Stranizza d’Amuri: la recensione del debutto alla regia di Giuseppe Fiorello

Cinema
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Una storia d’amore delicata e tormentata ispirata a un triste fatto di cronaca avvenuto in Sicilia nel 1982

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Un amore impossibile macchiato dal sangue dell’omertà e dell’ignoranza al centro di Stranizza D’Amuri, il primo film da regista di Giuseppe Fiorello che arriva al cinema il 23 marzo con Kim Distribuzione. Gabriele Pizzurro e Samuele Segreto interpretano due adolescenti che si conoscono per caso e instaurano un rapporto sincero e complice sotto gli occhi malevoli e giudicanti degli abitanti di un piccolo paese e dei rispettivi genitori, terrorizzati da quello che pensano gli “altri”. Durante la conferenza stampa del film a Roma Fiorello ha raccontato di essere rimasto particolarmente colpito dall’articolo di cronaca che riportava della morte violenta di questi due ragazzi nel 1982 in Sicilia.

Due ragazzi uccisi per amore

La risoluzione del caso è stata sbrigativa e le “indagini iniziali sono state timide perché si è attuato un insabbiamento totale da parte di entrambe le famiglie. A tutti conveniva pensare che fosse stato un omicidio suicidio” come hanno sottolineato gli sceneggiatori. “Mi sono sentito co-responsabile di quel delitto da siciliano, ho avvertito un senso di colpa quando ho saputo cosa era successo e ho fatto questo film per raccontare questa storia. Ho fatto un percorso di ricerca, anche di genere. Infatti potevo fare un film investigativo o un thriller ma in fondo non c’erano elementi reali di quel delitto, non c’è mai stata una verità. Sono stati ritrovati i due corpi con un colpo di pistola alla testa e un bigliettino con scritto ‘Ci arrendiamo perché non accettiamo soprusi’. Così più che una tematica ho scelto una poetica, ho raccontato la storia di due ragazzi che si incontrano e fanno un percorso di vista insieme” ha spiegato Fiorello.

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Beppe Fiorello, fotostoria all'attore siciliano

Stranizza D’Amuri: la trama ufficiale del film

Sicilia 1982. Mentre le televisioni trasmettono i Mondiali di calcio e gli italiani sperano nella Coppa del mondo, due adolescenti sognano di vivere il loro amore senza paura. Gianni e Nino si incontrano per caso e poi si amano per scelta. Il loro amore sarà puro e sincero, ma non può sottrarsi al pregiudizio del paese che non comprende e non accetta. Il loro amore non sarà compreso nemmeno dalle rispettive famiglie, generando così un conflitto interno forte e doloroso. Stranizza d’amuri racconta il sogno di amarsi senza paura.

Una Sicilia chiusa e responsabile di una tragedia

Sulle note di una colonna sonora coinvolgente curata da Giovanni Caccamo, spesso in memoria di Franco Battiato, questo dramma intimo e delicato esplora un’amicizia che si trasforma in amore, un sentimento sincero fatto di sguardi dolci, complicità e tenerezza. Ma si sottolineano nello stesso tempo le criticità di una Sicilia degli anni 80 chiusa nei suoi pregiudizi, nella sua intolleranza. Gianni e Nino sono due pesci fuor d’acqua che insieme trovano il loro posto nel mondo e assaporano per qualche tempo la felicità, ma il loro rapporto dà fastidio e attira l’attenzione malsana delle rispettive famiglie e della gente della zona. Nino ha una famiglia affettuosa e presente che gli vuole bene prima di scoprire un suo lato “scomodo”, mentre Gianni lotta ogni giorno per dare un tetto alla madre e viene bullizzato di continuo per il suo orientamento sessuale. Sviluppati bene i confronti dei due con i rispettivi genitori che arricchiscono il film della giusta carica emotiva.

Un dramma delicato e importante

La regia di Fiorello è attenta e ambiziosa delineando una poetica seducente che incanta lo spettatore e gli permette di vivere quella storia d’amore. Le inquadrature di paesaggi incantevoli, il mare, il sole, il sugo che bolle sul fuoco, gente riunita davanti alla tv per vedere la finale dei mondiali di calcio, sentieri polverosi e angoli di paradiso dove trovare pace e una boccata di aria fresca permettono di immergersi in quella terra così bella e così letale allo stesso tempo. Seguendo le orme di film come Chiamami col tuo Nome o Close, Stranizza D’Amuri lancia un messaggio importante contro la discriminazione e punta i riflettori sull’amore universale che deve essere vissuto in libertà. Il cast al completo è carismatico e magnetico, anche se brillano Pizzurro e Segreto che confermano un’ottima chimica sulla scena. Il film tocca la sfera emotiva con discrezione puntando al cuore, ma lascia anche volutamente l’amaro in bocca per quanto accaduto nella realtà con la speranza che non debba ripetersi in futuro.

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