Governo Meloni, da Merito a Sovranità Alimentare: come sono cambiati i nomi dei Ministeri
La "discontinuità" con l'esecutivo di Mario Draghi, annunciata più volte dal nuovo presidente del Consiglio, è sottolineata anche dalla scelta di cambiare nome ad alcuni dicasteri, da quello dello Sviluppo Economico che diventa il Ministero per le Imprese e il Made in Italy a quello per la Famiglia a cui si aggiunge la competenza specifica circa la "Natalità"
Giorgia Meloni e la sua squadra di ministri lo hanno già detto più volte: il loro sarà un esecutivo in “discontinuità” rispetto al precedente, capitanato da Mario Draghi. Quando il nuovo presidente del Consiglio, dopo aver accettato l’incarico di formare il governo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha letto la lista dei ministri, è subito saltato all’occhio un cambio di passo anche lessicale per identificare i compiti di alcuni Ministeri chiave (in foto, il primo Consiglio dei ministri del governo Meloni)
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Così, al già esistente Ministero per gli Affari europei si è affidata la competenza anche su uno dei dossier più importanti per il governo: il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Raffaele Fitto è quindi diventato il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr. Al capo del Ministero per il Sud, Nello Musumeci, si è demandato anche il compito di gestire le politiche del mare. È nato il Ministero per il Sud e per il Mare (in foto, Raffaele Fitto a sinistra e Nello Musumeci a destra
Governo Meloni, gli aggiornamenti IN DIRETTA
Forte il richiamo ai valori nazionali nella scelta di trasformare il Ministero per lo Sviluppo Economico nel Ministero per le Imprese e il Made in Italy, guidato da Adolfo Urso. Nello stesso indirizzo va il dicastero che ha preso il posto di quello delle Politiche Agricole, il nuovo Ministero per l’Agricoltura e la Sovranità alimentare, con a capo Francesco Lollobrigida (in foto, Adolfo Urso a sinistra e Francesco Lollobrigida a destra)
Chi è Francesco Lollobrigida, il nuovo minisitro per l'Agricoltura
Si è cambiato nome anche al Ministero dell’Istruzione: Giuseppe Valditara è il ministro per l’Istruzione e per il Merito. Un altro tassello del restyling ministeriale passa dall’istituzione del Ministero per la Famiglia, per la Natalità e per le Pari Opportunità, con Eugenia Roccella ministra. Il cambio di nome al dicastero non è arrivato dal nulla: da tempo vari politici di centrodestra, tra cui il leader della Lega Matteo Salvini, avevano parlato dell’imminente arrivo di un Ministero della Natalità (in foto, a sinistra Valditara e a destra Roccella)
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Anche il Ministero della Transizione Ecologica ha cambiato nome ed è diventato il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, affidato a Gilberto Pichetto Fratin. È stato poi ripristinato il Ministero per lo Sport e le Politiche Giovanili, con Andrea Abodi al timone (in foto, a sinistra Fratin e a destra Abodi)
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Nei nomi dei nuovi dicasteri stanno alcune delle intenzioni politiche del governo Meloni. Non è casuale ad esempio, come fa notare Il Sole 24 Ore, l’attribuzione delle competenze in materia di Pnrr allo stesso ministro che si occuperà degli Affari europei. Sull’attuazione delle riforme che fanno parte del Piano, e l’elargizione dei relativi fondi, vigila Bruxelles
Chi è Raffaele Fitto, il nuovo ministro degli Affari europei e del Pnrr
Più volte in campagna elettorale Meloni ha detto di pensare che sia necessario apportare qualche correttivo all’impostazione del Pnrr. Affidare i rapporti europei e la gestione del Piano allo stesso ministro rende più fluido l’intento
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Precisa sembra anche la scelta di mettere insieme le politiche per il Sud con quelle per il mare. In questo caso si dovrà capire in che modo si intersecheranno le competenze del nuovo Ministero con quelle del dicastero per le Infrastrutture, affidato al vicepremier Matteo Salvini. A metà tra i due c’è infatti la gestione della Guardia Costiera
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Si capiranno le precise sfere di competenza dei due Ministeri quando arriveranno i decreti contenenti le deleghe. Si è discusso poi anche sul concetto di ‘sovranità alimentare’, una novità nel panorama istituzionale italiano. Il nuovo dicastero trova un gemello in Francia, dove sotto la presidenza di Emmanuel Macron è stato inaugurato il 'Ministère de l'Agriculture et de la Souveraineté alimentaire, guidato dal ministro Marc Fesneau (in finito, il ministro Francesco Lollobrigida)
Nomi a parte, il concetto di 'sovranità alimentare' non è nuovo nei documenti e nelle politiche di molti Paesi e organizzazioni del settore, dall'America Latina al Canada, alle stesse Nazioni Unite e alla Fao. In un documento del 2013 del governo della regione canadese del Québec, la regione francofona del Canada, si parlava di sovranità alimentare con l'obiettivo di mettere al centro la soddisfazione delle esigenze alimentari delle persone e non la massimizzazione del profitto economico, incoraggiare lo sviluppo delle realtà locali ed eliminare gli sprechi
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