Proseguono senza sosta i raid e i bombardamenti a tappeto israeliani nella Striscia, con uno bilancio di decine di vittime. Tra le vittime anche due membri dello staff del Comitato Internazionale della Croce Rossa. Sono entrati oggi nell'nclave i primi 9 dei 15 camion finanziati dal Governo italiano. È di almeno 20 morti il bilancio degli attacchi aerei lanciati dalle Idf a Gaza, secondo la protezione civile dell’enclave
in evidenza
Proseguono senza sosta i raid e i bombardamenti a tappeto israeliani, che martellano pesantemente la Striscia, con uno bilancio di decine di vittime, tra cui due membri dello staff del Comitato Internazionale della Croce Rossa, uccisi ieri in un attacco sulla loro casa a Khan Yunis dove hanno perso la vita anche i 9 figli della pediatra Alaa Najjar.
Sono entrati oggi nella Striscia di Gaza i primi 9 dei 15 camion finanziati dal Governo italiano attraverso il progetto Food for Gaza e donati al Pam (Programma alimentare mondiale, Wfp) dell'Onu. Lo rende noto la Farnesina. Grazie alla collaborazione con il Pam, i 9 camion sono arrivati adesso sul lato palestinese del valico israeliano di Kerem Shalom, percorso che dovrebbero seguire i restanti 6 nelle prossime ore.
Secondo i soccorritori a Gaza, sono 22 le persone rimaste uccise durante gli attacchi aerei israeliani di oggi in tutto il territorio palestinese.
Le forze armate israeliane affermano che stanno indagando su un raid a Khan Yunis di ieri, in cui sarebbero morti 9 bambini palestinesi. Secondo i media palestinesi, l'attacco ha colpito un'abitazione a Khan Younis, uccidendo nove bambini della stessa famiglia, tutti di età inferiore ai 12 anni. Il padre e uno dei bambini, di 11 anni, sono rimasti gravemente feriti. La madre, Alaa Najjar, pediatra presso l'ospedale Nasser, era in servizio al momento dell'attacco. Intanto gli ostaggi liberati manifestano contro Netanyahu.
Un missile lanciato dallo Yemen ha fatto suonare le sirene dell'allarme antiaereo in varie località del centro di Israele, compresa Gerusalemme. L’Idf ha riferito che è stato intercettato e abbattuto.
Gli approfondimenti:
- Incendi a Gerusalemme, case evacuate: Israele dichiara stato d'emergenza. FOTO
- Israele: l'ex comandante della Marina Eli Sharvit è il nuovo capo dello Shin Bet
- Ecco chi sono gli ostaggi liberati finora
- Tregua a Gaza, migliaia di sfollati verso casa. Entrano gli aiuti. LE FOTO
- Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini
- Gaza secondo Trump,il video realizzato con l'Ai con statue d'oro e resort di lusso
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
Questo liveblog termina qui
Continua a seguire tutti gli aggiornamenti sul liveblog di lunedì 26 maggio
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
Israele-Hamas, chi sono gli ostaggi liberati finora
L'operazione israeliana del ritorno a casa per gli ostaggi è stata ribattezzata “Derech Eretz”, “il cammino della terra” in ebraico. L'Idf ha voluto dare un nome simbolico all'organizzazione militare per riportarli indietro, “Wings of freedom", ali della libertà. Le prime tre persone, tutte donne, sono state prese in consegna a Gaza City dalla Croce Rossa il 19 gennaio. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. COSA SAPPIAMO
Gaza secondo Trump, il video realizzato con l'AI con statue d'oro e resort di lusso
Il presidente Usa ha pubblicato su Truth e Instagram una clip in cui, grazie all'intelligenza artificiale, mostra come immagina la Striscia di Gaza grazie al suo intervento. Intanto, nella realtà, la guerra rischia di veder vacillare la tregua tra Israele ed Hamas e a Gaza regnano morte e distruzione.IL VIDEO
Abu Mazen ha compiuto 90 anni: la carriera politica del presidente della Palestina
Nato il 26 marzo 1935 a Safed, è presidente della Palestina dal 2005. Esponente dell'ala moderata di al-Fatàh, del quale fu fra i fondatori nel 1957, entrò nell'OLP nel 1981 ed ebbe una parte di primo piano negli accordi di Oslo del 1993. Nel 2004 prese il posto di Arafat. LA STORIA DEL LEADER
Media: "Delegazione israeliana domani al Cairo per colloqui su rilascio ostaggi"
Domani una delegazione israeliana sarà al Cairo per negoziare la liberazione degli ostaggi. lo riporta il canale di notizie saudita Al-Hadath.
Pd al lavoro per grande manifestazione nazionale per Gaza
Il Partito democratico è al lavoro per organizzare una grande manifestazione nazionale per la Striscia di Gaza. E' quanto confermano fonti del Nazareno
Israele, arrestato uomo che voleva dare fuoco ad ambasciata Usa
Un uomo con doppia cittadinanza, statunitense e tedesca, è stato arrestato con l'accusa di aver tentato di incendiare l'ambasciata degli Stati Uniti a Tel Aviv, in Israele. Lo riferisce la Bbc. Secondo il dipartimento di giustizia, Joseph Neumayer, 28 anni, dopo essere stato trovato con ordigni esplosivi in uno zaino vicino all'ambasciata è stato arrestato e poi immediatamente espulso dalle autorità israeliane. Appena atterrato all'aeroporto John F. Kennedy di New York è stato prelevato dagli agenti statunitensi. Neumeyer è comparso oggi in tribunale ed è attualmente detenuto in carcere. "Questo imputato è accusato di aver pianificato un attacco devastante contro la nostra ambasciata in Israele, minacciando di morte gli americani e la vita del presidente Trump", ha dichiarato il procuratore generale Pamela Bondi. L'arresto arriva pochi giorni dopo che un uomo armato ha ucciso due membri del personale dell'ambasciata israeliana fuori da un museo ebraico a Washington DC. I funzionari federali dicono che Neumayer è arrivato in Israele ad aprile e il 19 maggio si è diretto all'ambasciata degli Stati Uniti a Tel Aviv con uno zaino di colore scuro. Il 28enne ha sputato su una guardia dell'ambasciata mentre passava, ha spiegato il dipartimento di giustizia. Quando la guardia ha cercato di trattenerlo, Neumayer sarebbe scappato, lasciando dietro di sé uno zaino con tre bottiglie molotov, piccole bombe fatte con liquidi infiammabili che hanno lo scopo di appiccare incendi una volta accese e lanciate. La polizia ha poi trovato Neumeyer nel suo hotel dove è stato arrestato. I funzionari dicono che sui social aveva promesso di "bruciare l'ambasciata a Tel Aviv" e aveva scritto "morte all'America, morte agli americani".
23enne israeliana già ostaggio di Hamas denuncia: "Violentata da un personal trainer"
La ragazza franco-israeliana, 23 anni, era stata rapita dai terroristi durante il festival musicale Nova il 7 ottobre 2023 e rilasciata dopo 55 giorni di prigionia. Ha coraggiosamente parlato della sua vicenda nel corso di un'intervista concessa al canale israeliano Canale 12. LA DENUNCIA
Protezione civile: "Sale a 22 bilancio morti dopo raid Idf"
Secondo i soccorritori a Gaza, sono 22 le persone rimaste uccise durante gli attacchi aerei israeliani di oggi in tutto il territorio palestinese. Il portavoce dell'agenzia di protezione civile Mahmud Bassal ha detto che sette persone sono state uccise in un attacco a una casa a Jabalia, nel nord. Alcune persone sono ancora sotto le macerie, ha aggiunto, in quanto "la protezione civile non dispone di attrezzature di ricerca o attrezzature pesanti per sollevare le macerie per salvare i feriti e recuperare i martiri". Altre due persone, tra cui una donna incinta di sette mesi, sono state uccise in un attacco contro le tende che ospitavano gli sfollati intorno a Nuseirat, nel centro di Gaza, ha spiegato Bassal, aggiungendo che i medici non sono stati in grado di salvare il nascituro. Nel bilancio, secondo Bassal, sono inclusi anche il direttore delle operazioni della protezione civile Ashraf Abu Nar e sua moglie, che sono stati uccisi in un attacco alla loro casa a Nuseirat. Attacchi mortali sono stati registrati anche intorno a Deir el-Balah nel centro del territorio, Beit Lahia nel nord e nella principale città meridionale di Khan Yunis. In tutto, le squadre della protezione civile oggi hanno recuperato "almeno 22 martiri, tra cui bambini, e decine di feriti", con un certo numero di persone ancora disperse.
