Caldaie a gas, possibile spiraglio sul divieto di vendita: cosa può succedere
Il blocco all’immissione sul mercato di tutti i dispositivi a gas, previsto a partire dal primo settembre 2029, non sembra più così sicuro: le associazioni spingono per fissare un limite più realistico e anche l’Unione europea pare più possibilista sul tema. L’obiettivo è giungere quanto prima ad un accordo per far votare il testo al Consiglio e al Parlamento europeo entro l’autunno
Per il momento è una semplice breccia, ma presto potrebbe esserci qualcosa di più: non sembra infatti più così sicuro il divieto di immissione delle caldaie a gas, previsto dal primo settembre 2029. Tutto è stato infatti rimandato al 12 giugno, quando la Commissione europea terrà un nuovo incontro con i soggetti che stanno partecipando alla fase di consultazione pubblica delle bozze dei regolamenti Ecodesign ed Ecolabelling
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COSA PREVEDE IL REGOLAMENTO ECODESIGN – Il limite del 2029 è evidente dalla bozza di regolamento Ecodesign che introduce, un divieto che si materializza con la definizione di un limite minimo di efficienza stagionale, da rispettare a partire da settembre 2029, per le caldaie pari al 115 per cento
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IL FRONTE DEI CONTRARI – Questo taglia fuori qualsivoglia tipo di caldaia, a prescindere dalla possibilità di essere alimentata con combustibili rinnovabili. A fine aprile la Commissione aveva ribadito, sostenuta da diversi soggetti, la sua volontà di procedere su questa linea ma si era cominciato a nutrire anche il fronte dei contrari, come l’Italia, con perplessità varie di soggetti come Polonia, Slovacchia, Romania, Croazia e Repubblica Ceca, oltre che di diverse associazioni
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POSSIBILE UN NUOVO INCONTRO – I dubbi di diversi stakeholder li ha riassunti la Commissione nel suo nuovo invito: “È possibile che ci siano situazioni particolari nelle quali potrebbe non esserci una soluzione tecnica per sostituire la caldaia a gas con una delle alternative disponibili dopo che saranno scattati i parametri di efficienza più restrittivi nel 2029”
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I DUBBI DEI TECNICI - L’argomento è oggetto di dibattito anche tra i tecnici: quindi, su questi limiti di fattibilità esistono pareri discordanti. Le questioni più dibattute, comunque, riguardano le misure più ingombranti di alcuni apparecchi e il fatto che, in qualche caso, gli impianti dotati di termosifoni non funzionerebbero in modo altrettanto efficiente con tecnologie diverse dalle caldaie
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LA POSSIBILE SOLUZIONE - Lo schema, quindi, potrebbe essere quello di lasciare il requisito generale del 115%, indicando delle situazioni limitate nelle quali è possibile non considerarlo
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COSA VORREBBERO I PRODUTTORI DI CALDAIE - Uno schema che non piace ai produttori di caldaie, che invece vorrebbero una deroga ampia, con limiti di efficienza effettivamente raggiungibili, per tutti gli apparecchi in grado di funzionare con miscele di gas rinnovabili, riproducendo l’impostazione della revisione della direttiva Epbd, che contemporaneamente si avvia al trilogo. I prossimi giorni serviranno a capire quale impostazione sarà effettivamente sostenibile per Bruxelles
LE TEMPISTICHE – Già definito il calendario dei lavori: i tempi delle decisioni saranno molto stretti, perché la Commissione nelle scorse settimane ha già annunciato la volontà di chiudere la revisione dei regolamenti Ecodesign ed Ecolabelling entro il primo trimestre del 2024. In autunno, perciò, è previsto un testo definito da portare al voto di Consiglio e Parlamento europeo
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