Guerra MO, Netanyahu: "Ora vigilia di un'invasione massiccia a Gaza"

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Il primo ministro israeliano ha pubblicato un nuovo video in cui risponde a domande poste dal suo ufficio stampa in cui fa riferimento alla decisione di non istituire una commissione statale d'inchiesta sul 7 ottobre. Intanto, il gabinetto di sicurezza ha approvato all'unanimità il piano di espansione dell'offensiva militare nella Striscia di Gaza. Raid dell'Idf con il sostegno degli Usa nello Yemen: almeno 2 morti e 42 feriti

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Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha pubblicato un nuovo video in cui risponde a domande poste dal suo ufficio stampa in cui fa riferimento alla decisione di non istituire una commissione statale d'inchiesta sul 7 ottobre, affermando: "Dobbiamo farlo, ma alla fine della guerra. Siamo alla vigilia di un'invasione massiccia di Gaza, secondo le raccomandazioni dello Stato maggiore. Poi la esamineremo, e sarà necessario un esame politico, a partire dal primo ministro e dallo staff. Lo esigo. Perché ciò accada, è necessario che si tratti di una commissione accettabile per l'intera opinione pubblica", ha detto.  Il ministro di ultradestra Bezalel Smotrich ha dichiarato, durante una conferenza che "Israele si appresta finalmente a conquistare la Striscia di Gaza" e che "non bisogna più temere la parola 'occupazione'". Ha aggiunto: "Dal momento in cui inizia il controllo territoriale, non ci sarà alcun ritiro dalle aree conquistate, nemmeno in cambio degli ostaggi. L'unico modo per liberarli è sconfiggere Hamas. Ogni ritiro ci riporterebbe al prossimo 7 ottobre". Smotrich ha inoltre affermato che "gli ostaggi sono in pericolo ogni istante in cui restano nelle mani di Hamas" e che "Israele sta facendo tutto il possibile per proteggerli". Il gabinetto di sicurezza ha approvato all'unanimità il piano di espansione dell'offensiva militare nella Striscia di Gaza. Lo ha confermato un funzionario israeliano al Times of Israel precisando che il piano sarà attuato solo dopo la visita del presidente degli Stati Uniti Donald Trump nella regione la prossima settimana e. Fino ad allora, ha spiegato la fonte, si cercherà di raggiungere un accordo con Hamas su un cessate il fuoco e sugli ostaggi. Raid dell'Idf con il sostegno degli Usa nello Yemen: morti e feriti: almeno 2 morti e 42 feriti.

Gli approfondimenti:

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Media: esplosioni ad Aleppo

La tv  libanese Al-Mayadeen, affiliata agli Hezbollah, ha segnalato esplosioni  nella città di Aleppo, nel nord della Siria. La notizia afferma che la  fonte delle esplosioni è sconosciuta.

Prossima settimana Trump a Riad, Qatar ed Emirati

Il Presidente  degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che la prossima settimana  visiterà l'Arabia Saudita, il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti. Lo rende  noto il sito israeliano 'Ynetnews'.

Tv Houthi: tre raid Usa al porto petrolifero di Ras Issa in Yemen

Ci sarebbero stati tre raid Usa al porto petrolifero di Ras Issa a Hodeidah, in Yemen. A riferirlo l'emittente televisiva Al Masirah, controllata dagli Houthi del movimento ribelle Ansar Allah.

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Israele bombarda confine tra Siria e Libano

Israele  ha lanciato una serie di bombardamenti contro le aree di confine tra il  Libano e la Siria, a un'altezza in cui è presente il gruppo sciita  Hezbollah e senza che per il momento si sappia quali fossero gli  obiettivi. Lo ha riferito l'Agenzia nazionale libanese di notizie (ANN). Caccia israeliani hanno attaccato in tarda mattinata le aree che  separano la località libanese di Esh Shaara dal territorio siriano,  secondo il media statale, che ha anche confermato almeno un  bombardamento contro la stessa Esh Shaara. Nonostante la cessazione delle ostilità concordata lo scorso  novembre, Israele ha continuato ad attaccare frequentemente il Libano e  una settimana fa ha anche bombardato la periferia di Beirut per la terza  volta dall'attuazione del patto. Sebbene la maggior parte delle loro azioni si concentri ancora nel sud  del paese, in aprile, il governo libanese ha annunciato di aver contato  la morte di 190 persone per mano dello Stato ebraico dall'entrata in  vigore del cessate il fuoco, mentre l'Ufficio ONU per i Diritti Umani ha  stimato a più di 70 il numero dei civili deceduti nello stesso periodo. In conformità con il patto, il Libano ha dispiegato il suo esercito  nella regione meridionale per sostituire la presenza del gruppo sciita  libanese Hezbollah, che ora cerca di disarmare come prossimo passo,  anche se il movimento subordina qualsiasi dialogo sulla sicurezza alla  cessazione degli attacchi israeliani.

