Meloni: "Su migranti passi avanti oggettivi, c'è cambio di priorità. Ottimista per Pnrr"
PoliticaLa presidente del Consiglio ha dato il via ai lavori dell'evento Forum in masseria di Bruno Vespa. Sul tavolo lo stato dell'economia italiana, l'omicidio di Giulia Tramontano e i femminicidi in generale e la questione migranti. Ma anche le riforme istituzionali, il Mes e la guerra in Ucraina
Pnrr, migranti, femminicidi, riforme. Ma anche le preoccupazioni del centrosinistra su una possibile svolta autoritaria della politica, il Mes e la guerra in Ucraina. Sono molti i temi che la premier Giorgia Meloni ha affrontato nell’intervista di apertura del Forum in masseria di Bruno Vespa, che, come ogni anno, si tiene – fino a domenica 11 giugno – nella tenuta di Li Reini di proprietà del giornalista. Si è partiti discutendo proprio del Piano nazionale di ripresa e resilienza: "Riusciremo ad avere la terza rata del Pnrr: stiamo facendo un lavoro molto lungo e preciso con la Commissione europea. Sono stati già verificati gli obiettivi, ora siamo ai target, ma sono assolutamente ottimista. Poi ci siamo occupando entro il 31 agosto di lavorare per rivedere alcuni obbietivi per insesrire il Repower Eu". La presidente del Consiglio si dice "ottimista" del percorso fatto tra Roma e Unione europea nell'ambito del Piano, anche se è consapevole che la strada è "lunga".
Meloni: "Pil cresce oltre la media. Bene occupazione femminile"
Meloni si è detta soddisfatta anche di come il Pil italiano stia crescendo oltre la media europea: “Il governo deve dare i suoi segnali, l'economia risponde e lo sta facendo, ma non è un fuoco di paglia. L'Italia ha appena raggiunto il record storico di numero di occupati e di contratti stabili”. Tutto, ha precisato la premier, “è trainato dall'occupazione femminile". Uno degli obiettivi dell’esecutivo è quello di “liberare risorse per metterle dove serve”, perché “in Italia c'è un problema di salari”. Si proverà quindi a “rendere il taglio del cuneo strutturale”, anche se Meloni precisa che dipenderà “dalle entrate dello Stato, che dipendono dalla crescita".
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"Sui migranti in Europa c'è un cambio di priorità"
Pochi giorni fa Meloni è stata in Tunisia per incontrare il presidente Saied, con cui ha affrontato il tema dei migranti. A livello europeo, ha detto la premier, "stiamo facendo molti passi in avanti su come inquadrare il fenomeno migratorio". E ha aggiunto: "Chi è intellettualmente onesto può riconoscere dalle dichiarazioni di Scholz come in Europa ci sia un cambio di priorità. Ieri diceva che noi ci dobbiamo occupare della dimensione esterna. Fino a ieri il dibattito era come gestiamo i movimenti secondari, interni all'Ue". Meloni ha ricordato che "quando sono arrivata nei primi Consigli europei ho posto un tema semplice: finché ci occupiamo solo dei movimenti secondari scarichiamo il problema uno sull'altro e non lo risolviamo. Ormai il paradigma della visione è condiviso da altri Paesi europei, anche quelli che sono stati più scettici". Importante, ha ribadito ancora una volta, è fermare l'immigrazione illegale "prima che arrivi in Europa". Secondo Meloni "non si può prescindere dalla collaborazione di partenza e di transito: il lavoro che stiamo facendo nel Nord Africa è quello più serio".
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"Omicidio Tramontano scioccante. Contro femminicidi pronta a lavorare con tutte le forze politiche"
Meloni ha poi commentato l’omicidio di Giulia Tramontano - “È una vicenda che m'ha lasciato senza fiato, come la gran parte degli italiani” – e ha fatto sapere di aver contattato la madre della vittima. “Mi ha scioccato non solo la freddezza, mi ha scioccato vedere il video di Giulia e la morte di un bimbo che a sette mesi sarebbe stato in grado di vivere. Quindi sono due le persone che muoiono", ha detto la premier. Poi una riflessione più ampia sulla violenza sulle donne e i femminicidi: “In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, mi piacerebbe portare le vittime o parenti delle vittime a raccontare la loro vicenda nelle scuole. Niente è più educativo". Pochi giorni fa, il Consiglio dei ministri ha intanto approvato un nuovo dl con misure più stringenti per proteggere le donne vittime di violenza. Sul punto, Meloni “spera che nel passaggio parlamentare delle nostre norme contro il femminicidio ci sia terreno per trovare un accordo trasversale. Sono disponibilissima a lavorare insieme e incontrare chi ci lavora, non solo donne".
