
Covid, ecco quali sono le regioni che rischiano la zona rossa da lunedì 15 marzo
È atteso per venerdì 12 marzo il nuovo provvedimento del ministero della Salute sui cambi di colore. Considerando l’incidenza dei casi e la pressione sugli ospedali, influenzate dalla diffusione delle varianti, preoccupano il Piemonte e la Lombardia, che si trova però già in arancione rafforzato. Alcuni territori sono già quasi del tutto nella fascia più alta di rischio alla luce delle numerose ordinanze locali: è il caso dell’Emilia Romagna e delle Marche

Mentre il governo ha chiesto al Cts di valutare nuove misure restrittive per contenere i contagi di coronavirus, l’Italia si avvicina al prossimo provvedimento del ministero della Salute che venerdì 12 marzo deciderà i cambi di colore (in vigore da lunedì 15)
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Al momento l’Italia è per la maggior parte arancione: sono gialle sei regioni (Lazio, Liguria, Valle D’Aosta, Puglia, Calabria e Sicilia), la Sardegna è bianca e Campania, Molise e Basilicata sono già zona rossa
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Alcune delle regioni arancioni, però, rischiano il passaggio al rosso: preoccupano l’incidenza dei casi (soglia d’allerta 250 positivi ogni 100mila abitanti), la pressione sugli ospedali, e la diffusione delle varianti
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FRIULI VENEZIA GIULIA - Appena passato dal giallo all’arancione, il Friuli Venezia Giulia è diventato tutto del colore di cui già facevano parte da qualche giorno le province di Udine e Gorizia. La situazione "non ci lascia tranquilli", ha detto il presidente Massimiliano Fedriga
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PIEMONTE - Il Piemonte si sta muovendo verso la zona rossa, che secondo l'assessore alla Sanità della Giunta Cirio, Luigi Icardi, è "molto probabile" possa scattare alla fine di questa settimana. "Il rischio che da lunedì il Piemonte entri in zona rossa è molto concreto - ha detto Icardi - Ci avviciniamo ai 250 positivi ogni 100 mila abitanti, la soglia che fa scattare il passaggio di zona. La contagiosità molto elevata della variante inglese sta facendo aumentare in modo molto significativo i contagi"
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"L'incidenza di casi in Piemonte, che al 7 marzo era di 277 ogni 100mila abitanti, potrebbe raddoppiare entro le prossime 2 settimane a parità di condizioni", dice il presidente dell'Ordine dei Medici di Torino Guido Giustetto, che chiede di istituire "immediatamente" la zona rossa nella regione. "È demenziale che il governo assuma decisioni sulla base di rilevazioni di 10 giorni prima, utilizzando un sistema che non tiene conto di tutti i dati già a disposizione e delle proiezioni – aggiunge –. Intervenire quando la situazione è ormai fuori controllo non serve”

LOMBARDIA - La Lombardia, già in arancione rafforzato per ordinanza regionale, potrebbe passare al rosso da lunedì 15 marzo. Nell’ultimo bollettino del 9 marzo sono in aumento i ricoveri sia in terapia intensiva (+14, 611) sia negli altri reparti (+216, 5.416). La città metropolitana di Milano è la provincia più colpita con 1.056 casi, di cui 505 a Milano città, seguita da Brescia (729) e Varese (563)
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"Da una settimana, soprattutto a causa delle varianti, siamo entrati in quella che è definita come 'terza ondata'. I dati ospedalieri sono in netta crescita e purtroppo le chiusure sono ancora necessarie per contrastare l'espansione del virus - ha detto il presidente della regione Attilio Fontana - È chiaro che i numeri non stanno migliorando”. Ma sull’ipotesi zona rossa aggiunge: “In ogni caso non mi sembra che possano esserci grossissimi cambiamenti, nel senso che l'arancione rafforzato che abbiamo preso è già una misura importante per i fini del contenimento"

EMILIA ROMAGNA - Ufficialmente arancione a livello nazionale, l’Emilia Romagna è nella pratica quasi del tutto già rossa. Alle province di Bologna e Modena, in zona rossa dal 4 marzo, si sono aggiunti da lunedì e fino al 21 marzo i comuni della Ausl Romagna, ovvero tutti quelli delle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Resta in arancione scuro Reggio Emilia, mentre rischia la rossa il Ferrarese. Piacenza è l'unica provincia con un'incidenza al di sotto della soglia d'allerta di 250, ci si avvicina Parma

Cresce l'incidenza dei casi, 438 su 100mila abitanti nella settimana 1-7 marzo, un nuovo picco che supera quello di metà-fine novembre. Oltre tremila le persone ricoverate tra terapia intensiva e reparti Covid

L'Emilia Romagna ha così deciso la sospensione dei ricoveri programmati procrastinabili in tutti gli ospedali della regione, spiegando che l'occupazione delle terapie intensive è del 37,6% (la soglia critica è del 30%), mentre per i posti ordinari Covid l'occupazione è del 47,2% (anche in questo caso superata la soglia critica del 40%)

MARCHE - Stessa situazione nelle Marche, in arancione ma di fatto già quasi del tutto in rosso per via delle restrizioni a livello locale. Dal 10 marzo sono nella massima fascia di rischio anche le province di Pesaro Urbino e Fermo, che si aggiungono a quelle di Ancona e Macerata: resta in arancione solo Ascoli Piceno

Nell'ultima settimana (1-7 marzo), l'incidenza Sars-Cov2 nelle Marche è pari a 340,9 su 100mila abitanti, ha fatto sapere la regione. Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci ammette che dopo la scadenza dell'ordinanza regionale, alle 24 di domenica 14 marzo, insieme a quelle della zona rossa per le province di Ancona e Macerata, "siamo in attesa delle misure che saranno decise dal governo nazionale" guidato da Mario Draghi

ABRUZZO - Continua a preoccupare anche l’Abruzzo, dove scendono i casi ma continuano ad aumentare i ricoveri. Al momento sono 33 i comuni in fascia rossa, nelle province di Pescara, Chieti, Teramo e L’Aquila

MOLISE - Già in rosso anche il Molise, dove le terapie intensive occupate sono al 51% (soglia d’allerta 30%)

CAMPANIA - Anche la Campania è già in zona rossa, dall’8 marzo

PUGLIA - Il presidente della Regione, Michele Emiliano, ha detto che "la terza ondata sta arrivando anche in Puglia. Al ministro Speranza preannuncio, in una lettera, che stiamo superando tutti i parametri, la crescita dell'epidemia è vorticosa, mai vista. Spingeremo i sindaci ad adottare misure antiassembramento e probabilmente il governo si accinge a un passaggio da zona gialla a zona arancione o addirittura rossa in alcune aree"

BASILICATA - È già in zona rossa dall’1 marzo la Basilicata