Sondaggio, per gli italiani i personaggi più rappresentativi del 2025 sono Trump e Sinner
Il presidente Usa guida la lista delle figure internazionali, seguito da Papa Leone XIV e Zohran Mamdani. Il tennista azzurro è invece il preferito fra i volti nazionali prima di Meloni e Mattarella. Per il 30% la notizia più importante dell’anno è composta da due eventi: la morte di Papa Francesco e l’elezione di Prevost. È quanto emerge dall’ultimo sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca YouTrend per Sky TG24, cha ha esplorato anche le opinioni in tema di Ucraina, scioperi, futuro di FI e intenzioni di voto
IL SONDAGGIO
- Secondo gli italiani, il personaggio internazionale più rappresentativo del 2025 è il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. È quanto emerge dall’ultimo sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca YouTrend per Sky TG24, secondo cui invece fra le figure nazionali il titolo spetta al vincitore di Wimbledon Jannik Sinner.
I PERSONAGGI INTERNAZIONALI
- Dopo Trump, che guida nettamente con il 30% delle indicazioni, fra i personaggi internazionali più rappresentativi c’è Papa Leone XIV con il 17%. Seguono Zohran Mamdani, nuovo sindaco di New York (10%), María Corina Machado, leader dell'opposizione in Venezuela e Premio Nobel per la Pace, e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (entrambi al 6%).
I PERSONAGGI INTERNAZIONALI/2
- Al 6% si assesta anche il presidente russo Vladimir Putin, seguito dall’attivista Greta Thunberg (5%), dal fondatore di Tesla e SpaceX Elon Musk (4%), dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu (2%) e dalla cantante Taylor Swift (1%).
I PERSONAGGI ITALIANI
- Fra i personaggi italiani, il tennista Jannik Sinner è il più rappresentativo del 2025 per il 36% degli intervistati. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è indicata dal 25% (seconda posizione), mentre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è terzo al 12%. La direttrice del CERN Fabiola Gianotti è al 4%, il cantante Lucio Corsi al 3%.
I PERSONAGGI ITALIANI/2
- Fra l’1% e il 2% poi ci sono lo stilista e imprenditore Brunello Cucinelli, l’allenatore del Napoli Antonio Conte, la giornalista Cecilia Sala, l’attore Luca Marinelli e la modella Bianca Balti.
LE NOTIZIE DEL 2025
- Per il 30% degli italiani la notizia più importante del 2025 è composta da due eventi: la morte di Papa Francesco e l’elezione di Papa Leone XIV. Segue la tregua fra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, al 20%. Al terzo posto l’iniziativa della Global Sumud Flotilla e le manifestazioni di piazza ad essa collegate con il 13%. Poi i vertici fra Trump, Putin e Zelensky sulla guerra in Ucraina (11%) e l’accordo sui dazi fra Usa e Ue (9%).
LE NOTIZIE DEL 2025/2
- E ancora: l’elezione di Zohrah Mamdani a sindaco di New York (5%), il referendum italiano su cittadinanza e lavoro (3%) e l’uccisione dell’attivista conservatore Charlie Kirk (2%).
ACCORDO DI PACE PER L’UCRAINA: LA FIDUCIA NEI LEADER
- Passando alla guerra in Ucraina, secondo il sondaggio prevale la sfiducia sulla capacità dei leader di impegnarsi per un accordo di pace duraturo. Il leader più “creduto” è Volodymyr Zelensky (29% di fiducia, 63% di sfiducia), seguito da Giorgia Meloni e Donald Trump (entrambi al 26% di fiducia e circa i due terzi di sfiducia) e da Emmanuel Macron (24% di fiducia).
ACCORDO DI PACE PER L’UCRAINA: LA FIDUCIA NEI LEADER/2
- I leader delle istituzioni europee e atlantiche - Ursula von der Leyen (19% di fiducia), Mark Rutte come segretario generale della NATO (19%) e Friedrich Merz (20%) - scontano, oltre alla sfiducia prevalente, anche quote più elevate di “non so”, segno di minore familiarità rispetto alle figure più esposte mediaticamente in Italia. Vladimir Putin è il fanalino di coda: solo il 13% dichiara fiducia nella sua capacità di impegnarsi per la pace, contro l’81% che non si fida.
INGRESSO DELL’UCRAINA NELL’UE
- Sull’ipotesi che l’Ucraina entri a far parte dell’Unione europea, i favorevoli sono il 44%, i contrari il 34% e il 22% non esprime un’opinione.
COSA PENSANO GLI ITALIANI DEGLI SCIOPERI
- Guardando invece al nostro Paese, il sondaggio ha interrogato gli italiani anche sul tema degli scioperi. Nel complesso, il 63% considera lo sciopero ancora uno strumento valido (12% “molto valido”, 51% “valido ma meno efficace di un tempo”), mentre il 28% lo giudica “superato” (12%) o “completamente inutile” (16%).
L’OPINIONE DEGLI ELETTORI
- La frattura è soprattutto politica: tra gli elettori del Campo Largo il giudizio è largamente positivo (27% “molto valido” e 64% “valido ma meno efficace”), mentre fra gli elettori di centrodestra prevalgono le valutazioni negative (27% “superato” e 31% “completamente inutile”, contro il 41% che lo ritiene comunque valido).
