
Covid, quali sono le varianti del virus più diffuse in Italia. I DATI
Secondo un’indagine dell’Iss, la variante inglese domina nettamente su quelle brasiliana e sudafricana. Ha una stima di prevalenza del 54%, mentre le altre due del 4,3% e dello 0,4%

In Italia la variante inglese (VOC 20212/01) del virus SarsCoV2 domina nettamente rispetto alle varianti brasiliana (P1) e sudafricana (501.V2)
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I dati emergono dall’indagine annunciata il 17 febbraio dal ministero della Salute e coordinata dall'Istituto Superiore di Sanità con il supporto della Fondazione Bruno Kessler e in collaborazione con ministero della Salute, Regioni e Province autonome
Il bollettino con i dati aggiornati al 10 marzo
La stima di prevalenza a livello nazionale della variante inglese è del 54% (con una forchetta, ossia un intervallo di confidenza, che va dallo 0% al 93,3%)
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La stima per la variante brasiliana è del 4,3% (0%-36,2%)
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Invece la variante sudafricana ha una stima di prevalenza dello 0,4% (0%-2,9%)
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Da un totale di 3.132 campioni risultati positivi al test molecolare, ne sono stati selezionati 1.296

L'Istituto Superiore di Sanità, nel presentare i risultati dell'indagine sulle varianti, rileva che rallentare le varianti è possibile solo con misure più severe in quanto “potrebbero avere un impatto rilevante”

"Considerata la circolazione nelle diverse aree del Paese - si legge nel documento - si raccomanda di intervenire al fine di contenere e rallentare la diffusione delle varianti, rafforzando/innalzando le misure in tutto il Paese e modulandole ulteriormente laddove più elevata è la circolazione, inibendo in ogni caso ulteriori rilasci delle attuali misure in atto"