Incidente Mestre, Procuratore: "Nessun incendio, si indaga per omicidio plurimo".

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La Procura di Venezia: "Nessun urto con altri mezzi, nessun segno di frenata". Al momento non risultano indagati. La prefettura fa sapere che tutte le vittime sono state identificate. "È una tragedia di giovani, se non giovanissimi, salvo qualche adulto", le parole dei soccorritori. Tra le vittime anche tedeschi e ucraini. I feriti distribuiti negli ospedali di Mestre, Dolo, Mirano, Treviso e Padova. Il sindaco di Venezia ha disposto il lutto cittadino

Zaia: "Mestre, ora si piange ma doveroso indagare sulle cause"

"È una strage. In questo momento noi dobbiamo solo pensare a salvare più vite possibile e dare conforto a chi ha perso i propri cari". Così al Corriere della Sera il presidente del Veneto Luca Zaia. La notizia della strage di Mestre l'ha ricevuta "poco prima delle 20. Mi ha chiamato il responsabile del servizio 118 del Veneto. Mi sono subito allarmato perché so che quando mi chiama lui è successo qualcosa di veramente grave. Senza giri di parole mi ha detto: 'Presidente, c'è stata una strage'. Mi si è gelato il sangue. Ci troviamo di fronte ad una tragedia che ha pochi eguali in Europa". Dunque "abbiamo mobilitato tutte le ambulanze della zona e messo a disposizione gli ospedali di Treviso, Mestre, Mirano e Padova". Sulle cause "è troppo presto per avere informazioni precise. Si rincorrono diverse voci. Il pullman pare che fosse nuovo. A bordo viaggiava un gruppo di turisti che stavano trascorrendo una vacanza in campeggio. Strada pericolosa? Mah, non mi pare. È un cavalcavia su cui passano ogni giorno migliaia di veicoli. Non mi pare fosse particolarmente pericoloso". Zaia non è andato sul posto: "Si rischia solo di creare intralcio e non si è comunque utili lì. Il nostro ruolo, in questo momento, è cercare di mettere in campo tutti i mezzi utili a salvare vite e a curare i feriti". Si riuscirà a capire cosa è successo? "Penso ci siano tante telecamere. Ora è il momento del pianto e del dolore. Ma poi sarà doveroso chiarire la causa perché chi ha un caro che ha perso la vita ha il diritto di conoscere la verità".

Identificati 11 feriti, molti gravi, due in terapia intensiva dopo intervento

Sono 11 le persone tra le 15 rimaste feriti nell'incidente che ieri ha coinvolto un bus a Mestre, a pochi passi dalla stazione ferroviaria. Si tratta di 11 stranieri, in particolari di quattro ucraini (due donne, un uomo e una minore), un tedesco, una francese, un croato, una coppia spagnola e due minori (maschio e femmina) di origine austriaca. Molti di loro - a quanto apprende l'Adnkronos - si trovano in rianimazione, in particolare due sono stati operati nella notte a Padova e sono ricoverati in terapia intensiva. Per quanto riguarda le 21 vittime solo sette di loro sono state identificate, si tratta di 4-5 ucraini (sulla nazionalità di una delle quattro donne permane incertezza), un tedesco e l'autista del bus, Alberto Rizzotto, 40 anni, originario di Conegliano, in provincia di Treviso, e residente a Tezze di Vazzola. Il bus stava rientrando al camping Hu, dove i turisti alloggiavano, quando per cause ancora da accertare non ha percorso la strada dritta davanti a sé ma è precipitato per alcuni metri nel vuoto prima di prendere fuoco.

Procuratore: "Oggi faremo gli esami medico-legali"

Il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi ha detto che un riesame di quanto accaduto al pullman sarà fatto oggi. "Noi allo stato non siamo in grado di fare una ricostruzione precisa degli avvenimenti", ha detto, rimandando alle prossime ore ulteriori commenti. "Oggi disporremo un'attività medico-legale - ha poi aggiunto - sia per attività ordinaria di controllo sia anche perchè possiamo immaginare che vi sia qualche soggetto privo di documenti e dobbiamo provvedere ad acquisire tutti gli elementi necessari per l'identificazione". Il mezzo nel frattempo è stato sequestrato. 

