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Hawkeye, le 10 cose migliori della serie tv Marvel

Serie TV

Gabriele Lippi

Su Disney +, visibile anche su Sky Q e tramite app su NOW Smart Stick, è disponibile l'ultimo episodio della serie dedicata a Occhio di Falco. Ecco quali sono trovate più memorabili viste nell'arco delle sei puntate

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Mercoledì 22 dicembre, Disney + (visibile anche su Sky Q e tramite app su NOW Smart Stick) ha reso disponibile in streaming il sesto e ultimo episodio di Hawkeye, la serie tv natalizia dedicata a Occhio di Falco, chiudendo un arco narrativo che se ha avuto un difetto è forse quello di essere stato troppo breve. Sì, perché Hawkeye è probabilmente uno dei migliori prodotti del MCU, diverso dagli altri, innovativo, capace di unire molto bene la tradizione del fumetto alle esigenze televisive ponendosi come il vero punto zero per la fase 4 dopo alcuni prodotti interlocutori come Black Widow o comunque esterni al ciclo degli Avengers come Shang-Chi ed Eternals.

Hawkeye, a differenza dei predecessori e più ancora di Loki, sembra poter fungere da perfetto trait d’union tra il passato e il futuro dell’universo narrativo Marvel al cinema e in televisione, dando spazio e respiro a un personaggio finora soffocato in un collettivo di eroi tutti decisamente più super di lui, introducendone di nuovi e interessanti e trasportando all’interno dell’MCU qualche nome grosso che finora era rimasto ai margini dei Marvel Studios. Ma quali sono state le intuizioni più azzeccate e i momenti top di Hawkeye? Eccoli (attenzione, l’articolo contiene diversi spoiler, vi consigliamo di leggerlo solo se avete già visto la serie).

I titoli di testa del primo episodio (e quelli di coda)

Una serie si comincia dall’inizio, dal primo momento, e non se ne dovrebbe saltare nemmeno un secondo. La cosa è ancora più vera se i titoli di testa in questione sono un piccolo gioiello di disegno e animazione. Fortemente ispirati ai disegni di David Aja e ai colori di Matt Hollingsworth per Vita Normale (run scritta da Matt Fraction), la sigla ritrae Kate Bishop intenta nella pratica delle numerose discipline sportive in cui eccelle. Altrettanto belli i titoli di coda di ogni episodio, che riprendono lo stesso segno grafico.

 

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L'IDEA DI RIPORTARE OCCHIO DI FALCO DENTRO UN CONTESTO UMANO

Non è un’idea nuova, intendiamoci, nei fumetti era già stato fatto da Matt Fraction (che infatti ha svolto il ruolo di consulente per la serie) con risultati eccellenti, ma decidere di portare lo stesso esperimento sullo schermo, nello stesso universo narrativo degli Avengers, non era poi così scontato. Occhio di Falco è un personaggio che finora era stato sottovalutato nell’MCU, poco più di una spalla in una compagnia composta da divinità nordiche, mostri verdi dalla forza straordinaria, soldati superdotati grazie a un siero speciale, uomini ricchissimi ricoperti da armature ipertecnologiche o capaci di diventare minuscoli o giganteschi a seconda delle esigenze specifiche. Portato invece all’interno di un contesto umano, contro criminali umani (non sempre intelligentissimi), lontano da invasioni aliene e immerso in un bagno di realismo, Clint Barton esprime tutta la sua forza carismatica, che è esattamente quella di un uomo che senza alcun superpotere se non una mira straordinaria e una faretra piena di tecnologicissime frecce truccate, decide di rischiare la vita tutte le ore di ogni santo giorno per proteggere i più deboli.

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I TANTI RIMANDI A VITA NORMALE

Naturalmente, tra i punti di forza della serie, c’è la sua ispirazione principale, la già citata run di Matt Fraction e David Aja, Occhio di Falco. Vita normale. Gli omaggi e i riferimenti sono molteplici, dalla sigla di cui si è già parlato alla grafica del poster ufficiale che riprende quella della prima cover di Aja, fino a diverse scene sparse nei vari episodi tra cui spicca un inseguimento in auto con tanto di duello a colpi di frecce preso pari pari dal fumetto. In Vita Normale si può trovare anche l’appartamento in cui si rifugia Kate Bishop quando torna a New York e decide di non stare a casa della madre, solo che in Vita Normale, quella, è la casa di Clint Barton. Così come è sempre Barton a salvare il cane randagio che nella serie Kate ribattezza prima come Pizza-Dog per poi dargli lo stesso nome che Occhio di Falco gli mette nel fumetto: Lucky.

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LE PROTAGONISTE FEMMINILI

Se il più grosso merito di Hawkeye resta probabilmente quello di averci fatto finalmente conoscere Clint Barton, la serie non potrebbe esistere senza la fortissima componente femminile che la anima. Naturalmente si parte da Kate Bishop, co-protagonista che conquista sia per la caratterizzazione del personaggio sia per la più che convincente interpretazione di una Hailee Steinfeld finalmente entrata in carne e ossa nel mondo dei supereroi Marvel dopo l’esperienza da doppiatrice nei panni di Spider-Gwen in Spider-Man: Un nuovo universo. Si prosegue con Maya Lopez, antagonista e villain sul viale della redenzione, interpretata da Alaqua Cox, pronta a diventare con una serie tutta sua la prima eroina nativa americana, la seconda sordomuta e la prima amputata nella storia del MCU. E si chiude con Yelena Belova, Florence Pugh, destinata a raccogliere l’eredità di Natasha Romanoff e Scarlett Johanson per diventare la nuova Vedova Nera. È lei, con Hailee Steinfeld, la protagonista di una delle dinamiche di coppia più riuscite di tutta la serie, con almeno due scene memorabili: il primo dialogo tra le due, che avviene nell’appartamento di Kate Bishop, e un combattimento straordinariamente dinamico nell’ultimo episodio.

