L’influenza del 2025, legata alla variante K, sta mostrando un quadro clinico più ampio rispetto al passato. Oltre ai sintomi respiratori classici, sempre più pazienti lamentano disturbi come vomito e diarrea
La stagione influenzale 2025-2026, dominata dalla variante K del virus influenzale A (sottoclade H3N2), sta comportando un significativo aumento dei casi e un quadro sintomatologico che include non solo i classici disturbi respiratori - febbre alta, tosse, dolori muscolari e mal di gola - ma anche manifestazioni gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea. Secondo l’infettivologo Matteo Bassetti, l’influenza di quest’anno “colpisce anche la pancia” e sono ormai frequenti segnalazioni di questi sintomi associati all’infezione influenzale osservata in Italia, come evidenziato dai casi clinici raccolti negli ospedali italiani. Questa combinazione di sintomi può rendere meno immediato il riconoscimento della malattia e richiede attenzione nella valutazione clinica, soprattutto nei bambini e nelle persone più fragili.
I consigli degli esperti
Gli esperti ribadiscono che, nonostante la comparsa di sintomi gastrointestinali, la gestione dell’influenza rimane in gran parte simile a quella delle stagioni precedenti: è fondamentale il riposo, l’idratazione e l’uso di farmaci sintomatici per febbre e dolori, oltre alla vaccinazione per le categorie a rischio. In parallelo, medici e virologi sottolineano come in questa stagione circolino anche altri virus - come enterovirus o norovirus - che possono causare vomito e diarrea indipendentemente dall’influenza stessa, complicando il quadro clinico generale. Nonostante la variante K sia predominante e contribuisca all’aumento dei contagi, secondo alcuni virologi come Fabrizio Pregliasco, la gravità dei sintomi resta comparabile agli anni passati, mentre il picco dell’epidemia è atteso nelle prossime settimane con la riapertura delle scuole e la fine delle festività.