L'Iss monitora le mutazioni, soprattutto quelle considerate più preoccupanti: inglese, brasiliana e sudafricana, che sono ormai diffuse in diverse zone del Paese. Secondo un'indagine ministero Salute-Iss, la variante inglese domina nettamente rispetto a quelle brasiliana e sudafricana. La stima di prevalenza a livello nazionale della variante Uk è del 54%. Secondo Andrea Crisanti, "ci sono delle varianti che sono totalmente invisibili ai test rapidi”
In tutta Italia aumentano le segnalazioni di casi di coronavirus legati alle varianti, soprattutto alle tre principali monitorate dall'Iss: l'inglese, la brasiliana e la sudafricana. Ecco dove si sono registrati gli ultimi casi, le notizie sul tema e le misure adottate sui diversi territori per cercare di arginare i contagi
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In Italia la variante inglese (VOC 20212/01) del virus SarsCoV2 domina nettamente rispetto alle varianti brasiliana (P1) e sudafricana (501.V2). I dati emergono dall’indagine annunciata il 17 febbraio dal ministero della Salute e coordinata dall'Iss. La stima di prevalenza a livello nazionale della variante inglese è del 54% (con una forchetta, ossia un intervallo di confidenza, che va dallo 0% al 93,3%). La stima per la variante brasiliana è del 4,3% (0%-36,2%). Invece la variante sudafricana ha una stima di prevalenza dello 0,4% (0%-2,9%)
Quali sono le varianti del virus più diffuse in Italia
"Ci sono delle varianti che sono totalmente invisibili ai test rapidi”, ha detto a Sky TG24 Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova. “Fra poco sarà annunciato con un lavoro scientifico dell’Università di Padova e questo pone un problema serissimo di sanità pubblica. Inserire i test rapidi nell’indice di positività è uno sbaglio”. Per Crisanti occorre "intervenire ora con misure efficaci”
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Crisanti ha ribadito che "la variante inglese ha una più alta capacità infettiva” e che "non sono più tollerati errori" per bloccarne la diffusione. “Il virus - ha spiegato - si sposta con le nostre gambe, dipende dai livelli di mobilità. Per questo il Cts ha proposto di diminuire la mobilità nelle zone gialle. Se noi non ci spostiamo, la variante non si sposta. Se emergono varianti resistenti al vaccino non bisogna permettere che si diffondano al resto d’Italia”
Il bollettino con i dati aggiornati al 10 marzo
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha detto che "per affrontare le varianti aggressive del virus è necessaria un'azione rapida e decisa. Sono lieta di annunciare un accordo con BioNTech-Pfizer, che offrirà agli Stati membri di mettere a disposizione un totale di 4 milioni di dosi di vaccini entro la fine di marzo che verranno fornite in aggiunta alle consegne già previste”. Per l'Italia - precisano fonti di Palazzo Chigi - equivale ad una quota aggiuntiva di 532mila dosi che saranno consegnate nelle ultime due settimane di marzo
Lo speciale di Sky TG24 sul coronavirus
Il virologo Francesco Broccolo, dell'Università di Milano Bicocca, e direttore del laboratorio Cerba di Milano, ha detto che sono pronti ormai da un mese i test rapidi per identificare le varianti ma non sono ancora utilizzati nei laboratori, anche perché non sono ancora rimborsabili. Eppure, osserva l'esperto, "proprio in questo momento sarebbe necessario incrementare i test di screening che permettano di rilevare la sola presenza e alcuni anche di identificare una precisa variante, discriminandola dalle altre"
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I test rapidi scova-varianti permettono di fare un primo screening sui tamponi risultati positivi al test molecolare, segnalando i campioni per i quali si deve fare il sequenziamento classico per avere la conferma definitiva. Utilizzare questi test su larga scala sarebbe "necessario - rileva Broccolo - per individuare nuove mutazioni critiche per il riconoscimento degli anticorpi e aggiornare di conseguenza i vaccini e le terapie basate su anticorpi monoclonali”
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Al momento costruire una mappa completa delle varianti che stanno circolando nel nostro Paese è complicato perché mancano le sequenze. Ecco le ultime segnalazioni regione per regione
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PIEMONTE - Il presidente dell'Ordine dei Medici di Torino, Guido Giustetto chiede di istituire "immediatamente" la zona rossa nella regione: “L'incidenza di persone positive in Piemonte, che al 7 marzo era di 277 ogni 100.000 abitanti, potrebbe raddoppiare entro le prossime due settimane a parità di condizioni”. L'assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi dice che "è molto probabile" che da lunedì prossimo il Piemonte entri in zona rossa. Questa contagiosità molto elevata della variante inglese sta facendo aumentare in modo molto significativo i contagi"