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"Schlein preoccupata per autoritarismo? Noi difendiamo le libertà"
La presidente del Consiglio ha risposto alle critiche di “autoritarismo” mosse al suo governo da parte della segreteria del Pd, Elly Schlein: “So che la preoccupazione della segretaria del Pd è reale, non strumentale, lei è davvero preoccupata. La voglio tranquillizzare: il centrodestra da sempre difende le libertà di cittadini, famiglie e imprese, questo noi stiamo dimostrando e gli italiani lo capiscono”. Rispondendo a una domanda sui paragoni delle opposizioni che accostano Fratelli d'Italia agli spagnoli di Vox o con i governi di Polonia e Ungheria, Meloni ha detto che "Vox sta all'opposizione intanto, quindi è difficile che possa avviare provvedimenti autoritari". Varsavia e Budapest sono invece "democrazie più giovani della nostra, perché quando finì la Seconda guerra mondiale sono stati abbandonati al gioco sovietico". Con questi due Paesi "c'è un lavoro che va fatto per rafforzare quelle democrazie e accompagnarle, e sono pronta a farlo perché l'Europa non è un club di serie A e b ma soprattutto una civiltà".
"Elezione diretta del premier è una priorità"
Poi si è passati al capitolo riforme istituzionali, "una sfida di modernizzazione per l'Italia" e un'opportunità anche "economica" per il Paese. La premier ha anticipato che, se le opposizioni "diranno di no", il governo chiamerà gli italiani a votare al referendum. Le priorità sono due: “Chi governa lo decidono gli italiani, non il palazzo, quindi dando attenzione e riconoscere il voto delle urne, ci deve essere l'elezione diretta. Poi serve la stabilità del governo". La premier ha difeso anche la riforma dell’Autonomia differenziata, da sempre criticata dalle opposizioni che temono di peggiorare il divario già esistente tra Nord e Sud Italia. Non succederà, secondo Meloni, perché "l'Autonomia non è togliere a una regione per dare a un'altra, ma un principio secondo cui se una Regione governa bene le sue risorse, lo Stato prende in considerazione la possibilità di darle altre materie da governare”. Il principio alla base della riforma, ha precisato, non è quindi “discriminare” le Regioni, ma piuttosto “responsabilizzare governatori e classi politiche”, modello che “può essere malvisto da chi ha mal governato o non è riuscito a spendere i soldi europei”.
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"Stupido parlare adesso del Mes"
Il tema del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità, “sarebbe stupido da aprire adesso”, ha detto la presidente del Consiglio. Per varie ragioni. “La prima è che non ho cambiato idea sul Mes, ma è una parte di una serie di strumenti che vanno discussi nel loro complesso. Non ha senso ratificare la sua riforma se non sai cose prevede il nuovo patto di stabilità e crescita”. Meloni, che si dice "non convinta" sulla proposta di riforma della Commissione Ue, ha poi definito la questione del Mes come “uno stigma che ora rischia di tenere bloccare delle risorse in un momento in cui invece stiamo tutti cercando risorse: poi non verrebbe utilizzato da nessuno". La speranza della premier è che "si affronti questo tema in modo pragmatico e non come in Italia, in modo ideologico. Ratificare la riforma senza capire il meccanismo che ne segue sarebbe stupido". La "battaglia" dell'Italia, al momento, è "scomputare gli investimenti su Pnrr e transizione ecologica dal calcolo del rapporto debito/Pil".
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Guerra in Ucraina: "Sostenere Kiev è il modo più serio per costruire la pace"
Sulla guerra in Ucraina, Meloni ha voluto ribadire ancora una volta come “è nell'interesse dell'Italia difendere gli ucraini” e ha criticato chi “parla di pace senza entrare nel merito: io dico che sostenere l'Ucraina è il modo più serio di costruire la pace". Appoggiando Kiev, "non difendiamo solo il diritto di quel popolo, ma difendiamo anche noi stessi: non è vero che se gli ucraini si arrendessero noi avremmo la pace". Anzi: secondo Meloni, "se si arrendessero o la Russia vincesse, noi avremmo la guerra più vicina a casa nostra, la guerra si sposterebbe probabilmente in Moldova, poi vediamo in Polonia". L'Italia continuerà quindi a stare al fianco dell'Ucraina fino alla fine della guerra? "Assolutamente sì. Noi siamo fra le nazioni più serie e sono fiera di questo. Non è più l'Italia spaghetti e mandolino che qualcuno ha dipinto. Io voglio governare un'Italia che cammina a testa alta nella storia, credibile, affidabile, seria e che per questo è in grado di difendere i suoi interessi nazionali", ha detto Meloni.