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Covid, le notizie. Gimbe: calo casi (-9,4%) e morti (-6,6%), intensive su (+3%)

©Ansa

Negli ultimi 7 giorni si registra un calo dei contagi e dei decessi. Stabili i ricoveri e lieve risalita delle terapie intensive. Lo rileva il monitoraggio della Fondazione Gimbe riferito alla settimana 24 febbraio-2 marzo. Rispetto alla settimana precedente, si evidenzia una diminuzione di nuovi casi (26.658 contro 29.438), dei decessi (228 contro 244) e delle persone in isolamento domiciliare (144.636 contro 165.641)

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Negli ultimi sette giorni si registra un calo dei contagi di Covid-19 (-9,4%) e dei decessi (-6,6%). Stabili i ricoveri (-1%) e lieve risalita delle terapie intensive (+3%). Lo rileva il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe riferito alla settimana 24 febbraio-2 marzo. Rispetto alla settimana precedente, Gimbe evidenzia una diminuzione di nuovi casi (26.658 contro 29.438), dei decessi (228 contro 244) e delle persone in isolamento domiciliare (144.636 contro 165.641). I ricoveri con sintomi sono 3.297 contro 3.331 della settimana prima, mentre aumentano le terapie intensive a 137 contro 133. 
Atti dell'inchiesta sul virus a Bergamo: dalle chat tra esperti e amministratori nei primi giorni cruciali della pandemia traspare il caos nei palazzi romani e nelle regioni più colpite, come la Lombardia. Fare tamponi "a tutti adesso è la c..... del secolo", scriveva il 15 marzo di tre anni fa Ranieri Guerra allora numero 2 dell'Oms a Brusaferro presidente dell'Iss. Fontana intanto attacca Crisanti: "La Procura di Bergamo ha il dovere di diffidare il proprio consulente" da continue apparizioni in tv.

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- di Maurizio Odor

Viola: virus per ora non cambia ma pandemia non è finita

"La buona notizia è che per il momento il virus non sembra cambiare in maniera importante, Omicron rimane la variante che sta circolando sotto forma di varie sottovarianti" e "non c'è stato un cambiamento così importante da mettere in crisi la vaccinazione o anche le immunità date da infezioni pregresse". E "se il virus non cambierà ancora in maniera importante continuerà a circolare, con momenti in cui ci saranno più contagi, ma non ci saranno più grandi problemi grazie alle vaccinazioni". Lo ha detto all'ANSA l'immunologa Antonella Viola a margine della Conferenza delle addette e degli addetti scientifici a Padova. Viola ha spiegato che "siamo in una fase della pandemia in cui non c'è più l'emergenza, il numero dei contagi non è altissimo, ma soprattutto è importante l'indice di quello che accade negli ospedali, perché oggi sappiamo che non si fanno più molti tamponi". Tuttavia, ha avvertito, "il virus è ancora presente, la pandemia non è finita perché non siamo ancora in grado di fare previsioni accurate. Nel momento in cui saremo in grado di sapere quando si ripresenteranno le oscillazioni dei contagi, quando aumenteranno le infezioni noi passeremo da una fase pandemica ad una fase endemica e sapremo come convivere con il virus. In questo momento non lo sappiamo e quindi navighiamo un po' a vista". 
- di Maurizio Odor

A Hong Kong stop obbligo mascherine dopo quasi 3 anni

Dall'1 marzo, nell'ex colonia britannica non sarà più obbligatorio indossare la mascherina, il dispositivo di sicurezza più usato per contrastare la diffusione del Covid. La decisione, comunicata dal governatore John Lee, è arrivata a 945 giorni dall'introduzione della misura. L'APPROFONDIMENTO
- di Maurizio Odor

Gimbe, in calo contagi e morti, lieve risalita intensive

Negli ultimi 7 giorni in calo contagi (-9,4%) e decessi (-6,6%). Stabili i ricoveri (-1%) e lieve risalita delle terapie intensive (+3%). E' quanto emerge dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe sul Covid-19 in Italia: nella settimana 24 febbraio-2 marzo 2023, rispetto alla precedente, si rileva una diminuzione di nuovi casi (26.658 vs 29.438), dei decessi (228 vs 244, con una media di 33 al giorno rispetto ai 35 della settimana precedente) e delle persone in isolamento domiciliare (144.636 vs 165.641, -12,7%). Stabili i ricoveri con sintomi (3.297 vs 3.331), mentre aumentano le terapie intensive (137 vs 133). "Dopo l'aumento della settimana scorsa - dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - si registra un nuovo calo (-9,4%) dei nuovi casi settimanali, che rimangono comunque ampiamente sottostimati. Da oltre 29mila nella settimana precedente scendono a oltre 26mila, con una media mobile a 7 giorni di oltre 3.800 casi al giorno".
- di Maurizio Odor

