Silvia Romano, cocci di bottiglia contro le finestre del palazzo in cui vive

Lombardia
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La polizia scientifica, in seguito a quanto è accaduto, sta effettuando rilievi all’interno dell’appartamento al piano di sotto

La polizia scientifica sta effettuando rilievi all'interno dell'appartamento al piano di sotto rispetto a quello dove vive Silvia Romano (CHI È), la cooperante milanese tornata lunedì a casa dopo essere stata sequestrata per un anno e mezzo fra Kenya e Somalia (L’ARRIVO A CIAMPINOFOTOL’ARRIVO A CASA A MILANO). Secondo quanto filtra, la famiglia che abita nell'appartamento avrebbe trovato dei cocci di vetro sospetti vicino a una finestra. Ieri sera, inoltre, un egiziano ha tentato di intrufolarsi nel palazzo: voleva dimostrare la propria solidarietà alla giovane.

Deputato leghista Pagano: “È una neo-terrorista”

Quest’oggi, in Aula, durante l'illustrazione di un ordine del giorno al decreto Covid (GLI AGGIORNAMENTI), il deputato leghista Alessandro Pagano, a proposito di Silvia Romano, ha detto: "Quando è tornata una neo-terrorista, perché questo è El Shabaab, sono andati ad accoglierla". L’onorevole ha poi criticato il governo perché al funerale di un poliziotto morto per coronavirus non era presente nessun rappresentante politico, a differenza di quanto accaduto per il ritorno della cooperante internazionale rapita in Kenya. Immediate le voci di protesta che si sono levate dall'emiciclo, soprattutto da esponenti del Pd.

La madre di Silvia Romano: “Non ho sentito e non mi interessa"

La madre di Silvia Romano, interpellata dai giornalisti durante una breve uscita per fare acquisti in farmacia e in panetteria, non ha inizialmente voluto commentare le dichiarazioni del deputato della Lega. Poi, però, ha affermato: "Non ho sentito e non mi interessa. Non amo la politica, non la seguo".

Le indagini della procura sugli insulti dei giorni scorsi

Silvia Romano, al suo arrivo in Italia, ha indossato abiti islamici e affermato di essersi convertita all'Islam. La notizia ha scatenato reazioni aggressive, con minacce sui social che hanno portato alla chiusura del suo profilo Facebook e all'apertura di un'inchiesta da parte della procura. Nell'ambito delle indagini, la ragazza è stata sentita ieri dal responsabile dell'antiterrorismo milanese, Alberto Nobili. Oggi gli investigatori del Ros, guidati da Andrea Leo, hanno cominciato ad analizzare tutte le decine e decine di messaggi d'odio, con particolare attenzione verso quelli con minacce di morte.

Al setaccio i messaggi d'odio

Gli investigatori in queste ore stanno passando al setaccio tutti i messaggi della campagna d'odio online che si è scatenata contro la cooperante milanese. Le indagini puntano a individuare con precisione gli autori delle intimidazioni online e a verificare eventuali collegamenti tra chi ha scritto le minacce e i gruppi dell'estrema destra.

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