Medio Oriente, ok da Israele a proposta di tregua Usa. Witkoff: "Hamas accetti"

©Ansa

L'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff ha smentito le affermazioni secondo cui Hamas avrebbe accettato l'offerta di un accordo per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza. "Quello che ho sentito finora da Hamas è stato deludente e del tutto inaccettabile", ha detto Witkoff. E ha aggiunto che Israele ha accettato la sua proposta. Bombardamento israeliano questa notte su una scuola di Gaza: almeno 36 morti e 60 feriti. Idf: "Attacco senza precedenti a Khan Younis, evacuare"

in evidenza

L'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff ha smentito le affermazioni secondo cui Hamas avrebbe accettato l'offerta di un accordo per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza. "Quello che ho sentito finora da Hamas è stato deludente e del tutto inaccettabile", ha detto Witkoff. E ha aggiunto che Israele ha accettato la sua proposta. Bombardamento israeliano questa notte su una scuola di Gaza: almeno 36 morti e 60 feriti.

Il portavoce dell'Idf in lingua araba ha annunciato che l'esercito israeliano ha avviato un'operazione militare "senza precedenti" contro le capacità dei gruppi armati che continuano a lanciare razzi su Israele dall'area di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza.

Un raid aereo israeliano ha colpito nella notte una scuola che ospitava sfollati palestinesi nella città di Gaza. Si tratta dell'istituto Fahmi Aljarjaoui, nel quartiere di Aldaraj. Come ha riferito la protezione civile palestinese, il bilancio è salito ad almeno 36 morti e oltre 60 feriti. Secondo Al Jazeera, i morti sono almeno 25.

Gli approfondimenti:

Per ricevere le notizie di Sky TG24:

Questo liveblog termina qui:

Per ricevere le notizie di Sky TG24:

Israele-Hamas, chi sono gli ostaggi liberati finora

L'operazione israeliana del ritorno a casa per gli ostaggi è stata ribattezzata “Derech Eretz”, “il cammino della terra” in ebraico. L'Idf ha voluto dare un nome simbolico all'organizzazione militare per riportarli indietro, “Wings of freedom", ali della libertà. Le prime tre persone, tutte donne, sono state prese in consegna a Gaza City dalla Croce Rossa il 19 gennaio. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. COSA SAPPIAMO

Medio Oriente, Crosetto: Netanyahu sta sbagliando tutto

Voci di tregua smentite, intanto si continua a morire a Gaza

Gaza secondo Trump, il video realizzato con l'AI con statue d'oro e resort di lusso

Il presidente Usa ha pubblicato su Truth e Instagram una clip in cui, grazie all'intelligenza artificiale, mostra come immagina la Striscia di Gaza grazie al suo intervento. Intanto, nella realtà, la guerra rischia di veder vacillare la tregua tra Israele ed Hamas e a Gaza regnano morte e distruzione.IL VIDEO

Media: in telefonata Trump-Netanyahu emersi duri contrasti

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si hanno avuto un'accesa telefonata giovedi' sulla questione Iran. Lo riferisce Channel 12, contraddicendo le precedenti affermazioni secondo cui i due avevano raggiunto una posizione unitaria sull'impedire a Teheran di acquisire un'arma nucleare. Secondo il rapporto, la conversazione e' stata segnata da aspri disaccordi, con Trump che avrebbe detto a Netanyahu: "Voglio una soluzione diplomatica con gli iraniani. Credo nella mia capacità di fare un buon affare"

Procuratrice: nomina nuovo capo dello Shin Bet non valida

La procuratrice generale Gali Baharav-Miara ha dichiarato che Benyamin Netanyahu si trova in un grave conflitto di interessi e non può occuparsi della nomina del nuovo capo dello Shin Bet. In una lettera ufficiale, ha definito "non valida" la decisione di nominare il generale David Zini e ha chiesto che Netanyahu si astenga da ogni coinvolgimento nel procedimento fino alla fine delle indagini in corso. Baharav-Miara ha espresso dubbi sulla possibilità di nominare Zini, a causa di "gravi irregolarità già presenti nel processo". Ha aggiunto che la "designazione dovrà essere rifatta da capo, rispettando rigorosamente le norme legali". 

Witkoff e Buehler a famiglie rapiti, sviluppi in 2 giorni

L'Inviato per il Medio Oriente del presidente Donald Trump, Steve Witkoff, e il direttore del dipartimento per gli ostaggi Usa Adam Buehler hanno parlato questa sera con le famiglie dei rapiti e hanno detto loro che "sperano in sviluppi nei prossimi due giorni". Lo riferisce il notiziario della tv pubblica Kan. La telefonata è avvenuta dopo che Benyamin Netanyahu ha pubblicato un video in cui ha detto di sperare vivamente di poter annunciare qualcosa su questa questione. Se non oggi, domani. In seguito il suo ufficio ha chiarito che 'oggi o domani' è un modo di dire. 

Abu Mazen ha compiuto 90 anni: la carriera politica del presidente della Palestina

Nato il 26 marzo 1935 a Safed, è presidente della Palestina dal 2005. Esponente dell'ala moderata di al-Fatàh, del quale fu fra i fondatori nel 1957, entrò nell'OLP nel 1981 ed ebbe una parte di primo piano  negli  accordi di Oslo del 1993. Nel 2004 prese il posto di Arafat. LA STORIA DEL LEADER

23enne israeliana già ostaggio di Hamas denuncia: "Violentata da un personal trainer"

La ragazza franco-israeliana, 23 anni, era stata rapita dai terroristi durante il festival musicale Nova il 7 ottobre 2023 e rilasciata dopo 55 giorni di prigionia. Ha coraggiosamente parlato della sua vicenda nel corso di un'intervista concessa al canale israeliano Canale 12. LA DENUNCIA

Netanyahu: "Spero fare annuncio su ostaggi oggi o domani"

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso l'auspicio di fare un annuncio sugli ostaggi "oggi o domani". Durante tutta la giornata si sono rincorse notizie su una proposta sul tavolo di cessate il fuoco che prevederebbe una tregua di 60-70 giorni e la liberazione di 10 rapiti.

Crosetto: "Netanyahu sta sbagliando tutto"

"Netanyahu è una persona che sta, secondo me, sbagliando tutto, perche' la guerra legittima e

sacrosanta ad Hamas ha dei limiti, delle barriere, che ha

superato". Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto,

in un'intervista a 'Quarta Repubblica', su Retequattro.

"Va combattuta in un altro modo - ha aggiunto - non sacrificando

innocenti, uomini, donne e bambini, e non creando le condizioni

di alimentare a vita Hamas". 

