Sky TG24 Live In Courmayeur, Zerocalcare: "Non riesco più a capire con chi litigare" VIDEO

Serie TV

Il fumettista romano, intervistato da Roberto Palladino, parla del nuovo libro Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia e della serie tv Strappare lungo i bordi, che gli ha dato una dimensione diversa, ancora più pop. "Vorrei rispondere a tutti i messaggi che mi arrivano, ma non ce la faccio"

Un anno “convulso” in cui “sono successe tante cose”. La serie tv, il libro Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia (Bao Publishing, 224 pagine, 18 euro), un viaggio in Iraq che diventerà un nuovo libro. Ma al di fuori del lavoro, nella vita di Zerocalcare non è cambiato nulla. Fumettista militante, Zerocalcare parla del suo lavoro, di politica e sociale, nell’intervista realizzata con Roberto Palladino per Sky TG24 Live In Courmayeur. Un’intervista a tutto campo che potete vedere nel video in alto su questa pagina e che restituisce molto bene la dimensione intellettuale di Michele Rech.

La difficoltà di gestire il successo mainstream

Si parla del nuovo libro uscito per Bao Publishing, di Iraq e poi si parla di Strappare lungo i bordi, la serie Netflix visibile anche su Sky Q e tramite app su NOW Smart Stick (LEGGI LA RECENSIONE). Un successo incredibile di pubblico (è presto diventata il contenuto più visto su Netflix in Italia) e critica, che però ha suscitato anche polemiche in particolar modo per l’uso del dialetto romanesco. Zerocalcare ne parla durante l’intervista dopo averlo fatto in un capitolo di Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia: “Io sono un maniaco del controllo, mi gestisco tutto da solo, mi guardo tutto quello che viene scritto e questa roba sta esondando oltre le capacità di un singolo. Per leggermi tutti gli articoli e sapere con chi devo litigare, devo fare le 5 del mattino. Devo prendere le misure di come è compatibile con una vita normale”.

[galleria] (KIKA) - ROMA - Mâ  avvicino a Strappare lungo i bordi un poâ   come Zerocalcare racconta dâ  approcciarsi ad alcune serie televisive: più per sembrare informato in alcuni dibattiti di tendenza che per reale interesse, di sicuro non posso fregiarmi del titolo di suo fan accanito; sono un semplice lettore discontinuo. La curiosità però è mossa principalmente da un meraviglioso sospetto interiore: grazie a Michele Rech, forse, gli autori del fumetto nostrano smetteranno di essere considerati artisti di serie b. La serie Netflix si presenta nel formato 6x20, ovvero sei episodi da venti minuti lâ  uno o giù di lì. Perché non fare un film dal formato classico invece di una serie? Non me ne importa nulla ma polemizzo con la mia partner in crime di televisione ogni volta che serve usare il telecomando per andare allâ  episodio successivo. Perché negarsi il piacere di infastidire le persone care quando capita lâ  occasione? Ecco spero in qualche modo che Zerocalcare abbia frammentato il suo lavoro in questo modo per lo stesso motivo e sento scattare una sorta di alleanza. GUARDA ANCHE: Roma 2021: Zerocalcare presenta Strappare lungo i bordi  Ciò che si ammira in questa serie non sâ  allontana dal tema classico di Zerocalcare: câ  Ã¨ lâ  indisponente armadillo, voce coatta di Valerio Mastandrea, Secco con i suoi gelati e le partite di poker online, antidoto contro tutti i mali del mondo, e poi due amiche che hanno attraversato infanzia, adolescenza e le prime fasi della vita adulta con lâ  ansioso protagonista. Questâ  ultimo afflitto dalle tradizionali turbe esistenziali e pratiche, inondato da un mare di dubbi che sfocia sistematicamente in visioni apocalittiche. Un intreccio che sfreccia metaforicamente e non sulle rotaie di un treno, ghiacciato, trovando un malinconico ed illuminante epilogo come capolinea. In mezzo câ  Ã¨ una sterminata serie di spunti esilaranti, tra i più riusciti câ  Ã¨ proprio la combinazione tra lâ  umorismo di Zerocalcare e la Babele di linguaggi offerti allâ  autore dal formato serie. Una nuova tavolozza di colori che nelle mani del fumettista romano rende a meraviglia..Pur non avendo mai amato alla follia Zerocalcare, alla fine penso: â  Alla faccia dei super budget per le porcherie: tiè, beccatevi il fumetto italianoâ  . Ne è valsa la pena.

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IL RAPPORTO CON UN PUBBLICO PIÙ AMPIO

Il successo della serie lo ha portato ad avere un pubblico più ampio e ad "avere a che fare con un miliardo di sensibilità diverse", spiega. "Ormai il mio pubblico si era un po’ scremato automaticamente, sapevano come la pensavo e o la pensavano come me o non erano sorpresi. Qui invece mi sembra di dover dare i resti a un milione di persone ed è molto difficile”. Certo, sono arrivati anche "feedback bellissimi" e "lettere strappalacrime" da parte di chi si è ritrovato nella sua storia. “Ti verrebbe da rispondere a tutti, ma se devo rispondere a 100 persone diventa estremamente complicato, non saprei come gestirlo”.

Zerocalcare

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LA PROFEZIA DELL'ARMADILLO, UNA VARIAZIONE SUL TEMA

La trama, che si sviluppa pienamente nella seconda parte, è nota: è sostanzialmente quella di La Profezia dell’Armadillo, tanto nella sua versione su carta quanto in quella cinematografica prodotta da Valerio Mastandrea. Cambiano nomi (da Camille si passa ad Alice) e luoghi (il viaggio si accorcia arrivando a Biella e non più in Francia), ma la storia è sostanzialmente la stessa. A cambiare è la tecnica con cui viene narrata, con un’animazione di qualità sorprendente, sempre fluida e a tratti immaginifica. I fan più fedeli riconosceranno tra i personaggi secondari alcuni volti noti delle prime storie del blog, i nuovi che si avvicineranno per la prima volta potranno apprezzare la sensibilità e il talento di uno degli autori migliori che l’Italia abbia recentemente prodotto.

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"LAVORARE CON ALTRI? RISULTATO MIGLIORE E PIÙ DIVERTENTE"

Zerocalcare parla anche del terrore provato nel condividere il suo atto creativo: “In realtà ne è uscita fuori una roba che non ha perso secondo me un’unghia dell’identità mia ma che è stata arricchita dallo spessore di altre 200 persone. Il risultato è molto migliore ed è stato molto più divertente lavorarci”. Un passaggio anche sulla polemica sul romanesco: “Non mi sorprende ma nessuno in buona fede può dire di non capirlo se vive in società e va al bar. Vuol dire che ti sta antipatico. Se lo faccio doppiare ai miei amici, allora senti il romanesco. Io parlo con la cadenza, e basta”.

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