’estrema destra, ex capo ultrà dei Bulldog di Lucca. Si è arruolato dal 2015 nei gruppi militari filorussi, nella Dnl di Lugansk e da allora risulta essere in Ucraina. È latitante con due condanne, una di queste per reclutamento e arruolamento di soldati filorussi
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A combattere dalla parte dei filorussi (già dal 2015) c’era anche Edy Ongaro, 46enne veneziano ucciso il 30 marzo da una bomba mentre combatteva con le milizie separatiste del Donbass. Finora, l'unico "combattente" italiano morto di cui si è a conoscenza, riportano fonti di intelligence
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Ongaro, che faceva parte del Collettivo Stella Rossa Nordest, era nel Donbass dal 2015, dopo aver lasciato in fretta l'Italia, formalmente come ricercato per aggressione. In Donbass, già all'epoca, si era arruolato con i separatisti della brigata Prizrak, composta soprattutto da foreign fighters
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Il suo nome di battaglia era "Bozambo". Ongaro ha perso la vita nel villaggio di Adveevka, nella regione di Donetsk, al confine nord. Secondo le informazioni arrivate dopo la sua morte, l'italiano si trovava in una trincea assieme ad altri soldati, quando una bomba a mano lo ha ucciso
Armi tattiche, quali sono e come vengono utilizzate
Sta tornando in Italia, dopo essere sopravvissuto all’attacco russo di Mariupol, Ivan Luca Vavassori, l'ex calciatore di 29 anni che era andato a combattere in Ucraina nelle brigate internazionali a fianco dell'esercito di Kiev
Guerra in Ucraina, il fighter italiano Vavassori: "Sono stufo, voglio tornare in Italia"
"Sono stanco, per me basta così. È ora di tornare a casa non ho più la testa per andare avanti", ha detto Vavassori che nei giorni scorsi era stato ricoverato in ospedale con febbre alta e alcune ferite. A quanto si è saputo, il giovane in queste ore starebbe lasciando effettivamente l'Ucraina
Espulsa dall'Aeronautica, ora l'ex pilota italiana Giulia Schiff combatte contro la Russia
Sulla vicenda la Procura di Milano ha aperto un fascicolo conoscitivo per capire se ci siano o meno profili di illegalità dietro la scelta del giovane di arruolarsi. In questi casi possono essere contestati reati solo per reclutamento e arruolamento o se si agisce come mercenari in cambio di soldi. Il padre ha spiegato che il figlio ha deciso liberamente e in autonomia di andare a combattere

Anche Giulia Schiff, ex pilota dell'Aeronautica militare, dall'inizio della guerra è a Kiev per combattere come volontaria nelle Forze Speciali della Legione Internazionale in Ucraina

L'allieva dell'Accademia di Pozzuoli era stata espulsa dall'Aeronautica Militare dopo aver denunciato più volte di essere stata vittima di nonnismo durante il suo "battesimo del volo". Dopo una lunga battaglia legale il Consiglio di Stato aveva respinto il suo ricorso mettendo fine alla sua carriera di pilota

"Sono qua perché non voglio che ci sia la guerra. E se si riesce a fermare qua, a casa non ci arriva. Se resterò fino alla fine della guerra? Sì, non ho in programma di venire via", ha detto la 23enne ex pilota dell'Aeronautica in un servizio delle Iene

Infine il ministero della Difesa russo, come scrive il Corriere della Sera, avrebbe fatto pervenire a Palazzo Chigi la notizia dell’uccisione di 11 foreign fighters di nazionalità italiana in operazioni contro le forze russe. Tuttavia, qualificate fonti italiane di intelligence hanno affermato che allo Stato "non risulta", precisando che "sono in corso verifiche"