Nel Libano del sud spopola Hezbollah alle municipali

Sei mesi dopo la devastante sconfitta inflitta da Israele a Hezbollah, il partito armato sciita alle elezioni municipali libanesi si conferma dominante nelle regioni meridionali del paese, a ridosso proprio del fronte di guerra con lo Stato ebraico, che continua a occupare parti del territorio di confine e a bombardare località nel sud e nella valle della Bekaa. Assieme al suo alleato politico Amal, il movimento sciita guidato dall'inamovibile presidente del parlamento Nabih Berri, alle consultazioni svoltesi sabato scorso Hezbollah ha ottenuto una vittoria "schiacciante" nel sud. Le urne si sono aperte in un territorio stravolto dalla distruzione sistematica e capillare di abitazioni, scuole, ospedali da parte di Israele e dal conseguente sfollamento, nel corso dell'ultimo anno e mezzo, di centinaia di migliaia di civili (in tutto sono un milione e duecentomila gli sfollati libanesi dall'ottobre 2023 a oggi). Gli effetti della guerra, affermano gli osservatori locali, possono spiegare in parte il calo dell'affluenza alle urne (-11%) rispetto alle precedenti amministrative del 2016. Il rinnovo dei consigli municipali era stato per ben tre volte rinviato a causa della crisi economica, delle proteste popolari, della pandemia e della guerra con Israele. Già prima delle elezioni di sabato, l'alleanza Hezbollah-Amal si era assicurata "per acclamazione" il controllo di oltre un terzo dei 272 collegi elettorali totali. In 102 collegi i due partiti avevano trovato accordi per spartirsi le quote in seno ai consigli municipali. Questi accordi sono stati approvati "per acclamazione" dalla comunità locale, anche perché in quelle località Hezbollah e Amal rappresentano da anni "lo Stato", offrendo servizi di base alla popolazione, in larga parte sciita. Nei rimanenti 170 collegi del sud del Libano si è confermata la vittoria dei partiti tradizionali, inclusi Hezbollah e Amal, a scapito di candidati del "cambiamento". E questo anche perché la guerra con Israele e le difficoltà dovute alla perdurante crisi economica hanno finito per polarizzare le posizioni e rafforzare il senso di arroccamento identitario da parte delle varie comunità. Solo due giorni prima l'apertura delle urne, Israele aveva condotto intensi raid aerei in diverse località del sud del Libano, in particolare attorno al capoluogo di Nabatiye. In questo contesto, Hezbollah è stato sconfitto militarmente ma non sembra indebolito a livello popolare. Le elezioni legislative del prossimo anno costituiranno un altro test importante a riguardo. Per ora, riferiscono osservatori sul terreno, il partito raccoglie ampi consensi anche da parte di chi non ha mai votato Hezbollah ma oggi si dice contro Israele

Farnesina, entrati a Gaza i restanti 6 camion di Food for Gaza

Dopo l'ingresso ieri dei primi 9 camion campioni finanziati dal progetto Food for Gaza e affidati al Programma Alimentare Mondiale, oggi sono arrivati anche i restanti 6 sul lato palestinese del valico israeliano di Kerem Shalom. Lo rende noto la Farnesina, precisando che i camion sono stati modificati per poter fungere da "muletti" all'interno della Striscia e distribuire farina e altri aiuti alimentari nei vari punti di distribuzione gestiti o riconosciuti dal Pam.  Donati dall'Italia al Programma alimentare mondiale, l'impiego dei 15 camion verrà deciso dal Pam stesso sulla base della situazione e della valutazione del rischio a Gaza, preservando l'incolumità e la sicurezza del personale in loco. 

Mo: lascia ex marine a guida piano aiuti Usa, "impossibile rispettare principi umanitari"

Si dimette il capo della Gaza Humanitarian Foundation, fondazione creata lo scorso febbraio in Sbizzera per gestire il controverso piano di aiuti degli Usa a Gaza, sostenuto da Israele, che ha l'obiettivo di sostituirsi a quello dell'Onu. A poche ore dall'avvio effettivo delle prime distribuzioni, Jake Wood, ex marine che in passato ha guidato l'agenzia per le emergenze Team Rubicon, ha dichiarato che, pur essendo "orgoglioso" di aver lavorato negli ultimi mesi ad "un piano pragmatico" per sfamare la popolazione di Gaza, non è possibile l'applicazione del piano rispettando i principi umanitari. "E' chiaro che non è possibile applicare questo piano rispettando in modo stretto i principi umanitari di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza che io non abbandonerò", continua la dichiarazione di Wood, secondo quanto riporta il Financial Times. Secondo il piano, le singole famiglie di Gaza devono recarsi una volta a settimana in hub di distribuzione, militarmente controllati da israeliani e contractor di società private Usa, per ricevere pasti preconfezionati. 

Axios: per Witkoff ok Israele ad accordo, Hamas accetti

"L'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff mi ha detto che Israele accetterà un cessate il fuoco temporaneo e un accordo sugli ostaggi che include il rilascio di metà vivi e metà morti". È il messaggio postato su X dal giornalista israeliano Barak Ravid, facendo riferimento alla proposta che riguarda la liberazione di 10 rapiti e 70 giorni di stop ai combattimenti nella Striscia.

Axios: Witkoff smentisce ok Hamas a proposta tregua

L'inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha smentito che Hamas abbia accettato la proposta di tregua. Lo ha riferito Barak Ravid di Axios, secondo il quale Witkoff avrebbe definito la posizione del gruppo militante palestinese "deludente e completamente inaccettabile". La proposta di cessate il fuoco prevede la liberazione di 10 ostaggi e 70 giorni di tregua.

Media: Hamas ha accettato proposta di tregua di Witkoff

Hamas ha accettato la proposta dell'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti, Steve Witkoff, per un cessate il fuoco a Gaza. Lo riferisce Ynet. Una fonte palestinese vicina all'organizzazione terroristica ha dichiarato che la nuova proposta include il rilascio di 10 ostaggi e un cessate il fuoco di 70 giorni. E ha aggiunto che i negoziati proseguiranno durante la tregua per raggiungere un cessate il fuoco permanente basato sulle garanzie degli Stati Uniti.

Hamas ai cittadini: "Pagherete se prendete aiuti dalla Ghf"

Il ministero degli Interni di Hamas ha diffuso un comunicato in cui condanna il nuovo piano di distribuzione degli aiuti a Gaza (organizzato dalla Fondazione Ghf), definendolo "un'iniziativa pericolosa, finalizzata a servire obiettivi di sicurezza israeliani e a indebolire le organizzazioni internazionali nella Striscia". Hamas ha invitato i residenti a non collaborare con il nuovo meccanismo, minacciando: "Chi collabora pagherà, saranno adottate le misure necessarie". Secondo Hamas "il meccanismo sarà utilizzato per raccogliere informazioni come la scansione dell'iride", "Israele sfrutterà gli aiuti per reclutare collaboratori".