Mohammed Sinwar, morto il leader di Hamas a Gaza. Cosa succede ora
Dopo la morte il 17 ottobre del fratello Yahya Sinwar, l'ideatore del massacro del 7 ottobre, ora Hamas si ritroverebbe nuovamente senza un leader. Come confermano alcuni media israeliani, Mohammed Sinwar sarebbe stato ucciso in uno degli attacchi nell’area dell’Ospedale europeo di Khan Yunis nella Striscia di Gaza. LEGGI QUI
Idf: "Controlleremo 75% di Gaza entro 2 mesi"
L'esercito israeliano stima che entro due mesi le Idf avranno preso il controllo del 75 percento della Striscia di Gaza, concentrando circa due milioni di palestinesi in tre aree principali: Gaza City, i campi profughi centrali e la zona di al-Mawasi. Secondo le IIdf, si prevede che l'allontanamento della popolazione spingerà Hamas verso il collasso e verso una crisi di governance interna, costringendo il gruppo a tornare al tavolo delle trattative sul rilascio degli ostaggi, alle condizioni imposte da Israele.
Tuttavia, scrive Haaretz, l'esercito riconosce lacune nella strategia, in particolare per quanto riguarda le conseguenze che potrebbero verificarsi se Hamas rimanesse trincerato nonostante l'escalation delle operazioni israeliane. I funzionari non sono inoltre in grado di spiegare appieno in che modo un simile approccio influenzerebbe il destino degli ostaggi, soprattutto considerando la valutazione dell'esercito stesso secondo cui, nonostante i pesanti colpi, l'ala militare di Hamas rimane operativa con circa 40.000 combattenti, all'incirca lo stesso numero che aveva prima del 7 ottobre.
Ministro Esteri francese incontra in Armenia omologo palestinese
Il ministro degli Esteri francese incontrerà durante un viaggio, domani e martedì in Armenia, il suo omologo dell'Autorità Nazionale Palestinese. Lo ha annunciato il Quai d'Orsay. Jean-Noël Barrot incontrerà il ministro degli Esteri palestinese Varsen Aghabekian Shahin, ha dichiarato il ministero, aggiungendo che l'incontro si terrà un mese prima della conferenza su Gaza presieduta congiuntamente da Parigi e Arabia Saudita.
L'Idf: "Puntiamo a prendere il 75% di Gaza in due mesi"
Le forze armate israeliane annunciano di puntare a conquistare il 75% della Striscia di Gaza in due mesi, nell'ambito della nuova offensiva contro Hamas. I palestinesi saranno relegati in tre piccole zone. Ciò significa che i circa due milioni di abitanti di Gaza saranno spinti in un'area pari ad appena il 25% della Striscia quando sarà lanciata l'operazione terrestre estesa. I piani dell'Idf sono stati visionati da The Times of Israel. Attualmente, l'esercito controlla circa il 40% del territorio della Striscia.
Uccisi 2 membri della Cri a Gaza, Usa frenano l'invasione
Proseguono senza sosta i raid e i bombardamenti a tappeto israeliani, che martellano pesantemente la Striscia, con uno bilancio di decine di vittime, tra cui due membri dello staff del Comitato Internazionale della Croce Rossa, uccisi ieri in un attacco sulla loro casa a Khan Yunis dove hanno perso la vita anche i 9 figli della pediatra Alaa Najjar. "Siamo devastati dalla morte di due cari colleghi, Ibrahim Eid e Ahmad Abu Hilal. Oggi, ancora una volta, ribadiamo il nostro urgente appello al rispetto e alla protezione dei civili a Gaza", piange la Cri. Un'escalation che, stando al Jerusalem Post, starebbe preoccupando gli Usa che avrebbero chiesto a Israele di rinviare l'occupazione su vasta scala a Gaza per favorire gli sforzi per i negoziati sul rilascio degli ostaggi. I funzionari israeliani hanno però chiarito che, una volta iniziata l'operazione terrestre su vasta scala, Israele non si ritirerà dalle aree in cui è entrata, nemmeno nell'ambito di un potenziale accordo.
La Papamobile di Bergoglio diventa una clinica mobile per i bambini di Gaza
È stato chiesto alla Caritas di Gerusalemme di allestire la Papamobile di Papa Francesco per farne una piccola clinica mobile per i bambini di Gaza. La richiesta è stata effettuata dal Pontefice stesso prima di morire. LEGGI L'ARTICOLO
Pd: "Lavoriamo per grande manifestazione nazionale per Gaza"
"Siamo al lavoro con la rete di associazioni che si è riunita sull'appello di Marzabotto per organizzare una grande manifestazione nazionale per Gaza. Facciamo tutti insieme uno sforzo, in queste ore, con spirito largo e unitario, per renderla ancora più grande e partecipata". Lo riferiscono all'ANSA fonti del Nazareno.
Tripodi: "Stop immediato alle azioni militari a Gaza"
Su delega del ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, il sottosegretario Maria Tripodi ha preso parte alla riunione del "Gruppo di Madrid allargato" di oggi. Lo rende noto la Farnesina. I Paesi aderenti hanno chiesto l'attuazione della soluzione a due Stati, Israele e Palestina, un immediato cessate il fuoco, la liberazione di tutti gli ostaggi e l'acceso degli aiuti umanitari a Gaza. L'obiettivo è il raggiungimento di un'intesa politica in Medio Oriente, in vista della Conferenza di Alto Livello che si terrà a New York il prossimo mese, promossa da Francia e Arabia Saudita, a cui prenderà parte anche l'Italia. "È fondamentale che la comunità internazionale si mobiliti per promuovere una soluzione pacifica del conflitto in Medio Oriente", ha dichiarato Tripodi, aggiungendo che "il governo italiano sostiene pienamente la soluzione a due Stati ed a favore del piano arabo per la ripresa e la ricostruzione di Gaza, volto a favorire la pace e la stabilità nell'intera regione". Il sottosegretario ha infine ricordato l'impegno italiano rispetto alla situazione umanitaria a Gaza attraverso il programma "Food for Gaza", che ha già mobilitato 35 milioni di euro, più di 100 tonnellate di alimenti e forniture mediche a sostegno della popolazione civile. Alla riunione oltre ai Paesi europei e arabi, già presenti al primo vertice di Madrid a settembre 2024, hanno preso parte altri membri della comunità internazionale impegnati ad alleviare la crisi umanitaria a Gaza e a stabilizzare la situazione in Medio Oriente.
Appello 175 giornalisti contro "congiura silenzio" su Gaza
Sono 175 le giornaliste e i giornalisti italiani che hanno sottoscritto l'appello 'Contro la congiura del silenzio' su Gaza pubblicato oggi, a pagamento, su una pagina di Repubblica. L'appello e' promosso dal Movimento Giustizia e Pace in Medio Oriente, un gruppo di giornalisti, docenti universitari, operatori umanitari e politici che si e' costituito a gennaio con oltre 100 aderenti, per non restare a guardare e per combattere l'indifferenza sulla catastrofe che devasta il Medio Oriente. L'iniziativa mira a "rompere il silenzio dei media e della politica" su quello che viene definito come "il genocidio del popolo palestinese e per denunciare con forza la mattanza dei giornalisti e delle giornaliste a Gaza e in Cisgiordania ad opera dell'esercito d'Israele e del suo governo di ultra destra. Una 'congiura del silenzio' di chi non vuol vedere e impedire al mondo di sapere". Tra i firmatari figurano Lucia Annunziata, Massimo D'Alema, Alessandra Costante, Tana de Zulueta, Tiziana Ferrario, Beppe Giulietto, Rula Jebreal e Giuliana Sgrena. Il presidente della Fnsi, Vittorio Di Trapani, ha definito l'appello "un grido di umanita' e dignita'": "Decine di firme che chiamano alla responsabilita' tutte e tutti coloro che credono nei diritti e nella liberta'. Le giornaliste e i giornalisti hanno il dovere di rifiutare le trappole morali: o con il governo israeliano o antisemiti, o complici di un massacro o amici dei terroristi di Hamas. Noi abbiamo il dovere di vedere e raccontare, di inserire i fatti in un contesto".