Long Covid, effetti sul cuore e malattie cardiovascolari. Lo studio

Ad anticipare i primi risultati di un'indagine internazionale che ha coinvolto 5,8 milioni di persone nel mondo è l'American College of Cardiology. I ricercatori hanno trovato prove coerenti sul legame tra Long Covid e sintomi cardiaci, con una probabilità significativamente maggiore di manifestare anche mesi dopo la guarigione dolore toracico, mancanza di respiro, palpitazioni e affaticamento. 
- di Maurizio Odor

Sileri: "Applicare piano pandemico avrebbe aiutato"

"Se tu hai un piano, seppur vecchio ma applicato, tu hai una contezza e un flusso di dati molto più reale dal punto di vista del tempismo e ti consente di capire meglio ciò che sta accadendo e ti consente di fare mosse più tempestive. Se uno avesse chiesto i dati delle polmoniti a febbraio, avrebbe potuto capire che stava succedendo qualcosa e cercato di giocare d'anticipo". Così l'ex viceministro della Salute Pierpaolo Sileri intervenendo a Radio Cusano Campus sull'inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione della pandemia. "Premesso che si tratta di avvisi di garanzia, non sono né condanne né giudizi. Sicuramente la Procura di Bergamo accende un faro su ciò che è accaduto in quei mesi", ha detto Sileri. "Vi era un piano pandemico vecchio e bisognerà far luce su come e se è stato attuato questo piano pandemico. Se ci sono state omissioni verranno fuori. Sicuramente qualche problemino c'era ed era un problema di alcuni vertici del ministero che probabilmente negli anni non avevano provveduto ad aggiornare ciò che era un atto dovuto", ha aggiunto. "Se poi questo aggiornamento o questa messa in pratica avrebbe ridotto l'impatto, questo lo chiarirà l'inchiesta". Quanto al suo ruolo, "Io non avevo accesso nemmeno ai verbali del Cts", ha affermato Sileri. "Noi al ministero abbiamo cercato di limitare queste carenze strutturali". 
- di Maurizio Odor

Gimbe, in calo contagi e morti, lieve risalita intensive

Negli ultimi 7 giorni in calo contagi (-9,4%) e decessi (-6,6%). Stabili i ricoveri (-1%) e lieve risalita delle terapie intensive (+3%). E' quanto emerge dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe sul Covid-19 in Italia: nella settimana 24 febbraio-2 marzo 2023, rispetto alla precedente, si rileva una diminuzione di nuovi casi (26.658 vs 29.438), dei decessi (228 vs 244, con una media di 33 al giorno rispetto ai 35 della settimana precedente) e delle persone in isolamento domiciliare (144.636 vs 165.641, -12,7%). Stabili i ricoveri con sintomi (3.297 vs 3.331), mentre aumentano le terapie intensive (137 vs 133). "Dopo l'aumento della settimana scorsa - dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - si registra un nuovo calo (-9,4%) dei nuovi casi settimanali, che rimangono comunque ampiamente sottostimati. Da oltre 29mila nella settimana precedente scendono a oltre 26mila, con una media mobile a 7 giorni di oltre 3.800 casi al giorno". 
- di Maurizio Odor

In Toscana 68 nuovi casi e nessun decesso

Sono 68 i nuovi casi di Covid-19 registrati nelle ultime ventiquattro ore in Toscana: 18 sono stati confermati con tampone molecolare e gli altri 50 con test rapido. Il numero dei contagiati rilevati nella regione dall'inizio della pandemia sale dunque a 1.590.543. I nuovi casi sono lo 0,00% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,01% (154 persone) e raggiungono quota 1.570.901 (98,8% dei casi totali). I dati, relativi all'andamento della pandemia, sono quelli accertati oggi sulla base delle richieste della Protezione civile nazionale. Al momento in Toscana risultano pertanto 8.058 positivi, -1,1% rispetto a ieri. Di questi 163 (15 in meno rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale: 9 (2 in più) si trovano in terapia intensiva. Oggi non si registrano nuovi decessi. Dall'ultimo bollettino quotidiano sono stati eseguiti 138 tamponi molecolari e 755 tamponi antigenici rapidi: di questi il 7,6% è risultato positivo. Sono invece 138 i soggetti testati, escludendo i tamponi di controllo: il 49,3% di questi è risultato positivo.
- di Maurizio Odor

