L'ex presidente del Consiglio e attuale leader del M5s ha ricordato le prime fasi dell'emergenza Covid-19: "L'abbiamo affrontata a mani nude senza libretto di istruzioni". E sull'elezione del presidente della Repubblica dice: "Non disdegniamo il confronto con le forze del Centrodestra"
"Ci ho pensato molto. Non credo di avere rimpianti, non perché sia stato tutto perfetto, anzi qualcosa potevamo farla meglio. Ma abbiamo affrontato la pandemia a mani nude senza libretto di istruzioni". A dirlo è l'ex presidente del Consiglio e leader del M5s Giuseppe Conte che, intervistato a Sky TG24 Live In Courmayeur (DIRETTA - L'EVENTO - IL PROGRAMMA - GLI OSPITI), parlando anche delle prossime elezioni del presidente della Repubblica ribadisce: "Non disdegniamo il confronto con le forze del Centrodestra". E interrogato sulla possibile candidatura di Silvio Berlusconi al Colle spiega: "Con tutto il rispetto, non sarà il candidato del M5s". Con Beppe Grillo, invece, "parlo spesso e ci confrontiamo continuamente. Ogni tanto poi si legge un bla bla inutile, pretestuoso e polemico. Liti e gelo? Assolutamente non è così".
"Non avevamo all'inizio evidenze scientifiche sul virus"
Parlando del suo incarico da presidente del Consiglio durante la pandemia, Conte ricorda che "non avevamo all'inizio evidenze scientifiche sul virus" e ribadisce di aver "avviato la campagna vaccinale. Senza spocchia non mi sento di avere rimpianti". E sulla questione dei banchi a rotelle ribadisce: "Una polemica pretestuosa, inutile e sterile. I banchi a rotelle sono stati richiesti dai dirigenti scolastici".
"Arcuri? Spero possa uscire a testa alta dall'inchiesta"
Interrogato sull'inchiesta in corso sull'operato dell'allora commissario straordinario Domenico Arcuri, Conte dice: "Se avessi avuto dei dubbi sarei intervenuto. Adesso non so nulla: se ci sono delle inchieste in corso è giusto che ci siano tutte le verifiche giudiziarie. Quello che posso augurare al commissario Arcuri è che possa uscire da questa inchiesta a testa alta. Mi farebbe molto piacere per lui, per tutti gli sforzi che ha fatto, per l'incredibile lavoro".
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"Rispettiamo la volontà di Mattarella"
Sulla proposta di riforma costituzionale sui mandati del presidente della Repubblica, Conte osserva che "è astrattamente legittima. Possiamo modificare la Costituzione, ma questo non credo che modificherà le idee e le convinzioni del presidente Mattarella, sensibile costituzionalista. Rispettiamo la sua volontà e apprestiamoci a una scelta di una persona di elevato profilo, garante per tutti e che possa rappresentare l'unità nazionale". Sull'ipotesi Draghi al Colle: "Non devo ripetermi. Nessuno esclude che Draghi abbia tutte le carte in regola, però c'è un piccolo particolare, ossia che è il premier attuale in un governo di salvezza, figura autorevolissima che sta svolgendo un compito delicato, un perno di equilibrio, e questa cosa non la possiamo tacere".
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"Quirinarie del M5s? Non facciamo caminetti"
"Le Quirinarie? Il nostro metodo è molto semplice: non ci affidiamo a caminetti ma al confronto con i parlamentari per mettere a fuoco il profilo ideale per una personalità di grande prestigio, rappresentativa della ricchezza morale e culturale del nostro Paese. Poi avvieremo un confronto con le forze politiche a partire da quelle di Centrosinistra, interlocutori privilegiati, ma non disdegnando il confronto con le forze di Centrodestra, dato che è dovere morale allargare il campo di elezione perché è la massima garanzia che possa rappresentare tutti". E su Berlusconi al Colle: "Può raccogliere il favore dei Cinquestelle dopo le parole sul Reddito di cittadinanza? Quella è una cosa che gli rende merito, dimostra la sua sensibilità anche verso un problema di equità sociale. È stata un'uscita molto avveduta, ma metterla in correlazione alla prospettiva quirinalizia mi sembra offendere quella sua sensibilità che mi sembra genuina. Con tutto il rispetto per un leader di una forza di maggioranza, non sarà il candidato del Movimento 5 Stelle".
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"Identità del M5s stravolta con il 2xmille? Lettura banale"
Con l'adesione al finanziamento con il 2xmille "non stravolgiamo la nostra identità come ho letto banalmente", sostiene Conte. "Le restituzioni? Tutti i nostri iscritti, e quindi anche i parlamentari, sanno bene che questo principio non può essere messo in discussione perché i nostri eletti hanno preso un impegno al momento della candidatura: quello di restituire alla comunità. I nostri parlamentari restituiscono alla collettività, e su questo punto non cambierà il nostro Dna perché riteniamo che gli emolumenti della Camera e del Senato siano eccessivi".
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"Salario minimo? Ai giovani dobbiamo offrire di più"
Parlando poi del salario minimo, che secondo un sondaggio Quorum/YouTrend per il 36% dei giovani sarebbe il modo migliore per valorizzarli, Conte ricorda: "I giovani sono quelli dei lavoretti precari, dei rimborsi spese, quelli che vengono accontentati con lavoretti da 3-4 euro l'ora. Ci batteremo per il salario minimo. Ai giovani dobbiamo offrire di più. C'è anche un problema pensionistico: serve una pensione di garanzia, un fondo di garanzia per integrare il loro trattamento pensionistico. Serve una solidarietà intergenerazionale".