
Il nuovo regolamento sarà discusso il 12 giugno dalla Commissione europea in un incontro con i soggetti che stanno partecipando alla fase di consultazione pubblica delle bozze dei regolamenti Ecodesign ed Ecolabelling. Per ora infatti si tratta solo di bozza, ma ecco cosa potrebbe prevedere il nuovo regolamento

Stop per le caldaie a gas nel 2029. Lo prevede la bozza di revisione del regolamento 813/2013/Ue, testo che verrà discusso il 12 giugno dalla Commissione europea in un incontro con i soggetti che stanno partecipando alla fase di consultazione pubblica delle bozze dei regolamenti Ecodesign ed Ecolabelling. Per ora infatti si tratta solo di bozza, ma ecco cosa potrebbe prevedere la nuova norma
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A partire dal primo gennaio 2029, secondo quanto prevede la bozza, dovranno essere eliminate dal mercato le caldaie a gas esistenti in Europa. Inoltre la nuova norma comporterebbe standard tecnico-produttivi molto stringenti che di fatto escluderebbero la vendita delle caldaie a gas, comprese quelle alimentate con gas rinnovabili
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Verrebbe introdotto un limite minimo di efficienza stagionale, da rispettare a partire da settembre 2029. Tra le ipotesi emerse, c’è infatti quella di fissare una soglia minima di efficienza al 115% per le caldaie, limite molto sfidante con le tecnologie a oggi presenti che porterebbe all’esclusione di alcune tecnologie che sfruttano anche biogas o idrogeno. Con questi provvedimenti rimarrebbero sul mercato le pompe di calore elettriche e gli apparecchi ibridi con pompa di calore più caldaia a gas
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Il 12 giugno i contrari alla norma chiederanno di inserire soglie meno rigide capaci di includere alternative green altrettanto sostenibili ma meno limitative per l’industria produttiva. Una delle proposte è per esempio quella di consentire il ricorso ad apparecchi ibridi
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Gli esperti dovranno valutare l'eventuale esistenza di situazioni particolari in cui non c'è un’alternativa tecnica alle caldaie a gas. In questo caso, si potrebbero valutare dei casi in cui la nuova legge potrebbe contemplare eccezioni alla soglia di efficienza del 115%
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La discussione è quindi ancora aperta, anche a causa della levata di scudi da parte di alcuni Paesi, tra cui l’Italia, ma anche di chi opera nel settore da Proxigas, Assogasliquidi e Assortermica fino a Federcostruttori e Appia Italia. Sono a favore invece organizzazioni non governative come Eeb, European environmental bureau, ed Ecos, Environmental coalition on standard, oltre ai fabbricanti di pompe di calore
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Al coro dei contrari si aggiunge anche il Codacons. Secondo l'associazione l'addio alle caldaie a gas rappresenta una misura insostenibile per le famiglie. Ma oltre a essere una stangata sul fronte della spesa, per il Codacons la norma potrebbe non dare neanche vantaggi sul piano ambientale
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Se il provvedimento dovesse diventare realtà, le famiglie che dal 2029 dovranno sostituire la vecchia caldaia a gas dovranno obbligatoriamente acquistare una pompa di calore, con un costo "per l'acquisto e l'installazione che varia tra i 6mila e i 16mila euro a seconda dell'impianto scelto - sostiene il Codacons -, una spesa proibitiva sia per i costi in costante crescita di tali impianti, sia per la manodopera sempre più costosa"
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Ma non è solo una questione di spesa. Per il Codacons non tutte le abitazioni possono dotarsi di pompe di calore e il rendimento energetico in alcune case potrebbe essere sotto gli standard previsti: c'è bisogno di spazio per mettere l'unità esterna e non tutte le case hanno aree all'aperto dove poterla collocare. Inoltre, se la casa non è ristrutturata - quindi non gode di isolamento e coibentazione ottimale - e ha termosifoni tradizionali al posto dei moderni impianti a pavimento, la resa scende e di parecchio, vanificando gli effetti positivi sull'ambiente
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