In Umbria amministratori in sciopero della fame "per Gaza"
La presidente dell'Assemblea legislativa umbra, Sarah Bistocchi, l'assessore regionale dell'Umbria alla pace, Fabio Barcaioli, ed alcuni consiglieri regionali, cominceranno domani lo sciopero della fame "per Gaza", unendosi così all'iniziativa che coinvolge sindaci e amministratori locali in tutta Italia. Lo ha annunciato Barcaioli, nel corso dell'incontro sul tema "Occhi in Palestina", promosso da Alleanza Verdi e Sinistra a Perugia, alla presenza anche di Nicola Fratoianni. C'erano anche la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, anch'ella pronta ad iniziare in questi giorni lo sciopero della fame, e il consigliere regionale Fabrizio Ricci (Avs), il quale ha spiegato che l'idea è quella di portare avanti questa forma di protesta dandosi via via il cambio. L'assessore Barcaioli nel suo intervento ha annunciato che a giugno saranno ospitati a Perugia cinque sindaci della Palestina. Inoltre - ha detto - "domani inizieremo lo sciopero della fame per chiedere immediatamente lo stop della guerra a Gaza". Lo sciopero della fame per Gaza - è stato spiegato e come anticipato da Avvenire - è una iniziativa partita dagli amministratori locali della Rete di Trieste e dal Movimento europeo di azione non violenta, che ha proposto uno sciopero della fame di una settimana e l'occupazione simbolica e pacifica delle aule consiliari.
Croce Rossa: "Uccisi a Gaza due membri del nostro staff"
Due membri dello staff del Comitato Internazionale della Croce Rossa sono stati uccisi ieri in un attacco alla loro abitazione a Khan Yunis: lo ha dichiarato il CICR su X. "Siamo devastati dalla morte di due cari colleghi, Ibrahim Eid e Ahmad Abu Hilal. Oggi, ancora una volta, ribadiamo il nostro urgente appello al rispetto e alla protezione dei civili a Gaza", ha scritto l'organizzazione.
Primi camion italiani Food for Gaza entrati nella Striscia (2)
I camion sono stati modificati per poter fungere da "muletti" all'interno della Striscia e distribuire farina e altri aiuti alimentari nei vari punti di distribuzione gestiti o riconosciuti dal Pam. In queste ore, sottolinea la Farnesina, la situazione nella Striscia è molto delicata, si sono registrati molti assalti della popolazione sia ai veicoli in movimento che ai panifici e ai centri di distribuzione. Il nuovo arrivo di aiuti si somma agli interventi umanitari precedenti compiuti dal Governo italiano, che ha già mobilitato 35 milioni di euro e più di 100 tonnellate di alimenti e forniture mediche a favore della popolazione di Gaza.
Primi camion italiani Food for Gaza entrati nella Striscia
Sono entrati oggi nella Striscia di Gaza i primi 9 dei 15 camion finanziati dal Governo italiano attraverso il progetto Food for Gaza e donati al Pam (Programma alimentare mondiale, Wfp) dell'Onu. Lo rende noto la Farnesina. Grazie alla collaborazione con il Pam, i 9 camion sono arrivati adesso sul lato palestinese del valico israeliano di Kerem Shalom, percorso che dovrebbero seguire i restanti 6 nelle prossime ore.
Kristi Noem oggi in Israele, incontrerà Netanyahu
Il segretario alla Sicurezza interna Kristi Noem arriverà oggi in Israele e incontrerà il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro degli Esteri Gideon Saar. Lo rivela il Jerusalem Post aggiungendo che è prevista anche una visita di Noem al Muro Occidentale.
Sindaca Perugia: "Disponibili ospitare manifestazione per Gaza"
"Ieri ero in piazza insieme a tanti cittadini di Perugia che esponevano sudari bianchi in segno di solidarieta' con la popolazione martoriata di Gaza. Oggi ho partecipato ad un dibattito organizzato da Avs sullo stesso tema. Si susseguono iniziative ovunque, giorno dopo giorno, segno inequivocabile che i cittadini italiani sentono il bisogno etico e morale, fortissimo, di fare qualcosa per fermare lo sterminio, la fame e la sofferenza del popolo palestinese. Leggo anche che il direttore di Repubblica Mario Orfeo da Dogliani ha parlato della necessità di organizzare una manifestazione nazionale per chiedere la fine dei crimini di guerra a Gaza. Anche Walter Veltroni lancia l'appello nelle pagine del Corriere della sera 'La guerra deve finire, la politica non può continuare a restare in silenzio'. Qualcuno deve muoversi. Anche Nicola Fratoianni, uno dei leader di Avs, ha appena rilanciato questa idea proprio da Perugia. L'altro giorno anche le Ong hanno chiesto una grande mobilitazione". Lo dice la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, a margine della manifestazione di Avs in corso a Perugia in solidarietà con il popolo palestinese. "Credo che nelle prossime ore tutte le forze sociali e progressiste debbano sposare questa idea, anche sulla base delle giuste posizioni espresse nella mozione unitaria presentata dal Pd, M5S e Avs alla Camera. Come sindaca della città di Perugia, città che da decenni è impegnata sui temi della pace, dell'accoglienza e della cooperazione, sento il dovere di mettere a disposizione questo straordinario patrimonio civile: Perugia ci sarà e può ospitare il corteo se sarà considerato da tutti utile e fruttuoso. Serve l'impegno di ognuno e ognuna, perché ogni ora che passa altri bambini, altri uomini e donne, perdono la vita. Tacciano le armi: il nostro grido di senta forte e unito oltre ogni confine", aggiunge.
Madrid: "Imporre a tutti un embargo delle armi a Israele"
La Spagna pone sul tavolo soluzioni concrete: se la guerra a Gaza non termina, l'Accordo di associazione fra l'Unione e Israele basato sul suo articolo 2 sul rispetto dei diritti umani, deve essere sospeso immediatamente". Lo ha detto il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, nella conferenza stampa per la riunione del gruppo Madrid+ nella capitale iberica. Albares ha anticipato che la Spagna chiederà nella riunione la sospensione "immediata" dell'Accordo di associazione fra l'Ue e Israele. E l'embargo della compravendita di armi a Israele. "Tutti dobbiamo porre in marcia l'embargo alla vendita di armi a Israele. L'ultima cosa di cui ha bisogno in questo momento il Medio oriente è la vendita di armi", ha aggiunto. Albares ha, inoltre, proposto, di "rivedere l'elenco nazionale di sanzioni individuali che ha ogni Paese dell'Ue e anche l'Unione Europea, per essere sicuri di non permettere a tutti coloro che non vogliono la soluzione dei due Stati, che possano trionfare". Il titolare della diplomazia spagnola non ha escluso di estendere tali sanzioni anche al premier Netanyahu. E ha insistito sul fatto che "non ci sono alternative" a tale soluzione. "Qual è l'alternativa?" ha incalzato. "Uccidere tutti i palestinesi? Ovviamente no. Deportarli chissà dove? Ovviamente no". Creare uno Stato satellite? Certo che no"., ha replicato ripetendo che la soluzione dei due Stati "è l'unica" perché "questa sia l'ultima guerra" nella regione "e non solo un altro conflitto".
Un lenzuolo bianco al Teatro Greco Siracusa, attori per Gaza
Un lenzuolo bianco per ricordare le vittime di Gaza è stato dispiegato dagli attori della tragedia Edipo a Colono, ieri sera, al Teatro Greco di Siracusa. Dopo avere ricevuto gli applausi degli spettatori, gli attori, aderendo alla mobilitazione promossa a livello nazionale dal professor Tomaso Montanari, da una rete di intellettuali e da moltissimi cittadini per ricordare i morti in Palestina, in accordo con la Fondazione Inda hanno steso il lenzuolo in scena. Il Comitato Palestina due Popoli due Stati e l'associazione Ad Gentes avevano chiesto di poter leggere prima di ogni spettacolo della stagione una poesia di un poeta palestinese: i vertici della Fondazione hanno negato l'autorizzazione, ma hanno accolto la richiesta degli attori di poter stendere un sudario.