Incendi a Gerusalemme, case evacuate: Israele dichiara stato d'emergenza. FOTO

Il ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato ''emergenza  nazionale'' in Israele a causa dell'incendio partito dai boschi sopra  Gerusalemme e che ha portato alla chiusura dell'autostrada verso Tel  Aviv. Un incendio di cui ancora non si conosce l'origine, ma che è  scoppiato in concomitanza con un appello rivolto da Hamas ai suoi  sostenitori attraverso Telegram. ''Bruciate Israele'', si legge in un  post LE IMMAGINI

Media Houthi: 2 morti e 42 feriti nell'attacco israeliano

E' di almeno due morti e 42 feriti l'ultimo bilancio dell'attacco israeliano lanciato oggi alla fabbrica Ajal nella provincia di Hodeida, nello Yemen. Lo riporta il canale al Masirah, affiliato agli Houthi, citato da Ynet e dall'agenzia russa Tass.

Irlanda: ciò che accade a Gaza è spregevole

Simon Harris,  ministro degli Esteri irlandese, ha affermato che l'espansione delle  operazioni israeliane a Gaza "comporterebbe ulteriori morti, feriti e  indicibili sofferenze per la popolazione palestinese che già si trova ad  affrontare una situazione umanitaria disastrosa". "Ciò che sta accadendo alla popolazione di Gaza è spregevole e  inaccettabile", ha affermato Harris, esortando fermamente Israele a  esercitare "moderazione". "Dobbiamo assistere a una cessazione immediata delle ostilità, al  rilascio degli ostaggi rimasti e alla ripresa degli aiuti umanitari su  larga scala a Gaza", ha aggiunto.

Houthi: almeno 21 feriti nell'attacco israeliano sullo Yemen

Il ministero della Salute dello Yemen, guidato dagli Houthi, ha dichiarato che almeno 21 persone sono rimaste ferite negli attacchi israeliani alla fabbrica di cemento di Bajil avvenuti questa sera. Da parte sua l'Idf ha affermato che la fabbrica di cemento è una "importante risorsa economica" per gli Houthi, sostenendo che viene utilizzata "per costruire tunnel e infrastrutture militari". Lo riportano i media israeliani.

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente   offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione  che  va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una  soluzione.  Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO

World Press Photo 2025, a vincere è il ritratto di un bimbo di Gaza senza le braccia

Lo scatto appartiene alla fotografa palestinese Samar Abu Elouf,  trasferitasi a Doha nel 2023 per documentare le condizioni dei feriti  riusciti a scappare dalla Striscia. L'IMMAGINE

Per la prima volta dopo caduta di Assad la tv riprende programmi

La televisione di Stato siriana ha ripreso le trasmissioni oggi con una fase di prova, quasi cinque mesi dopo la cacciata di Bashar al-Assad, una ripresa che era stata ritardata dalle sanzioni internazionali e dalle apparecchiature obsolete. Dopo l'ascesa al potere delle autorità islamiste a dicembre, tutti i media statali, comprese le emittenti televisive e radiofoniche, hanno cessato le trasmissioni. Oggi alle 17 ora locale (le 16 in Italia), un presentatore è apparso sullo schermo per annunciare l'inizio di una trasmissione di prova di Al-Ekhbariya Tv che trasmette da Damasco. "Oggi è stato rilanciato il primo canale ufficiale", ha dichiarato il nuovo capo dell'autorità radiotelevisiva, Alaa Bersilo, promettendo che sarà "un ponte tra lo Stato e la società".

