
Varianti Covid Italia, ecco dove sono state segnalate: la situazione regione per regione
L'Iss monitora le mutazioni, soprattutto quelle considerate più preoccupanti: inglese, brasiliana e sudafricana, che sono ormai diffuse in diverse zone del Paese. "Contenere oggi le varianti più pericolose e mitigare l'andamento dell'epidemia è essenziale per proteggere la campagna di vaccinazione", dice Rezza. In Alto Adige prolungato lockdown e registrato il primo caso di variante sudafricana a Bolzano. In Toscana focolai di variante inglese in una scuola in provincia di Siena. In Friuli questa mutazione è al 63%
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In tutta Italia aumentano le segnalazioni di casi di coronavirus legati alle varianti, soprattutto alle tre principali monitorate dall'Iss: l'inglese, la brasiliana e la sudafricana. Ecco dove si sono registrati gli ultimi casi, le notizie sul tema e le misure adottate sui diversi territori per cercare di arginare i contagi
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"Sulle varianti resistenti ai vaccini dobbiamo metterci in testa che serve tolleranza zero. Laddove si manifestano e c'è un focolaio, bisogna chiudere tutto, in stile Codogno, perché non possiamo permetterci che si diffondano nel Paese. Significherebbe resettare l'orologio del Paese un anno indietro", ha detto Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all'Università di Padova
Il bollettino con i dati aggiornati al 9 marzo
Crisanti distingue tra la variante classica che ha colpito l'Europa nei primi mesi e quella inglese. "Con la prima i bambini avevano una resistenza da 20 a 30 volte maggiore di un adulto e questo ha permesso di lasciare aperte le scuole materne. La variante inglese invece ha rotto questa barriera e si diffonde bene anche in bimbi fino a 5 anni. È cambiato il quadro epidemiologico, ignorarlo comporta il rischio di aumentare i contagi. È giusto che si prenda in considerazione la nuova caratteristica del virus. Se cambia il virus devono cambiare le misure"
Lo speciale coronavirus
"Contenere oggi le varianti più pericolose e mitigare l'andamento dell'epidemia è essenziale per proteggere la campagna di vaccinazione. Non possiamo distrarre nel rincorrere il virus le forze che vanno impegnate a vaccinare. Se facciamo uno sforzo adesso, con questa strategia tra pochi mesi avremo un effetto positivo", ha spiegato Giovanni Rezza, direttore della prevenzione del ministero della Salute
La situazione in Italia: grafiche
Per raggiungere l'immunità di gregge sarà necessario vaccinare l'80% della popolazione italiana. Lo ha detto il presidente dell'Accademia dei Lincei Giorgio Parisi, nell'audizione davanti alla Commissione Igiene e Sanità del Senato. "Le nuove varianti del virus SarsCoV2 sono più contagiose – ha osservato – e di conseguenza si può stimare che per raggiungere l'immunità di gregge non basta rendere immune il 60% della popolazione, come si stimava all'inizio dell'epidemia", ma "bisogna arrivare a rendere incapace di trasmettere il contagio l'80% della popolazione"
Covid-19, il vaccino in Italia e nel mondo: DATI E GRAFICI.jpg?im=Resize,width=335)
Al momento costruire una mappa completa delle varianti che stanno circolando nel nostro Paese è complicato perché mancano le sequenze. Ecco le ultime segnalazioni regione per regione
Il Cts al governo: valutare zona rossa nel weekend e accelerare vaccinazioni
ALTO ADIGE – Il presidente della Provincia autonoma Arno Kompatscher ha deciso di prolungare di "almeno una settimana" il lockdown che doveva terminare questo fine settimana. "Anche se i numeri complessivamente stanno calando, la situazione in terapia intensiva resta critica", ha spiegato. Tra le cause di questa situazione la presenza delle varianti inglese e sudafricana. Nei Comuni con casi di variante sudafricana tutti i bambini di asili e scuole elementari saranno testati due volte alla settimana. Medie e superiori restano chiuse
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Intanto è stato individuato il primo caso di variante sudafricana a Bolzano. In Alto Adige i nuovi casi di questa variante sono 9 (58 in tutto): ai comuni già coinvolti Malles (1), Glorenza (1), Merano (1) e Lana (2), si aggiungono Lasa (2), Naturno (1) e il capoluogo altoatesino (1). Secondo Kompatscher, il caso a Bolzano "sembra circoscritto e riguarda un paziente già ricoverato in ospedale". Nei Comuni con la variante sudafricana, ha precisato, per il momento non si registrano focolai
L'algoritmo che calcola la possibile data di vaccinazione
TOSCANA - Un focolaio con la presenza di variante inglese è stato individuato all'interno della scuola materna San Giuseppe a Colle Val d'Elsa (in provincia di Siena). Al momento 13 bambini sono risultati positivi al virus. La scuola è stata chiusa e sarà effettuato uno screening di tutti i bambini e del personale
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FRIULI-VENEZIA GIULIA - La presenza della variante inglese in Friuli-Venezia Giulia si attesta al 63%. Lo ha riferito il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi. Ha aggiunto che "questo giustifica l'alta percentuale di contagi". I dati sono calcolati sulle positività individuate la scorsa settimana e sono cresciuti rispetto alla settimana dal 18 al 25 febbraio, quando la variante inglese era al 28%. I numeri, secondo Riccardi, danno “evidenza su come la variante abbia soppiantato il virus originale"
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EMILIA-ROMAGNA - "La situazione epidemiologica è significativa e molto impegnativa, soprattutto a causa della diffusione della variante inglese, con elementi di preoccupazione principalmente rispetto a Bologna", ha detto l'assessore regionale alla Salute Raffaele Donini. Intanto i comuni della Ausl Romagna sono entrati in zona rossa lunedì 8 marzo. L'obiettivo: fronteggiare la diffusione dei contagi, che continua ad aumentare a causa delle nuove varianti, anche fra giovani e giovanissimi, e frenare l’aumento dei ricoveri nei reparti Covid e nelle terapie intensive