Herzog avverte Netanyahu: "Non sfidare l'Alta Corte"
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha avvertito il primo ministro Benjamin Netanyahu e il governo di non prendere nemmeno in considerazione l'idea di sfidare le sentenze dell'Alta Corte, in un riferimento implicito alla recente pronuncia che ha stabilito che Netanyahu ha un conflitto di interessi nel licenziare il capo dello Shin Bet Ronen Bar. Lo ha riferito il Times of Israel. "Avverto e metto in guardia che nessuno dovrebbe pensare di disobbedire ne' alle sentenze dei tribunali, ne' alle istruzioni della legge", ha detto Herzog, durante una lezione di studio biblico presso la Residenza del Presidente a Gerusalemme, in vista del Jerusalem Day di domani. "Nello Stato ebraico e democratico di Israele, lo stato di diritto non e' una raccomandazione, ma un principio esistenziale. Chiunque discuta anche solo della possibilita' di violare la legge e le sentenze della corte danneggia non solo la coesione del nostro popolo e la democrazia israeliana, ma anche lo stato e la sovranita' israeliana". Alta Corte che lo scorso mercoledi' ha stabilito che Netanyahu aveva un conflitto di interessi nel licenziare il capo dello Shin Bet Ronen Bar, e il procuratore generale ha affermato che dopo questa sentenza il primo ministro non poteva nominare un nuovo capo dello Shin Bet fino a quando non avesse redatto istruzioni legali. Nonostante l'avvertimento, Netanyahu giovedi' ha comunque annunciato giovedi' di aver scelto il generale David Zini per assumere l'incarico, che Bar lascera' il 15 giugno. Diversi ministri del gabinetto, tra cui il ministro della Giustizia Yariv Levin, il ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi e il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, hanno incoraggiato Netanyahu a ignorare la sentenza dell'Alta Corte o lo hanno elogiato per la sua scelta di Zini.
Fratoianni: "Sì a manifestazione nazionale per Gaza"
"C’è bisogno che la comunità internazionale faccia sentire il peso della sua forza, metta in campo tutti gli strumenti in grado di fermare il massacro in corso del popolo palestinese, e allora occorre moltiplicare tutte le iniziative necessarie e possibili. E voglio rinnovare anche qui di nuovo l’invito perché ci sia una bandiera palestinese ad ogni finestra e balcone del nostro Paese, perché in ogni occasione un simbolo di quella terra martoriata venga sventolato e per dire che gli italiani non si rassegnano di fronte all’orrore quotidiano". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs intervenendo a Perugia ad una manifestazione pubblica al circolo Arci Piccione a sostegno della causa palestinese.
"Poco fa - prosegue il leader di SI - ho saputo che al festival di Dogliani nel corso di un confronto tra il direttore di Repubblica e il direttore del tg La7, Mario Orfeo ha lanciato la proposta di una grande manifestazione per Gaza. Sono d’accordo, Noi siamo pronti per una grande, larga, enorme manifestazione nazionale per fermare il massacro a Gaza. Dovremo saperla costruire con questa ambizione, anche sapendo che sarà attraversata da parole diverse - io penso di averle pronunciate tutte da genocidio a pulizia etnica - ma penso che oggi per fare una mobilitazione che sia la più grande fra quelle immaginabili in questo Paese dovremo sapere mettere insieme anche parole che non siano fino in fondo quelle che vorremmo per mettere insieme tutti coloro che oggi pensino che fermare il massacro dei palestinesi sia la priorità".
"Per cui non solo rilancio le parole di Mario Orfeo, ma da qui, da Perugia città della pace - conclude Fratoianni - mi rivolgo anche agli altri leader politici, ai segretari e alle segretari degli altri partiti di opposizione, a coloro con cui abbiamo scritto la mozione parlamentare unitaria su Gaza, alle forze sociali e sindacali, alle Ong e alle associazioni pacifiste, agli intellettuali e agli organi di informazione: organizziamo insieme una grande manifestazione nazionale, per dire basta, perché si fermi il massacro a Gaza da parte del governo criminale di Netanyahu".
Iran convoca il rappresentante francese: "Offesi a Cannes"
L'Iran ha convocato l'incaricato d'affari francese a Teheran per protestare contro i commenti "offensivi" rilasciati da Parigi in seguito agli onori tributati al regista dissidente Jafar Panahi al Festival di Cannes. "A seguito delle dichiarazioni offensive e delle accuse infondate rivolte dal ministro degli Esteri francese contro l'Iran, l'incaricato d'affari di Teheran è stato convocato al ministero", ha riferito l'agenzia di stampa ufficiale Irna. In un messaggio su X legato alla Palma d'Oro, il capo della diplomazia francese, Jean-Noël Barrot, aveva criticato "l'oppressione del regime iraniano".
Media: "Usa chiedono a Israele di ritardare l'invasione di Gaza"
Gli Stati Uniti hanno chiesto negli ultimi giorni a Israele di rinviare la loro operazione militare su vasta scala a Gaza, nell'ambito degli sforzi per i negoziati mirati ad un accordo sul rilascio degli ostaggi. Lo hanno riferito oggi al Jerusalem Post due fonti israeliane a conoscenza del dossier. La richiesta comprenderebbe due elementi chiave: ritardare l'operazione su vasta scala a Gaza e consentire che i negoziati in corso procedano parallelamente all'operazione militare. I funzionari israeliani hanno poi chiarito che, una volta iniziata l'operazione terrestre su vasta scala, Israele non si ritirerà dalle aree in cui è entrata, nemmeno nell'ambito di un potenziale accordo. Inoltre, la possibilità di un cessate il fuoco come parte di qualsiasi accordo diventerebbe più complicata, prosegue il media israeliano.
Trump incarica segretaria Sicurezza Interna di visitare Israele dopo attacco Washington
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha incaricato la segretaria per la Sicurezza Interna Kristy Noem di visitare Israele dopo l'attacco al Museo Ebraico di Washington dove tre giorni fa sono rimasti uccisi Yaron Lischinsky e Sarah Lynn Milgrim.
Noem parteciperà a un evento commemorativo per i due israeliani morti e incontrerà il Ministro degli Esteri Gideon Saar.
Madrid: "I palestinesi hanno stesso diritto a pace degli israeliani"
"L'unico interesse che abbiamo noi Paesi riuniti qui a Madrid in un nuovo round del gruppo Madrid+, con oltre il doppio dei membri dell'ultima riunione, è fermare questa guerra ingiusta, crudele e inumana di Israele a Gaza, rompere il blocco degli aiuti umanitari e avanzare definitivamente verso la soluzione dei due Stati in Medio Oriente". Lo ha detto il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, nella conferenza stampa per la la riunione di ministri di una ventina di Paesi europei e arabi, in corso a Madrid. "Gaza è una ferita aperta per l'umanità, in cui ogni giorno vediamo nuove vittime civili innocenti e della quale non vediamo la fine", ha segnalato Albares. Che ha indicato due obiettivo del vertice odierno: discutere su cosa possono fare i 20 Paesi "per fermare la guerra e il blocco e permettere l'accesso in massa degli aiuti umanitari a Gaza. Sul lungo periodo, dare un nuovo impulso alla soluzione dei due Stati, "che tutti sappiamo essere la soluzione definitiva per il Medio Oriente. "Nulla di quello che diremo oggi qui va contro Israele", ha anche detto Albares nel sottolineare che "il diritto del popolo di Israele a difendersi è esattamente lo stesso del popolo palestinese alla pace e alla sicurezza". Con la stessa forza, ha aggiunto il ministro, "esigiamo la liberazione senza condizioni degli ostaggi che oggi nelle mani di Hamas".
Malta: "Riconosceremo lo Stato palestinese"
Il primo ministro maltese Robert Abela ha dichiarato che il suo Paese riconoscerà uno Stato palestinese. Secondo fonti locali, Malta annuncerà probabilmente questo riconoscimento alla conferenza di pace promossa da Francia e Arabia Saudita, che si terrà presso la sede delle Nazioni Unite dal 17 al 20 giugno.
Idf: "Non è una guerra infinita, lavoreremo per accorciarla"
"Stiamo intensificando le nostre operazioni secondo il piano stabilito. Utilizzeremo tutti gli strumenti per riportare a casa gli ostaggi, sconfiggere Hamas e smantellare il suo potere". Lo ha detto il capo di Stato Maggiore delle Idf, Herzi Halevi, durante un sopralluogo a Khan Yunis, aggiungendo che "questa non è una guerra senza fine: lavoreremo per accorciarla raggiungendo gli obiettivi, vogliamo essere decisi e lo faremo con determinazione, meticolosità e mantenendo la protezione delle forze".
