
Sondaggi politici, cala fiducia in governo Meloni. Tassa piatta non piace, RdC da rivedere
Il 43% degli italiani non è d’accordo con l’introduzione della “tassa piatta”, mentre il 42% ritiene che il Reddito di cittadinanza andrebbe “ristretto” con meno beneficiari e assegni più bassi. È quanto emerge dall’ultima rilevazione di Quorum/YouTrend per Sky TG24. Al centro del sondaggio anche il tema della transizione ecologica: il 62%, quasi due su tre, si sente molto o abbastanza coinvolto dalla questione

Cala la fiducia, rispetto alla scorsa settimana, nel governo e nel presidente del Consiglio Giorgia Meloni, mentre la figura più apprezzata rimane il capo dello Stato Sergio Mattarella. È quanto emerge dall’ultima rilevazione di Quorum/YouTrend per Sky TG24. Al centro del sondaggio anche la “tassa piatta”, il Reddito di cittadinanza, lo stop alla vendita delle auto a benzina e diesel dal 2035 e la transizione ecologica
Il sondaggio Quorum/YouTrend per Sky TG24 della scorsa settimana
In generale diminuisce la fiducia nelle personalità politiche. Il calo più evidente è quello del presidente del Consiglio Giorgia Meloni (41%, -2% rispetto alla scorsa settimana). In controtendenza la segretaria del Pd Elly Schlein (stabile), il leader della Lega Matteo Salvini (+1%) e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (+1%)
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Forte calo anche nel giudizio sul governo (+4% di giudizi negativi, -2% di positivi rispetto alla scorsa settimana), che ora si trova in una situazione di 41%/49%
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Gli italiani bocciano la “tassa piatta” in maniera trasversale: il 43% non è d’accordo con l’introduzione della misura, contro il 35% dei favorevoli e il 22% degli indecisi
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Sulla “tassa piatta” c’è forte scetticismo tra gli elettori di tutte le opposizioni, mentre tra i partiti di governo forte appoggio soprattutto per Lega e Forza Italia: meno entusiasti ma comunque fortemente favorevoli gli elettori di Fratelli d’Italia (67%)
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Per quanto riguarda il Reddito di cittadinanza, il 42% ritiene che andrebbe “ristretto” con meno beneficiari e assegni più bassi, mentre il 22% lo abolirebbe del tutto. Solo l’8% degli intervistati lo manterrebbe uguale, mentre il 18% arriverebbe a rafforzarlo. I più favorevoli a riformarlo sono gli elettori del Terzo Polo (74%), mentre andrebbe cancellato per il 38% degli elettori di FdI e il 46% del resto degli elettori del centrodestra. Gli elettori del Pd sono i più propensi a mantenerlo com’è, mentre quelli del M5S sono i più favorevoli a rafforzarlo
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Parlando poi dello stop alla vendita delle auto a benzina e diesel dal 2035, il 45% degli intervistati si dice contrario, contro il 43% dei favorevoli e il 12% degli indecisi
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Il sondaggio su questo tema evidenzia un gap generazionale, che vede gli under 35 e gli over 55 prendere direzioni radicalmente opposte: i primi sono la fascia d’età più favorevole (57%), i secondi quella più contraria (57%)
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Sul tema dello stop alle auto inquinanti i più favorevoli sono gli elettori del Pd (61%), i più contrari quelli del Terzo Polo (65%)

Il 64% di chi è favorevole allo stop alla vendita delle auto inquinanti dice di esserlo alla luce dell’emergenza climatica, con l’obiettivo di ridurre le emissioni. Il 14% invece ritiene si tratti di tecnologie arretrate, il 13% pensa sia un’occasione per rinnovare il mercato delle auto e il 9% vede un’opportunità per creare nuovi posti di lavoro

Il punto principale che invece muove la maggior parte dei contrari (56%), ancor prima di quello economico, è che anche le auto elettriche inquinano, rendendo quindi il provvedimento inefficace

Secondo il 48% ha fatto bene il governo italiano a votare contro il divieto, ha sbagliato invece secondo il 30%. Ampia la fetta degli indecisi: 22%

Includendo nel ragionamento anche la direttiva sulle case green, secondo il 53% sarebbe solo l’Unione europea a dover pagare i costi delle nuove limitazioni. Per il 22% invece dovrebbero essere le famiglie a farsi carico delle spese, ma con l’aiuto dell’Ue

Dal sondaggio emerge anche come oltre la metà degli intervistati, il 59%, non sappia quale sia classe energetica della propria abitazione

Gli italiani in ogni caso non sottovalutano il processo di transizione ecologica: il 62%, quasi due su tre, si sente molto o abbastanza coinvolto

Circa la stessa percentuale, il 63%, ritiene che la transizione ecologica dovrebbe essere una priorità del governo

Per quanto riguarda le intenzioni di voto, Fratelli d’Italia rimane il primo partito con il 29%. Continua la crescita del Pd al secondo posto con il 19,3% (+0,6%). In lievissimo calo tutte le altre forze politiche, tranne +Europa

NOTA METODOLOGICA - Sondaggio svolto con metodologia CAWI tra il 14 e il 16 Marzo 2023 su un campione di 805 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagata per quote di genere ed età incrociate stratificate per titolo di studio e ripartizione ISTAT di residenza. Il margine d’errore è del +/- 3,4% con un intervallo di confidenza del 95%
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