Yemen, Houthi: "Risponderemo con forza a escalation"

Gli Houti hanno minacciato di rispondere con forza all'attacco compiuto questa sera dalle forze israeliane in Yemen, dopo che un missile aveva centrato ieri l'aeroporto Ben Gurion. "L'escalation sara' accolta con un'escalation simile, fino a

quando gli attacchi a Gaza non si fermeranno", ha dichiarato un

membro dell'ufficio politico degli Houthi, Mohammed Al-Bahiti, a

quanto riporta il sito israeliano Ynet. "Le nostre capacità missilistiche sono in luoghi sicuri. Siamo seri riguardo all'imposizione di un blocco aereo su Israele. L'ultimo attacco

all'aeroporto Ben Gurion è stato un avvertimento", ha assicurato. 

Trump: "Aiuteremo la gente di Gaza affamata"

Il presidente Donald Trump ha assicurato che gli Stati Uniti aiuteranno a sfamare i palestinesi nella Striscia di Gaza. "La gente è  affamata, la aiuteremo ad avere cibo", ha detto. I palestinesi, ha continuato, "sono stati trattati molto male da Hamas".

Che cos'è il Captagon, la "droga della Jihad" trovata in Siria e che effetti produce

Si tratta di una metanfetamina  conosciuta anche come "droga dei  kamikaze", spesso mischiata con la  caffeina. Non è molto diffusa in  occidente, mentre è una sostanza che si  trova relativamente in  abbondanza in Medio Oriente. In Siria sono stati  scoperti diversi  laboratori per la produzione del Captagon. Ecco di  cosa si tratta e  quali sono gli effetti. COSA SAPERE

Netanyahu: "Intensifichiamo le operazioni a Gaza"

Media: morti e feriti per i raid dell'Idf in Yemen

Secondo fonti yemenite riportate dai media locali, ci sono morti e feriti a seguito dell'attacco israeliano contro una fabbrica di cemento nell'area di Bajil, nella provincia di Hodeida, nello Yemen.

Abu Mazen ha compiuto 90 anni: la carriera politica del presidente della Palestina

Nato il 26 marzo 1935 a Safed, è presidente della Palestina dal 2005.   Esponente dell'ala moderata di al-Fatàh, del quale fu fra i fondatori   nel 1957, entrò nell'OLP nel 1981 ed ebbe una parte di primo piano  negli  accordi di Oslo del 1993. Nel 2004 prese il posto di Arafat. LA STORIA DEL LEADER

Guterres: "Allarmato da piano Israele di conquistare Gaza"

Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, è "allarmato" dal piano israeliano di "conquistare" Gaza. Lo ha detto il portavoce del Palazzo di Vetro, Farhan Haq.

Media: Idf ha sganciato 50 bombe, distrutto porto Hodeida

Una fonte della sicurezza israeliana ha riferito ai media locali che i caccia dell'Idf "hanno sganciato 50 bombe, distrutto il porto di Hodeida e gli impianti di produzione di cemento che venivano utilizzati per la produzione di armi. Questo è un attacco molto forte, e non sarà l'ultimo. I giochi sono finiti", ha detto. Nel porto sono arrivate per anni le armi inviate agli Houthi dall'Iran. Dall'inizio della guerra a Gaza e degli attacchi degli Houthi, questo è il sesto attacco dell'Idf in Yemen.

Israele conferma: "Attaccato Yemen insieme con gli Usa"

Funzionari israeliani confermano che Israele ha attaccato lo Yemen in coordinamento con gli Stati Uniti e che "si è trattato di un attacco su larga scala'. Lo riferisce Ynet.

Media: Israele-Usa attaccano Hodeida nello Yemen

Secondo un alto funzionario israeliano e i media yemenita l'Idf insieme con gli Usa stanno attaccando Hodeida, nello Yemen.

Attacchi Israele a Gaza hanno causato oggi 51 morti

Il numero delle persone uccise negli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza dall'alba di oggi è salito ad almeno 51. Lo rende noto la tv Al Jazeera.

Netanyahu. "Popolazione Gaza sarà spostata a sua tutela"

A quanto riferisce il Jerusalem Post, che cita fonti della sicurezza, le forze israeliane prevedono di liberare completamente il nord di Gaza dai civili e inviarli a sud - liberato da Hamas - dove inizierà il nuovo programma pilota di aiuti umanitari. Il 'Piano generale' era stato ampiamente discusso per gran parte del 2024, ma mai attuato per le pressioni dell'amministrazione Biden da un lato e i dubbi dell'Idf dall'altro. L'idea di fondo è che se tutti i civili saranno allontanati dal nord di Gaza, l'Idf sarà libero scatenare una guerra senza quartiere agli esponenti di Hamas e radere al suolo tutto, come già fatto a Rafah. Con questo piano, Israele aumentera' significativamente la porzione di territorio dei Gaza che controlla, ora gia' oltre il 40%. E non lo lascerà. Nel caso di un nuovo accordo di cessate il fuoco con Hamas, Israele manterrà una ampia zona cuscinetto lungo tutto il confine. 

