Lo rivela il report che evidenzia anche una discesa costante dell'epidemia, con il -28,6% di pazienti in intensiva. Intanto continua a correre negli Stati Uniti la variante del Covid BB.1.5: la tipologia virale è responsabile a livello nazionale del 66,4% dei casi, ma in alcuni Stati è arrivata a causare nell'ultima settimana il 99,4% delle nuove infezioni
Iss, per 1 giovane su 2 migliorati rapporti in famiglia, ma peggiora salute mentale
La ricerca, che viene condotta ogni quattro anni, ha permesso un confronto con lo stato di salute di un gruppo analogo di adolescenti nel 2017-18. E' stato coinvolto un campione rappresentativo in tutte le Regioni di giovani di 11, 13, 15 e, per la prima volta quest’anno, di 17 anni, per un totale di oltre 89.000 ragazzi e ragazze, più di 6.000 classi e più di 1.800 istituti scolastici. I risultati vengono illustrati oggi all’Iss. "La sorveglianza degli stili di vita dei nostri ragazzi e ragazze è, oggi, particolarmente preziosa - afferma Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss - perché ci aiuta a intercettare fenomeni nuovi, come il cyberbullismo legato all’uso dei social media, dai quali dipendono in modo significativo la loro salute e la loro qualità di vita". I giovani hanno una discreta percezione della loro qualità di vita, anche se inferiore rispetto agli anni passati e maggiore tra i ragazzi rispetto alle ragazze. Nel complesso, si sentono supportati da amici e compagni di classe, si fidano degli insegnanti ma sono spesso stressati dagli impegni scolastici.
Abitudini alimentari e stili di vita - emerge dall'indagine - possono migliorare: il consumo quotidiano della prima colazione diminuisce al crescere dell’età, specie tra le ragazze, e meno di un giovane su 10 svolge attività fisica tutti i giorni. Quasi tutti si relazionano tra loro attraverso i social media, un fenomeno in crescita ma non esente da criticità: il 17% delle ragazze (che arrivano al 20% tra le 15enni, quindi una su cinque) e il 10% dei ragazzi ne fanno un uso problematico con conseguenze negative sul loro benessere fisico e psicologico. Permangono comportamenti a rischio, quali l’assunzione di alcol, in aumento tra le ragazze (una su cinque tra le 15enni si è ubriacata almeno due volte nella vita), l’abitudine al fumo di sigaretta che vede ancora prevalere le ragazze (29% rispetto al 20% dei ragazzi di 15 anni) e la propensione al gioco d’azzardo, che invece è un fenomeno prettamente maschile: il 47,2% dei ragazzi e il 21,5% delle ragazze 15enni hanno scommesso o giocato del denaro almeno una volta nella vita.
Nel Lazio 22.848 positivi, 22 in terapia intensiva
Sono 22.848 le persone attualmente positive a Covid-19 nel Lazio, di cui 535 ricoverate, 22 in terapia intensiva e 22.291 in isolamento domiciliare. Dall'inizio dell'epidemia i guariti sono 2.332.838, i morti 12.720, su un totale di 2.368.406 casi esaminati, secondo il bollettino aggiornato della Regione Lazio.
Medici emergenza: "Fase calante ma difficoltà pronto soccorso restano"
"Le nostre proposte - sottolinea il presidente nazionale Simeu - riguardano i temi del 'boarding' nei dipartimenti di emergenza, il riconoscimento del lavoro usurante e la soluzione almeno parziale delle gravi carenze d'organico. Aspettiamo di parlare con il ministro. Noi come Simeu in questo momento stiamo predicando di sostenere chi lavora nel pubblico, rispetto ai medici 'a gettone' o delle cooperative. Il Servizio sanitario nazionale deve recuperare attrattività e per farlo non serve solo la leva economica, ma si può fare attraverso una serie di provvedimenti: ad esempio - suggerisce - il riconoscimento del nostro lavoro come usurante e il riconoscimento delle prestazioni aggiuntive prestate in pronto soccorso. Alcune Regioni sono partire anche con le retribuzione delle prestazioni aggiuntive".