Decine di persone a Gaza tentano saccheggiare camion con aiuti
I media di Gaza hanno pubblicato alcuni filmati che mostrano decine di persone che tentano di saccheggiare un camion che trasportava aiuti umanitari nel centro di Gaza City. Lo riporta The Times of Israel. Il video mostra la folla che cerca di scaricare gli aiuti dal veicolo prima che si sentano degli spari che spingono le persone che si erano accalcate a disperdersi. Non è chiaro se il camion abbia raggiunto la destinazione prevista o se sia stato saccheggiato. Un incidente simile era stato segnalato ieri a Khan Younis, dove, secondo quanto riferito, decine di persone avevano circondato un altro camion di aiuti umanitari e ne avevano preso il contenuto. Sempre ieri un'organizzazione umanitaria affiliata agli Emirati Arabi Uniti ha annunciato che, dei 24 camion inviati a Gaza nei giorni scorsi carichi di aiuti umanitari (principalmente farina e prodotti da forno), 23 sono stati rubati e non hanno mai raggiunto le destinazioni previste, come panetterie o magazzini di stoccaggio nella Striscia.
Israele, leader opposizione Golan: Netanyahu "corrotto e fallito"
Benjamin Netanyahu è "un primo ministro corrotto e fallito". La pesante accusa arriva da Yair Golan, leader del partito di sinistra israeliano dei Democratici all'opposizione ed ex vice capo di stato maggiore dell'Idf. Golan, uno dei più accaniti critici di Netanyahu, ha attaccato il premier in seguito a una notizia secondo cui starebbe pianificando una proposta di bilancio favorevole ai partiti ultra-ortodossi per mantenere il loro sostegno al governo di coalizione. "Mentre soldati e riservisti vengono inviati a Gaza, Netanyahu saccheggia i loro soldi delle tasse e li usa per corrompere gli ultra-ortodossi che si sottraggono al servizio militare", ha dichiarato Golan in un post su X. "Netanyahu è un primo ministro negligente, corrotto e fallito che sacrifica chi serve e lavora, solo per aggrapparsi al potere. Lo sostituiremo", ha affermato Golan.
Spagna: "Considerare sanzioni a Israele per fermare la guerra a Gaza"
Il Ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, ha invitato la comunità internazionale a imporre sanzioni a Israele per porre fine alla guerra a Gaza. "La comunità internazionale deve prendere in considerazione questa possibilità per costringere Israele a porre fine alla guerra a Gaza", ha dichiarato in un'intervista alla radio France Info. Ha aggiunto che "nel brevissimo termine, per porre fine a questa guerra inutile e per fornire aiuti umanitari su larga scala, senza interferenze, in modo neutrale, in modo che Israele non decida chi può mangiare e chi no, dobbiamo prendere in considerazione l'imposizione di sanzioni".
Unrwa: "Stop attacchi indiscriminati Israele a bambini Gaza"
L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha chiesto la fine degli "attacchi indiscriminati" contro i bambini di Gaza, dove in almeno 950 sarebbero stati uccisi negli ultimi due mesi secondo bilanci parziali e difficili da verificare. "I bambini di Gaza stanno sopportando sofferenze inimmaginabili", ha dichiarato l'Unrwa in un post su X. "Stanno morendo di fame, sono sfollati ed esposti ad attacchi indiscriminati. Questo deve finire. I bambini devono essere protetti", ha sottolineato l'agenzia Onu.
Media: "Idf ha arrestato militante 'Tana dei Leoni' a Nablus"
Le forze di sicurezza israeliane hanno operato nella casbah di Nablus dove hanno arrestato un militante ricercato del gruppo terroristico "Tana dei Leoni", che aveva compiuto attacchi, contribuito all'approvvigionamento di armi e pianificato operazioni terroristiche. Lo riporta Ynet, citando fonti della polizia, le cui forze sotto copertura hanno raggiunto il complesso in cui il sospettato era barricato, lo hanno circondato e arrestato impedendone la fuga.
Israele, ordine avvocati: da Katz boicottaggio sistematico
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha avviato un "boicottaggio sistematico" del sistema giudiziario e "lo smantellamento delle istituzioni statali". A denunciarlo in un post su X e' il presidente dell'Ordine degli avvocati di Israele, Amit Becher, secondo cui Katz deve "occuparsi di sicurezza, rilascio degli ostaggi, parita' di oneri [del servizio militare] e dei riservisti, e non di annunci di pubbliche relazioni per le esigenze delle primarie". Becher, avvocato di spicco, ha pubblicato il suo messaggio poco dopo che Katz ha vietato al principale avvocato dell'esercito, l'avvocato generale militare Yifat Tomer-Yerushalmi, di partecipare all'imminente conferenza annuale dell'Ordine degli avvocati. Katz ha sostenuto che l'avvocato generale deve concentrarsi sul "confutare le invenzioni nazionali ed estere riguardanti la condotta dei soldati nella guerra a Gaza" piuttosto che impegnarsi in questioni "politiche". Non e' la prima volta che esponenti del governo Netanyahu vanno allo scontro con l'autorita' del sistema giudiziario israeliano, in particolare con l'ordine degli avvocati e il procuratore generale. Nel contempo, l'esercito israeliano e' alle prese con un crescente numero di casi di abusi a Gaza che potrebbero costituire crimini di guerra e altre violazioni del diritto internazionale umanitario.
Israele, divide la nomina di Zini a capo dello Shin Bet
Due giorni dopo la nomina del maggiore generale David Zini a capo dell'agenzia di sicurezza Shin Bet, la classe politica israeliana rimane divisa sulla scelta operata dal premier Benjamin Netanyahu. Betzalel Smotrich, ministro delle Finanze di estrema destra, ha dichiarato che Zini è "adatto" per l'incarico, affermando che è "esattamente ciò che serve ora per riabilitare questa importante organizzazione durante questo periodo critico e difficile della guerra". "Sono finiti i giorni in cui la destra aveva bisogno dell'approvazione per le sue nomine dai commissari di sinistra che pensavano che il Paese appartenesse a loro", ha scritto in un post su X. Gadi Eisenkot, influente parlamentare ed ex capo di stato maggiore, ha invece dichiarato all'emittente Kan che Zini deve rifiutare l'incarico perche' la sua nomina è il risultato di un "processo corrotto condotto per considerazioni corrotte". Zini, generale in servizio attivo nell'esercito, è stato congedato per aver intrattenuto colloqui con Netanyahu alle spalle dell'esercito. In seguito, l'esercito ha tentato di ritrattare il suo licenziamento, sostenendo che Zini aveva accettato di "ritirarsi" alla luce della sua nomina a capo dello Shin Bet. Mercoledì, la Corte Suprema israeliana ha stabilito che il licenziamento di Ronen Bar da capo dello Shin Bet da parte del governo era illegittimo.
Madrid: "Accesso aiuti umanitari a Gaza del tutto insufficiente"
Gli aiuti umanitari che stanno entrando a Gaza" sono totalmente insufficienti" e Israele deve consentire "l'entrata in massa" dei camion delle Nazioni Unite, senza "condizioni" né "impedimenti". Lo ha detto il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, in dichiarazioni alla tv La Sexta in concomitanza della riunione del gruppo Madrid+ di rappresentanti diplomatici europei e arabi oggi nella capitale iberica. E dopo che le Nazioni Unite hanno denunciato che solo la quarta parte dei tir con gli aiuti umanitari hanno potuto accedere alla Striscia di Gaza. "Intorno agli aiuti umanitari c'è unanimità nell'Unione Europea", ha ricordato Albares. E ha insistito sul fatto che "Questa situazione deve finire, quello che sta accadendo a Gaza è insostenibile e disumano". Il capo della diplomazia spagnola ha sostenuto che, fino a quando non ci sarà una soluzione sul conflitto, bisognerebbe sospendere l'Accordo di Associazione fra Israele e l'Unione Europea, per la violazione dell'articolo 2, relativo al rispetto dei diritti umani. Alla domanda se possa definirsi 'genocidio' l'offensiva militare israeliana su Gaza, Albares ha ricordato che la Spagna si è unita al Sudafrica e altri Paesi per chiedere alla Corte Internazionale di Giustizia "di pronunciarsi esattamente" su quanto sta accadendo a Gaza. E ha segnalato che l'operazione militare di Israele "non ha alcun obiettivo militare".
Hamas: "Uccisi almeno 38 palestinesi a Gaza in sole 24 ore"
Fonti palestinesi affermano che almeno 38 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore a causa dagli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza. Il ministero della Salute di Hamas ha aggiunto che 204 sono i feriti. Lo riportano la Dpa e Haaretz.