Erdogan a Trump: "Tragedia a Gaza, pronti a cooperare per cessate fuoco e pace"

"Affermando che la crisi umanitaria a Gaza ha raggiunto un livello molto grave, il presidente Erdogan ha sottolineato la necessità della consegna continua di aiuti umanitari, della fine urgente di questa situazione tragica e ha rimarcato che la Turchia è pronta a cooperazione e a fornire tutto il sostegno necessario per un cessate il fuoco e una pace duratura". E' quanto si legge in un post su X del Direttorato della comunicazione presso la Presidenza della Repubblica di Turchia dopo il colloquio telefonico tra il leader turco Recep Tayyip Erdogan e il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. 

Israele colpisce veicolo a Gaza, almeno otto morti

Le forze israeliane hanno colpito un veicolo nei pressi del campo profughi di Nuseirat. Almeno otto persone sono state uccise nell'attacco. Lo rende noto Al Jazeera. Molti altri sono rimasti feriti, afferma il Centro Informazioni Palestinese.

Israele: violente proteste contro governo davanti a Knesset

Violenti scontri tra polizia e manifestanti anti-governativi sono divampati davanti alla Knesset, a Gerusalemme.A quanto riferito dai media israeliani, una persona è stata fermata.  Gli agenti hanno reagito con molta forza davanti al blocco della strada vicino all'ufficio del primo ministro. Diversi dimostranti sono stati picchiati. Il corteo, partito dalla periferia della città, era stato convocato per protestare contro l'esecutivo tra l'altro per avere "abbandonato gli ostaggi" e tagliato gli stipendi agli insegnanti. 

Netanyahu: "Ora vigilia di un'invasione massiccia a Gaza"

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha pubblicato un nuovo video in cui risponde a domande poste dal suo ufficio stampa in cui fa riferimento alla decisione di non istituire una commissione statale d'inchiesta sul 7 ottobre, affermando: "Dobbiamo farlo, ma alla fine della guerra. Siamo alla vigilia di un'invasione massiccia di Gaza, secondo le raccomandazioni dello Stato maggiore. Poi la esamineremo, e sarà necessario un esame politico, a partire dal primo ministro e dallo staff. Lo esigo. Perché ciò accada, è necessario che si tratti di una commissione accettabile per l'intera opinione pubblica", ha detto. 

Mo: media, 'Israele renderà presto nota risposta ad attacco Houthi'

Gli israeliani vedranno "in un futuro molto prossimo" cosa Israele ha deciso riguardo un attacco diretto allo Yemen. Lo ha dichiarato un funzionario israeliano al Times of Israel, dopo che ieri gli Houthi hanno lanciato un missile balistico che ha colpito l'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, ferendo diversi israeliani e bloccando il traffico aereo.

Tajani: "Noi per due popoli due Stati, sosteniamo piano Egitto"

"Il nostro obiettivo è due popoli e due Stati. Siamo a favore del progetto egiziano per la ricostruzione di Gaza". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani interpellato a margine di un convegno alla Camera. 

Fonte Israele, nel piano trasferimento volontario residenti Gaza

Un alto funzionario della Difesa israeliano ha dichiarato ai giornalisti che "il piano di trasferimento volontario per i residenti di Gaza, in particolare per quelli che saranno concentrati nel sud, fuori dal controllo di Hamas, sarà parte degli obiettivi dell'operazione". Israele introdurrà aiuti umanitari nella Striscia "dopo l'inizio dell'operazione e il trasferimento massiccio della popolazione verso il sud", ha affermato, "sarà attuato un piano umanitario, come presentato ieri dall'Idf e approvato dal gabinetto, che distinguerà chiaramente tra Hamas e civili per la consegna degli aiuti, tramite l'impiego di società private e la delimitazione dell'area". Secondo il funzionario, "a differenza del passato, l'Idf rimarrà in ogni area che sarà conquistata, per impedire il ritorno del terrorismo, e tratterà ogni zona bonificata secondo il modello di Rafah, dove tutte le minacce sono state eliminate e l'area è stata integrata nella zona di sicurezza". 