QUAL È IL PROBLEMA DEGLI SCIOPERI?
- Il principale problema individuato dagli italiani è la credibilità in calo dei sindacati che indicono gli scioperi (37%). Al secondo posto, con il 23%, c’è l’idea che “gli scioperi penalizzano la cittadinanza, non chi li indice”. Altri elementi problematici, come le convocazioni a ridosso del weekend (11%), le motivazioni poco chiare (8%), la frequenza eccessiva (5%), restano più minoritari. Solo l’8% ritiene che “lo sciopero in Italia non abbia alcun problema”.
L’OPINIONE DEGLI ELETTORI
- La credibilità in calo dei sindacati è indicata come prima causa critica in tutti i principali elettorati (40% tra gli elettori di centrodestra, 44% tra quelli del Campo Largo), mentre l’idea che “gli scioperi penalizzano la cittadinanza, non chi li indice” è sposata soprattutto tra gli elettori di centrodestra e fra gli “altri/astenuti”.
IL FUTURO LEADER DI FORZA ITALIA
- In tema di politica interna, il sondaggio si concentra sul futuro di Forza Italia. Alla domanda su chi sarebbe il miglior leader nazionale del partito, gli italiani si dividono quasi equamente tra Pier Silvio Berlusconi (22%), Marina Berlusconi (18%) e Antonio Tajani (16%), mentre Roberto Occhiuto si ferma al 4% e il 40% sceglie il “Non so”.
L’OPINIONE DEGLI ELETTORI DI FORZA ITALIA
- La fotografia cambia nettamente se si guarda agli elettori di Forza Italia: in questo bacino Tajani è largamente in testa (53%), seguito da Pier Silvio Berlusconi (27%) e Marina Berlusconi (18%).
COSA PENSANO GLI ALTRI ELETTORI
- Tra gli altri elettorati, Pier Silvio Berlusconi e Marina Berlusconi vengono scelti più spesso di Antonio Tajani, soprattutto fra gli elettori di Lega, PD e M5S.
LA FIDUCIA NEI POSSIBILI LEADER DI FI
- Roberto Occhiuto, Pier Silvio Berlusconi e Marina Berlusconi presentano livelli di notorietà molto diversi: Occhiuto è sconosciuto a quasi due terzi del campione (64%), mentre Marina e soprattutto Pier Silvio Berlusconi mostrano tassi di conoscenza più elevati e fiducia non marginale (25% Marina, 34% Pier Silvio).
LA FIDUCIA NEI LEADER POLITICI
- In generale, Sergio Mattarella si conferma la figura più stimata: la fiducia cresce al 63% (+2). Giorgia Meloni vede un rimbalzo: i giudizi positivi salgono al 34% (+3) e i negativi scendono al 62% (-2). Anche Elly Schlein migliora, con la fiducia che sale al 27% (+1) e la sfiducia che cala al 65% (-2): il distacco tra le due leader torna però ad allargarsi, a 7 punti di differenza sulla fiducia. Lieve progresso per Giuseppe Conte (28% di fiducia, +1), Tajani sale al 27% di fiducia (+2) con un leggero calo dei giudizi negativi.
LA FIDUCIA NEI LEADER POLITICI/2
- Matteo Salvini in quanto a fiducia arretra al 22% (-1) e per il leader della Lega aumenta la quota di chi non si fida (72%, +2). Tra i leader degli altri partiti, Matteo Renzi risale al 12% di fiducia (+2), Carlo Calenda al 16% (+1), mentre Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni restano su livelli stabili (18% e 20% di fiducia, con alta quota di “Non lo conoscono/non sanno”).
LE INTENZIONI DI VOTO
- Guardando alle intenzioni di voto, Fratelli d’Italia conferma la leadership e risale al 28,3% (+0,5 punti), dopo alcune rilevazioni in calo. Il Partito Democratico cresce più di FdI e si porta al 22,8% (+0,7), ma il distacco resta intorno ai 5,5 punti. Il Movimento 5 Stelle scende al 12,7% (-0,7), allargando oltre i 10 punti il divario dal PD. Nel centrodestra Forza Italia (8,3%, +0,6) e Lega (8,1%, +0,3) avanzano entrambe, consolidando un blocco di governo che nel complesso è in leggera crescita. AVS è leggermente in calo al 7,4% (-0,3).
LE INTENZIONI DI VOTO/2
- Nel centro la frammentazione resta elevata, con Azione al 3,3% (-0,6), PiùEuropa al 2,0% (-0,8) e Italia Viva all’1,7% (-0,2). L’area degli astenuti e indecisi resta molto ampia ma in calo, al 37,3% (-2,3), segnale di una partecipazione potenziale leggermente più alta rispetto alla precedente rilevazione.
IL GIUDIZIO SUL GOVERNO
- Il giudizio sul governo guidato da Giorgia Meloni peggiora ulteriormente: le opinioni positive sono il 30% (+1), mentre quelle negative salgono al 64% (+2).
NOTA METODOLOGICA
- Sondaggio svolto con metodologia CAWI tra il 18 e il 19 dicembre 2025 su un campione di 1.201 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagate per quote di genere ed età incrociate, stratificate per titolo di studio e ripartizione ISTAT di residenza. Il margine d’errore è del +/- 2,8% con un intervallo di confidenza del 95%.