Idf: "Ucciso terrorista di Hamas, era entrato in Israele il 7 ottobre"
Le forze armate israeliane hanno reso noto di avere ucciso un terrorista di Hamas, Ahmad Osama Hassan Al-Lahouni, che prestava servizio nell'unità di commando navale del gruppo. L'uomo è stato eliminato in un attacco condotto congiuntamente dalle forze armate aeree, dall'intelligence, dalla Marina e dallo Shin Bet. Secondo l'Idf, Lahouni si era infiltrato nella zona di Kerem Shalom il 7 ottobre scorso. Lo riporta The Times of Israel.
Governo: Israele controlla il 77% di Gaza e va fermato
L'ufficio stampa governativo dell'enclave palestinese ha riferito che le forze israeliane (Idf) controllano il 77% dell'area geografica totale della Striscia di Gaza. "Ciò viene ottenuto attraverso incursioni terrestri dirette e il dispiegamento di forze di occupazione in aree residenziali e civili, attraverso un intenso controllo del fuoco che impedisce ai cittadini palestinesi di accedere alle loro case, aree, terreni e proprietà, o attraverso ingiuste politiche di sfratto forzato", recita una nota dell'ufficio stampa governativo. Lo stesso ufficio ha invitato le Nazioni Unite e la comunità internazionale ad agire per fermare l'espansione israeliana. "Il continuo genocidio, la pulizia etnica, il colonialismo, l'aggressione e il controllo occupazionale sulla stragrande maggioranza della Striscia di Gaza riflettono la volonà politica israeliana di imporre una 'soluzione finale' con la forza, in palese violazione di tutte le leggi e le norme internazionali", sottolinea la dichiarazione.
Guerra a Gaza, attacchi durante la notte: almeno 8 morti
Nuovi bombardamenti israeliani hanno colpito i territori della Striscia di Gaza provocando numerose vittime. Lungo il confine camion di aiuti umanitari attendono invece di poter raggiungere Gaza. GUARDA IL VIDEO
Minacce a sicurezza, Israele innalza livello allerta viaggi in Canada
Il Consiglio di Sicurezza Nazionale (Csn) israeliano ha innalzato il livello di allerta per i viaggi in Canada al livello 2, per minaccia intermittente, a causa delle crescenti minacce da parte di elementi terroristici contro israeliani ed ebrei nel Paese. Il Consiglio ha annunciato che "le organizzazioni anti-israeliane dovrebbero organizzare oggi manifestazioni e proteste a Toronto e Waterloo contro gli eventi pro-Israele".
Il Csn ha inoltre affermato che "negli ultimi giorni è stata rilevata un'escalation nei discorsi su questi eventi, inclusi appelli che suggeriscono l'intenzione di attacchi violenti contro israeliani ed ebrei in questi luoghi. Alla luce di ciò, si consiglia ai partecipanti agli eventi pro-Israele di seguire e rispettare le istruzioni delle forze di sicurezza e di polizia locali, ed evitare qualsiasi attrito con gli eventi di protesta anti-Israele".
Houthi rivendicano lancio missile su aeroporto Ben Gurion
Gli Houthi dello Yemen hanno rivendicato il lancio di un missile balistico contro Israele. In un breve annuncio televisivo, il portavoce militare Yahya Saree, ha affermato che il gruppo yemenita ha lanciato un missile balistico "ipersonico" verso l'aeroporto internazionale Ben Gurion. Saree ha aggiunto che l'operazione ha avuto "successo" perche' ha causato la sospensione delle operazioni dell'aeroporto e ha spinto "milioni" di israeliani a trovare riparo nei rifugi. Le sirene hanno suonato in tutto Israele dopo il lancio del missile, che l'esercito israeliano ha dichiarato essere stato intercettato senza causare vittime.
Vertice Madrid per far pressione su Israele, "Stop guerra"
Oggi Madrid ospita 20 paesi europei e arabi oltre a organizzazioni internazionali con l'obiettivo di "fermare questa guerra, che non ha più alcun obiettivo". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri spagnolo Josè Manuel Albares a radio France Info, sottolineando che "la comunità internazionale dovrebbe cercare di sanzionare Israele per fermare la guerra a Gaza". Gli aiuti umanitari devono entrare nell'enclave palestinese "in modo massiccio, senza ostacoli, in modo neutrale, in modo che non sia Israele a decidere chi può mangiare e chi no", ha affermato il capo della diplomazia spagnola. Dopo che l'Unione Europea ha deciso nei giorni scorsi di rivedere il suo accordo di cooperazione con Israele, Albares ha ribadito che "dobbiamo prendere in considerazione sanzioni, dobbiamo fare tutto, considerare tutto per fermare questa guerra".
Usa a Israele: "Negoziati su ostaggi in corso, ritardare invasione terrestre Gaza"
Gli Stati Uniti hanno chiesto negli ultimi giorni a Israele di rinviare la loro operazione militare su vasta scala a Gaza, nell'ambito degli sforzi per portare a termine i negoziati per un accordo sulla liberazione degli ostaggi. Lo hanno riferito al Jerusalem Post due fonti a conoscenza della questione, spiegando che la richiesta comprendeva due elementi chiave: ritardare l'operazione su vasta scala a Gaza e consentire che i negoziati in corso procedessero parallelamente all'operazione militare. Sebbene Israele stia attualmente conducendo operazioni significative a Gaza, i funzionari di Gerusalemme hanno chiarito che, una volta iniziata l'operazione terrestre su vasta scala, Israele non si ritirerà dalle aree in cui entra, nemmeno nell'ambito di un potenziale accordo. Inoltre, la possibilità di un cessate il fuoco come parte di qualsiasi accordo diventerebbe più complicata.
Madrid, "sanzioni contro Israele per fermare guerra a Gaza"
Il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares ha invitato la comunità internazionale a prendere in considerazione sanzioni contro Israele per fermare la guerra a Gaza. Parlando a margine del vertice di Madrid con 20 Paesi europei e arabi, Albares ha dichiarato a France Info che "questa guerra non ha più alcun obiettivo" e che "bisogna fare tutto il possibile per fermarla".
L’incontro, che coinvolge anche la Lega Araba e l’Organizzazione della Cooperazione Islamica, punta a rilanciare una soluzione a due Stati e a garantire un accesso massiccio e senza ostacoli agli aiuti umanitari per Gaza. Albares ha criticato il controllo israeliano sugli aiuti, affermando che "non può essere Israele a decidere chi può mangiare e chi no". Dopo la decisione dell’Ue di rivedere l’accordo di cooperazione con Israele, il ministro ha sottolineato che "dobbiamo considerare anche le sanzioni".
Houthi rivendicano attacco missilistico contro aeroporto Tel Aviv
Il regime Houthi dello Yemen ha reso noto di aver lanciato un "missile balistico ipersonico" contro l’aeroporto Ben-Gurion di Tel Aviv. In un comunicato diffuso su X, i ribelli hanno affermato che "l’operazione ha raggiunto con successo il suo obiettivo", sostenendo di aver causato il panico tra i civili israeliani e il blocco temporaneo dell’aeroporto. Lo riporta Haaretz. Nel messaggio, le forze armate yemenite hanno anche ribadito il loro "divieto continuo al traffico aereo verso l’aeroporto di Lod", affermando che molte compagnie aeree si sarebbero già adeguate alla restrizione, con conseguenze significative sulla mobilità aerea nella regione.
Gaza, 38 morti nelle ultime 24 ore a causa di raid Idf
Almeno 38 palestinesi sono stati uccisi e altri 204 feriti nelle ultime 24 ore in seguito ai bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza. Lo ha reso noto il ministero della Sanità dell’enclave, amministrato da Hamas, attraverso un comunicato diffuso su Telegram. Il numero, precisano le autorità sanitarie, non include le vittime di ospedali nel nord della Striscia, a causa delle difficoltà di accesso a quelle strutture. Secondo il ministero, dall’inizio della guerra il 7 ottobre 2023, il bilancio complessivo è salito a 53.939 morti e 122.797 feriti. Solo dal 18 marzo, data in cui Israele ha rotto la tregua con Hamas, si contano almeno 3.785 vittime e oltre 10.700 feriti.
Protezione civile Gaza, "20 i morti oggi in raid Israele"
Sono almeno 20 le persone uccise questa mattina in attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza, secondo l'ultimo bilancio dei servizi di soccorso palestinesi, espressione di Hamas, citati dal Times of Israel. Le vittime, ricorda la fonte, sono concentrate soprattutto a Jabalia, Nuseuirat e Khan Yunis.