Lieberman accusa Netanyahu: "Operazione a Gaza per la coalizione"

Il leader di Israel Beitenu, Avigdor Lieberman, ha attaccato duramente il governo definendo la decisione del gabinetto di sicurezza di espandere la guerra a Gaza "una scelta politica per la coalizione che danneggia la sicurezza nazionale". Secondo lui, "questo governo non ha linee rosse ed è disposto a pagare qualsiasi prezzo pur di mantenere il potere, anche a costo della vita degli ostaggi o dei soldati". Lieberman ha aggiunto: "Sei milioni sono stati assassinati nei campi di concentramento, e Netanyahu oggi fa lo stesso: prima sconfiggere Hamas, poi - forse - occuparsi degli ostaggi. Questa è la sua logica". 

Proteste e scontri a Gerusalemme contro operazione a Gaza

Manifestanti hanno bloccato alcune strade di fronte a Kiryat HaMemshala, il complesso governativo a Gerusalemme protestando contro l'approvazione dell'ampliamento dell'operazione militare nella Striscia di Gaza. Secondo i media israeliani, si sono verificati scontri tra manifestanti e forze di polizia arrivate sul posto. 

Iran: "interferenza" Netanyahu in politica Usa porta a disastro

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, "sta tentando di dettare sfacciatamente ciò che il presidente Trump puo' e non può fare nella sua diplomazia con l'Iran", "interferendo direttamente nel governo degli Stati Uniti per trascinarlo in un altro disastro nella nostra regione". Lo ha denunciato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, riferendosi ai negoziati indiretti sul nucleare tra Teheran e Washington e a cui Israele non guarda di buon occhio. "Il sostegno letale al genocidio di Netanyahu a Gaza e la guerra in nome di Netanyahu in Yemen non hanno portato nulla al popolo americano", ha sottolineato il capo della diplomazia iraniana.

Alto funzionario Idf: "Attacco a Gaza se ostaggi non tornano entro visita Trump" (2)

"A differenza del passato, le IDF resteranno in ogni area conquistata per impedire il ritorno del terrore e gestiranno ogni area bonificata secondo il modello di Rafah, dove tutte le minacce sono state neutralizzate e l'area e' diventata parte della zona di sicurezza", afferma, riferendosi alla zona cuscinetto controllata da Israele.Il funzionario afferma che il "blocco" degli aiuti umanitari continuera' e "solo in seguito, dopo l'inizio delle attivita' operative e un'ampia evacuazione della popolazione verso sud, verra' attuato un piano umanitario". Il piano prevede la delimitazione di un'area a Rafah, nella parte meridionale di Gaza, che sara' messa in sicurezza dalle IDF, mentre le compagnie civili distribuiscono aiuti ai civili palestinesi. Chiunque entri nella "zona sterile" di Rafah sara' sottoposto a controlli di sicurezza da parte delle IDF per impedire ad Hamas di ricevere aiuti, afferma il funzionario.Il funzionario afferma che il dispiegamento delle IDF prima dell'inizio dell'operazione su larga scala "offrira' una finestra di opportunita' fino alla fine della visita del presidente degli Stati Uniti nella regione per portare a termine un accordo sugli ostaggi secondo il 'quadro Witkoff'". "In tal caso, Israele cerchera' di mantenere il territorio che e' stato bonificato e aggiunto alla zona di sicurezza... In qualsiasi accordo temporaneo o permanente, Israele non evacuera' la zona di sicurezza attorno a Gaza, che ha lo scopo di proteggere le comunita' e impedire il contrabbando di armi ad Hamas", afferma. "Se non verra' portato a termine alcun accordo sugli ostaggi, l'operazione 'Gideon's Chariots' iniziera' con grande intensita' e non si fermera' finche' non saranno raggiunti tutti i suoi obiettivi", avverte il funzionario. Il funzionario aggiunge che i piani per consentire ai cittadini di Gaza di emigrare volontariamente all'estero, "in particolare quelli concentrati nel sud, fuori dal controllo di Hamas, faranno parte degli obiettivi dell'operazione".

