Oscar 2024, da Garrone a Bellocchio: i 12 film italiani in lizza per la candidatura
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"Rapito" di Marco Bellocchio, "Stranizza d’Amuri" di Beppe Fiorello, "La Chimera" di Alice Rohrwacher, l’opera prima di Paola Cortellesi: questi e altri otto titoli sono stati scelti per concorrere alla nomina di titolo candidato a rappresentare l’Italia agli Oscar. L'annuncio delle shortlist è previsto per il 21 dicembre 2023, le Nomination verranno annunciate il 23 gennaio 2024: ecco tutte le pellicole
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- Sono 12 i film italiani che concorreranno alla designazione del titolo candidato a rappresentare l'Italia nella selezione per la categoria International Feature Film Award dei 96^ Academy Awards. Hanno proposto la propria candidatura agli Oscar i film distribuiti in Italia o all'estero (esclusi Stati Uniti), o in previsione di essere distribuiti, nel periodo compreso tra l'1 dicembre 2022 e il 31 ottobre 2023
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- La commissione di selezione, istituita presso l'Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Digitali) su richiesta dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences, si riunirà per votare il titolo designato il 20 settembre 2023. L'annuncio delle shortlist è previsto per il 21 dicembre 2023, le Nomination verranno annunciate il 23 gennaio 2024 mentre la cerimonia di consegna degli Oscar si terrà a Los Angeles il 10 marzo 2024. Di seguito la selezione italiana
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- Esordio alla regia di Paola Cortellesi, è ambientato nella seconda metà degli anni ‘40 a Roma. Racconta la storia di Delia sullo sfondo di una città divisa: da una parte la positività della Liberazione e dall’altra la miseria della guerra. Incastrata fra un matrimonio e una vita che non la rendono felice, all’improvviso Delia riceve una lettera misteriosa che cambierà il corso delle sue giornate
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- Regia di Riccardo Milani. Antonio Albanese impersona un attore di teatro che ha da tempo abbandonato il palcoscenico. Un suo amico gli propone di tenere un corso di recitazione indirizzato ai carcerati di Velletri: il protagonista accetta e inizia così un percorso che lo porterà a stringere legami inaspettati e a riscoprire la sua passione per il teatro
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- Gabriele Salvatores racconta la vicenda di Leo Bernardi (Toni Servillo): in procinto di partecipare in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, non riesce a completare il suo ultimo film su Giacomo Casanova. Il suo montatore Gianni cerca di smuoverlo dalla stasi in cui si ritrova, ma Leo continua a dividersi fra la competizione con un regista più giovane e l’amore per una contadina (anche lei più giovane)
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- La più recente fatica di Nanni Moretti, in concorso per la Palma d’Oro al Festival di Cannes. Giovanni è un regista italiano che non crede più nell’avvenire: la moglie vuole investire in un regista più giovane, la figlia ha deciso di sposare un uomo molto più vecchio, il suo produttore rasenta il fallimento e le piattaforme streaming si fanno sempre più spazio. Il film ha vinto il Nastro d’Argento per la migliore attrice non protagonista, Barbara Bobulova
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- Matteo Garrone porta sullo schermo il dramma dei migranti: recente la vittoria del Leone d’argento per la migliore regia a Venezia. Seydou e Moussa sono cugini adolescenti nati e cresciuti a Dakar: vogliono diventare musicisti, ma tutti li scoraggiano. Iniziano il loro viaggio attraverso il deserto del Sahara che li porterà prima nelle prigioni libiche, poi al largo nel Mediterraneo
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- Andrea Di Stefano dirige Pierfrancesco Favino in un film d’azione che racconta la storia di Franco Amore, poliziotto vicino alla pensione. La sera prima del suo ultimo giorno sta preparando il suo discorso di addio, quando all’improvviso riceve una telefonata che cambia tutto
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- Diretto da Alice Rohrwacher, racconta la storia del tombarolo Arthur: negli anni ‘80, insieme ai suoi amici, si aggira per le tombe del litorale tirrenico in cerca di reperti da vendere al mercato nero. Arthur ha un dono: riesce a percepire, come un rabdomante, la presenza di sepolcri etruschi. Il suo pensiero però va solo a Beniamina, la sua amata morta da tempo. Il film ha vinto il premio AFCAE al Festival di Cannes 2023 ed è stato in concorso per la Palma d’oro
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- Regia di Marisa Vallone. Nella Sardegna del 1929 nasce Fidela, la settima figlia di una donna di paese: per la tradizione sarda dell’epoca, viene instradata alla magia. Deve perciò occuparsi di curare i malefici e di far nascere i bambini del villaggio. Quando la vita di Fidela si intreccia con quella della piccola Bastiana, nata anche lei settima figlia e affidata a Fidela per imparare la stregoneria, la vita della protagonista cambia direzione
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- Sydney Sibilia racconta la vicenda di Enrico Frattasio, detto Erry, che negli anni ottanta insieme ai due fratelli creò un'impresa grazie alla vendita di musicassette contraffatte in tutta Italia e - successivamente – all’estero. Un impero che durò anni, per poi concludersi con un processo e una condanna a quattro anni e sei mesi di reclusione per associazione a delinquere e violazione della legge sul diritto d’autore
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- Regia di Tiziano Russo. Elsa è una ragazza di 17 anni alla quale è stata diagnosticata la leucemia. Le serve subito un trapianto di midollo e l'unico donatore sembra essere suo padre, che non ha mai conosciuto. Edo, un ragazzo conosciuto in ospedale, l’accompagna nella ricerca del genitore
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- Marco Bellocchio dirige il film sulla vicenda di Edgardo Mortara, il bambino ebreo battezzato dalla domestica in gran segreto e in seguito rapito dai funzionari del Vaticano nel 1858. Il caso, avvenuto sull’orlo della caduta dello Stato Pontificio, ha avuto eco internazionale. In concorso al Festival di Cannes 2023, ha vinto il Globo d’Oro per il miglior film e sei Nastri d’Argento: miglior film, miglior regia, migliore attrice protagonista (Barbara Ronchi), miglior attore non protagonista (Paolo Pierobon), migliore sceneggiatura e miglior montaggio
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- Esordio alla regia di Giuseppe Fiorello. Sicilia, 1982: i due giovani Nino e Gianni si incontrano per caso e si innamorano. La loro storia viene scoperta dai reciproci genitori e fa scalpore in tutto il paese. Il film, vincitore del Globo d’Oro per la miglior opera prima, fa riferimento al delitto di Giarre, che nel 1980 vide come vittime Giorgio Agatino Giammona e Antonio Galatola. La loro morte – fatta passare per omicidio-suicidio – portò alla fondazione del primo circolo Arcigay in Italia. Non fu mai trovato il colpevole