"La possibilità di vaccinarsi con la terza dose - ha spiegato il ministero della Sanità - riguarda tutti coloro al di sopra dei 12 anni, ovvero quelli eleggibili in Israele per l'immunizzazione, a patto che siano trascorsi 5 mesi dalla seconda"
Terza dose di vaccino dai 12 anni in su. Questa la decisione di Israele nel tentativo di frenare la nuova ondata di contagi da Covid-19. La scelta di diversi Paesi di offrire il terzo richiamo è stata oggetto di critica anche da parte dell'Organizzazione mondiale della Sanità, che insiste sul fatto che prima bisognerebbe dare l'accesso ai vaccini ai Paesi più poveri (CLASSIFICA DEI PAESI PER GESTIONE DELLA PANDEMIA). Ma Israele, con i suoi 9,3 milioni di abitanti, sfiora quotidianamente un bilancio giornaliero di 8mila casi Covid. Per questo motivo, il premier Naftali Bennett sta cercando di rafforzare la sua campagna di vaccinazione.
Terza dose a partire dai 12 anni
"La terza dose di vaccino funziona", ha assicurato Bennett in una nota, annunciando che ora è "disponibile dai 12 anni in su". Il premier ha aggiunto che sono ormai due milioni gli israeliani che hanno ricevuto la terza dose e che "l'aumento della grave morbilità ha cominciato a rallentare". La possibilità di vaccinarsi con la terza dose, ha poi spiegato il ministero della Sanità, riguarda tutti coloro al di sopra dei 12 anni, ovvero quelli eleggibili in Israele per l'immunizzazione, a patto che siano trascorsi 5 mesi dalla seconda. Israele è il primo paese al mondo a decidere in tal senso. Il Ministero ha anche stabilito che tutti coloro che sono immunizzati con il booster al loro ritorno dall'estero in Israele non saranno più sottoposti a quarantena se risulteranno negativi al tampone al loro arrivo. Fino ad ora l'isolamento durava una settimana, due senza tampone.