Dal Pnrr possono arrivare soluzioni valide nel risolvere il sovraffollamento dei pronto soccorso? "Vogliamo concorrere all'organizzazione della medicina del territorio previsto dal Pnrr - dice De Iaco - Le nostre competenze possono essere utili nell'indicare in modo preciso le soluzioni che il territorio può dare per aiutare l'ospedale. In conclusione, rispondere alle esigenze dei bisogni di salute in maniera lineare con una filiera di salute costruita tra ospedali e territorio".-
Covid, il Ministero lavora a un allentamento dei divieti negli ospedali: cosa sappiamo
Oggi in Sardegna 162 nuovi casi, nessun decesso
Schillaci: "Stiamo affrontando con Ue sindrome post virus, problema reale"
Morti per Covid in Rsa del Sassarese, prosciolti i 3 imputati
Schillaci: "Vaccinazioni avanti tutto febbraio, ottimista per futuro"
In Calabria 133 nuovi contagi, terapie intensive stabili, -1 ricoveri e 2 morti
Vaccinati con infezione pregressa sono meno contagiosi degli altri: lo studio
Rischio morte e problemi al cuore più alto per 18 mesi dopo l'infezione: lo studio
In Italia anche la sottovariante Orthrus: cosa sappiamo e quali sono i sintomi
Report Fiaso, ricoveri in calo -12,6% in ultimi 7 giorni
"Negli ospedali tornano a essere più presenti i pazienti ricoverati 'con Covid', ovvero pazienti che sono arrivati in ospedale per la cura di altre patologie, sono positivi al virus ma non hanno sintomi respiratori e polmonari- evidenzia il report Fiaso - Occupano il 65% dei posti letto covid complessivi, hanno una età media di 69 anni e il 66% è vaccinato da oltre sei mesi".
Per quanto riguarda i pazienti in terapia intensiva "il calo dei pazienti ricoverati 'per Covid' è superiore al 50%, sale al 71% la percentuale dei soggetti vaccinati da oltre sei mesi con una età media di 71 anni", conclude il report.
Iss, per 1 giovane su 2 migliorati rapporti in famiglia, ma peggiora salute mentale
La ricerca, che viene condotta ogni quattro anni, ha permesso un confronto con lo stato di salute di un gruppo analogo di adolescenti nel 2017-18. E' stato coinvolto un campione rappresentativo in tutte le Regioni di giovani di 11, 13, 15 e, per la prima volta quest’anno, di 17 anni, per un totale di oltre 89.000 ragazzi e ragazze, più di 6.000 classi e più di 1.800 istituti scolastici. I risultati vengono illustrati oggi all’Iss.
Ministero lavora a un allentamento dei divieti negli ospedali: cosa sappiamo
Quinta dose di vaccino solo al 13% degli over 80 e fragili: a che punto siamo
Schillaci, 'pronti a togliere paletti in ospedali, ma non ora'
Rischio trombosi maggiore per infezione non per vaccino
Lo studio: il vaccino bivalente funziona contro sottovarianti Kraken e Orthrus
In Toscana 229 nuovi casi e 4 decessi
Il numero dei contagiati rilevati nella regione dall'inizio della pandemia sale dunque a 1.584.683. I nuovi casi sono lo 0,01% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,2% (2.965 persone) e raggiungono quota 1.541.156 (97,3% dei casi totali).
I dati, relativi all'andamento della pandemia, sono quelli accertati oggi sulla base delle richieste della Protezione civile nazionale.
Al momento in Toscana risultano pertanto 32.029 positivi, -7,9% rispetto a ieri. Di questi 195 (4 in meno rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale: 9 (3 in meno) si trovano in terapia intensiva.
La lista dei decessi si aggiorna con 4 nuovi decessi: 4 donne, con un'età media di 78,5 anni.
Dall'ultimo bollettino quotidiano sono stati eseguiti 378 tamponi molecolari e 3.057 tamponi antigenici rapidi: di questi il 6,7% è risultato positivo. Sono invece 460 i soggetti testati, escludendo i tamponi di controllo: il 49,8% di questi è risultato positivo.