
Vaccini anti-Covid, Ema valuta terza dose con Pfizer dai 16 anni. E nel resto del mondo?
L'aumento dei casi dovuto alle varianti intensifica il dibattito sull'opportunità di un'ulteriore somministrazione. L'Agenzia europea del Farmaco: "Stati possono procedere anche prima di una nostra decisione". Il premier israeliano Bennett: "Funziona, è un privilegio". Gli Usa cominceranno su larga scala dal 20 settembre: "Il richiamo è necessario". Speranza: "In Italia terza dose ci sarà da questo mese", per pazienti fragili. Il punto

Prosegue il dibattito sulla somministrazione di una terza dose di vaccino. In Italia si inizia con i pazienti fragili a settembre. Israele offre una terza dose a tutti i cittadini sopra i 12 anni e gli Stati Uniti hanno annunciato il richiamo per tutti da settembre. L'Agenzia europea del Farmaco intanto valuta una terza dose con Pfizer per gli over 16 ma lascia agli Stati Ue la possibilità di scegliere in autonomia se procedere con i richiami anche prima di una sua decisione. Resta l'incognita di nuove varianti. Cosa sappiamo finora
GUARDA IL VIDEO: Covid, Fauci: preoccupato da no vax, terza dose buona idea
LA POSIZIONE DELL'EMA - L'Agenzia europea del farmaco ha fatto sapere che nelle prossime settimane arriverà l'esito della sua valutazione sulla domanda per l'uso di una dose di richiamo del vaccino Comirnaty (Pfizer-BioNTech) da somministrare sei mesi dopo la seconda dose a persone di età pari o superiore ai 16 anni. Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccini dell'ente, ha però dichiarato che gli Stati Ue possono decidere se procedere con i richiami ancor prima di una decisione dell'Ema
Covid, Speranza al G20: "In Italia terza dose già da settembre. Si parte con i fragili"
“Questo tipo di decisioni sono pienamente comprese dall'Agenzia nel contesto di emergenza in cui siamo", ha detto Cavaleri, sottolineando la “necessità di prendere in considerazione dosi aggiuntive di vaccino per le persone che potrebbero rispondere in modo inadeguato alla vaccinazione del Covid-19, come quelli con sistema immunitario gravemente indebolito o alcuni pazienti anziani. Il maggior numero di persone deve essere vaccinato”
Vaccini Covid, schede Ema su possibili effetti collaterali: il punto
ISRAELE - Tra i primi Paesi al mondo a decidere di somministrare la terza dose c'è Israele. Inizialmente si era deciso di limitare il richiamo agli over 60, poi il premier Naftali Bennett ha aperto anche agli over 50 che si sono vaccinati da almeno cinque mesi e in seguito è arrivato il via libera per gli over 40. Poi, il 29 agosto, l'ok a tutti i cittadini dai 12 anni in su. Il medicinale scelto per la campagna vaccinale è quello prodotto da Pfizer/BioNtech. Il richiamo è consigliato anche allo staff medico, al personale carcerario e ai detenuti
Vaccino Covid, in Israele via libera alla terza dose dai 12 anni in su
La terza dose, disponibile almeno cinque mesi dopo la seconda, “è un privilegio che non ha nessun altro Paese", ha detto il primo ministro Bennett. "La terza dose di vaccino funziona", ha assicurato in una nota, aggiungendo che sono ormai due milioni gli israeliani che hanno ricevuto la terza dose e che "l'aumento della grave morbilità ha cominciato a rallentare". A fine agosto sono due milioni gli israeliani che hanno ricevuto la terza dose, su una popolazione di 9,4 milioni di persone
Covid, Italia e Europa tra nuove criticità e buona gestione. I DATI
Secondo i primi risultati di uno studio condotto dal Maccabi, la maggior cassa mutua di Israele, un'ulteriore dose del vaccino Pfizer permette un'efficacia contro il virus dell'86% negli over 60. Lo studio ha comparato 150mila persone al settimo giorno dalla terza somministrazione con 675mila che hanno fatto due dosi: nel primo gruppo a diventare positivi sono stati 37, nel secondo 1.064. "L'efficacia di tre dosi di vaccino è fortemente protettiva sia contro l'infezione sia contro la malattia grave", ha affermato la dottoressa Anat Ekka Zohar
Vaccino Covid, Abrignani: "La terza dose tra fine anno e il 2022"
USA - Gli Stati Uniti distribuiranno ad ampio raggio le terze dosi dal 20 settembre. Lo hanno annunciato le autorità sanitarie: "I dati mostrano che la protezione contro l'infezione diminuisce con il tempo e, in coincidenza con la variante Delta, si inizia a vedere una protezione ridotta contro la malattia in forma moderata e lieve. Abbiamo concluso che un richiamo sia necessario". Biden e Anthony Fauci stanno discutendo la possibilità di richiedere la terza dose dopo 5 mesi dalla seconda, con tre mesi di anticipo rispetto agli 8 mesi inizialmente previsti
Usa: "Terza dose necessaria". Al via da settembre
FRANCIA - La Francia comincerà a somministrare la terza dose alla "popolazione a rischio" a partire dalla metà di settembre. Lo ha annunciato lo scorso 11 agosto il portavoce del governo Gabriel Attal. Nel Paese transalpino sono cinque milioni le persone anziane o considerate ad "altissimo rischio sanitario" che verranno inserite nelle liste prioritarie per la dose di richiamo
Covid-19, il vaccino in Italia: DATI E GRAFICI
GERMANIA - La Germania offrirà agli anziani e alle persone a rischio una terza dose del vaccino a partire da settembre. Lo ha annunciato il ministero della Salute, citando preoccupazioni su "una ridotta o rapidamente indebolita risposta immunitaria". L'ulteriore richiamo, con Pfizer o Moderna, sarà offerto anche a chi ha già ricevuto due dosi di AstraZeneca o la singola di Johnson&Johnson
Covid, picco di contagi tra i sanitari: ipotesi terza dose
REGNO UNITO - Nello scorso giugno è arrivato il via libera del governo e del Servizio sanitario nazionale (Nhs) alla terza dose a partire da settembre. Ne avranno diritto tutti gli over 50 residenti nel Regno Unito e le persone più giovani cui sia già stata prescritta in passato la vaccinazione antinfluenzale

