Giornata mondiale del Lupus, sintomi e complicazioni: le terapie più efficaci

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L'obiettivo del World Lupus Day è sensibilizzare e informare le persone su questa malattia cronica, che solo in Italia riguarda oltre 25mila persone, con una prevalenza maggiore nel sesso femminile in età fertile

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Il 10 maggio si celebra la Giornata mondiale del Lupus eritematoso sistemico (Les), una malattia infiammatoria autoimmune che coinvolge il sistema di difesa dell'organismo, e può colpire diversi organi e tessuti. L'obiettivo del World Lupus Day è sensibilizzare e informare le persone su questa malattia cronica, che solo in Italia riguarda oltre 25mila persone, con una prevalenza maggiore nel sesso femminile in età fertile. Il rapporto di incidenza tra femmine e maschi è di 9:1. Se i sintomi sono lievi, o ben controllati, generalmente chi ne soffre può avere un’aspettativa di vita quasi normale, salvo la comparsa di complicazioni dovute a danni provocati agli organi e tessuti interni che possono mettere in pericolo la vita. Per questo è importante che i pazienti siano in grado di riconoscerne i campanelli d’allarme collegati a eventuali complicazioni. Ma cos’è il Lupus eritematoso sistemico? Come si manifesta e quali sono le possibili complicazioni?

Cos’è il Lupus eritematoso sistemico: i sintomi

Come spiegato in un approfondimento, a cura dell’Istituto superiore di sanità, su ISSalute, il termine "lupus" è spesso utilizzato per descrivere la forma più grave della malattia, ovvero il lupus eritematoso sistemico. Ma esistono altri tipi di lupus, tra cui il lupus eritematoso discoide, il lupus eritematoso cutaneo subacuto e il lupus indotto da farmaci.
Il lupus eritematoso sistemico è caratterizzato da manifestazioni eritematose cutanee e delle mucose, sensibilità alla luce del sole e coinvolgimento sistemico di quasi tutti gli organi e apparati tra cui il rene, le articolazioni ed il sistema nervoso centrale. Tuttavia, i sintomi dipendono dalle zone dell’organismo interessate. I più comuni sono eruzioni cutanee, in particolare sul viso, polsi e mani, forte affaticamento, e dolori e gonfiori articolari.

Cause

Il Les, come tutte le altre malattie autoimmuni, è causato da un alterato funzionamento del sistema immunitario: produce anticorpi che, invece di proteggere l’organismo da virus, batteri e agenti estranei, aggrediscono cellule e elementi dell’organismo causando infiammazione e danno ai tessuti. Al momento, le cause della malattia non sono note. Tuttavia, nella letteratura scientifica sono stati descritti numerosi fattori genetici che aumentano il rischio di contrarre la malattia, ma che richiedono l’azione di uno o più fattori ambientali per innescarla in coloro che sono geneticamente predisposti. Inoltre, come sottolineato dall’Istituto superiore di sanità, la maggior frequenza della patologia nel sesso femminile e nell'età che coincide con il periodo fertile rappresenta un elemento a favore del ruolo degli ormoni sessuali femminili come fattori predisponenti alla comparsa del Les.

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Complicanze: l’importanza di riconoscere i campanelli d’allarme

La nefrite lupica è la principale complicanza del lupus eritematoso sistemico, a cui va incontro, prima o poi, una percentuale compresa tra il 60 e l’80% dei pazienti. Si tratta di una patologia che colpisce i reni, con conseguenze potenzialmente fatali se non trattata tempestivamente. Per riconoscerla in tempo, evitando il rischio di dialisi o di un trapianto, basta un esame delle urine. Un campanello d’allarme che può suggerirne il suo sviluppo è la presenza di sangue nelle urine, oltre a gonfiore ai piedi, mal di testa e frequente bisogno di urinare. Tutta, come emerso da un recente sondaggio ad hoc realizzato da Nume Plus, solo il 25% di chi è affetto da Les riconosce che la presenza di sangue nelle urine rappresenta un campanello d'allarme per la nefrite lupica. "La nefrite lupica, se non viene curata in modo adeguato, può esitare nella malattia renale in stadio terminale. Quando ciò accade, è poi necessario ricorrere a trattamenti più invasivi come la dialisi o il trapianto di rene”, ha spiegato il professor Sandro Feriozzi, della Società italiana di Nefrologia. “È necessario aumentare la consapevolezza della patologia anche nei medici di medicina generale e nei pediatri”. Altre possibili complicanze possono riguardare l’apparato cardiovascolare e i polmoni, oltre a possibili complicazioni che possono verificarsi in gravidanza e complicazioni di natura neuropsichiatrica.

Terapie

Una volta accertata la presenza della malattia, i medici generalmente prescrivono un trattamento specifico volto a prevenire le riacutizzazioni e i danni agli organi, prolungare la sopravvivenza a lungo termine e migliorare la qualità della vita. Generalmente, nei casi più gravi, i pazienti vengono sottoposti a un periodo iniziale di terapia immunosoppressiva ad alta intensità, per tenere sotto controllo la malattia, seguito da un periodo più lungo di terapia meno intensa per consolidare la risposta e prevenire le ricadute. “I nuovi farmaci, tradizionali e biologici, utilizzati singolarmente, in combinazione o in sequenza, hanno migliorato il raggiungimento degli obiettivi di trattamento sia a breve, sia a lungo termine, inclusa la riduzione al minimo dell'uso di glucocorticoidi”, ha sottolineato l’Iss. Il trattamento può includere farmaci anti-infiammatori non steroidei, medicinali antimalarici, come l’idrossiclorochina che è risultata efficace contro i principali disturbi del Les e corticosteroidi che aiutano a ridurre rapidamente l'infiammazione. Ma anche immunosoppressori e farmaci immunosoppressori.

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