House of the Dragon, un matrimonio in stile Westeros. Trama e recensione dell'episodio 5
Le nozze tra Rhaenyra e Laenor, nate per riunire le casate dei Targaryen e dei Velaryon, diventano crocevie di nuove tresche e tensioni. L'episodio 5 è andato in onda lunedì 19 settembre alle 3 del mattino, in contemporanea con gli Usa, in lingua originale sottotitolata. In esclusiva su Sky Atlantic e in streaming solo su NOW. Disponibile on demand, il 26 settembre arriverà anche doppiato in italiano
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Lunedì 19 settembre, alle 3 del mattino, in contemporanea con gli Stati Uniti, è andato in onda in esclusiva su Sky Atlantic e in streaming solo su NOW il quinto episodio in lingua originale sottotitolata di House of the Dragon (LO SPECIALE), la serie spin-off di Il Trono di Spade – Game of Thrones. La puntata, che va in replica alle 22:15, è disponibile on demand su Sky e NOW e lunedì 26 arriverà anche nella versione doppiata. Ecco i fatti salienti e la recensione.
House of the Dragon, episodio 5: la trama
Daemon si reca a Pietra di Runa, dove incontra Lady Rhea Royce, la moglie abbandonata. Rhea si rivolge al marito con tono sprezzante, chiedendogli se abbia intenzione di uccidere Rhaenyra per prendersi il trono, lui la fa cadere dal cavallo. La donna rimane paralizzata a terra, provoca ancora Daemon dicendogli che non ha il coraggio di finirla, lui prende una pietra e le dà il colpo di grazia.
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Ad Approdo del Re, Otto Hightower sta lasciando la Fortezza Rossa dopo essere stato esiliato da Viserys. Prima di andarsene parla con la figlia Alicent. Alicent ha deciso di sostenere Rhaenyra, provocando la caduta in disgrazia del padre, al quale rimprovera di aver voluto fare di tutto per portare Aegon sul trono. Lui la ammonisce sul futuro: l’ascesa al trono di Rhaenyra provocherà una guerra che potrebbe portare alla morte del figlio di Alicent.
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Rhaenyra e Viserys arrivano intanto a Driftmark, per proporre a Corlys Velaryon il matrimonio tra la principessa e Laenor. Corlys non esce ad accogliere il re, che viene invece ricevuto da Laena, la giovane che aveva rifiutato di prendere come moglie. Ad Approdo del Re, Alicent viene avvicinata da Lord Larys, figlio di Lyonel Strong, nuovo Primo Cavaliere del Re, che le offre di essere sua alleato e la mette in guardia su Rhaenyra raccontandole della visita da lei ricevuta da parte del Gran Maestro Mellos. Alicent comincia a sospettare che l’amica le abbia mentito.
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A Driftmark, Corlys e Rhaenys ricevono Viserys all’interno della loro reggia. Corlys annuncia al re della morte di Lady Rhea, quindi il sovrano avanza la sua proposta per il matrimonio tra Rhaenyra e Laenor. Corlys però vuole dei chiarimenti sulla linea ereditaria al trono e sul cognome che porteranno i figli dei due. Se sul primo punto Viserys non ha dubbi e sostiene che il primogenito di Rhaenyra e Laenor, a prescindere dal sesso, sarà legittimo erede al Trono di Spade, il secondo punto crea non poco attrito tra i due. Viserys non può infatti accettare che sul Trono di Spade salga un Velaryon, interrompendo la dinastia dei Targaryen. I due arrivano a un compromesso: i bambini si chiameranno col cognome del padre ma saliranno al trono come Targaryen.
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Rhaenyra e Laenor passeggiano insieme. I due si conoscono da tempo e Rhaenyra sa qual è l’orientamento sessuale del cugino. La principessa ha le idee chiare: il loro sarà un matrimonio per unire le famiglie, compiranno il loro dovere, avranno dei figli, ma nessuno dei due rinuncerà alle sue passioni. Laenor potrà continuare a frequentare il suo amante così come Rhaenyra continuerà ad amare segretamente Criston Cole. Se Corlys sembra soddisfatto dell’accordo raggiunto con Viserys, Rhaenys è preoccupata per la sorte del figlio: teme infatti che l’ascesa al trono di Rhaenyra scateni una guerra nei Sette regni e che questo possa mettere in pericolo la vita di Laenor. Sulla nave che riporta i Targaryen ad Approdo del Re, Criston propone a Rhaenyra di fuggire insieme a Essos, la principessa però respinge la proposta e spiega al cavaliere che il loro rapporto non cambierà. Criston però pare non gradire affatto il ruolo di amante.
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All’arrivo ad Approdo del Re, Criston viene convocato dalla regina Alicent, che gli chiede se sappia se Rhaenyra ha davvero perso la sua verginità. Criston stupisce Alicent con una rivelazione che la regina non si attendeva: ciò di cui viene accusata Rhaenyra è accaduto davvero, con lui. Criston ammette la sua colpa, ammette di aver infranto il giuramento di castità e chiede alla regina un solo favore: risparmiargli la tortura e la castrazione, condannandolo direttamente a morte. Alicent, tra le lacrime, congeda il cavaliere.
