Dieta mediterranea, nuova piramide alimentare Sinu: più vegetali e meno carne. Cosa cambia

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La Società italiana di nutrizione umana ha presentato una nuova piramide alimentare per rafforzare l’adesione alla dieta mediterranea, soprattutto tra i giovani. Il modello aggiorna le indicazioni nutrizionali, dando più spazio ad alimenti vegetali e riducendo carne, zuccheri e sale. I dati mostrano un calo di aderenza tra bambini e adolescenti e un aumento del consumo di cibi pronti e poco sani

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La dieta mediterranea non è soltanto un regime alimentare, ma un vero e proprio stile di vita che, se adottato fin da piccoli, può aiutare a mantenersi in salute e a prevenire molte malattie. Gli ultimi studi mostrano una progressiva perdita di aderenza, soprattutto tra bambini e adolescenti: cresce il consumo di cibi pronti, bevande zuccherate e prodotti ultraprocessati, mentre calano frutta, verdura, legumi e cereali integrali. Un fenomeno che incide sull’aumento di sovrappeso e obesità tra i più giovani. Proprio per invertire questa tendenza, durante il 45esimo Congresso nazionale della Società italiana di nutrizione umana (Sinu), in corso in questi giorni a Salerno, è stata presentata una nuova versione della piramide alimentare. Il nuovo schema ha l’obiettivo di comunicare in maniera più efficace alle nuove generazioni come mangiare bene per pensare a un futuro in salute. Ecco le novità introdotte e le ragioni che hanno portato a questo aggiornamento.

Adesione in calo, soprattutto tra i più giovani

Secondo la Sinu, nonostante i benefici ben documentati sul piano della prevenzione delle malattie croniche, l’adesione alla dieta mediterranea è in calo in diversi Paesi mediterranei (Italia compresa), in particolare tra bambini e adolescenti. “È ampiamente dimostrato che una maggiore aderenza alla dieta mediterranea è associata a numerosi benefici per la salute, in primis la riduzione della mortalità e la prevenzione di malattie croniche non trasmissibili, come malattie cardiovascolari, diabete, cancro e malattie neurodegenerative”, ha spiegato Anna Tagliabue, presidente della Sinu. Eppure, “assistiamo ad una scarsa adesione ai principi della dieta mediterranea, soprattutto tra le giovani generazioni”.
Le ricerche recenti mostrano un calo del consumo di alimenti di origine vegetale, come frutta, verdura, legumi e cereali integrali tra bambini e adolescenti. Anche il consumo di latte e derivati è spesso non adeguato rispetto a quanto raccomandato, aumentando il rischio di carenze nutrizionali. 

In Italia il 9% dei giovani non consuma verdura

I dati raccolti dalla Sinu mostrano che il 9% dei bambini e ragazzi in Italia non mangia mai verdura, il 7% non consuma frutta, il 26% non include cereali integrali nella dieta e il 14% evita latte e latticini. Inoltre, il 47% mangia più di tre porzioni di carne alla settimana. “Uno studio che ha indagato le abitudini di più di 2mila studenti universitari italiani evidenzia un’aderenza medio-bassa del 72%”, ha spiegato Francesca Scazzina, del consiglio direttivo Sinu. Anche un’altra indagine che ha coinvolto più di 800 persone conferma questa tendenza. “Mentre il consumo di alcuni alimenti tradizionali è quasi completamente conservato anche al giorno d'oggi (ad esempio, il consumo di olio d'oliva), il consumo di frutta e verdura, cereali integrali, latte e latticini e legumi sta diminuendo soprattutto tra le giovani generazioni e non è adeguato alle linee guida”, ha aggiunto Scazzina.

I fattori determinanti nell’aderenza alla dieta mediterranea

Ci sono alcuni elementi che aiutano i bambini e gli adolescenti a seguire meglio la dieta mediterranea: essere molto giovani (l’adesione cala dopo i 12 anni), fare attività fisica, dormire abbastanza e seguire alcune buone abitudini come fare colazione, mangiare con la famiglia e pranzare a scuola. Anche il livello di istruzione dei genitori, la loro età e il reddito familiare giocano un ruolo importante. Al contrario,  tra i motivi che ostacolano l’adozione della dieta mediterranea, la Sinu segnala il sovrappeso o l’obesità, il fatto di non occuparsi direttamente della spesa o della cucina, e la percezione che cucinare piatti con ingredienti vegetali richieda troppo tempo.

La nuova piramide: le novità

La nuova piramide alimentare dà ancora più spazio agli alimenti di origine vegetale, in particolare frutta, verdura, legumi, cereali integrali e olio extravergine di oliva, considerati le principali fonti di nutrienti. Allo stesso tempo, invita a consumare con moderazione i cibi di origine animale, soprattutto la carne rossa e lavorata, promuovendo modelli alimentari più sostenibili. Viene ribadita anche l’importanza di limitare l’assunzione di zuccheri aggiunti, sale e alcol. “Questa nuova versione della piramide fornisce uno strumento pratico e lungimirante per orientare le scelte alimentari del presente e del futuro, tutelando la salute delle persone, valorizzando le tradizioni culturali e affrontando le sfide ecologiche e nutrizionali del nostro tempo”, ha concluso la Sinu.

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