Covid, Italia e Europa tra nuove criticità e buona gestione. I DATI
Nello Stivale la Sicilia è la prima regione a tornare gialla. Intanto Bloomberg ha posizionato l'Italia al 16esimo posto tra i Paesi che hanno gestito meglio la pandemia. Norvegia in testa. La Danimarca dal 10 settembre elimina tutte le restrizioni. Poi c'è il caso della Svezia. Ecco la situazione dei contagi da Covid in Italia e cosa succede invece in altri Paesi europei
Il mondo continua ad affrontare la pandemia di Covid in maniera diversa. Bloomberg ha stilato la classifica dei Paesi che stanno gestendo meglio la situazione, la “Covid resilience ranking”, tenendo conto delle restrizioni introdotte e della percentuale dei vaccini. In testa c'è la Norvegia con un punteggio di 80.1 e con il 59,9% della popolazione vaccinata. Sul podio anche Olanda e Finlandia
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Il Nord Europa sembra quindi aver adottato le migliori soluzioni per contrastare la diffusione del Covid-19. L'Italia nella lista è 16esima, ma ha guadagnato ben 11 posizioni. Meglio dello Stivale hanno fatto gran parte degli altri Paesi europei, secondo Bloomberg, come Irlanda, Austria, Belgio, Germania, Svizzera, Spagna, Danimarca e Francia
LA CLASSIFICA DEI PAESI PER LA GESTIONE DELLA PANDEMIA
L'Italia sta affrontando la pandemia con una serie di misure che si sono modificate nel corso dei mesi, ma sempre tesa a mantenere una certa cautela nelle riaperture e allentamenti delle restrizioni, almeno fino a quando un elevato numero di cittadini non si è vaccinato. Nel mondo ogni Paese sta procedendo secondo strade differenti. È il caso della Svezia, Paese ampiamente criticato per la strategia inizialmente adottata
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Allo scoppio della pandemia la Svezia ha puntato molto sulla responsabilità della sua popolazione evitando chiusure per esempio di ristoranti, palestre e negozi. Tre mesi dopo si sono registrati 5.420 morti su 10 milioni di abitanti. Dai dati di ottobre 2020, la Svezia era al quinto posto per numero di morti ogni milione di abitanti. Nel complesso, la decisione della Svezia di lasciare che la maggior parte delle attività continuassero senza restrizioni non ha portato i risultati attesi
La vicina Danimarca, invece, entro il 10 settembre abolirà tutte le sue restrizioni anti Covid. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Magnus Heunicke, spiegando che il virus non rappresenta più "una minaccia per la società" grazie all'ampia copertura vaccinale nel Paese. Oltre il 70% dei danesi è completamente vaccinato. La Danimarca è stato uno dei primi Paesi a introdurre un lockdown parziale nel marzo del 2020, chiudendo scuole, attività e servizi commerciali non essenziali
Copenhagen ha poi allentato e rafforzato le sue misure durante la pandemia e ad aprile ha introdotto il cosiddetto "passaporto corona" che consente ai titolari di accedere a luoghi come ristoranti, cinema, palestre e parrucchieri. L'obbligo del pass è stato già revocato il primo agosto per l'accesso ad alcuni luoghi, come i musei, e verrà abolito per altri il primo settembre, mentre rimarrà in vigore per i locali notturni fino al 10 settembre. In Danimarca le mascherine non sono più obbligatorie sui mezzi pubblici dal 14 agosto
Tornando in Italia, la Sicilia è stata la prima regione ad abbandonare la zona bianca. L’isola il 26 agosto ha superato tutti i tre parametri per il passaggio in giallo: l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva è stata del 12,1%, quella in area medica non critica era al 19,4% e l’incidenza a 7 giorni, nella settimana 20-26 agosto, è stata la più alta di tutta Italia con 200,7 casi per 100mila abitanti (dati monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute). Dai dati Agenas del 28 agosto i numeri variano di poco, ma restano comunque oltre le soglie
Per passare in zona gialla, con i nuovi parametri in vigore da luglio, bisogna superare il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva del 10%, oltrepassare il tasso di occupazione dei posti letto in area medica del 15% e aver più di 50 nuovi casi ogni 100mila abitanti
In zona gialla la restrizione più importante, rispetto all’area bianca, è l’uso della mascherina sia al chiuso che all’aperto. Le attività di ristorazione restano aperte senza limiti d’orario ma con un massimo di 4 commensali per tavolo. Nessun coprifuoco e via libera agli spostamenti anche tra regioni di colore diverso. Restano aperti anche teatri, cinema, musei e palestre con le stesse regole della zona bianca