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IL PERSONAGGIO INVISIBILE

Tra i grandi personaggi femminili, a cui bisognerebbe aggiungere l’ambigua Eleanor Bishop interpretata da Vera Farmiga e la Laura Barton di Linda Cardellini, ce n’è uno che non vediamo mai e che pure riempie con la sua assenza quasi tutti i momenti più toccanti e malinconici della serie. Natasha Romanoff è morta ma il suo ricordo continua a vivere in Clint Barton, che ancora fatica a convivere col peso di non esser riuscito a sacrificarsi al posto della sua migliore amica. E Natasha Romanoff rivive anche nelle motivazioni che spingono l’odio di Yelena verso Clint, convinta com’è che la sorella sia stata tradita da Occhio di Falco.

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IL PERSONAGGIO PLAUSIBILE

Da un personaggio che c’è ma non si vede a uno che si vede e forse c’è. Chi ha visto la serie non può aver fatto a meno di notare che Laura Barton, moglie di Clint, appare molto informata su determinate dinamiche decisamente top secret e che nelle sue lunghe telefonate col marito gli fa quasi da spalla e consulente speciale. Il sospetto che Laura abbia in realtà un ruolo più importante di quanto ci era stato fatto credere finora monta puntata dopo puntata, trovando conferma nell’ultima scena, quando Clint le restituisce il Rolex che era stato messo in vendita all’asta del mercato nero in cui era stato venduto anche il costume di Ronin. Un Rolex che sulla cassa ha inciso il logo dello S.H.I.E.L.D. Le probabilità che sia lei Mockinbird non sono nemmeno più quotate dai bookmaker.

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L'INGRESSO DI KINGPIN NEL MCU

La saga degli Avengers ci ha proposto tantissimi cattivi dai poteri straordinari, dai Chitauri a Thanos, passando per Loki. Eppure nessuno di loro ha mai avuto un decimo del carisma portato sullo schermo da Vincent D’Onofrio nella sua versione di Kingpin in Daredevil. Ecco, un cattivo così non poteva stare fuori dal MCU, era un delitto. Quindi grazie a Hawkeye per avercelo portato.

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LA FRECCIA DI SCOTT LANG

Delle frecce truccate di Occhio di Falco abbiamo già parlato, sono protagoniste della serie almeno quanto Clint Barton e Kate Bishop. E tra frecce magnetiche, elettrizzanti e a gas, ne spicca una in particolare. Ha una scritta sulla punta che già da qualche indizio durante la sua prima comparsa: Pym. Si tratta della tecnologia scoperta da Hank Pym, la stessa che permette ad Ant-Man di ingrandirsi e rimpicciolirsi a piacimento. La prima volta che viene usata, la freccia Pym aumenta le proprie dimensioni per fermare gli inseguitori di Kate e Clint. La seconda volta, invece, viene scoccata da Kate nell’ultimo episodio, contro un camion della tracksuit mafia che sta letteralmente piombando su di loro ad altissima velocità. L’effetto ottenuto è quello del rimpicciolimento del mezzo pesante, che assume le dimensioni di un modellino giocattolo per bambini. Kate chiede a Clint cosa ne sarà di chi vi è all’interno, Clint fa appena in tempo a rispondere che non ne ha idea e che dovrebbe chiedere a Scott (Lang, Ant-Man) che un gufo prende il modellino tra le zampe e se lo porta via.

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ROGERS - IL MUSICAL

Il primo episodio di Hawkeye si apre con Clint Barton a Brodway coi figli per assistere a Rogers – Il Musical, opera ispirata alle avventure degli Avengers raccontate nel primo film del 2012. Per realizzare la scena, i Marvel Studios hanno ingaggiato due professionisti del settore, Marc Shaiman e Scott Wittman, che hanno dunque realizzato qualcosa di molto vicino a ciò che potrebbe essere un vero musical sugli Avengers (e che sembrano aver voglia di farlo davvero). Rogers – Il Musical torna anche dopo i titoli di coda dell’ultimo episodio, con una scena più lunga e ancora più complessa, ma con la stessa allure tipica del genere: costumi e testi naif, atmosfera spensierata e allegra che appare totalmente fuori luogo con gli eventi drammatici raccontati. Saremmo davvero curiosi di vedere un intero spettacolo del genere a Broadway.

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IL FINALE 

Nelle ultime scene di Hawkeye succede qualcosa che ci ha fatti sobbalzare sul divano. Non parliamo della già citata più che probabile rivelazione sull’identità segreta di Laura Barton, ma di qualcosa che succede qualche minuto prima, quando assistiamo al faccia a faccia tra Maya Lopez e Wilson Fisk. Maya ha scoperto che a far uccidere il padre è stato l’uomo che lei chiama Zio, si sente tradita e il suo desiderio di vendetta si è spostato da Ronin a Kingpin. Lo guarda, lui prova a parlarle, gli punta una pistola contro e fa fuoco. Sentiamo lo sparo, non vediamo la scena, e anche se tutto ci fa pensare che Maya possa aver ucciso Kingpin, siamo portati a pensare che le cose possano essere andate diversamente. Come? Magari lo scopriremo in Echo, la serie spin-off che sarà dedicata al personaggio interpretato da Alaqua Cox.

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