Rezza a pm: "Zona rossa serviva e c'era indecisione"

"Mi sembrava che il Presidente del Consiglio non fosse convinto e avesse bisogno di un forte supporto per convincersi della opportunità di istituire la zona rossa. Io uscii da quella riunione (del 6 marzo, ndr) con l'idea che ci fosse indecisione. La mia fissazione restava la necessità di una zona rossa a Nembro e Alzano". Lo ha messo a verbale, sentito dai pm di Bergamo il 18 giugno 2020 come teste, Giovanni Rezza, direttore Prevenzione del Ministero della Salute ed ex direttore Malattie infettive dell'Iss, rispondendo alle domande sulla mancata zona rossa ad Alzano e Nembro e sulle riunioni del Cts dei primi di marzo di 3 anni fa. 
- di Maurizio Odor

Decaro: "Durante prima ondata nessuno sapeva nulla"

E' sorprendente "oggi leggere i giornali e vedere che c'è qualcuno che cerca di assegnare delle colpe a chi in quel momento", durante la prima ondata Covid-19, "doveva prendere delle decisioni. Io posso capire che in un mondo in cui si possono mettere insieme soluzioni e problemi rispetto a un tema che si conosce è plausibile, ma stiamo parlando di una situazione della quale nessuno di noi conosceva nulla, era un nemico invisibile". Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro, durante la giornata di studi su "Governare l'incertezza. Le città italiane e le sfide dell'innovazione sociale", organizzata da Anci e dal Comune di Bari, con la collaborazione del Fis - Fondo Innovazione Sociale, per riflettere sulle soluzioni offerte dalle politiche pubbliche urbane che si avvalgono degli strumenti di innovazione sociale. La giornata è stata aperta con la presentazione del libro "Governare l'incertezza" di Marco De Giorgi, consigliere della Presidenza del Consiglio e fondatore del Fondo Innovazione Sociale. "Abbiamo vissuto - ha ricordato Decaro - un momento complicato, anche noi amministratori locali abbiamo cercato di dare delle risposte più usando il buon senso che le indicazioni scientifiche che purtroppo non arrivavano davanti a un virus che non conoscevamo". 
- di Maurizio Odor

Covid: ritorno sintomi post guarigione tra 7-19% dei casi

Il temuto ritorno dei sintomi del covid dopo una apparente guarigione e' piu' comune di quanto sinora osservato e puo' colpire sia i pazienti che hanno preso il medicinale 'plaxovid' - come peraltro segnalato da tempo - che chi non ha usato alcuna terapia farmacologica ed ha avuto un caso leggero. Secondo test condotti su circa 200 pazienti, il cosiddetto "COVID rebound" - spiegano i risultati preliminari di un nuovo studio dello 'Scripps Research center' in California ancora in corso - puo' avvenire sia giorni che settimane dopo il momento in cui la malattia sembrava essere sparita. Il ritorno del covid viene misurato in due modi: se riappaiono i sintomi, o se un nuovo test risulta positivo per la presenza del virus dopo essere  risultato ad un certo punto negativo. I dati pubblicati sulla rivista 'Clinical Infectious Diseases' mostrano che nei pazienti seguiti,  il 'rebound'  e' comparso nel 7-9,3% dei malati che non avevano preso medicinali e nel 14,2-18,9% di chi aveva assunto plaxovid. Nonostante il ritorno del covid nei pazienti trattati appaia piu' frequente, gli scienziati non lo ritengono ancora statisticamente significativo ed attendono che lo studio continui. La ricerca includerà più di 800 persone. 
- di Maurizio Odor

