Green pass, Locatelli: “Ragionevole prorogare la validità a 12 mesi”

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Lo ha detto il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, in un’intervista al “Corriere della Sera”, anticipando quanto verrà discusso venerdì dallo stesso Cts. Al vaglio degli esperti c’è la possibilità di estendere la durata del certificato verde a 12 mesi, rispetto agli attuali 9. “Non essendoci ad oggi evidenza che vi sia una sostanziale perdita dell’effetto protettivo offerta dall’immunizzazione nei primi vaccinati, la scelta di prorogare la scadenza a 12 mesi trova una solida base”, ha spiegato Locatelli

La validità del Green pass potrebbe essere prorogata da 9 a 12 mesi. E’ quello di cui discuterà venerdì il Comitato Tecnico Scientifico (Cts), esaminando la richiesta del ministero della Salute in merito alla possibilità di estendere la durata del certificato verde. Tra le ipotesi al vaglio degli esperti, proprio quella di allungarla fino a un anno a partire dalla somministrazione della seconda dose e per i guariti. La modifica potrebbe avvenire in occasione della conversione in Aula alla Camera del decreto del 6 agosto: l'esecutivo potrebbe presentare, stando a fonti di governo, un emendamento legato all'estensione del certificato verde. La discussione, poi, si sposterà in Senato dove si prevede che possa concludersi entro metà settembre. “L’ipotesi di estensione a 12 mesi del Green Pass è più che ragionevole anche alla luce della progressiva acquisizione d’informazioni sulla durata della risposta vaccinale”, ha sottolineato Franco Locatelli, coordinatore del Cts, in un’intervista concessa al “Corriere della Sera”.

“La scadenza a 12 mesi trova una solida base”

Locatelli ha sottolineato come si fosse “inizialmente fissata la scadenza ai 6 mesi, e poi sostata a 9, proprio perché quanto dura l’effetto protettivo conferito dal vaccino lo stiamo progressivamente imparando”. Le prime vaccinazioni nel mondo, ha continuato, “sono iniziate all’incirca 10 mesi fa. Non essendoci ad oggi evidenza che vi sia una sostanziale perdita dell’effetto protettivo offerta dall’immunizzazione nei primi vaccinati, la scelta di prorogare la scadenza a 12 mesi trova una solida base”, ha poi aggiunto.

La terza dose del vaccino anti-Covid

Tra gli altri temi trattati da Locatelli, quello relativo alla terza dose, proprio a poche ore dal definitivo via libera, da parte dell’agenzia americana FDA, al farmaco anti-Covid di Pfizer/BioNTech. Decisione che, secondo il coordinatore del Cts, “testimonia che il vaccino in questione, così come gli altri vaccini autorizzati per uso clinico in uso emergenziale, risponde ai criteri scientifici più stringenti relativi al processo di produzione, al profilo di sicurezza ed efficacia immunizzante”. A proposito di un’ulteriore dose di vaccino, Locatelli «ha sottolineato come “le evidenze scientifiche dimostrino un effetto di stimolo sui linfociti di ‘memoria’”, per cui la terza dose risulta “sicuramente necessaria al più presto per gli immunodepressi”. La comunità scientifica, ha confermato, ha “già sottolineato come la stessa raccomandazione sia valida per i pazienti con ridotta funzionalità del sistema immunitario. Nello specifico, i pazienti che hanno ricevuto un trapianto di organo solido o con patologia onco-ematologica o con forme di compromissione importante della risposta immunitaria possono, con una terza dose, sviluppare le proprie difese o incrementare il livello degli anticorpi”. In quest’ottica, ha concluso Locatelli, “sono già pubblicati dati scientifici sulle più prestigiose riviste”.

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