Comandante pompieri: "Estrazione persone complicata"

"L'estrazione delle persone è stata complicata". A dirlo è il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Mauro Luongo, mentre le bare con all'interno le salme dell'incidente del pullman avvenuto a Mestre man mano venivano portate via a bordo di alcuni furgoni della Protezione civile. Luongo racconta che il pullman "era abbastanza pieno: abbiamo contato 39 persone tra cui anche qualche minore".  Si è trattato di un'operazione complessa. "Tra le difficoltà il fatto che il pullman era elettrico - spiega - quindi con le batterie. Purtroppo hanno preso fuoco con l'impatto. Le batterie hanno delle criticità quando sono calde. Ecco perchè le operazioni - conclude - sono state un po' più lunghe per rimuovere il mezzo".

L'ultimo post dell'autista: "shuttle to Venice"

"Shuttle to Venice" (navetta per Venezia) aveva scritto nell'ultimo post su Facebook l'autista del pullman precipitato a Mestre, alle 18.30, un'ora e mezza prima della tragedia. Il messaggio geolocalizava Alberto Rizzotto, 40 anni, morto con i 20 passeggeri, allo 'Hu Camping' di Marghera. Nelle ore successive, diffusasi la notizia dell'incidente, sotto al post erano comparsi i messaggi sempre più preoccupati degli amici, che sapevano essere quella la linea percosa da Alberto. 'Rispondi',  "Fatti sentire per favore" i messaggi rimasti senza replica. 

Rimosso l'autobus precipitato sotto il cavalcavia a Mestre

Sono stati rimossi nel corso della notte i resti del pullman precipitato ieri sera da un cavalcavia a Mestre. Il mezzo è stato sollevato dopo ore di lavoro ininterrotto dalle squadre dei vigili del fuoco con il supporto di due gru e poi posto su un pianale per essere portato in un deposito.

Colleghi dell'autista sotto shock: "Era esperto"

I colleghi lo definiscono un autista esperto che svolgeva l'attività da 7 anni. Sono tanti i messaggi che in queste ore stanno comparendo in rete per ricordare Alberto Rizzotto, il 40enne originario di Conegliano ma residente a Tezze sul Brenta che si trovava alla guida del bus precipitato ieri sera a Mestre. Un indicente costato la vita a 21 persone. "Così orgoglio del tuo lavoro, dovevi portarci tutti nel tuo autobus alla festa della classe", le parole di Laura. Rizzotto era dipendente della Martini Bus che aveva noleggiato il mezzo alla società La Linea con una quale aveva un contratto per il trasporto dei turisti a Venezia.

Ancora chiusa la rampa verso Marghera

E' ancora interrotta la viabilità sulla Rampa Rizzardi in direzione Marghera, dopo che ieri sera è precipitato un bus elettrico dal cavalcavia. Lo rende noto il Comune di Venezia. Nell'impatto hanno perso la vita 21 persone, 15 sono rimaste ferite di cui 5 in modo grave. Si tratta prevalentemente di turisti, in particolare ucraini. I Vigili del Fuoco hanno lavorato tutta la notte per soccorrere le persone ferite ed estrarre i corpi delle vittime. Verso le cinque del mattino, dopo ore di lavoro ininterrotto, è stato rimosso il bus. Ancora ignote le cause dell'incidente. La linea ferroviaria Mestre-Venezia è attiva ma la viabilità sulla rampa Rizzardi è ancora interdetta al traffico veicolare per consentire ai Vigili del Fuoco di completare la messa in sicurezza di tutta l'area.

von der Leyen: "Vicina a Italia nel dolore"

 "Le mie più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime ed ai feriti del grave incidente di Mestre. Sono vicina al Presidente Mattarella, al Presidente Meloni ed al sindaco di Venezia Brugnaro in questo momento di profondo dolore". Lo scrive su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. 

I soccorritori

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I soccorritori

La scena dell'incidente

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La scena dell'incidente

Bus precipitato a Mestre, da Brunico ad Avellino: i precedenti

L'incidente di ieri sera non è il primo drammatico episodio del genere. Sono anzi numerosi i precedenti negli ultimi anni, a partire dal pullman di turisti finito in una scarpata in Val Badia nel 1993 a quello  caduto dal viadotto Acqualonga sull'autostrada A16 nel comune di Monteforte Irpino. I DETTAGLI

Brugnaro: "Immane tragedia, scena apocalittica"

La zona è presidiata dalle forze dell'ordine che non fanno entrare nessuno. Ci sono almeno 50 ambulanze. Zaia: "Vittime e feriti di varie nazionalità". LE PAROLE DEL SINDACO

Vigili Fuoco: "Era un bus elettrico"

Era un bus elettrico quello coinvolto nel grave incidente di ieri sera a Mestre. I vigili del fuoco, sul posto con 60 operatori, hanno estratto dal mezzo 15 persone di cui alcune in gravi condizioni. A quanto si apprende, le fiamme hanno avvolto una parte del pullman, da circa 50 posti, e sono state spente rapidamente dai Vigili del Fuoco evitando il propagarsi al resto del bus e alla zona circostante.