MARCHE - Sono migliorate le condizioni di salute della 51enne di San Benedetto del Tronto risultata positiva alla variante sudafricana e ricoverata in rianimazione. Il cluster è partito dalla nipote, una 23enne rientrata dalla Svezia il 4 febbraio con tampone negativo, ma che ha accusato il giorno seguente sintomi ed è risultata positiva al Sars-Cov-2: il 16 febbraio è stato confermato che si trattava di variante sudafricana. Oltre alla zia, sono risultati positivi alla variante anche la madre e i due fratelli della giovane

Intanto, da oggi 4 delle 5 province delle Marche sono in zona rossa, per ordinanza regionale, a causa dell'aumento di contagi legato alla variante inglese
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CALABRIA - "La presenza delle varianti è stata acclarata su campioni, per cui le varianti sono già presenti sul territorio in buon numero”, ha detto il presidente della Regione Nino Spirlì. Il governatore aveva deciso la chiusura delle scuole per due settimane, invece il Tar ha sospeso l’ordinanza e riaperto gli istituti
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PIEMONTE - "È molto probabile" che da lunedì prossimo il Piemonte entri in zona rossa", ha detto l'assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi. "Il rischio – ha aggiunto – è piuttosto concreto. Ci avviciniamo ai 250 positivi ogni 100mila abitanti, che è la soglia che fa scattare la zona rossa. Questa contagiosità molto elevata della variante inglese sta facendo aumentare in modo molto significativo i contagi"

LOMBARDIA - "Da una settimana, soprattutto a causa delle varianti, siamo entrati in quella che è definita come 'terza ondata'. I dati ospedalieri sono in netta crescita e purtroppo le chiusure sono ancora necessarie per contrastare l'espansione del virus, ma non è la stessa situazione di un anno fa. Sappiamo come proteggerci”, ha detto il governatore Attilio Fontana. Per quanto riguarda un eventuale passaggio in zona rossa da lunedì, ha sottolineato che "è chiaro che i numeri non stanno migliorando”
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ABRUZZO - A venti giorni dall'istituzione della zona rossa, i numeri nell'area di Pescara non accennano a migliorare. Tanti i giovani positivi, molti con sintomi importanti. "La zona rossa non ha dato i risultati aspettati perché c'è la variabile variante inglese", dice il virologo Paolo Fazii. Intanto, i vertici della Asl di Pescara sono indagati nell'inchiesta della Procura che punta a far luce sull'aumento dei contagi sul territorio provinciale. La variante inglese è responsabile del 70% dei casi: è diventata predominante rispetto al ceppo originario