Merz: non capisco più obiettivi guerra Israele a Gaza

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha duramente criticato la guerra israeliana a Gaza, affermando di "non comprendere piu' l'obiettivo dell'esercito" e minacciando di non poter piu' sostenere il governo di Benjamin Netanyahu. "Il governo israeliano non deve fare nulla che i suoi migliori amici non sono piu' disposti ad accettare", ha ammonito il leader tedesco, criticando con rara fermezza le azioni di questo Paese, di cui Berlino e' uno degli alleati piu' leali, insieme agli Stati Uniti. 

Commissario Ue sport: ripensare presenza Israele in gare

Il commissario Ue allo sport, Glenn Micallef, in un'intervista a Politico.eu condanna la terribile situazione umanitaria a Gaza e afferma che il mondo dello sport deve far sentire la sua voce. "Quando si parla di sport, penso che non dovrebbe esserci spazio negli eventi sportivi per chi non condivide i nostri valori", afferma, senza nominare direttamente Israele ma rispondendo a una domanda sull'opportunità che il Paese subisca sanzioni sportive. "Lo sport è uno strumento che usiamo per promuovere la pace, attraverso il quale promuoviamo i diritti umani. Il movimento sportivo è autonomo e prende le proprie decisioni aggiunge - ma noi abbiamo il dovere e la responsabilità di parlare di questi temi e di far conoscere le nostre opinioni". 

Gaza, 18 bambini tra le vittime dell'attacco alla scuola

L'ufficio stampa del governo di Gaza ha rilasciato una dichiarazione in cui condanna quello che ha definito il "brutale massacro" nella scuola trasformata in rifugio nella città di Gaza, in cui nella notte sono morte più di 30 persone. Tra le persone rimaste vittime dell'attacco, c'erano 18 bambini, che rappresentano, secondo l'amministrazione della città, "un'estensione diretta del crimine di pulizia etnica e genocidio" che l'esercito israeliano sta commettendo contro i palestinesi da quasi 600 giorni consecutivi.

Manifestanti israeliani fanno irruzione in compound Unrwa a Gerusalemme Est

Un gruppo di manifestanti israeliani hanno fatto irruzione in un compound dell'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati palestinesi, a Gerusalemme Est. Lo riferisce a Sky News il coordinatore dell'Unrwa per la Cisgiordania, Roland Friedrich, spiegando che una decina di manifestanti, tra cui un membro del Parlamento israeliano, sono entrati con la forza nel compound questa mattina. In quel momento nella sede non era presente alcun dipendente dell'Unrwa, ma solo personale a contratto incaricato di garantire la sicurezza.

Idf: attacco senza precedenti a Khan Younis, evacuare

Il portavoce dell'Idf in lingua araba ha annunciato che l'esercito israeliano ha avviato un'operazione militare "senza precedenti" contro le capacità dei gruppi armati che continuano a lanciare razzi su Israele dall'area di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. L'Idf ha ordinato l'evacuazione immediata dei residenti dei quartieri di al-Qarara, Bani Suheila e Abasan verso la zona di al-Mawasi, a ovest. Secondo l'annuncio, la zona è considerata pericolosa e sono stati lanciati più avvertimenti in passato. Gli ospedali Nasser e al-Amal sono stati esclusi dall'ordine di evacuazione. 

Giovani ebrei aggrediscono musulmani nella Città Vecchia

Decine di adolescenti israeliani di destra hanno aggredito commercianti e residenti musulmani nella Città Vecchia in occasione del Giorno di Gerusalemme, come mostrano video e foto sui social. I ragazzi, che partecipavano a tour organizzati prima della marcia delle bandiere, hanno preso a calci porte di negozi, urlato insulti razzisti, sputato su passanti e cantato cori d'odio: "Possa il tuo villaggio bruciare" e "morte agli arabi", hanno gridato. La maggior parte delle attività commerciali nel quartiere musulmano è stata chiusa. Alcuni dei giovani hanno anche aggredito attivisti e giornalisti, riferiscono i media.         

Israeliani fanno irruzione in sede Unrwa a Gerusalemme est

Manifestanti israeliani hanno fatto irruzione nel complesso dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) a Gerusalemme Est. Lo scrive Sky News.   Roland Friedrich, coordinatore dell'Unrwa per la Cisgiordania, ha dichiarato che circa una dozzina di manifestanti israeliani, tra cui un membro del parlamento, sono entrati con la forza nel complesso questa mattina. 

Crosetto: "Trasferiti in Italia altri 14 bambini da Gaza"

La Difesa è impegnata "come presidio non solo di sicurezza, ma anche protagonista attivo nella protezione dei più vulnerabili e dei più fragili. Un impegno che si traduce in azioni concrete: proprio nei giorni scorsi, due velivoli dell'Aeronautica Militare hanno trasferito in Italia ulteriori 14 bambini provenienti dalla Striscia di Gaza, bisognosi di cure mediche urgenti, accompagnati dai loro familiari. Sono stati accolti e assistiti in strutture sanitarie del nostro Paese". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto in un messaggio fatto pervenire in occasione dell'evento 'I Bambini invisibili', organizzato da Telefono Azzurro nella Giornata internazionale dei bambini scomparsi. 

Israele rifiuta l'ultima proposta di tregua con Hamas: "Inaccettabile"

Il governo israeliano ha respinto l'ultima proposta di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi avanzata per la Striscia di Gaza, giudicandola "inaccettabile per qualsiasi governo responsabile". Lo riporta il Times of Israel, citando un alto funzionario rimasto anonimo.

Secondo i media israeliani, il piano sarebbe stato presentato da un uomo d'affari palestinese-americano coinvolto nei colloqui con Hamas e prevedeva una tregua di 70 giorni per favorire i negoziati, durante la quale il gruppo islamista avrebbe rilasciato cinque ostaggi vivi e restituito i corpi di altri cinque. Ma per Israele la proposta si discosta troppo da quella elaborata dal mediatore statunitense Steve Witkoff, che prevede la liberazione di dieci ostaggi in cambio di 45-60 giorni di tregua.

Amman condanna la visita di Ben Gvir sulla Spianata

Il ministero degli Esteri giordano ha condannato duramente la visita del ministro di ultradestra israeliano Itaman Ben Gvir sulla Spianata delle Moschee, definendola un''irruzione' e accusando Ben Gvir di "pratiche estremiste". Amman ha ribadito che Gerusalemme Est è un territorio occupato e che Israele non ha sovranità sul sito. La Spianata (per i musulmani)  o Monte del Tempio (per gli ebrei) è un luogo sacro per l'ebraismo e ospita la moschea di Al-Aqsa, il terzo luogo santo per l'islam. Israele ha conquistato l'area che era controllata dalla Giordania durante la guerra dei Sei Giorni del 1967, ma ha mantenuto il ruolo del Waqf giordano nella gestione religiosa del sito, come stabilito anche nel trattato di pace del 1994.

