Covid, Sileri a Sky TG24: “Molto improbabile un lockdown nazionale”

Salute e Benessere

Lo ha detto il viceministro della Salute, intervenendo nel corso di Timeline. Per Sileri, si tratta di un’ipotesi da escludere, “salvo che i dati di domani e dopo domani non mostrino in tutte le regioni, in maniera omogenea, una rincorsa al virus non fattibile”. Una delle criticità attuali? "Non c’è una carenza di tamponi, ma una carenza di diagnostica dopo il tampone, cioè delle persone che devono processare il tampone", ha spiegato ancora

Un lockdown a livello nazionale? "Lo escludo". Così si è espresso il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, intervenendo nel corso di Timeline, in onda su Sky Tg24. "Lo escludo, salvo che i dati di domani e dopo domani non mostrino in tutte le regioni, in maniera omogenea, una rincorsa al virus non fattibile e dei posti letto, non più presenti per cui altre regioni debbano diventare di colore rosso. Con 21 sistemi regionali rossi è chiaro che è un lockdown nazionale, ma è francamente molto improbabile", ha detto. "E' verosimile, invece, che altre Regioni meritino un innalzamento di livello di guardia e diventino arancioni e qualcuna rossa, ma aspetterei venerdì quando arrivano i dati del report settimanale", ha detto ancora Sileri.

Pierpaolo Sileri

La situazione delle Regioni italiane

Sileri ha poi descritto il possibile scenario da qui alle prossime ore, per quanto riguarda le restrizioni nel nostro Paese. “Dobbiamo aspettarci che in base al flusso dei dati che provengono dalle Regioni, con un’accurata analisi di quei dati con i parametri stabiliti dal ministero, alcune Regioni possano determinare un innalzamento del loro livello di guardia”, ha spiegato Sileri. “Questo avverrà sulla base dei dati ed è vero anche il contrario: non per questa settimana ma trascorsi altri dieci giorni, cioè dopo le due settimane canoniche da quando è stato cambiato il colore alle Regioni, se delle Regioni dovessero mostrare un miglioramento nell’andamento dei dati, considerando tutti i parametri, potrebbero retrocedere in senso positivo ad un colore più leggero e quindi a un rischio minore”, ha aggiunto ancora il viceministro.

“Maggiore accuratezza delle Regioni”

“Ho proposto da sempre di rendere trasparenti i numeri e addirittura di associarli al Cap, non per Regione e tantomeno per provincia. Non c’è cosa più semplice. Vi è una discrepanza sul flusso dei dati che vengono raccolti dall’Iss e dalla protezione civile. Laddove il virus corre di più è ovvio che ci sono più difficoltà di raccolta e soprattutto di far matchare questi dati”, ha poi continuato Sileri. “Serve una maggiore accuratezza delle Regioni nella trasmissione dei dati. Serve uno sforzo maggiore e soprattutto una semplificazione per adattare a livello territoriale questi dati, il codice di avviamento postale sarebbe la cosa in assoluto più semplice”, ha detto. Inoltre, ha confermato che “diverse Regioni hanno approntato protocolli, Agenas sta lavorando a un protocollo che verrà distribuito. È stata fatta una commissione che sta lavorando e credo che a brevissimo vi sarà non solo un protocollo condiviso ma anche l’appropriatezza di linee guida per i ricoveri”.

dati coronavirus 11 novembre

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“Non c’è carenza di tamponi ma di risorse umane”

Una tra le criticità attuali, segnalate dal viceministro nel corso del suo intervento, riguarda la carenza di personale nei laboratori. "Non c’è una carenza di tamponi, ma una carenza di diagnostica dopo il tampone, cioè delle persone che devono processare il tampone", ha poi aggiunto Sileri. "Il commissario Arcuri ha ordinato 13 milioni di test antigenici e un milione e mezzo li ha già consegnati, in più ci si sta attrezzando per ampliare di ulteriori 100mila tamponi al giorno, rispetto ai 200mila tamponi che vengono fatti quotidianamente di media", ha spiegato, raccontando nel dettaglio la gestione dell’emergenza da aprte delle strutture sanitarie. "La capacità diagnostica esiste, mentre quello che è in sovraccarico sono le risorse umane. In alcune circostanze il personale lavora anche 24 ore al giorno".

“Natale sottotono, sì ad inviti a casa, ma è presto per dirlo”

Cosa aspettarsi nelle prossime settimane? Sileri ne ha parlato nel corso di un’altra intervista, rilasciata al programma “Un giorno da Pecora, in onda su Rai Radio 1. "Mi immagino un Natale in cui potremmo fare molto meno dell'anno scorso, è evidente, ma se riuscissimo ad aver una stabilizzazione della curva potremo considerarci in area gialla o arancione, una giusta via di mezzo che consenta delle attività, ovviamente con le protezioni che abbiamo imparato a utilizzare”, ha spiegato. “Sarà un Natale un po' sottotono, sicuramente". Esisterà la possibilità di poter ospitare altre persone a casa? "Secondo me sì, non numerose è chiaro, ovviamente nei limiti del minimo possibile e sempre con protezione. Ma questo poi si vedrà, ora è presto per dirlo, manca un mese e mezzo".

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