Scritta 'Gaza' su muro sotto lapide vittima Br a Torino
La parola "Gaza" è stata tracciata la scorsa notte con uno spray sotto la lapide che a Torino, in corso Belgio, ricorda Rosario Berardi, sottufficiale di polizia ucciso dalle Brigate Rosse il 10 maggio 1978. A differenza di quanto si verificò nel gennaio del 2024, la lapide non è stata imbrattata. Il figlio di Berardi, Giovanni, presidente dell'associazione europea vittime del terrorismo, protesta per l'atto vandalico: "Hanno colpito ancora - comunica all'Ansa - coperti dal buio come sciacalli. Mai rinuncerò al mio dovere di continuare a tenere viva la memoria e l'onore di chi mi ha dato la vita, di chi ha dato la vita per gli altri, per tutti. Possono imbrattare mille altre volte ancora questo muro con la vernice o con qualsiasi altra sostanza, concreta o virtuale, ma io sarò sempre lì a rimettere tutto a posto. E non voglio neanche conoscere chi sono quegli squallidi esseri che osano di continuo oltraggiare quel muro: non hanno anima, non hanno nulla da dire".
Il Papa: "Abbraccio i popoli che soffrono per la guerra"
"La nostra preghiera abbraccia tutti i popoli che soffrono a causa della guerra". Lo ha detto il Papa al Regina Coeli.
Il Papa: "Invoco coraggio per chi ricerca dialogo e pace"
"Invochiamo coraggio e perseveranza per quanti sono impegnati nel dialogo e nella ricerca sincera della pace". Lo ha detto il Papa al Regina Coeli.
A Tel Aviv proteste per gli ostaggi, strage familiare a Gaza. VIDEO
Sala: "Rispetto la comunità ebraica ma a Gaza una tragedia"
La Brigata ebraica ha criticato la scelta del sindaco Giuseppe Sala di esporre un lenzuolo bianco in segno di attenzione per quello che accade a Gaza, dicendo che "non è il sindaco di tutti". "Se per essere il sindaco di tutti bisogna non esprimere opinioni, io non posso essere così, vuol dire che chi fa questa critica secondo me non capisce bene qual è il lavoro, l'incarico che ha un sindaco", ha replicato Sala a margine della commemorazione di Alberto Brasili, giovane ucciso da estremisti di destra 50 anni fa. "Io sono estremamente critico, lo sono sempre stato rispetto a quello che ha fatto Hamas, ma non posso che essere estremamente critico rispetto all'azione di Netanyahu - ha aggiunto -, che sta portando alla distruzione di Gaza, sta causando una quantità incredibile di vittime, anche bambini, che ovviamente addolorano di più di tutti. Il suo sodale Trump immagina di fare un resort laddove stanno seppellendo i bambini, è chiaro che è una tragedia questa connessione tra Netanyahu e Trump - ha ribadito -. Non si può non prendere atto di questa cosa: che non vuol dire essere di parte". "Io rispetto la comunità ebraica, rispetto il popolo ebraico, la sua storia, le sue sofferenze; rispetto il popolo palestinese, non rispetto quello che sta facendo Hamas, ma neanche Netanyahu", ha concluso.
Natale: "Incrementare l'attenzione su Gaza"
"Da Gaza arrivano le notizie dell'ennesima, insopportabile strage di bambini, mentre un appello di giornaliste e giornalisti italiani ricorda oggi che, dentro il massacro di un popolo, c'è anche lo sterminio dei colleghi palestinesi, uccisi in un numero mai toccato in precedenti guerre. Sono fatti incontestabili, che chiedono anche all'informazione del servizio pubblico di incrementare la sua attenzione. Serve parlarne di più e meglio nei tg e nei gr, ma soprattutto devono crescere gli spazi di approfondimento dedicati al tema: finora sono state poche le positive eccezioni che hanno rotto il silenzio". A sottolinearlo è il consigliere di amministrazione della Rai Roberto Natale. "Chiediamo di parlare di più di Gaza - spiega Natale in una nota - nei giorni in cui l'informazione italiana - anche quella Rai - trabocca di notizie, interviste, ricostruzioni, confronti, supposizioni sul delitto di Garlasco. Un fatto di indubbio interesse giornalistico, un caso giudiziario complesso. Ma non può accadere - se la deontologia giornalistica ha un senso - che una vicenda privata ottenga più risalto di un enorme dramma collettivo, che sta segnando la nostra epoca. La cronaca non può trascurare la Storia. E il servizio pubblico ha tutte le risorse professionali necessarie a trattare con maggiore profondità e con il necessario equilibrio l'immane tragedia del Medio Oriente".
Gaza, anche a Fiumicino molte lenzuola bianche su balconi
Anche sul territorio di Fiumicino diversi abitanti hanno aderito all'iniziativa "Un sudario per Gaza", esponendo, ieri ed oggi, lenzuola bianche dai propri balconi e finestre. Alcune sono comparse anche sul fronte della sede comunale di Fiumicino, di una scuola e di un centro civico. Molti, da Isola Sacra ad Aranova passando per Maccarese, hanno postato le foto sui social sottolineando che "i morti di Gaza sono anche i nostri morti. I Sudari di Fiumicino". Lo scopo dell'iniziativa è "ricordare i morti di Gaza, affinché non siano dimenticati". Su alcuni drappi e lenzuola bianche compare la scritta "Per Gaza".
Bergamini: "Comunità internazionale eviti di legittimare Hamas"
"Nel conflitto tra Israele e Palestina, il governo italiano per parte sua sta facendo quello che è possibile. Noi pensiamo che sia giusto perseguire quel piano presentato alla conferenza del Cairo dai Paesi arabi per un cessate il fuoco, che prevede una fase di transizione gestita da tecnici e che richiede soprattutto una forte spinta umanitaria. Siamo tutti agghiacciati dalla condizione terribile in cui si trova la popolazione della striscia di Gaza. E questo ci spinge a impegnarci ancora di più per riportare la ragione, ma il percorso è molto complesso". Lo ha dichiarato ad Agorà Weekend la deputata Deborah Bergamini, vicesegretario nazionale di Forza Italia e responsabile del dipartimento Esteri. "La comunità internazionale deve evitare nel modo più assoluto di legittimare anche involontariamente l'operato di Hamas, che, lo ricordo, è un partito terrorista armato. Se vogliamo davvero contribuire a risolvere la situazione dobbiamo avere la lucidità di capire da dove parte tutto questo. E parte dalla carneficina compiuta da Hamas il 7 ottobre, alla quale Israele, di cui abbiamo sempre condiviso il diritto di difendersi, ha risposto con una violenza che è intollerabile e che tutti gli chiediamo di interrompere. Il governo italiano lavora per questo, e la propaganda delle opposizioni, che non hanno proposte, non ha alcuna utilità rispetto alla soluzione del conflitto", ha concluso Bergamini.
Fumarola: sit in a Roma per cessate il fuoco a Gaza
La leader della Cisl Daniela Fumarola è con i dirigenti e militanti ad un "sit in" organizzato dalla Confederazione oggi a Roma nei pressi dell'Ambasciata di Israele per sollecitare un immediato cessate il fuoco a Gaza, sostegni umanitari alla popolazione, la liberazione di tutti gli ostaggi, la costruzione di una pace duratura fondata sulla sicurezza per Israele e l'autodeterminazione del popolo palestinese. E' quanto si legge in un messaggio su X.
Idf: "Il missile lanciato dallo Yemen è stato intercettato"
Il missile lanciato dallo Yemen che ha fatto suonare le sirene dell'allarme antiaereo in varie località del centro di Israele, compresa Gerusalemme, è stato intercettato e abbattuto, secondo l'Idf.
Attacchi israeliani su Gaza, almeno 8 morti
È di almeno otto morti il bilancio degli attacchi aerei lanciati nelle scorse ore dalle forze armate israeliane sul territorio della Striscia di Gaza. Lo riferisce il portavoce della protezione civile dell'enclave, Mahmud Bassal. Nel dettaglio, cinque persone sono morte nel bombardamento di un'abitazione a Jabalia; due persone, tra cui una donna incinta, sono perite in un attacco al campo profughi di Nuseirat e un'ottava persona ha perso la vita a Khan Younis. Ancora imprecisato il numero dei feriti.
Idf: allarme aereo a Gerusalemme per un missile dallo Yemen
L'allarme aereo, con le sirene, è scattato a Gerusalemme per un missile lanciato dallo Yemen. Lo rende noto l'esercito israeliano.