Almeno 52 morti nei raid israeliani a Gaza, 36 in una scuola

Secondo la Difesa civile palestinese, è almeno di 52 morti il bilancio degli attacchi israeliani attuati dalle prime ore del giorno nella Striscia di Gaza, di cui 33 - 36 secondo altre fonti sanitarie - in una scuola che ospita sfollati a Gaza City. Il bilancio delle vittime del "massacro della scuola Fahmi AlJarjawi" a Gaza City (nord) è di "almeno 33 morti e decine di feriti, principalmente bambini", ha dichiarato la Difesa Civile, mentre fonti sanitarie locali hanno riferito ad Al-Jazeera un bilancio di 36 vittime. L'esercito israeliano ha dichiarato di aver preso di mira "terroristi di alto livello in un centro di comando e controllo". Le Idf accusano regolarmente Hamas di operare da scuole e ospedali, ma il movimento islamista palestinese nega tali accuse. Nel cortile della scuola, pieno di tende, le riprese dei media mostrano i residenti che cercano di recuperare oggetti personali, o legna da ardere, dalle macerie. La Protezione civile ha successivamente riferito che 19 persone sono state uccise in un bombardamento israeliano di un'abitazione a Jabalia, sempre nella Striscia di Gaza

settentrionale. L'esercito israeliano ha affermato di aver colpito "più di 200 obiettivi" nelle ultime 48 ore, tra cui "terroristi, postazioni di cecchini e missili anticarro, e cunicoli". Ha riferito, inoltre, di tre "proiettili" sparati da Gaza, mentre Israele sta celebrando il "Giorno di Gerusalemme", che ricorda la conquista del settore orientale della città durante la guerra arabo-israeliana del 1967. Uno è stato intercettato mentre gli altri sono caduti in territorio palestinese, secondo le Idf. 

Staff Ue ai vertici: "Nessuna azione significativa per Gaza"

In una lettera indirizzata ai vertici europei inviata a nome di oltre duemila dipendenti dell'Ue, si critica "la risposta delle istituzioni dell'Ue" alla situazione umanitaria a Gaza, sostenendo che "si è limitata troppo spesso a dichiarazioni di preoccupazione, con poche o nessuna azione significativa". L'iniziativa porta la firma dell'EU Peace Staff che già nel maggio 2024 aveva sollecitato le istituzioni europee a "intraprendere azioni concrete". "Da allora - si spiega nella missiva - oltre duemila dipendenti dell'Unione europea hanno appoggiato la nostra iniziativa firmando la lettera - un'indicazione della crescente frustrazione provata da molti dipendenti pubblici che lavorano nelle istituzioni europee di fronte al peggioramento delle condizioni umanitarie a Gaza". I funzionari lamentano il "ritardo devastante" con cui l'Ue ha deciso di avviare una revisione del rispetto da parte di Israele dei suoi obblighi di diritto internazionale, come indicato nell'accordo di associazione Ue-Israele. "Nel complesso - si legge ancora - notiamo che le azioni delineate nella vostra risposta si sono dimostrate inadeguate ad alleviare la situazione sul campo o a sostenere le norme internazionali e lo Stato di diritto, in conformità con i principi e le linee guida dell'Ue sulla promozione del rispetto del diritto umanitario internazionale". I funzionari esprimono quindi preoccupazione per "l'apparente doppio standard nella cooperazione dell'Ue con la Corte penale internazionale". "Ci rammarichiamo - scrivono - che quando diversi leader dell'Ue hanno ventilato la possibilità di ospitare visite del latitante Benjamin Netanyahu, tali prospettive non siano state prontamente condannate dall'Alto rappresentante, ma siano state invece ampiamente ignorate". "Le istituzioni europee non sono riuscite a far valere l'influenza politica, diplomatica ed economica dell'Unione europea per migliorare la situazione a Gaza" osservano i dipendenti, sostenendo che è "anche questa inazione" ad aver "contribuito a creare un clima di irresponsabilità che ha portato all'invasione su larga scala della Striscia di Gaza in questo momento". 

Media: "Trump potrebbe annunciare a breve cessate il fuoco a Gaza"

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovrebbe annunciare un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza nei prossimi giorni. Lo hanno riferito alcune fonti a Sky News Arabia, secondo cui l'annuncio della tregua verrà fatto solo nell'ambito di un accordo più ampio, che include il rilascio degli ostaggi israeliani.

Wafa, sale a 36 il bilancio vittime nel raid su scuola a Gaza

Il bilancio delle vittime di un attacco aereo israeliano contro una scuola che ospitava famiglie sfollate nel quartiere di Al-Daraj a Gaza è salito ad almeno 36. Secondo fonti locali citate dall'agenzia di stampa palestinese Wafa, tra le vittime ci sarebbero anche numerose donne e bambini, molte delle vittime sarebbero state trovate gravemente ustionate. L'attacco, secondo i soccorritori, ha innescato vasti incendi che hanno rapidamente divorato le tende nel cortile della scuola. 

Israele respinge nuova bozza di accordo per la tregua a Gaza

Israele ha respinto una nuova bozza di accordo con Hamas, contraddicendo la notizia di un presunto accordo di principio diffusa prima dall'agenzia stampa libanese Al-Mayadeen. "La proposta ricevuta da Israele non puo' essere accettata da nessun governo responsabile. Non c'è una reale volontà da parte di Hamas di procedere con un accordo. Israele rimane fedele al quadro Witkoff", ha dichiarato un alto funzionario israeliano, citato dal quotidiano Times of Israel. La risposta negativa del governo israeliano riguarda una nuova proposta che prevedeva - secondo il media libanese affiliato a Hezbollah, che citava una fonte palestinese - un cessate il fuoco di circa 70 giorni, durante i quali 10 ostaggi - cinque vivi e cinque deceduti - sarebbero stati rilasciati in due fasi. La bozza di proposta in questione modificava quindi il cosiddetto schema Witkoff che stabilisce un cessate il fuoco più breve per il rilascio di circa 10 ostaggi vivi. Secondo le informazioni riportate da Al-Mayadeen, gli ultimi colloqui, mediati dall'inviato del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff, e dall'imprenditore palestinese-americano Bishara Bahbah, si sarebbero conclusi questa mattina presto, senza specificare tuttavia dove si sarebbero svolti nè i nomi dei partecipanti. 

Pezeshkian: "Sopravvivremo anche se sottoposti ad altre sanzioni"

L'Iran sopravvivrebbe anche se non ci fossero colloqui con gli Stati Uniti e se venissero applicate ulteriori sanzioni. Lo ha dichiarato il presidente Masoud Pezeshkian, secondo quanto riportato dai media statali, dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che i negoziati del fine settimana con Teheran sono stati "molto buoni".

