
Liliana Segre compie 90 anni: storia della senatrice a vita e testimone della Shoah. FOTO
Nata a Milano il 10 settembre del 1930, a 13 anni venne deportata ad Auschwitz. Fu l’unica a sopravvivere della sua famiglia. Nel 2018 è stata nominata senatrice a vita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A causa di numerose minacce ricevute, le è stata assegnata la scorta

Liliana Segre è una dei principali testimoni italiane della Shoah. Vittima delle leggi razziali e deportata nel campo di concentramento di Auschwitz, è l’unica della sua famiglia a essere sopravvissuta. Il 10 settembre 2020 la senatrice a vita compie 90 anni. Per oltre 30 anni ha raccontato nelle scuole e durante incontri pubblici la sua esperienza degli orrori del nazifascismo
Chi è Liliana Segre
Liliana è nata a Milano in via San Vittore in una famiglia ebraica. La madre, Lucia Foligno, è morta quando la bambina non aveva neanche un anno. Nel capoluogo lombardo è cresciuta con il padre Alberto Segre e i nonni paterni Giuseppe Segre e Olga Loevvy
Dottorato honoris causa a Liliana Segre
A soli 8 anni è vittima delle leggi razziali fasciste che la costringono a non poter più frequentare la scuola
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Nel dicembre del ’43, con il padre e due cugini, tenta di fuggire in Svizzera ma il gruppo viene arrestato in provincia di Varese. Dopo circa 40 giorni di carcere, vengono portati al Binario 21 della Stazione Centrale di Milano e messi su un treno con destinazione il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. È il 30 gennaio 1944 e Liliana ha 13 anni
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Circa tre mesi dopo viene liberata dall’Armata Rossa che fa uscire dal campo tutti i prigionieri. Liliana Segre è una dei 25 bambini italiani minori di 14 anni che riuscirono a sopravvivere al campo di concentramento di Auschwitz dei 776 che vi erano stati rinchiusi

Dalla prigionia, invece, non torna alla libertà nessun altro membro della sua famiglia. Il padre era morto ad Auschwitz il 27 aprile del 1944. Il 18 maggio dello stesso anno anche i nonni Giuseppe e Olga furono uccisi il giorno dopo il loro arrivo al campo di concentramento

Gli unici parenti superstiti di Liliana sono gli zii e i nonni materni, di origini marchigiane, con i quali va a vivere. Durante una vacanza al mare a Pesaro nel 1948 incontra Alfredo Belli Paci, reduce dai campi di concentramento per essersi rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò, con il quale si sposa e ha 3 figli

Liliana Segre, dai primi anni ’90, ha iniziato a raccontare la sua storia nelle scuole e in incontri pubblici per diffondere la memoria di ciò che accadde durante la Seconda Guerra Mondiali e di quali furono le conseguenze del nazifascismo

Proprio per i meriti nel comunicare la sua testimonianza e raccontare l'orrore dell'Olocausto, il 19 gennaio 2018, a 80 anni dalle leggi razziali fasciste, il presidente Sergio Mattarella l’ha nominata senatrice a vita “per aver illustrato la Patria con altissimi meriti in campo sociale”

Il Comune di Milano ha posato tre pietre d’inciampo dedicate al padre e ai nonni di Liliana, Alberto e Giuseppe Segre e Olga Lovvy, davanti alla loro casa

Il 10 settembre 2019, proprio il giorno del suo compleanno, Liliana Segre ha votato la fiducia al secondo governo Conte suscitando le critiche del centrodestra. In quell’occasione la senatrice disse che “la politica che investe nell’odio è sempre una medaglia a due facce che incendia anche gli animi di chi vive con rabbia e disperazione il disagio dovuto alla crisi e questo è pericoloso. A me hanno insegnato che chi salva una vita salva il mondo intero, l'accoglienza rende più saggia e umana la nostra società”

A febbraio 2020 Eugenio Gaudio, il rettore dell’università La Sapienza di Roma, ha conferito alla senatrice a vita il dottorato di ricerca honoris causa in Storia dell’Europa

“Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza - ha spesso affermato Liliana Segre - e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza. E la può usare”