Covid, Sicilia in zona gialla: ecco cosa cambia
Tutte le altre regioni, almeno per un’altra settimana, restano bianche anche se ci sono alcune eccezioni con dei territori in bilico che sfiorano parametri da area gialla. La più vicina al cambio di colore è la Sardegna che supera l'incidenza ed è precisamente alla soglia per le intensive e i reparti ordinari. La Calabria è al 16% in area medica e ha superato quella dell’incidenza
A livello nazionale, secondo i dati del monitoraggio settimanale dell'Iss-Ministero della Salute del periodo 20-26 agosto, l’incidenza media è a 77 per 100mila abitanti, occupazione in area medica al 7,1% e in terapia intensiva 5,4%. I territori classificati a rischio moderato, oltre la Sicilia, sono Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Piemonte, Trento, Puglia, e Valle d'Aosta. Undici Regioni sono a rischio basso. Ecco tutti i dati di Agenas regione per regione
I dati Agenas si riferiscono al periodo 23-28 agosto per l'incidenza, e alle rilevazioni al 28 agosto per la pressione ospedaliera
ABRUZZO - L'incidenza è di 40,11 casi ogni 100mila abitanti mentre l’occupazione in terapia intensiva è al 7% e quella in area medica non critica al 6%
BASILICATA - L'incidenza supera la soglia dei 50 casi ogni 100mila abitanti fermandosi a 59,83. L'occupazione dei posti letto in terapia intensiva è però dello 0%, mentre quella in area medica non critica del 12%
CALABRIA - L'incidenza è di 94,61 casi ogni 100mila abitanti, l'occupazione in terapia intensiva è del 9%, quella in area medica non critica del 16%
CAMPANIA - L'incidenza è di 54,73 casi ogni 100.000 abitanti. L'occupazione in terapia intensiva è del 4% e quella in area medica non critica del 9%
EMILIA-ROMAGNA - L'incidenza è di 76,63 casi ogni 100.000 abitanti. L'occupazione in terapia intensiva è del 5% e quella in area medica non critica del 5%
FRIULI-VENEZIA GIULIA - L'incidenza è di 58,03 casi ogni 100.000 abitanti. L'occupazione in terapia intensiva è del 6% e quella in area medica non critica del 3%
LAZIO - L'incidenza è di 48,49 casi ogni 100.000 abitanti. L'occupazione in terapia intensiva è dell'8% e quella in area medica non critica del 7%
LIGURIA - L'incidenza è di 60,6 casi ogni 100.000 abitanti. L'occupazione in terapia intensiva è del 6% e quella in area medica non critica del 5%
LOMBARDIA - L'incidenza è di 32,13 casi ogni 100.000 abitanti. L'occupazione in terapia intensiva è del 3% e quella in area medica non critica del 5%
MARCHE - L'incidenza è di 75,43 casi ogni 100.000 abitanti. L'occupazione in terapia intensiva è dell'8% e quella in area medica non critica del 7%
MOLISE - L'incidenza è di 26,62 casi ogni 100.000 abitanti. L'occupazione in terapia intensiva è dello 0% e quella in area medica non critica del 5%
PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - L'incidenza è di 65,15 casi ogni 100.000 abitanti. L'occupazione in terapia intensiva è del 5% e quella in area medica non critica del 4%
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO - L'incidenza è di 43,09 casi ogni 100.000 abitanti. L'occupazione in terapia intensiva è dello 0% e quella in area medica non critica del 5%
PIEMONTE - L'incidenza è di 33,66 casi ogni 100.000 abitanti. L'occupazione in terapia intensiva è del 2% e quella in area medica non critica del 3%
PUGLIA - L'incidenza è di 38,8 casi ogni 100.000 abitanti. L'occupazione in terapia intensiva è del 5% e quella in area medica non critica del 9%
SARDEGNA - L'incidenza è di 119,82 casi ogni 100.000 abitanti. L'occupazione in terapia intensiva è del 10% e quella in area medica non critica del 15%
SICILIA - L'incidenza è di 162,82 casi ogni 100.000 abitanti. L'occupazione in terapia intensiva è dell'11% e quella in area medica non critica del 21%
TOSCANA - L'incidenza è di 98,98 casi ogni 100.000 abitanti. L'occupazione in terapia intensiva è dell'8% e quella in area medica non critica dell'8%
UMBRIA - L'incidenza è di 68,95 casi ogni 100.000 abitanti. L'occupazione in terapia intensiva è dell'8% e quella in area medica non critica del 7%
VALLE D'AOSTA - L'incidenza è di 21,59 casi ogni 100.000 abitanti. L'occupazione in terapia intensiva è dello 0% e quella in area medica non critica del 2%
VENETO - L'incidenza è di 80,44 casi ogni 100.000 abitanti. L'occupazione in terapia intensiva è del 5% e quella in area medica non critica del 3%