"Non è che moriremo di fame se si rifiutano di negoziare con noi o di imporre sanzioni. Troveremo un modo per sopravvivere", ha detto Pezeshkian, riferendosi ai colloqui sul programma nucleare iraniano.

Nuovi raid su Gaza, vertice a Madrid per fare pressioni su Israele. VIDEO

Ben Gvir sulla Spianata Moschee per Giornata di Al-Quds: "Pregato per vittoria a Gaza"

Il ministro israeliano di estrema destra Itamar Ben Gvir ha visitato il complesso della moschea a Gerusalemme Est, durante le celebrazioni per la Giornata di Al-Quds (Giorno di Gerusalemme). "Sono salito sul Monte del Tempio per il 'Giorno di Gerusalemme' e ho pregato per la vittoria nella guerra a Gaza, per il ritorno di tutti i nostri ostaggi e per il successo del nuovo capo dello Shin Bet, il maggiore generale David Zini. Felice Giorno di Gerusalemme!" ha scritto il ministro della Sicurezza nazionale in un messaggio su Telegram, corredato di fotografie che lo ritraggono sulla Spianata delle Moschee, conosciuta dagli ebrei come Monte del Tempio.

Media: "Ok Israele a nuova bozza accordo per tregua"

Un cessate il fuoco della durata di circa 70 giorni, durante i quali 10 ostaggi - cinque vivi e cinque deceduti - verrebbero rilasciati in due fasi. Secondo l'agenzia stampa libanese Al-Mayadeen - affiliata a Hezbollah - sarebbe questa la bozza di proposta di accordo accettata in linea di principio da Israele. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel, precisando che l'articolo cita come fonte un funzionario palestinese anonimo e che finora non c'è stata alcuna conferma della notizia da parte di Israele. Secondo Al-Mayadeen, la proposta in questione sarebbe una versione apparentemente aggiornata del cosiddetto schema Witkoff. La bozza prevede inoltre che i negoziati per porre fine alla guerra si svolgano durante il periodo di cessate il fuoco. L'articolo di Al-Mayadeen aggiunge che le ultime discussioni, mediate dall'inviato del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff, e dall'imprenditore palestinese-americano Bishara Bahbah, si sono concluse questa mattina presto. Non specifica dove si siano svolti tali colloqui né chi ne abbia preso parte. Witkoff e Bahbah hanno mediato i colloqui che hanno portato al rilascio dell'ostaggio israelo-americano Edan Alexander all'inizio di maggio. Sempre secondo la stessa fonte libanese, almeno alcuni aspetti della proposta o degli emendamenti provengono da Hamas mentre alcune modifiche alla bozza potrebbero ancora essere apportate. Le parti sono ora in attesa della risposta ufficiale di Israele. I gruppi terroristici nella Striscia di Gaza tengono in ostaggio 58 persone, 57 delle 251 rapite dai terroristi guidati da Hamas il 7 ottobre 2023. Tra queste, i corpi di almeno 35 persone confermate decedute dalle Idf e di 20 che si ritiene siano ancora vive. Vi sono gravi preoccupazioni per la salute di altri tre, hanno affermato funzionari israeliani. Anche il corpo di un soldato delle Idf ucciso a Gaza nel 2014 è trattenuto.

Iran: "Non vogliamo perdere tempo ai colloqui, cerchiamo intesa"

L'Iran non vuole "perdere tempo" durante i colloqui sul nucleare in corso con gli Stati Uniti e cerca di "raggiungere un accordo equo basato sulla realtà". Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, criticando gli europei per avere chiesto agli Stati Uniti di stabilire una tempistica chiara per i negoziati altrimenti gli iraniani sprecherebbero tempo in modo intenzionale per evitare sanzioni. "La fonte principale di tali notizie è affiliata a Israele, che mira a minare il processo dei colloqui in corso. Non vogliamo perdere tempo e intendiamo raggiungere un accordo equo basato sulla realtà", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, come riferisce Mehr. 

Media: "Imprenditore palestinese Bahabah presenta schema tregua" (2)

Secondo il report di Al-Mayadeen, l'ultimo ciclo di colloqui si è concluso questa mattina presto e che "gli aspetti positivi hanno superato quelli negativi". Hamas ha proposto un cessate il fuoco di 90 giorni, ma la parte americana ha accettato 70 giorni, dopo averne inizialmente proposti 60. Potrebbero essere apportate nuove modifiche al documento e ora tutti attendono la risposta della parte israeliana. L'uomo d'affari palestinese, Bishara Bahabah, che vive negli Stati Uniti ha già preso parte alle negoziazioni per la liberazione dell'ostaggio Israelo-americano Idan Alexander. 

Media: "Imprenditore palestinese Bahabah presenta schema tregua"

Un alto funzionario palestinese ha dichiarato alla tv libanese Al-Mayadeen, affiliata a Hezbollah, che Hamas e Israele stanno esaminando un documento presentato dal mediatore e uomo d'affari palestinese-americano, Bishara Bahabah (che ha negoziato il rilascio del rapito Idan Alexander). Il documento ha avuto l'approvazione dell'inviato Usa Steve Witkoff e include negoziati per porre fine alla guerra, durante i quali avrà luogo un cessate il fuoco completo con la garanzia di Trump. Nell'ambito del cessate il fuoco, 10 ostaggi saranno rilasciati vivi in ;;due fasi e 1.000 camion di aiuti umanitari entreranno nella Striscia ogni giorno. 