SERBIA - Dopo l'aumento dei casi, il governo ha messo a disposizione della popolazione una terza dose del vaccino. Gli immunologi hanno attribuito l'incremento dei contagi alla variante Delta, specie tra i non vaccinati. L'ulteriore somministrazione è consigliata per i più vulnerabili, i cittadini anziani, i dipendenti del settore sanitario e coloro che viaggiano frequentemente. Ma possono procedere al richiamo tutte le persone che hanno ricevuto la seconda dose più di sei mesi fa. E si può scegliere che tipo di vaccino fare

CILE - In Cile, dallo scorso 12 agosto, si è cominciato a somministrare la terza dose di rinforzo agli over 55 con il farmaco di AstraZeneca

BRASILE - Si sta valutando la possibilità della terza dose in pazienti con bassa immunità. A riferirlo è la segretaria per la Lotta al Covid del ministero della Salute Rosana Melo. E Margareth Dalcomo, ricercatrice della Scuola di salute pubblica Sergio Arouca, ha spiegato che potrebbe essere necessario rafforzare gruppi come gli anziani, le persone con disabilità e gli operatori sanitari. Nel frattempo, gli anziani dell'isola di Paquetá, al largo di Rio de Janeiro, stanno già ricevendo la terza dose nell'ambito di uno studio dell'istituto Fiocruz

DANIMARCA - Il ministro della Salute danese, Magnus Heunicke, il 3 settembre ha annunciato che i residenti nelle case di cura avrebbero ricevuto la terza dose a partire dal 6 settembre. Ha spiegato che la Danimarca ha registrato un aumento dei casi nelle case di cura, nonostante il 96% delle persone sia stato vaccinato. Il governo ha agito su raccomandazione dell'autorità sanitaria danese secondo cui "la ri-vaccinazione dei residenti nelle case di cura inizia ora poiché sono a maggior rischio di un grave decorso del Covid"

ITALIA - "La terza dose in Italia ci sarà, partiremo già da settembre con pazienti fragili come gli oncologici o i trapiantati. Su questo punto già Ema e Ecdc si sono espresse. Dunque già nel mese di settembre partiranno in Italia queste prime terze dosi, poi analizzeremo per proseguire con gli over80 e residenti Rsa e personale sanitario, che sono le prime categorie che hanno ricevuto il vaccino e da quale si partirà", ha detto il ministro Speranza il 6 settembre

Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, nei giorni precedenti all'annuncio di Speranza aveva fatto sapere che erano in atto considerazioni per "una rivaccinazione entro l'anno per persone più fragili e grandi anziani"

Prudente Silvio Brusaferro, portavoce del Comitato tecnico-scientifico e presidente dell'Istituto Superiore di Sanità. In un’intervista a La Stampa, Brusaferro aveva detto che "man mano che procediamo otteniamo nuovi dati, soprattutto sulla persistenza della copertura immunitaria. In ogni caso, l'obiettivo è fare in modo che l'immunità persista, specie per le categorie più a rischio come i sanitari e le persone fragili"

Anche Franco Locatelli, coordinatore del Cts e presidente del Consiglio Superiore di Sanità, non si era sbilanciato sul punto. "Ad oggi non abbiamo evidenza di quanto duri la risposta immunitaria alla vaccinazione contro il Sars-CoV-2. Da qui l'incertezza rispetto alla somministrazione di una terza dose", aveva detto durante l'evento Life Sciences Pharma&Biotech

Anche il commissario straordinario all'emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo nei giorni scorsi si era espresso a riguardo: "Siamo attrezzati per la terza dose, ma credo che sia più un richiamo. Non si sa ancora della reale necessità"

Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, intervistato a Sky TG24, aveva sottolineato che l'ulteriore richiamo "deve diventare una realtà, non da oggi ma dall'autunno per i pazienti molto fragili, ad esempio chi è in chemioterapia, chi ha avuto trapianti, i soggetti molto anziani. Per loro un rinforzo con la terza dose sarà necessario"

Parte di medici e scienziati è cauta nell'appoggiare con forza l'idea della terza dose perché, spiega il virologo Francesco Broccolo dell'Università di Milano Bicocca, "al momento non ci sono dati pubblicati, neanche un lavoro scientifico consultabile e di conseguenza non è possibile dire che il richiamo possa far aumentare il titolo di anticorpi neutralizzanti, e non è scontato che ciò che possa avvenire". Poi c'è sempre l'incognita della comparsa di nuove varianti, che possono eludere la protezione vaccinale rendendo inutile il richiamo

IL RICHIAMO DELL'OMS - Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) punta il dito contro i Paesi ricchi che già pensano all'iniezione della terza dose di vaccino. Questa necessità, secondo Ghebreyesus, "è tutt'altro che provata scientificamente", mentre "gran parte del mondo è ancora in attesa del suo primo vaccino"

"Se la solidarietà non funziona, c'è solo una parola per spiegare il prolungarsi dell'agonia di questo mondo ancora in ostaggio del virus: avidità", ha detto Ghebreyesus. Il direttore generale dell'Oms ha anche parlato di "iniquità e irregolarità" nelle consegne dei vaccini nel mondo
.jpg?im=Resize,width=335)
Il direttore dell'Oms e i suoi vice hanno criticato i Paesi e le aziende che pensano ai contratti per le terze dosi, come Pfizer/BioNTech, che ha raccomandato un ulteriore richiamo del suo vaccino per renderlo più efficace contro la variante Delta

Soumya Swaminathan, chief scientist dell'Oms, ha detto che "al momento i dati non indicano il bisogno di una terza dose". La priorità è aumentare le coperture nei Paesi che ancora non hanno avuto accesso ai vaccini. Secondo l'esperta iniziare con i 'booster' con buona parte del mondo ancora non immunizzata potrebbe essere addirittura controproducente: "Ci opponiamo fermamente alla terza dose per gli adulti nei paesi ricchi, perchè non aiuterà a rallentare la pandemia. Togliendo dosi a persone non vaccinate i booster favoriranno l'emergere di nuove varianti"
.jpg?im=Resize,width=335)
PFIZER - Nelle scorse settimane, Pfizer ha affermato di essere in possesso di dati che mostrano come l'efficacia del vaccino diminuisca col tempo. Secondo la casa farmaceutica, è quindi necessario un ulteriore richiamo, da sei mesi a un anno dopo la seconda dose. "I dati della fase 1 sulla sicurezza e l'immunogenicità degli individui che hanno ricevuto una terza dose mostrano un favorevole profilo di sicurezza e una robusta risposta immunitaria", si legge in una nota. I dati sono stati sottoposti all'attenzione di Fda ed Ema