Alto funzionario Idf: "Attacco a Gaza se ostaggi non tornano entro visita Trump"

Un alto funzionario della difesa israeliano afferma che l'esercito lancerà la sua grande offensiva contro Hamas nella Striscia di Gaza, soprannominata "I carri di Gedeone", se non verrà raggiunto un accordo sulla presa di ostaggi con il gruppo terroristico entro la fine della visita del presidente degli Stati Uniti Donald Trump nella regione la prossima settimana, scrive il Times of Israel. Trump visiterà l'Arabia Saudita, il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti tra il 13 e il 16 maggio. "L'operazione 'Gideon's Chariots', il cui obiettivo è la sconfitta di Hamas a Gaza e il rilascio di tutti gli ostaggi, è stata approvata all'unanimità ieri dal gabinetto di sicurezza", ha affermato il funzionario della difesa in una dichiarazione ai giornalisti. Afferma che le IDF "rafforzeranno le loro forze e opereranno con intensità per sconfiggere Hamas e distruggere le sue capacità militari e governative, esercitando al contempo una forte pressione per il rilascio di tutti gli ostaggi". Secondo il funzionario, "una componente centrale del piano è l'ampia evacuazione dell'intera popolazione di Gaza dalle zone di combattimento, compresa la Gaza settentrionale, verso le aree della Gaza meridionale, creando al contempo una separazione tra questa e i terroristi di Hamas, al fine di consentire all'IDF liberta' di azione operativa".

Ong Norvegia: "Piano Gaza contro principi umanitari"

Il piano del governo israeliano di distribuire aiuti umanitari a Gaza attraverso centri controllati dall'esercito e' "fondamentalmente contrario ai principi umanitari". Lo ha dichiarato il segretario generale del Norwegian Refugee Council (Nrc). "Non possiamo e non vogliamo fare qualcosa che e' fondamentalmente contrario ai principi umanitari", ha detto Egeland. "Le agenzie delle Nazioni Unite e tutti gli altri gruppi umanitari internazionali hanno detto no a questa idea del gabinetto israeliano e dell'esercito israeliano", ha ricordato.

Alti ufficiali Idf chiarisce: "Azioni in vaste aree, non conquista Gaza" (2)

Gli alti ufficiali che hanno parlato con Ynet hanno spiegato che "la nuova fase includerà soprattutto il passaggio da incursioni a una presa di controllo di porzioni di territorio, bonifiche sopra e sotto terra, e operazioni nei tunnel, di cui solo un quarto è stato finora neutralizzato. Una delle questioni che preoccupa l'esercito israeliano è la mobilitazione delle riserve, poi la ripresa degli aiuti umanitari a Gaza, che sarà affidata a un fondo internazionale con supervisione rigida per evitare che le forniture finiscano nelle mani di Hamas". "Il gabinetto non ha ancora deciso quando attuare questo meccanismo", si spiega ancora, "i ministri Itamar Ben Gvir e Orit Strock si sono opposti, ma sono rimasti in minoranza. Il capo di stato maggiore Eyal Zamir ha chiarito che non si tornerà ai livelli precedenti di circa 650 camion al giorno, ma verranno forniti solo beni essenziali sotto stretto controllo. Ha inoltre ribadito che i soldati israeliani non prenderanno parte alla distribuzione, come già concordato con il primo ministro Benyamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz". 

Verdi Ue: "Gaza parte della Palestina, Israele sblocchi aiuti"

"La decisione di conquistare l'intera Striscia di Gaza rappresenta un'ulteriore escalation e una notizia terribile per palestinesi e israeliani. Non ci sarà una pace duratura senza uno Stato palestinese democratico e funzionante. E Gaza fa parte della Palestina. Bloccare gli aiuti uccide. Il governo israeliano deve smettere di bloccare gli aiuti a Gaza e di mettere la popolazione di Gaza a serio rischio di fame". Lo scrive su X la copresidente dei Verdi Ue, la tedesca, Terry Reintke.    "Chiediamo a Israele di revocare immediatamente questo brutale blocco e di fermare immediatamente l'escalation della sua offensiva militare. Lasciamo che le organizzazioni umanitarie salvino vite umane, ripristinino la dignità e offrano speranza", aggiunge il copresidente olandese, Bas Eickhout. 

Alti ufficiali Idf chiarisce: "Azioni in vaste aree, non conquista Gaza"

"Il piano approvato dal gabinetto di sicurezza per l'espansione dell'operazione a Gaza è ampio ma comunque limitato: non prevede operazioni nelle zone dove si sospetta la presenza di ostaggi. L'Idf passerà da incursioni temporanee alla conquista di aree (ma non dell'intera Striscia), con operazioni di bonifica e attività intensiva nei tunnel". Lo hanno precisato alti ufficiali dell'Idf a Ynet in seguito alla tensione che si è creata in Israele sia nell'opinione pubblica che tra le famiglie degli ostaggi, spiegando che è importante capire con esattezza che cosa è stato approvato e che cosa no dal gabinetto.