Ghf, da oggi avvio distribuzione aiuti a Gaza

La distribuzione degli aiuti da parte della controversa Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) prenderà il via oggi nell'enclave palestinese, con un primo punto di consegna operativo. Lo hanno confermato funzionari israeliani all'emittente pubblica Kan, ripresa dal quotidiano Times of Israel. La notizia dell'avvio delle attività della fondazione è stata poi confermata dall'ufficio del premier Benjamin Netanyahy e giunge dopo le dimissioni a sorpresa del Ceo della Ghf, Jake Wood. Il direttore esecutivo ha affermato che era "chiaro che non è possibile attuare questo piano nel rigoroso rispetto dei principi umanitari di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza", motivo per cui ha deciso di lasciare l'incarico. La Gaza Humanitarian Foundation ha espresso delusione per le improvvise dimissioni di Wood, per poi affermare che porterà avanti la sua missione. "I nostri camion sono carichi e pronti a partire. A partire da lunedì 26 maggio, la Ghf inizierà a consegnare aiuti direttamente a Gaza, raggiungendo oltre un milione di palestinesi entro la fine della settimana. Prevediamo di intensificare rapidamente i nostri sforzi per assistere l'intera popolazione nelle prossime settimane", ha scritto la fondazione, annunciando per oggi le prime consegne di aiuti e la successiva apertura di altri punti di distribuzione. La Ghf, creata qualche mese fa e con sede a Ginevra, ha annunciato il 14 maggio l'intenzione di distribuire quasi 300 milioni di pasti nel territorio palestinese devastato e affamato per un periodo iniziale di 90 giorni. Le Nazioni Unite e le Ong hanno ripetutamente dichiarato che non avrebbero partecipato alle attivita' di questa fondazione, accusata di collaborare con Israele. Le Nazioni Unite hanno ritenuto che violasse i principi di "imparzialita', neutralità e indipendenza". Una Ong, Trial International, ha annunciato venerdì di aver chiesto alle autorità svizzere di avviare indagini amministrative per determinare se la Ghf stesse rispettando la legge, in particolare per quanto riguarda il previsto utilizzo di società di sicurezza per il trasporto degli aiuti dai valichi di frontiera ai siti di distribuzione. Interrompendo una tregua di due mesi, Israele ha ripreso l'offensiva sulla Striscia di Gaza a metà marzo e ha intensificato le sue operazioni militari il 17 maggio, con l'obiettivo dichiarato di distruggere il movimento islamista palestinese Hamas, liberare gli ultimi ostaggi rimasti e prendere il controllo del territorio. Oltre 53.939 abitanti di Gaza, per lo più civili, sono stati uccisi dall'inizio della campagna militare israeliana dopo l'attentato del 7 ottobre, secondo i dati del ministero della Salute di Hamas, ritenuti affidabili dalle Nazioni Unite.

Primi camion "Food for Gaza" entrano nella Striscia

Sono entrati nella Striscia di Gaza i primi 9 dei 15 camion finanziati dal governo italiano attraverso il progetto "Food for Gaza" e donati al Pam (Programma alimentare mondiale) dell'Onu. Lo rende noto la Farnesina. Grazie alla collaborazione con il Pam, i 9 camion sono arrivati adesso sul lato palestinese del valico israeliano di Kerem Shalom, percorso che dovrebbero seguire i restanti 6 nelle prossime ore. I camion sono stati modificati per poter fungere da "muletti" all'interno della Striscia e distribuire farina e altri aiuti alimentari nei vari punti di distribuzione gestiti o riconosciuti dal Pam. In queste ore - si legge nella nota - la situazione nella Striscia è molto delicata, si sono registrati molti assalti della popolazione sia ai veicoli in movimento che ai panifici e ai centri di distribuzione.  Il nuovo arrivo di aiuti si somma agli interventi umanitari precedenti compiuti dal Governo italiano, che ha già mobilitato 35 milioni di euro e più di 100 tonnellate di alimenti e forniture mediche a favore della popolazione di Gaza.

Sa'ar accusa l'Iran: "Incita ad attacchi contro Israele negli Usa"

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar ha condiviso sul suo profilo X un post del ministero che accusa l'Iran di incitare apertamente ad attacchi terroristici contro Israele sul suolo americano. Nel messaggio si cita il quotidiano iraniano Kayhan, organo del leader supremo Khamenei, che avrebbe elogiato l'attentato contro membri dello staff dell'ambasciata israeliana a Washington - tra cui un cittadino statunitense - e definito l'aggressore 'fondatore del Basij di Washington', in riferimento alla milizia paramilitare iraniana nota per la repressione interna."Impensabile", ha commentato Sa'ar. 

Tajani: "Israele ha vinto, basta attacchi militari"

Israele "ha vinto la guerra contro Hamas" a Gaza e dovrebbe interrompere "gli attacchi militari contro una popolazione civile che ha sofferto troppo". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a ReStart su Rai 3. "Hamas ha un'enorme responsabilità, sta usando come scudi umani la popolazione, non vuole la pace", ha aggiunto Tajani, che ha però ricordato a Israele che "c'è un diritto umanitario internazionale che va sempre rispettato". "Siamo amici di Israele ma diciamo ora basta", ha concluso il vicepremier.

Idf: "Oltre 200 obiettivi di Hamas colpiti a Gaza in 48 ore"

L'Idf ha comunicato che, nelle ultime 48 ore, l'Aeronautica israeliana ha colpito oltre 200 obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza, nell'ambito dell'operazione Carri di Gedeone. Tra gli obiettivi: militanti di Hamas, depositi di armi, postazioni di cecchini e missili anticarro, tunnel e altre infrastrutture. Nel sud della Striscia, è stato attaccato un complesso militare utilizzato da Hamas, che comprendeva un magazzino di armi, una postazione di osservazione e un'altra struttura militare. Secondo l'Idf, sono stati inoltre eliminati militanti che rappresentavano una minaccia diretta per le truppe. 

Media: "Witkoff a Roma ha fatto pressione su Dermer per fine guerra"

Gli Stati Uniti stanno esercitando ''forti pressioni su Israele affinché metta fine alla guerra a Gaza''. Lo scrive il giornale israeliano Haaretz citando una propria fonte ben informata. In particolare un ''messaggio'' in tal senso sarebbe stato consegnato dall'inviato del presidente americano Donald Trump, Steve Witkoff, al ministro israeliano degli Affari strategici Ron Dermer durante il loro incontro a Roma a margine dei colloqui tra Iran e Usa sul programma nucleare di Teheran venerdì scorso.

Haaretz ha cercato conferme presso lo staff di Dermer e l'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che però hanno rifiutato di commentare. Dermer è il più stretto collaboratore di Netanyahu.

Segretaria Usa Noem a Gerusalemme per cerimonia a vittime Usa

La Segretaria per la sicurezza interna degli Stati Uniti Kristi Noem parlerà a Gerusalemme insieme con il ministro degli Esteri  Gideon Sa'ar e l'ambasciatore degli Stati Uniti in Israele Mike Huckabee prima della cerimonia funebre per Yaron Lischinsky e Sarah Lynn Milgrim, uccisi a colpi d'arma da fuoco la scorsa settimana a Washington. Lo annuncia il ministero degli Esteri israeliano. 

Media: "Trump potrebbe annunciare tregua a Gaza a breve"

Diverse fonti hanno rivelato a Sky News Arabia che è sempre più probabile che "il presidente degli Stati Uniti Donald Trump annunci un cessate il fuoco a Gaza nei prossimi giorni". Le fonti hanno aggiunto che "l'annuncio di Trump  avverrà nell'ambito di un accordo che include il rilascio degli ostaggi israeliani". Domenica mattina Trump ha dichiarato di ritenere di avere buone notizie da Hamas riguardo a Gaza: "Vogliamo vedere se possiamo fermare i combattimenti" a Gaza. Abbiamo parlato con Israele e vogliamo vedere se possiamo porre fine a tutta questa situazione il prima possibile", ha aggiunto. 