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LOMBARDIA - "Da una settimana, soprattutto a causa delle varianti, siamo entrati in quella che è definita come terza ondata”, ha detto il governatore Attilio Fontana. La regione rischia di entrare in zona rossa da lunedì. Intanto però, sarà attivo venerdì prossimo a Milano il primo drive through della Difesa allestito per le vaccinazioni. Si tratta del più grande hub vaccinale d'Italia messo a disposizione dalle Forze Armate. Nella struttura situata al parco Trenno al momento si effettuano già centinaia di tamponi al giorno
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ALTO ADIGE – Il presidente della Provincia autonoma Kompatscher ha prolungato di "almeno una settimana" il lockdown. “La situazione in terapia intensiva resta critica", ha spiegato. Tra le cause di questa situazione la presenza delle varianti inglese e sudafricana. Nei Comuni con casi di variante sudafricana tutti i bambini di asili e scuole elementari saranno testati due volte alla settimana. Medie e superiori restano chiuse. Intanto individuato il primo caso di variante sudafricana a Bolzano. In Alto Adige i nuovi casi di questa variante sono 9 (58 in tutto)
FRIULI-VENEZIA GIULIA - La presenza della variante inglese in Friuli-Venezia Giulia si attesta al 63%. Lo ha riferito il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi. Ha aggiunto che "questo giustifica l'alta percentuale di contagi". I dati sono calcolati sulle positività individuate la scorsa settimana e sono cresciuti rispetto alla settimana dal 18 al 25 febbraio, quando la variante inglese era al 28%. I numeri, secondo Riccardi, danno “evidenza su come la variante abbia soppiantato il virus originale"
EMILIA-ROMAGNA - "La situazione epidemiologica è significativa e molto impegnativa, soprattutto a causa della diffusione della variante inglese,, ha detto l'assessore regionale alla Salute Raffaele Donini. Secondo Paolo Bordon, dg Ausl Bologna, l’ondata "violentissima" arrivata su Bologna si spiega così: "Non sono state rispettate le regole: i contagi avvengono per il 70% nei nuclei familiari, ad esempio durante cene che non si potrebbero fare", il tutto amplificato dalla maggiore contagiosità di varianti come quella inglese
TOSCANA - Il presidente Eugenio Giani ha detto che "in Toscana i dati sul contagio sono in incremento, ma la situazione è ancora sotto controllo". Giani ha sottolineato che "chiudiamo le scuole se vediamo che ce n'è motivo, se ci sono varianti, se c'è un contagio molto forte, altrimenti la scuola è importante tenerla aperta". Nei giorni scorsi un focolaio con presenza di variante inglese è stato individuato all'interno della scuola materna San Giuseppe a Colle Val d'Elsa (in provincia di Siena). Al momento 13 bambini sono risultati positivi al virus
MARCHE - 4 delle 5 province marchigiane sono in zona rossa, per ordinanza regionale, a causa dell'aumento di contagi legato alla variante inglese. Intanto sono migliorate le condizioni di salute della 51enne di San Benedetto del Tronto risultata positiva alla variante sudafricana e ricoverata in rianimazione. Il cluster è partito dalla nipote. Oltre alla zia, sono risultati positivi alla variante anche la madre e i due fratelli della giovane
ABRUZZO - A venti giorni dall'istituzione della zona rossa, i numeri nell'area di Pescara non migliorano. Tanti i giovani positivi, molti con sintomi importanti, a causa della variante inglese. Intanto, i vertici della Asl di Pescara sono indagati nell'inchiesta della Procura che punta a far luce sull'aumento dei contagi sul territorio provinciale. La variante inglese è responsabile del 70% dei casi: è diventata predominante rispetto al ceppo originario
CALABRIA - "La presenza delle varianti è stata acclarata su campioni, per cui le varianti sono già presenti sul territorio in buon numero”, ha detto il presidente della Regione Nino Spirlì. Il governatore aveva deciso la chiusura delle scuole per due settimane, invece il Tar ha sospeso l’ordinanza e riaperto gli istituti
SARDEGNA - Da oggi il Comune di San Teodoro, in zona rossa dal 25 febbraio per i numerosi casi di Covid-19 compreso un focolaio accertato di variante inglese, torna in zona bianca come il resto dell’isola. Riprenderanno le attività didattiche in presenza per tutte le classi dell'Istituto comprensivo, le attività di ristorazione fino alle ore 23 e apriranno i bar, pub, caffetterie fino alle ore 21. Rimangono chiuse palestre e scuole di danza e rimane in vigore l'obbligo di indossare la mascherina e il divieto di creare qualsiasi forma di assembramento