Il direttore del dipartimento di Microbiologia dell'Università di Padova: "Il virus non lascia spazio a soluzione creative. Bisogna far tesoro dell'esperienza inglese e agire in tempo. Bloccare la mobilità e vaccinare più persone possibli"
"Ci sono delle varianti che sono totalmente invisibili ai test rapidi. Fra poco sarà annunciato con un lavoro scientifico dell’università di Padova e questo pone un problema serissimo di sanità pubblica. Inserire i test rapidi nell’indice di positività è uno sbaglio”. Lo ha detto a Sky TG24 Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova. Per Crisanti occorre "intervenire ora con misure efficaci. Il virus non lascia spazio a soluzioni creative. Bisogna bloccare la mobilità e vaccinare più persone possibili. Non ci sono altre opzioni al momento. Mi pare che il Cts e il governo siano in sintonia e che per la prima volta ci sia un approccio proattivo" (VIDEO - COVID-19, AGGIORNAMENTI - SPECIALE).
"I test molecolari diventeranno sempre più importanti"
Secondo il microbiologo "diventeranno sempre più importanti i test molecolari, quando si raggiunge l’immunità di gregge, se togliamo mascherine e tutte le misure l’Rt è uguale a 1, per abbassarlo occorrono tre cose: mantenere misure distanziamento, vaccinare più persone e interrompere la capacità di trasmissione attraverso il tracciamento. Dobbiamo proteggerci dal rientro del virus e dalle varianti".
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"Meglio incidenza rispetto a Rt per prendere decisioni"
Parlando della variante inglese, Crisanti ha spiegato che "l'Inghilterra ha implementato le misure restrittive quando i casi avevano raggiunto i 45mila e poi sono arrivati a 80mila, bisogna far tesoro di quell'esperienza e decidere". Poi ha aggiunto che "l'Rt è un dato preciso ma ci dice quello che è successo 10 giorni prima, meglio l'incidenza per 100mila casi per settimana: è meno preciso ma permette di adattare le misure in modo più tempestivo".
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"Non permettere diffusione eventuali varianti resistenti a vaccino"
Crisanti ha ribadito che "la variante inglese ha una più alta capacità infettiva” e che "non sono più tollerati errori" per bloccarne la diffusione. “Il virus - ha spiegato - si sposta con le nostre gambe, dipende dai livelli di mobilità. Per questo il Cts ha proposto di diminuire la mobilità nelle zone gialle. Se noi non ci spostiamo, la variante non si sposta. Se emergono varianti resistenti al vaccino non bisogna permettere che si diffondano al resto d’Italia".
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"Sputnik? Deve essere ancora approvato da Ema"
Parlando di vaccini Crisanti ha detto che "Sputnik usa una tecnologia molto simile a quella di AstraZeneca, quindi non vedo il perché vedo tutta questa eccitazione. Piuttosto bisognerebbe chiedere alla Russia perché lo vende anziché immunizzare i propri cittadini. Il problema di questo vaccino è che ci deve essere qualcuno che prende tutti i dati e li presenta all’Ema che li verifica. E’ molto semplice, un farmaco viene approvato quando c’è qualcuno che chiede che venga approvato".
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"Vaccinare tutti entro l'estate? Obiettivo ambizioso"
"Vaccinare tutti entro l’estate - ha concluso Crisanti - è un obiettivo ambizioso. Per vedere se è realizzabile dobbiamo utilizzare qualche termine di paragone. L’Inghilterra ha effettuato circa 24 milioni di immunizzazioni in tre mesi con una dose sola. Per fare come loro dovremmo avere 40 milioni di dosi in tre, quattro mesi. Non voglio essere pessimista ma tutti gli italiani vorrebbero essere sorpresi dall'aver fatto meglio dei nostri vicini europei”.