Netanyahu: "Siamo in una campagna difficile, libereremo i rapiti"

"Siamo nel mezzo di una campagna difficile, alla fine della quale sconfiggeremo Hamas e libereremo i nostri ostaggi nel sud. Abbiamo anche molte altre sfide. Ma parallelamente, costruiamo il nostro Paese. Il nostro Paese è speciale, e ha una città speciale, Gerusalemme". Lo ha detto Benyamin Netanyahu che , in vista della Giornata di Gerusalemme, insieme al sindaco della città santa Moshe Lion, ha visitato la Piscina di Mamilla, un sito storico unico risalente all'epoca bizantina, che riflette i molteplici strati storici della città. 

Idf: "Tre razzi lanciati da Gaza, due caduti nella Striscia"

L'Idf ha reso noto che poco fa sono stati lanciati tre razzi dalla Striscia di Gaza meridionale, due dei proiettili non hanno raggiunto il bersaglio dentro Gaza, mentre il terzo è stato intercettato dalle difese aeree prima di attraversare il confine. Non ci sono notizie di feriti nella Striscia, né a causa dei due proiettili caduti a corto raggio né a causa dell'intercettazione. 

Hamas: "Raid israeliano su scuola Gaza, i morti sono 33"

La Protezione Civile di Gaza gestita da Hamas afferma che almeno 33 palestinesi sono morti nel bombardamento israeliano di una scuola che ospitava sfollati palestinesi a Gaza City. 

Media: "Apre a Gaza primo punto distribuzione aiuti ong Ghf"

Il primo punto di distribuzione nella Striscia gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation inizierà oggi le operazioni nella Striscia. Lo hanno confermato funzionari israeliani all'emittente pubblica Kan. Si prevede che altri punti verranno aperti gradualmente. L'organizzazione intanto ha reso noto l'annuncio in una nota esprimendo anche la sua delusione per le improvvise dimissioni del suo amministratore delegato, Jake Wood, il quale ha affermato che é "chiaro che non è possibile attuare questo piano nel rigoroso rispetto dei principi umanitari, neutralità, imparzialità e indipendenza". 

Media: progressi in negoziati per Gaza su proposte Witkoff

Si sono registrati dei ''progressi'' nei negoziati indiretti tra Israele e Hamas per arrivare al cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e alla liberazione degli ostaggi ancora trattenuti nell'enclave palestinese. Lo ha riferito l'agenzia di stampa egiziana Al-Ghad, spiegando che i progressi riguardano il quadro proposto dall'inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente, Steve Witkoff. Il piano prevede il rilascio, da parte di Hamas, di 10 ostaggi in vita e la riconsegna di 16 corpi in cambio di un cessate il fuoco di 60 giorni.

Secondo l'agenzia di stampa Al-Ghad, Hamas chiede anche il rilascio di tutti i palestinesi di Gaza dalle carceri di Israele, sia quelli arrestati prima del 7 ottobre 2023, sia quelli detenuti dopo l'attacco.

Hamas: "Raid israeliano nel nord di Gaza, 19 morti"

La Protezione civile di Gaza gestita da Hamas afferma che 19 persone sono state uccise oggi in un attacco israeliano contro l'abitazione di una famiglia nel nord della Striscia. Il portavoce della Protezione civile, Mahmud Bassal, ha detto alla Afp che le squadre di soccorso hanno recuperato "19 martiri del massacro della famiglia Abd Rabbo, dopo che gli aerei da guerra hanno preso di mira l'abitazione della famiglia Abd Rabbo questa mattina presto nella città di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza". 

Media: "Delegazione Israele oggi al Cairo per negoziati su ostaggi"

Una delegazione israeliana sarà oggi al Cairo per negoziare la liberazione degli ostaggi ancora trattenuti nell'enclave palestinese in cambio di un cessate il fuoco per la Striscia di Gaza. Lo riporta il canale di notizie saudita Al-Hadath.

Sparati tre razzi da Gaza contro Israele, nessuno a segno

Tre razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza verso il territorio israeliano ma nessuno di loro ha colpito il bersaglio: due sono caduti all'interno del territorio palestinese e un altro è stato intercettato e abbattuto. Lo riferisce un comunicato delle forze armate israeliane.

Possamai: "Gaza, da Italia e Ue arrivino parole chiare"

"In questi mesi le opposizioni si sono fatte sentire e anche da Tajani ho sentito parole più ferme che in passato, lo stesso hanno fatto Paesi storici alleati di Israele". Lo afferma a La Stampa il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai, uno dei primi cittadini che oggi sarà in sciopero della fame per Gaza. "È il segno che si è passato un limite. C'è un piano più politico, quello dei partiti - aggiunge - e poi c'è il piano degli amministratori locali, che sentono forte il richiamo delle comunità: c'è enorme preoccupazione, solidarietà, è una spinta che arriva dal basso. In modo particolare dai più giovani. Ci sono tantissime manifestazioni nelle città, anche spontanee, senza tante bandiere di partito". "Chiediamo all'Italia e all'Ue di dire parole chiare e di fare atti chiari - dice poi - Sarebbe una novità politica, nelle ultime settimane ci sono state prese di posizioni decise da parte di presidenti di tanti singoli Paesi europei e occidentali. Stiamo parlando di corridoi umanitari, aiuti minimi alla popolazione... Principi minimi sanciti dal diritto internazionale. La comunità internazionale non può far finta di nulla e il governo italiano non può essere la retroguardia sui diritti umani, in compagnia dell'Ungheria". Per fermare Netanyahu "la discussione in atto sugli accordi commerciali è una delle più concrete possibilità di dimostrare che, al di là delle enunciazioni di principio, c'è una presa di posizione anche nei fatti. E poi c'è l'azione della diplomazia internazionale, che può essere tanto più efficace quanto più l'Europa si muove unita". 

Sale a 30 morti bilancio raid scuola a Gaza, 19 vittime a Jabalia

E' salito a 30 morti il bilancio del raid aereo israeliano condotto questa notte contro la scuola Fahmi Al-Jarjawi a Gaza City trasformata in un rifugio per sfollati palestinesi. Lo riporta l'emittente al-Jazeera citando fonti mediche locali.

Sono invece 19 le persone che hanno perso la vita a Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, dove un raid israeliano ha colpito l'abitazione di una famiglia palestinese.

Le Idf hanno spiegato di aver colpito la scuola perché era ''un centro di comando di Hamas e della Jihad Islamica palestinese'' e al suo interno si trovavano ''terroristi chiave''.

