Incidente pullman Mestre, dalla dinamica alle cause: cosa sappiamo finora
La Procura di Venezia ha aperto un fascicolo su quanto avvenuto ieri sera, quando un bus elettrico ha sfondato il guard rail precipitando per 10 metri prima di prendere fuoco, causando la morte di 21 persone, di cui due bambini. Incerte le cause che hanno portato all’incidente, fra le ipotesi una manovra azzardata o un malore dell’autista
- Un pullman è precipitato ieri sera sotto il cavalcavia di Mestre. Una tragedia costata la vita a 21 persone, di cui due bambini: nove ucraini, 4 rumeni, 3 tedeschi, un italiano (l'autista), un croato, due portoghesi e un sudafricano. 15 i feriti, alcuni gravi. Al momento dell'incidente, l'autista aveva caricato i turisti e li stava riportando in campeggio a Marghera. Da quanto risulta aveva preso servizio 90 minuti prima, un dettaglio che sembrerebbe escludere l'ipotesi di un colpo di sonno
- "Allo stato attuale non siamo in grado di fare una ricostruzione precisa degli avvenimenti", ha detto il procuratore Bruno Cherchi, annunciando che oggi verrà disposta un'attività medico-legale "sia per attività ordinaria di controllo sia anche perché possiamo immaginare che vi sia qualche soggetto privo di documenti e dobbiamo provvedere ad acquisire tutti gli elementi necessari per l'identificazione". Tra le ipotesi che si stanno vagliando sulle cause dell'incidente ci sono una manovra azzardata o un malore dell'autista
- Un video della 'Smart control room' del Comune di Venezia mostra il bus de La Linea nel momento in cui precipita dal cavalcavia. La telecamera è puntata alla base della rampa che da Mestre porta a Venezia, e ritrae la sommità del cavalcavia, nel tratto in discesa verso la bretella per l'A4. Si nota il bus affiancarne un altro, forse fermo al semaforo che piega a sinistra, verso Marghera, e che ha la freccia inserita. Subito dopo si nota il mezzo piegarsi e cadere, mentre l'altro aziona improvvisamente lo stop. Non si intravvedono altri veicoli davanti
- Come era evidente dalla serata di ieri, “non sono presenti segni di frenata”, ha dichiarato il comandante della Polizia municipale di Venezia, Marco Agostini. Il bus si è poi incendiato dopo il terribile impatto. Il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Venezia, Mauro Luongo, questa mattina ha detto: "Abbiamo alzato il mezzo per essere sicuri che non vi fossero altri corpi sotto, e non c'erano. A complicare la situazione è stato il fatto che si trattava di un bus elettrico, e che quindi le batterie hanno preso fuoco subito dopo l'impatto"
- La dinamica è ancora da accertare ma dai primi rilievi emerge che il bus è precipitato da oltre dieci metri, un volo dopo avere urtato violentemente la doppia barriera di protezione del cavalcavia della bretella che da Mestre porta verso Marghera e l'autostrada A4. Il pullman ha sfondato la prima protezione fatta da un guard rail e la seconda barriera in metallo che delimita il passaggio pedonale. Poi si è schiantato giù, capovolgendosi, e finendo tra un magazzino e i binari della stazione di Mestre incendiandosi
- La Procura di Venezia ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di omicidio stradale plurimo. Il Procuratore capo Bruno Cherchi ha precisato che sono stati posti sotto sequestro il guardrail, la zona di caduta del bus e la carcassa del mezzo, con la 'scatola nera' "che sarà esaminata - ha rilevato - solo quando si saprà che non è un'operazione irripetibile"
- "Stiamo lavorando sulla dinamica dell'incidente che ha visto il bus toccare e scivolare lungo il guardrail per un cinquantina di metri, e infine, con un'ulteriore spinta a destra, precipitare al suolo". Lo ha detto il Procuratore di Venezia Bruno Cherchi facendo il punto sull'incidente del pullman a Mestre. "Non ci sono segni di frenata, nè contatti con altri mezzi" ha aggiunto. "Non si è verificato alcun incendio - ha spiegato - nè dal punto di vista tecnico nè c'è stata una fuga di gas delle batterie a litio che ha provocato fuoco e fumo"
- "Shuttle to Venice" (navetta per Venezia) aveva scritto nell'ultimo post su Fb l'autista del pullman, alle 18.30, un'ora e mezza prima della tragedia. Il messaggio geolocalizava Alberto Rizzotto, 40 anni, originario di Conegliano ma residente a Tezze sul Brenta, morto con i 20 passeggeri, allo 'Hu Camping' di Marghera. I colleghi lo definiscono un autista esperto che svolgeva l'attività da 7 anni. Era dipendente della Martini Bus che aveva noleggiato il mezzo alla società La Linea con una quale aveva un contratto per il trasporto dei turisti a Venezia
- Questa mattina è stata riattivata la circolazione sul raccordo che dalla zona industriale di Marghera porta all'autostrada A4, dove ieri sera è precipitato il bus dal viadotto del cavalcavia di Mestre. La zona è stata ripulita ed è ripreso il passaggio di veicoli, soprattutto camion, che dalla zona industriale di Porto Marghera vanno verso l'autostrada A4
- Sono stati rimossi nel corso della notte i resti del pullman precipitato ieri sera a Mestre. Il mezzo è stato sollevato dopo ore di lavoro ininterrotto dalle squadre dei vigili del fuoco con il supporto di due gru e poi posto su un pianale per essere portato in un deposito
- Ci sono due bambini (un neonato di pochi mesi e un 12enne) e anche una ragazza minorenne tra le 21 vittime dell'incidente. Non ci sono stati nuovi decessi nella notte tra i 15 feriti portati negli ospedali della regione. Quattro di essi, in terapia intensiva, non sono ancora stati identificati, sarebbero persone maggiorenni, tra i 20 e i 30 anni
- Il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko ha confermato che cinque ucraini sono rimasti uccisi e tre feriti nell'incidente del bus a Mestre, ha dichiarato Rbc-Ucraina