Vigili Fuoco: "Rimosso bus da sotto cavalcavia"

 I Vigili del Fuoco hanno rimosso il bus precipitato ieri sera da un cavalcavia a Mestre, per cause ancora da accertare. Nell'impatto hanno perso la vita 21 persone, quindici sono rimaste ferite di cui 5 in modo grave. Il bus, un pullman che trasportava turisti alloggiati presso il camping Hu, è stato sollevato dopo ore di lavoro ininterrotto con il supporto di due gru, e poi posto su un pianale per essere trasportato in un deposito. Si tratta di un mezzo elettrico che ora verrà monitorato per capire come e da dove si è sviluppato l'incendio. 

Pazienti distribuiti in vari ospedali

Sono stati distribuiti negli ospedali di Mestre, Dolo, Mirano, Treviso e Padova i pazienti rimasti coinvolti a Mestre nell'incidente del bus, costato la vita ad almeno 21 turisti. L'Ulss 3 veneziana conferma che il piano di allarme previsto in questo casi è scattato immediatamente come progettato quando vi è un alto numero di feriti. All'ospedale all'Angelo di Mestre sono state ricoverate sei persone oltre a due deceduti (un bambino e un adulto). Dei sei, quattro sono in codice rosso e due presentano lesioni minori. Per tutti sono stati riscontrati traumi e ferite gravi da ustioni. Per supportare i medici, sono giunti a Mestre da Chioggia i primari di pediatria, cardiochirurgia, neurologia e e chirurgia generale. Gli arrivi di parenti nella sala d'aspetto del nosocomio per ora sono molto limitati. È stato anche attivato un servizio di traduzioni in ucraino e russo. 

Salme trasferite dal luogo dell'incidente

Sono state tutte trasferite dal luogo del disastro le salme delle vittime dell'incidente del bus, composte sotto il cavalcavia di Mestre. Lo spostamento è avvenuto con i mezzi del Suem 118. Un sacerdote ha benedetto le salme prima del loro spostamento.

Un operaio: "Ho salvato una bambina dalle fiamme"

Ha 27 anni e lavora alla Fincantieri un operaio gambiano che, assieme ad un collega, si è trasformato ieri sera in uno degli eroi dei soccorsi ai turisti del pullman precipitato dal cavalcavia di Mestre. Boubacar Toure ha raccontato al 'Gazzettino' di aver aiutato i vigili del fuoco intervenuti per primi sul mezzo in fiamme a portar fuori dal mezzo quattro persone, tra le quali una bambina, che poi ha affidato ai sanitari del 118. "Oltre a loro sono riuscito a portar fuori anche un cagnolino" ha detto il giovane. I due operai, terminato il turno - la fabbrica dista qualche centinaio di metri dal luogo dell'incidente - hanno visto quasi in diretta la scena dello schianto, e subito sono corsi verso il pullman che si era incendiato, per cercare di dare un aiuto. "Ho visto l'autista, nella cabina del pullman, ma era già morto - ha raccontato Boubacar -. Il vigile del fuoco allora mi ha detto che dovevamo pensare ai vivi, ai feriti, così l'ho aiutato ad estrarre quelle persone, per portarle all'esterno". 

Soccorritori: "Una tragedia di giovani"

"L'impressione visiva, dopo la rimozione delle salme, è che ci troviamo di fronte ad una tragedia di giovani, se non giovanissimi, salvo qualche adulto". A parlare è uno dei capi soccorritori che si trova ancora sul luogo dopo è precipitato a Mestre il bus. Il mezzo non è stato ancora rimosso perché si deve raffreddare. "Respiriamo una situazione surreale - dice ancora il soccorritore - non ho mai visto tante persone pronte a dare una mano". Sul posto si è recata una sessantina di mezzi dei vigili del fuoco e 20 automezzi. Molti dei pompieri non hanno voluto riposare alla fine del turno e hanno chiesto di continuare a lavorare. 

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