Idf: "Nella scuola di Gaza c'erano terroristi di alto livello"

L'esercito israeliano (Idf) ha reso noto che "terroristi di alto livello" si trovano nella scuola di Gaza presa di mira all'alba di oggi in un attacco che - secondo quanto riportano i media - ha ucciso almeno 25 persone. "'Idf e l'Isa (Shin Bet, ndr) hanno colpito terroristi di alto livello che operavano all'interno di un centro di comando e controllo di Hamas e della Jihad Islamica, situato in un'area che in precedenza ospitava la scuola 'Faami Aljerjawi' nella zona di Gaza City - si legge in un comunicato pubblicato su Telegram -. Il centro di comando e controllo è stato utilizzato dai terroristi per pianificare e raccogliere informazioni al fine di eseguire attacchi terroristici contro civili israeliani e truppe dell'Idf". 

Attacco israeliano a Jabalia, almeno 19 morti

Un attacco israeliano ha colpito un'abitazione a Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, e ha provocato 19 morti e un numero ancora imprecisato di feriti. Lo riferisce una fonte medica all'agenzia Anadolu.

Israele: "Scuola bombardata era centro di comando Hamas" (2)

L'Idf afferma di aver "colpito terroristi chiave che stavano operando in un centro di comando e controllo di Hamas e della Jihad Islamica nell'area che in precedenza ospitava la scuola 'Faami Aljerjawi' nell'area di Città di Gaza". "Le organizzazioni terroristiche utilizzano le infrastrutture civili e la popolazione di Gaza come scudi umani per le attività terroristiche", aggiunge Israele.

Bruck: "L'esercito si ribelli a Netanyahu, Israele protesti"

"Ribellarsi, contestare il governo Netanyahu giorno e notte, disobbedire anche nell'esercito". Così al QN Edith Bruck, scrittrice sopravvissuta all'Olocausto. "Quello che accade a Gaza è molto, molto doloroso per me, e credo che sia lo stesso per tutti - aggiunge - Netanyahu sta provocando uno tsunami di antisemitismo, perché tutti identificano gli ebrei con il governo israeliano. Ma la maggioranza degli ebrei e degli israeliani non è assolutamente d'accordo col governo Netanyahu. In Israele stanno protestando, ogni sabato ci sono manifestazioni contro Netanyahu, ma lui è sordo e cieco e si appoggia alla destra religiosa, che invoca la violenza in nome di Dio. Questo è terribile. Usare Dio per uccidere è una cosa mostruosa. Lo hanno fatto tutti, anche i nazisti". I cittadini israeliani potrebbero "protestare di più. Non solo il sabato, ma tutti i giorni, anzi giorno e notte. Anche assediando la casa-bunker di Netanyahu e della moglie. Questo è il momento di ribellarsi. Molti soldati non vogliono essere coinvolti nelle operazioni a Gaza. Io credo che tutti, nell'esercito, dovrebbero ribellarsi e non eseguire ordini che sono disumani. Bisogna dire di no. E poi nemmeno riusciamo a capire a che cosa si voglia arrivare nella Striscia".  In Ue "parlano, parlano, parlano, ma non ci sono fatti. Niente cambia. Per l'Europa è sempre stato molto difficile intervenire perché si porta dietro una colpa infinita e imperdonabile, e quindi non vuole mettersi contro i governi di Israele. I tempi però sono cambiati e certe posizioni andrebbero riviste. Gli Stati Uniti dovrebbero smettere di inviare armi a Israele, così gli attacchi a Gaza potrebbero finire. Non osano farlo, probabilmente, per le pressioni degli ebrei americani". La via d'uscita sarebbe "creare uno Stato palestinese, a quel punto cambierebbe tutto". 

Israele: "Scuola bombardata era centro di comando Hamas"

La scuola bombardata da Israele nella striscia di Gaza, dove secondo fonti palestinesi sono morte almeno 25 persone, non era una struttura che ospitava profughi ma un centro di comando utilizzato da Hamas e dalla Jihad Islamica. Lo affermano le forze armate israeliane in un comunicato diffuso sulle reti sociali. Secondo il comunicato militare, "il centro di controllo e comando veniva utilizzato dai terroristi per pianificare e raccogliere intelligence allo scopo di eseguire attacchi terroristici contro civili e truppe israeliane". L'Idf assicura di aver "adottato numerose misure, prime dell'attacco, per mitigare il rischio di colpire i civili, tra cui l'utilizzo di munizioni di precisione e sorveglianza aerea".

Sale a 25 morti bilancio bombardamento scuola a Gaza

E' salito ad almeno 25 morti e 55 feriti il bilancio dell'attacco israeliano che ha colpito una scuola a Gaza. Lo riferisce il ministero della Salute del territorio palestinese, riporta l'Associated Press. L'esercito israeliano ha sostenuto che la struttura non ospitava sfollati ma miliziani. Fahmy Awad, capo dei servizi di emergenza dell'enclave governata da Hamas, ha riferito che tra i morti vi è un padre con i suoi cinque figli e che la scuola è stata colpita tre volte e ha preso fuoco mentre le persone all'interno dormivano. 

Si dimette direttore fondazione per aiuti Gaza sostenuta da Usa

Il direttore della nuova fondazione umanitaria sostenuta dagli Stati Uniti per distribuire aiuti nella Striscia di Gaza ha annunciato di essersi dimesso "con effetto immediato". Jake Wood, direttore esecutivo della Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), ha spiegato di ritenere che non fosse possibile attuare il piano dell'organizzazione "rispettando rigorosamente i principi umanitari di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza". Creata qualche mese fa e con sede a Ginevra, Ghf ha annunciato il 14 maggio che prevede di distribuire circa 300 milioni di pasti per un periodo iniziale di 90 giorni. L'Onu e le ong hanno ripetutamente dichiarato che non parteciperanno alla distribuzione degli aiuti da parte di questa fondazione, accusata di collaborare con Israele. 

Soccorritori Gaza: "Almeno 20 morti in raid Israele su scuola"

Ennesimo raid israeliano contro una scuola adibita a centro per i rifugiati a Gaza, con 20 morti, per la maggior parte bambini, e oltre 60 feriti. Parlando con l'Afp, il portavoce della Difesa civile della Striscia, Mahmud Bassal, ha denunciato che "almeno 20 martiri sono stati trasportati in ospedale, per la maggior parte bambini, e oltre 60 sono rimasti feriti nell'orribile massacro dell'occupazione alla scuola Fahmi Al-Jarjawi, che ospitava centinaia di sfollati nel distretto Al-Daraj, di Gaza City". Un bilancio precedente parlava di 13 vittime.

Media: "Raid israeliano su scuola Gaza, i morti sono 25"

E' salito ad almeno 25 morti il bilancio del raid aereo israeliano della notte scorsa su una scuola che ospitava sfollati palestinesi nella città di Gaza: lo riporta  Al Jazeera.

Mondo: I più letti