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Per il matrimonio tra Rhaenyra e Laenor viene organizzata una grande festa. I lord dei Sette Regni arrivano ad Approdo del Re. Anche Daemon, che non era stato invitato, si presenta a corte. Mentre Viserys ha iniziato il suo discorso di benvenuto, Alicent fa il suo ingresso nella sala vestita di verde, il colore del fuoco di Hightower quando viene annunciata la guerra: un segnale inequivocabile delle mutate intenzioni della regina. Mentre Daemon flirta con Laena, Ser Joffrey Lonmouth, amante di Laenor, avvicina Ser Criston Cole, che ha intuito essere l’amante di Rhaenyra, a cui propone un’alleanza per mantenere il più assoluto riserbo sulle rispettive tresche. Mentre gli invitati danzano, Ser Criston attacca Ser Joffrey, facendo scoppiare una rissa che termina con la morte del secondo.
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Il matrimonio viene celebrato subito, cancellando la festa, anche perché le condizioni di Viserys sono sempre peggiori. Mentre Rhaenyra sposa un Laenor ancora in lutto per la morte dell’uomo che amava, Ser Criston si reca nel Parco degli Dei per togliersi la vita, venendo però interrotto da Alicent. Intanto, durante la cerimonia nuziale, Viserys cade a terra privo di sensi.
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HOUSE OF THE DRAGON, EPISODIO 5: LA RECENSIONE
Il quinto episodio di House of the Dragon, We Light the Way, mette in scena il Royal Wedding tra Rhaenyra e Laenor, le nozze che devono riunire Targaryen e Velaryon, il potere dei draghi a quello delle navi, fortificando il trono e garantendo protezione a una transizione complessa verso la prima donna sul Trono di Spade. Ma chi ha visto Game of Thrones lo sa: a Westeros i Royal Wedding non vanno mai come dovrebbero andare e finiscono sempre in tragedia.
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L’episodio, che si apre con l’ennesimo saggio della brutale crudeltà di Daemon, gioca su tensioni vecchie e nuove, da sopire o pronte a esplodere. Non può esserci pace intorno al Trono di Spade e in qualche modo questo concetto viene confermato anche dai turbamenti di un Viserys che sente avvicinarsi il giorno della sua dipartita, preoccupato di non essere stato all’altezza del proprio ruolo per aver vissuto un regno di pace sostanziale, senza mai esser stato messo alla prova del combattimento, senza aver mai mostrato il suo valore in guerra. Nel mondo costruito da George R.R. Martin non c’è gloria nella pace, non c’è onore senza la guerra.
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Se da una parte le tensioni tra i Targaryen e i Velaryon sembrano venir soffocate sotto un accordo matrimoniale comunque non dei più semplici, dall’altra si consuma la rottura tra la corona e la casata degli Hightower, innescata dalla cacciata di Ser Otto e da una nuova consapevolezza di Alicent, che prima sospetta di essere stata ingannata da Rhaenyra e poi, avendone certezza, decide di schierarsi dal lato della sua famiglia di nascita, lanciando un chiaro segnale di sfida al re Viserys e all’erede al trono, un tempo sua amica. Tutto questo mentre i Royce accusano Daemon della morte di Lady Rhea e Rhaenyra compie il passo definitivo verso la consapevolezza del suo ruolo.
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La principessa erede al trono non si oppone più al suo destino, rispetta il volere del padre e sposa il cugino Laenor. Ma ha imparato alla perfezione la lezione di Daemon sul significato del matrimonio e su come a questo possa essere comunque affiancata una relazione sentimentale extraconiugale. Su queste basi, fin da subito, Rhaenyra imposta la relazione con Laenor, che accetta di buon grado la possibilità di non rinunciare affatto alla sua inclinazione naturale e alla sua relazione con Joffrey Lonmouth. A far saltare i piani della principessa, però, è il quarto vertice di questo quadrato del tutto non convenzionale: Ser Criston Cole non accetta infatti il ruolo di concubino, vorrebbe sposare Rhaenyra, fuggire con lei, riscattare la macchia del giuramento spezzato. Posta davanti all’ultimo bivio tra il dovere e il piacere, Rhaenyra stavolta sceglie con sicurezza la prima strada: “Io sono la corona”, dice al suo amato, “Il Trono di Spade è più importante di me”.
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Crocevia di tensioni erotiche, sentimentali e politiche è il banchetto organizzato da Viserys per il matrimonio di Rhaenyra. È qui che, come nella migliore tradizione de Il Trono di Spade, tutto accade e si consuma. La tresca tra Rhaenyra e Criston si intreccia e sovrappone a quella tra Laenor e Joffrey, una terza tra Daemon e Laena sembra poter nascere, lo stesso Daemon si approccia a Rhaenyra ancora con fare allusivo e provocatorio, sotto gli occhi di Viserys che ancora una volta, pur alla luce del sole e in pubblico non riesce a tenere sotto controllo il fratello e la figlia, circondati dalla folla di ospiti. Lo scoppio di una violenta rissa fa precipitare ulteriormente la situazione. E l’ultima inquadratura dell’episodio, un topo che banchetta sul sangue di Ser Joffrey al matrimonio dopo la perdita di coscienza Viserys, è la più efficace rappresentazione della miseria umana che si consuma intorno al Trono di Spade.