
Giornata della Memoria, 15 immagini simbolo della Shoah: dai treni della morte a Auschwitz
Ogni anno, il 27 gennaio, viene ricordato lo sterminio perpetrato dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale: ancora oggi sono presenti luoghi, pietre, mezzi e oggetti che ci ricordano quanto successo allora durante l'Olocausto

Il 27 gennaio viene celebrata la Giornata della Memoria, in memoria dello sterminio degli Ebrei (ma anche oppositori politici, Rom, omosessuali) perpetrato dai Nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Furono oltre 6 milioni le vittime dell'Olocausto perseguitate dal Terzo Reich
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I SIMBOLI – Sono diversi i simboli e le immagini che ancora oggi ci ricordano, in Italia e nel mondo, quanto successo in quei giorni: luoghi, mezzi e pietre che possiamo incontrare tutti i giorni e che lasciano segni indelebili della presenza di chi è stato ucciso
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CAMPI DI CONCENTRAMENTO – Sono tanti ancora oggi i campi di concentramento e sterminio visitabili in giro per l’Europa, da quello di Auschwitz a quello di Birkenau, dove milioni di ebrei e anche altri perseguitati sono stati deportati da tutta Europa. Rimane nella memoria collettiva di tutti il messaggio tedesco “Arbeit macht frei” all’ingresso di Auschwitz, che significa “Il lavoro rende liberi”
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All'interno delle strutture in mattone dei campi di concentramento, dopo aver ucciso i prigionieri, gli ufficiali tedeschi erano soliti buttare i corpi negli inceneritori
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TRENI DELLA MORTE - I treni della morte erano i trasporti ferroviari gestiti dal sistema ferroviario nazionale Deutsche Reichsbahn sotto il controllo della Germania nazista e dei suoi alleati, con l'obiettivo della deportazione forzata degli ebrei. Sono presenti ancora oggi molti esemplari in giro per l’Europa
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LE STELLE DI DAVID – Il 6 settembre del 1941, i nazisti imposero agli ebrei al di sopra dei 6 anni dei Paesi Occupati di portare, spesso in colore giallo, la 'Stella di Davide' cucita sui propri abiti. Per i nazisti 'Die Jude Stern' (la Stella ebraica in tedesco) era un ulteriore passo verso la Shoah ed aveva l'intento di rendere visibili e immediatamente identificabili gli ebrei dal resto della popolazione. Venne usata per identificare le persone di religione ebraica nei campi di concentramento
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LA DIVISA – Altro elemento simbolo sono le divise: all'atto della registrazione i deportati ricevevano speciali abiti di traliccio a strisce azzurro-grigio che, essendo visibili anche da lontano, ostacolavano seriamente eventuali tentativi di fuga. La differenza tra estate ed inverno era pressoché minima e a ciò si aggiungevano le scarpe, degli zoccoli di legno di stile olandese
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I LETTI - I deportati dormivano in condizioni disumane: piccoli letti in spazi minuscoli dovevano contenerli tutti. In foto, il campo di concentramento di Sachsenhausen
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I TATUAGGI – Sul braccio di ogni deportato, in particolar modo a partire dal 1943, veniva impresso un tatuaggio, con sopra impresso il numero di matricola. I nazisti ritenevano che questo fosse il modo migliore per identificare tutti i prigionieri - anche in caso di morte - data la vastità dei campi di concentramento
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I CAPELLI DEI PRIGIONIERI - Arrivati nei campi di concentramento, i detenuti, la maggior parte delle volte, venivano completamente rasati
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In foto: una massa di capelli tagliati ai deportati dei campi di concentramento, al Museo di Auschwitz (2004)
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GLI OGGETTI DEI DEPORTATI - Tra le immagini degli anni dell'Olocausto restano impresse anche quelle delle pile di oggetti e abiti sequestrati ai deportati al loro ingresso nei campi. In foto, una pila di scarpe ad Auschwitz
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IL BINARIO 21 – Nei sotterranei della stazione Centrale di Milano c’è ancora oggi il cosiddetto binario 21, la zona dal quale partivano i treni della morte verso i campi di concentramento. All’ingresso è impressa una parola che dice molto del sentimento presente tanto allora quanto oggi: “Indifferenza”
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LE PIETRE DI INCIAMPO - Le pietre d'inciampo sono un'iniziativa risalente al 1992 dell'artista tedesco Gunter Demnig per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee, una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti
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LA MARCIA DEI VIVI - Ogni anno vengono organizzati eventi che ricordano i sei milioni di vittime dell'Olocausto. Tra questi c'è la tradizionale marcia dei vivi ad Auschwitz-Birkenau
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