Sanremo 2025, le pagelle della seconda serata: volano Cristicchi, Giorgia e Rose Villain

La coppia d'oro di questo Festival, avrebbero dovuto essere tra i Big. La loro è una canzone di identità, che ben declina le difficoltà di chi cresce in un ambiente che non conosce (ancora) la modernità. (LEGGI IL TESTO)

Colora il palco di allegria e sensibilità. Racconta con lucidità il bello e il brutto di avere vent'anni, che sei nel guado tra due stagioni della vita e cambia l'intensità ma non il ventaglio delle fragilità (GUARDA IL TESTO)

L'esuberanza può essere un boomerang e credo che Maria dovrebbe lavorarci. Il brano, che è un inno alla libertà e una elegia a chi ricerca dell’amore senza compromessi, ha una sua poesia ma è come un profumo troppo etereo. (LEGGI IL TESTO)

Rocchino ci porta in periferia con una storia di redenzione, un messaggio sentito tante volte, è vero, ma la rinvincita passa attraverso la buona scrittura e quasto artista è un'ottima penna. (LEGGI IL TESTO)

Ogni sera guadagna mezzo punto e dunque si avvicina alla lode. Ribadisco che mai come questa volta Elodie ha azzardato, la sua voce è nuda eppure non ha mostrato alcun timore. Conquistano l'Ariston le sue due anime: quella più classica che richiama la grande tradizione della musica italiana e quella più dark e ipnotica. (LEGGI IL TESTO)

Immaginifico e immaginario, per come si presenta e per cosa racconta nei suoi testi, il cantautore toscano ci porta per mano in un mondo dove non sempre i desideri diventano realtà e dove le regole sociali ci vogliono su una piattaforma e non su un'asse d'equilibrio. (LEGGI IL TESTO)

Testo esotico e sognante, testo da chiringuito. Si respira estate anche a Sanremo a febbraio, in queste giornate uggiose. E' un testo che si insinua facilmente nella testa ma nel farsi memorizzare The Kolors sono leader e quindi manca quel po' di stupore che farebbe la differenza. (LEGGI IL TESTO)

Solo chi, nonostante le difficoltà e gli ostacoli della vita, non ha mai smesso di svegliarsi col sorriso e di giocare con la sua fisicità poteva coniugare cum grano salis l'anima e il cuore. Che a volte sono una cosa sola, altre due sconosciuti. Il messaggio? Ammorbidire i giudizi e guardarsi dentro (LEGGI IL TESTO)

Nelle profondità della psiche a ritmo Rap. Federico è il pilota di un viaggio tormentato al centro della psiche. A Sanremo, sul lungomare, c'è una installazione che si chiama come la canzone e dentro si ascolta il battito del cuore di Fedez. Tutto pulsa, insomma, ma manca la vibrazione. (LEGGI IL TESTO)

Da una lacrima sul viso abbiamo capito tante cose. O meglio, le hanno capite chi di Francesca non conosce la sensibilità. Con questo brano, che è liberatorio ma pure complicato perché porta a graffiare costantemente il dolore, l'artista veneta dimostra che si può essere liberatori senza retorica. Brava. (LEGGI IL TESTO)

Ho finito le parole per dire quanto questa canzoneè sia bella. Non fosse che ha una sua romantica drammaticità direi che il co-autore è Gianni Rodari. (LEGGI IL TESTO)

Come si fa a essere così statici con un ritmo così potente? In alcuni momenti Marcella mi è sembrata la versione moderna del pizzardone di Alberto Sordi. Provate a chiudere gli occhi e a pensare come la pelle di diamante brillerebbe di più se venisse agitata come una palla di neve (quelle che stanno sulle mensole non quelle che servono per battagliare). (LEGGI IL TESTO)

Un potenziale film. Questo testo è una sequenza di immagini così raffinata che l'esplorazione di una crisi interiore diventa più lieve. Nei millenni abbiamo conosciuto l'antro della sibilla, la spelonca dove si sono ritrovati Didone ed Enea ma né la storia né la mitologia ci hanno svelato i misteri della tana del granchio. Lo scopriremo questa settimana? (LEGGI IL TESTO)

Quando un semisconosciuto Achille Lauro apparve sul palco dell'Ariston con Rolls Royce rimasi basito per quanto quel brano fosse insulso. Mi imposi di andarlo a riascoltare col testo di fronte e ne ho non dico compreso ma almeno apprezzato la potenza emotiva. Questa volta non c'è stato bisogno di alcun ripasso. Lauro è siderale. (LEGGI IL TESTO)

Un processo di crescita interiore è la via meno tortuosa che può trasformare le follie in normalità. Che non significa narcotizzare i sentimenti bensì sedurli e farli propri. Giorgia è stupefacente. (LEGGI IL TESTO)

Mirko è maudit in questo testo. Sono la tonalità e il ritmo a provare a rendere meno letale la storia. Se la missione è evitare che il cuore sia volubile come un armadio, che ha il cambio di stagione e di gusti, possiamo farcela ma bisogna che il "moderno decrescendo" diventi un moderno crescendo. (LEGGI IL TESTO)

Altro mezzo punto per Rosa. I suoi fuorilegge a ogni ascolto aumentano e mi sarebbe piaciuto vedere John Wayne cavalcare verso il tramonto sulle note di questo brano. O anche fare il fuorilegge e non il tutore della legge. Il brano è un mix di intimità e potenza, è l'apoteosi del desiderio, è il seme che, germogliando, fa nascere un amore. (LEGGI IL TESTO)

Già andrebbe promossa perché ci libera (e assolve) dal tormentone Jalisse: essendo citati nel testo seppur virtualmente all'Ariston ci sono. Già mettere la parola "grazie" in un titolo è meritorio, tanto è desueta. Purtroppo. Ma a fare la differenza qui è l'ironia. E Gugliemo ne è maestro. (LEGGI IL TESTO)