Covid, Ricciardi a pm: all'estero pensavano che esagerassimo

Dopo il caso di Codogno e la chiusura con la zona rossa del Lodigiano "all'estero si pensava che l'Italia stesse 'iper-reagendo' rispetto alla situazione" e "nel contesto internazionale ho inizialmente riscontrato una certa diffidenza in relazione alle scelte adottate dall'Italia", ma "successivamente anche all'estero si è compreso che l'Italia stava agendo correttamente". La ha spiegato Walter Ricciardi, professore alla Cattolica di Roma e all'epoca consigliere dell'allora ministro Roberto Speranza, sentito nel giugno 2020 come teste nell'inchiesta della Procura di Bergamo sul Covid. Ricciardi ha chiarito di aver preso parte ad alcune riunioni del Cts e ad una del 25 febbraio del 2020, da lui organizzata, con "i ministri della Salute dei Paesi confinanti". Ha anche ricordato a verbale che "io, Rezza e Brusaferro eravamo i sostenitori dell'importanza di adottare misure il più possibile restrittive" e che erano i cosiddetti "chiusuristi".   Ricciardi ha fatto anche presente ai pm che "insieme ad altri studiosi, ho predisposto un lavoro sull'influenza della partita Atalanta-Valencia", che si giocò a San Siro il 19 febbraio 2020, "sulla diffusione del virus (...) in relazione al quale ho definito quella partita come una 'bomba microbiologica'".
- di Maurizio Odor

Covid, in India presto distribuito il primo vaccino nasale: cosa sappiamo sullo spray

Approvato alcuni mesi fa, si chiama iNCOVACC e viene prodotto dalla Bharat Biotec. È spruzzato direttamente nel naso: i test hanno mostrato che il prodotto induce una vasta risposta immunitaria, sia delle cellule T che di quelle della mucosa nasale, sede primaria di penetrazione del virus Sars-Cov2.

- di Costanza Ruggeri

Inchiesta Covid, cosa emerge dalle carte dei pm? Le accuse in 10 punti

La Procura di Bergamo ha notificato la fine delle indagini e iscritto nel registro degli indagati 15 persone, tra cui l’ex premier Giuseppe Conte, l’ex ministro della Salute Roberto Speranza e anche l’attuale governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana. Ecco quali sono i presunti errori imputati alle autorità politiche e sanitarie che si trovarono a fronteggiare l’aumento incontrollato dei casi di coronavirus.

- di Costanza Ruggeri

Covid, atti inchiesta Bergamo, Guerra: "Tampone a tutti una scemenza"

Emergono nuovi particolari nelle indagini sull'inizio della pandemia: "Fare i tamponi a tutti adesso è la scemenza del secolo", scriveva in una chat il numero due dell'Oms al presidente dell'Iss Brusaferro il 15 marzo 2020 LEGGI
- di Costanza Ruggeri

Inchiesta Covid, Crisanti nella relazione: "Governo sapeva ma non ha agito in tempo"

Il microbiologo lo scrive nella consulenza depositata alla Procura di Bergamo. Il piano pandemico fu scartato perché “era datato e non costruito specificamente su un coronavirus ma su un virus influenzale”, spiega. Governo e Cts sapevano degli "scenari di previsione" e "della gravità della situazione" e decisero "di secretare il piano per non allarmare l'opinione pubblica". Sulla mancata zona rossa in Val Seriana: altre considerazioni “hanno prevalso sull’esigenza di proteggere dalla diffusione del contagio”.

- di Costanza Ruggeri

Covid, Calenda: errori ci saranno stati, nessuno era preparato a quello che è successo

"Io ero all'opposizione ma, a quello che è successo, non era preparato nessuno. Errori ci saranno stati, ma gli errori sono reati? Mi sembra una rilettura della storia molto complicata. Il modo di ricordare quella vicenda semmai è avere un servizio sanitario che funziona e che invece ora è a pezzi". Così Carlo Calenda 
- di Maurizio Odor

Covid a Bergamo, ecco com'è nata l'inchiesta: le tappe

Avviata dalla Procura nell'aprile 2020, è nata in seguito alle presunte anomalie nella gestione dei pazienti all'ospedale di Alzano Lombardo, dopo la scoperta dei primi casi positivi al Coronavirus, e per accertare se la mancata istituzione della zona rossa sia stato uno dei fattori che ha contribuito alla diffusione del virus.

- di Costanza Ruggeri

Covid: in Friuli Venezia Giulia registrati 6 mila decessi

Dall'inizio della pandemia da Covid 19 a oggi in Friuli Venezia Giulia sono state registrate 6 mila vittime. Il dato emerge dal report pubblicato oggi sul sito della Regione Fvg e relativo al monitoraggio sulla diffusione del virus.  A oggi i decessi di pazienti affetti da Covid ammontano complessivamente a 6.000, con la seguente suddivisione territoriale: 1.510 a Trieste, 2.787 a Udine, 1.161 a Pordenone e 542 a Gorizia. Nelle ultime 48 ore, secondo quanto rileva il report, non sono state registrate ulteriori vittime.
- di Maurizio Odor