Vaccino Covid, Abrignani: "Terza dose tra fine anno e 2022. Priorità a sanitari e fragili"

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Lo ha detto, in un’intervista concessa al “Corriere della Sera”, il membro del Cts ed immunologo dell'Università Statale di Milano. I primi ad usufruirne dovrebbero essere i sanitari, ha spiegato, insieme “ai fragili, ai pazienti persone con deficit del sistema immunitario o in chemioterapia. Poi si passerà agli over 60 che in Italia sono 18 milioni”. Sempre più possibile che la “validità del Green pass sia prorogata da 9 a 12 mesi”

Le prossime, possibili, strategie nella lotta al coronavirus? La “terza dose di vaccino tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo”, con priorità a sanitari, anziani e fragili e la “validità del Green pass prorogata da 9 a 12 mesi”. Ne ha parlato, nel corso di un’intervista concessa al “Corriere della Sera”, Sergio Abrignani, membro del Comitato Tecnico Scientifico (Cts) ed immunologo dell'Università Statale di Milano.

La protezione del vaccino

Secondo l’esperto, che di recente aveva dichiarato come “l'unico modo per controllare veramente una malattia infettiva altamente diffusiva è la vaccinazione di massa e questa, è indiscutibile, si raggiunge con l'obbligo vaccinale”, la protezione del vaccino “diminuisce ma si mantiene comunque alta”. Per questo coloro che si sono vaccinati per primi a gennaio e i medici, “a settembre ed ottobre saranno a 9 mesi dalla doppia dose e tecnicamente il loro Green pass non sarebbe più valido. È ragionevole prevedere una proroga a 12 mesi”, ha confermato. I dati relativi alla capacità di protezione del vaccino, ha spiegato Abrignani, dicono che “in Israele si comincia a osservare che i vaccinati dopo 6-10 mesi si infettano più che dopo tre mesi, quando l’efficacia dei composti anti Covid è al 95%”. Poi, in seguito, “si abbassa all’80-85% nella capacità di evitare forme gravi di malattia e infezione”. Ma, per l’immunologo non rappresenta una contraddizione prorogare la validità del pass vaccinale, constatando che dopo due dosi l’efficacia del vaccino si abbassi. Questo “perché dopo due dosi la maggioranza è ancora protetta. Intanto però finiamo di immunizzare entro ottobre l’80% dei vaccinabili poi si penserà alla terza a fine anno o all’inizio del prossimo”, ha spiegato ancora.

La terza dose a sanitari, fragili e anziani

La terza dose del vaccino anti-Covid, dunque, rientrerebbe nella pratica comune, dal momento che è “prevista per tanti altri vaccini dell’età pediatrica, pensiamo soltanto a difterite, tetano, pertosse, epatite b, poliomielite, hemophilus, meningococco B: il calendario stabilisce due dosi distanziate di un mese e una terza a sei-otto mesi”, ha sottolineato ancora Abrignani. A ricevere il cosiddetto “booster”, saranno in via prioritaria i sanitari, che “dovrebbero essere i primi e uso il condizionale”, ha proseguito, insieme “ai fragili, ai pazienti persone con deficit del sistema immunitario o in chemioterapia. Poi si passerà agli over 60 che in Italia sono 18 milioni”, ha detto l’immunologo. E se in Francia, a partire da settembre, la terza dose verrà somministrata agli over 65, “presto tutta l’Europa si adeguerà ancor prima che i dati siano definitivi” circa l’evoluzione del virus, è l’ipotesi di Abrignani.

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