Silvia Romano, chi è la cooperante liberata dopo 18 mesi di prigionia in Africa

Cronaca

L'amore per il volontariato e per l'Africa, ma anche la passione per lo sport, in particolare per la ginnastica artistica. Ritratto, in sintesi, della giovane volontaria milanese rilasciata in Somalia dopo il rapimento in Kenya avvenuto nel novembre 2018

La laurea in Mediazione Linguistica, la passione per lo sport, in particolare per la ginnastica artistica, e l'amore per il volontariato. Ritratto, in estrema sintesi, di Silvia Romano, la 24enne milanese, liberata in Somalia, dopo il rapimento in Kenya avvenuto 18 mesi fa, nel novembre 2018 (L'ARRIVO A CIAMPINO - FOTO - L'ARRIVO A CASA A MILANO).

Chi è Silvia Romano

Silvia Costanza Romano, questo il nome completo, ha conseguito la laurea in Mediazione Linguistica per la Sicurezza e Difesa Sociale al Ciels,  il Centro di Intermediazione Linguistica Europea. Nell'estate 2018, arriva la decisione di partire da sola per l'Africa, per la sua prima esperienza di volontariato in un orfanotrofio a Likoni, gestito dalla onlus “Orphan's Dream”. La giovane ha proseguito le sue attività con la piccola onlus marchigiana “Africa Milele" (che opera nel Paese africano su progetti di sostegno all’infanzia) a Chakama. Poi è tornata in Italia. Successivamente, però, ha scelto di dedicare ancora tempo e impegno all'Africa, dove è tornata ai primi di novembre 2018.

La passione per lo sport

Silvia Romano, come si legge anche nel suo profilo Facebook, ha insegnato anche ginnastica artistica in una storica palestra milanese e ha fatto l'istruttrice di acrobatica in un centro sportivo. Nel suo profilo social, aggiornato fino al rapimento del novembre 2018, ci sono diverse foto delle sue giornate in Africa: la cooperante è spesso ritratta sorridente e circondata da bambini.

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Il rapimento

La volontaria è stata rapita il 20 novembre 2018, nell'ufficio dell'organizzazione per cui stava lavorando, durante un attacco armato di una banda locale che fa irruzione  con fucili e machete. La polizia keniota rende noto che nell'attacco gli uomini armati hanno "sparato indiscriminatamente" ferendo cinque persone. Un testimone, un ragazzo che studia grazie alla onlus per cui lavora Silvia Romano, racconta che l’obiettivo degli uomini armati era proprio la ragazza. La cooperanta viene portata via senza cellulare e passaporto su una moto.

La liberazione

Passano i mesi, ma Silvia Romano resta in mano ai rapitori. Sul finire del 2019 gli inquirenti, dopo alcune indiscrezioni giornalistiche, confermano che la volontaria è stata trasferita in Somalia, ma è sempre prigioniera. Fino al 9 maggio del 2020 quando, a sorpresa, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte annuncia su Twitter la liberazione di Silvia Romano. La giovane viene ritrovata durante un'operazione dell'Aise, diretta dal generale Luciano Carta e condotta con la collaborazione dei servizi turchi e somali, e liberata a 30 chilometri da Mogadiscio. "Sono stata forte e ho resistito, non vedo l'ora di rientrare in Italia", dice Silvia poco dopo la sua liberazione. Il 10 maggio la 24enne atterra a Ciampino, dove oltre ai genitori e alla sorella, la attendono anche il premier Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio (L'ARRIVO A CASA A MILANO).

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