Inviato Usa: "La Siria aiuterà a trovare dispersi americani"
La Siria aiuterà il governo statunitense a localizzare tre americani dispersi nel paese. Lo ha reso noto l'inviato speciale americano nel paese arabo, Thomas Barrack. "Il nuovo governo siriano ha convenuto di assistere gli Stati Uniti nel localizzare e riportare a casa tre cittadini statunitensi o i loro resti - ha scritto su X l'inviato -. Le famiglie di Austin Tice, Majd Kamalmaz e Kayla Mueller devono poter mettere la parola fine". I tre cittadini americani erano scomparsi durante la guerra scoppiata nel 2011. Tice lavorava come giornalista freelance per l'agenzia Afp, il Washington Post e altre testate, quando fu fermato a un posto di blocco nell'agosto del 2012. Kamalmaz, psicoterapeuta siro-americana, si ritiene sia morta dopo essere stata arrestata sotto il governo di Assad nel 2017. Mueller era un'operatrice umanitaria rapita dallo Stato Islamico, che ne annunciò la morte nel febbraio 2015, affermando che era stata uccisa in un attacco aereo giordano, affermazione contestata dalle autorità statunitensi.
Israele potrebbe fare marcia indietro sul pieno controllo degli aiuti
Mentre aumenta la pressione per far arrivare più aiuti a Gaza, Israele sembra cambiare rotta e potrebbe lasciare che i gruppi umanitari che operano nell'enclave martoriata continuino a occuparsi dell'assistenza non alimentare, lasciando la distribuzione alimentare a un gruppo di recente costituzione sostenuto dagli Stati Uniti, secondo una lettera ottenuta dall'Associated Press, citata dai media internazionali. Gli sviluppi indicano che Israele potrebbe fare marcia indietro sui suoi piani di controllare rigorosamente tutti gli aiuti a Gaza e impedire alle agenzie umanitarie da tempo presenti nel territorio di distribuirli come hanno fatto in passato.
Ex ostaggio: “A Gaza la cosa che temevo di più erano i raid Idf”
Alla manifestazione nella cosiddetta Piazza degli ostaggi di Tel Aviv (dove ogni settimana si svolgono queste proteste) ha partecipato Naama Levy, una delle prigioniere liberate da Hamas durante l'ultimo cessate il fuoco, iniziato il 19 gennaio e interrotto da Israele il 18 marzo. "Quello che mi ha spaventato di più sono stati i bombardamenti. Prima sentivi il fischio, pregando che non ci cadesse addosso. Poi il rumore delle esplosioni, così intenso da paralizzare il corpo e far tremare la terra. Ogni volta ero certa che fosse la fine per me", ha detto, in piedi su un palco nella piazza. Levy ha affermato che in questo momento anche gli ostaggi stanno sentendo "gli stessi fischi e le stesse esplosioni". "Finché l'ultimo ostaggio non sarà tornato, io, come i miei compagni rimpatriati, non potrò mai sentire appieno che siamo tornati. Non potrò mai riprendermi completamente", si è lamentata.
Šuica: “Quello che accade a Gaza è inaccettabile”
"La gestione della migrazione sarà una priorità del nuovo Patto per il Mediterraneo". Lo spiega al Corriere della Sera Dubravka Šuica, commissaria al Mediterraneo che ha il compito di sviluppare la cooperazione con i Paesi che vi si affacciano. "Forniamo sostegno alla gestione delle frontiere, ai rimpatri volontari e alla protezione, nel pieno rispetto dei diritti umani - prosegue - . Vediamo già progressi concreti: nei primi quattro mesi del 2025, gli attraversamenti irregolari delle frontiere dell'Ue sono diminuiti del 27%". L'Ue sta valutando accordi per la creazione di hub per il rimpatrio. "L'idea degli hub è inclusa nella nuova proposta della Commissione sul regolamento sui rimpatri, ora all'esame dei colegislatori: definisce il quadro giuridico e le condizioni per la loro creazione - spiega -. Non è stato concluso finora alcun accordo sugli hub". La maggioranza dei Paesi Ue ha chiesto alla Commissione di rivedere l'accordo di associazione con Israele. "Una chiara maggioranza di Stati membri si è espressa a favore della revisione. È un segnale forte da parte dell'Ue che conferma le gravi preoccupazioni per la situazione umanitaria a Gaza - sottolinea -. La revisione dell'adempimento degli obblighi da parte di Israele sarà effettuata dai servizi competenti della Commissione e dal Seae. Non posso fare ipotesi sui tempi, ma il processo è stato avviato". "La situazione a Gaza è inaccettabile. L'Ue è il principale donatore internazionale per il popolo palestinese. Dal 2023 abbiamo mobilitato oltre 450 milioni di euro in aiuti umanitari e lanciato il ponte aereo umanitario Ue - conclude -. La soluzione dei due Stati rimane l'unica via d'uscita praticabile".
Media: per maggioranza Israele obiettivo Netanyahu è restare al potere
Oltre la metà degli israeliani ritiene che il primo ministro Benyamin Netanyahu non abbia spinto per un accordo completo sulla presa degli ostaggi per ragioni politiche, cioè per restare al potere, secondo un sondaggio condotto venerdì dal sito di notizie N12 e citato dal Jerusalem Post. Secondo il sondaggio, il 53% degli intervistati ritiene che il governo non abbia proposto un accordo sulla presa degli ostaggi per ragioni politiche, a fronte di un 38% che ha affermato di ritenere che le ragioni fossero sostanziali e che l'obiettivo sia di vincere la guerra.
L'Idf annuncia un'indagine sul raid sulla casa della dottoressa
L'Idf (le forze armate israeliane) ha annunciato di stare indagando su un attacco con drone effettuato ieri sera a Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, in cui sarebbero morti nove bambini. Secondo i media palestinesi, l'attacco ha colpito un'abitazione a Khan Younis, uccidendo nove bambini della stessa famiglia, tutti di età inferiore ai 12 anni. Il padre e uno dei bambini, di 11 anni, sono rimasti gravemente feriti. La madre, Alaa Najjar, pediatra presso l'ospedale Nasser, era in servizio al momento dell'attacco. In risposta a queste segnalazioni, l'Idf ha confermato di aver effettuato un attacco a Khan Younis, affermando di aver preso di mira diversi sospettati identificati in un edificio vicino al luogo in cui operavano le truppe di terra. "L'area di Khan Younis è una zona di combattimento pericolosa, che l'Idf ha ordinato ai civili di evacuare per la loro sicurezza prima dell'inizio dell'operazione delle truppe", ha affermato l'esercito, riferendosi all'avvertimento di lunedì. "Le accuse di danni a civili non coinvolti sono in fase di verifica", aggiunge l'Idf.
Hamas non ha più i soldi per pagare gli stipendi. Che cosa sta succedendo?
Hamas è stata colpita dalla sua peggiore crisi finanziaria dalla sua fondazione, con gravi ripercussioni sugli stipendi dei dipendenti pubblici e dei componenti dell'ala militare a Gaza. Lo riporta il quotidiano londinese Al Sharq Al Awsat, citando fonti del gruppo terroristico
La Malesia critica i "doppi standard" sulle "atrocità" di Gaza
Il ministro degli Esteri malese Mohamad Hasan ha condannato oggi le "atrocità" nella Striscia di Gaza affermando che riflettono "indifferenza e doppi standard" sulla difficile situazione del popolo palestinese. "Sono il risultato diretto dell'erosione del sacro diritto internazionale", ha dichiarato Mohamad ai suoi omologhi dell'Associazione delle nazioni del Sudest asiatico (Asean) in vista del vertice di domani a Kuala Lumpur. "Le atrocità commesse contro il popolo palestinese continuano a riflettere indifferenza e doppi standard", ha detto il ministro della Malesia sostenendo che "l'Asean non può rimanere in silenzio". Kuala Lumpur detiene la presidenza di turno del blocco regionale. I ministri degli Esteri dell'Asean, composta da 10 membri, a febbraio hanno affermato il loro "sostegno di lunga data" ai diritti dei palestinesi. La Malesia, a maggioranza musulmana, non intrattiene relazioni diplomatiche con Israele e molti cittadini del Paese del Sudest asiatico sostengono i palestinesi. Kuala Lumpur ha erogato donazioni e aiuti umanitari per oltre 10 milioni di dollari a Gaza dallo scoppio della guerra nell'ottobre 2023.