Ue: "Preoccupati per estensione operazioni a Gaza"

L'Unione Europea "esprime preoccupazione per l’estensione delle operazioni a Gaza, che provocheranno ulteriori vittime e sofferenze per la popolazione palestinese", "sollecita Israele a esercitare moderazione e ribadisce con chiarezza che il negoziato è l’unica via percorribile per il ritorno degli ostaggi e la cessazione di tutte le ostilità". Lo afferma un portavoce della Commissione europea durante il briefing giornaliero con la stampa, in merito al nuovo piano del governo israeliano riguardo l'occupazione della Striscia di Gaza.

Sul campo degli aiuti umanitari, il cui flusso Tel Aviv ha interrotto il quasi due mesi fa, Bruxelles chiede "l'accesso immediato e la distribuzione degli aiuti umanitari, così come il ripristino dell’elettricità e dei servizi essenziali a Gaza", e invita Israele a revocare il blocco sull’enclave per permettere la distribuzione su larga scala degli aiuti, continua il portavoce, sottolineando che la popolazione palestinese "ha già sofferto troppo negli ultimi anni ed è giunto il momento di porre fine alla violenza e alle sofferenze".

Iran, Araghchi: "Netanyahu cerca trascinare Usa in un altro disastro"

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, sta tentando "senza vergogna di dettare cosa il presidente Trump può e cosa non può fare nella sua diplomazia con l'Iran. Il mondo ha anche imparato come Netanyahu stia direttamente intromettendosi all'interno del governo degli Stati Uniti per trascinarlo in un altro disastro nella nostra regione". Lo ha dichiarato in un post su X il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, tornando sui colloqui sul programma nucleare della Repubblica islamica in corso con gli Stati Uniti e che, stando ad Axios, dovrebbero riprendere già nei prossimi giorni.

"Netanyahu ha ingannato il team fallito di Biden, costringendolo a consegnare 23 miliardi di dollari dei contribuenti americani, una cifra senza precedenti", ha proseguito il capo della diplomazia di Teheran, sottolineando che questa cifra è "una frazione del costo di qualsiasi errore contro l'Iran".

"Se l'obiettivo è 'L'unica cosa che non possono avere è un'arma nucleare', come ha appena detto il presidente Trump, un accordo è raggiungibile e c'è una sola strada per farlo: la diplomazia basata sul rispetto reciproco e sugli interessi reciproci - ha concluso Araghchi - La minoranza del Netanyahu-First, terrorizzata dalla diplomazia, ha già rivelato la sua vera agenda. Il mondo dovrebbe prestare attenzione mentre rivela le sue vere priorità".

Libano, Centemero: "Aoun e Salam hanno occasione storica per ricostruire il paese"

"La guida del nuovo presidente della Repubblica, Joseph Aoun, e del capo del governo, Nawaf Salam, sta dando fiducia al Libano, che ora sta negoziando con la Banca Mondiale e il FMI per uscire dalla crisi finanziaria e per ricostruire il Paese su nuove basi; le loro azioni saranno sottoposte a voto popolare tra un anno circa. È importante che non deludano le aspettative, perché quella che hanno è un’occasione storica”.Lo dice  Giulio Centemero, deputato della Lega e presidente dell’organizzazione internazionale dell’Assemblea parlamentare del Mediterraneo (PAM) di cui è anche il capo della delegazione italiana, in una intervista a Il Sussidiario.

"Serve aiutare il Paese dei Cedri nello 'state building': dalle riforme improntate a trasparenza e accountability nella pubblica amministrazione, al rafforzamento del sistema giudiziario, fino al funzionamento del bilancio dello Stato o della Banca centrale. Se le istituzioni si rafforzano, non ci sarà più spazio per eccessive influenze esterne e per la creazione di 'stati nello Stato'. Con la diplomazia parlamentare, come Assemblea dei parlamenti del Mediterraneo, siamo sempre pronti a fare la nostra parte", conclude Centemero.

Ue: Israele revochi blocco Gaza, preoccupa piano estensione

"Chiediamo a Israele di revocare il blocco degli aiuti a Gaza". Lo ha ribadito il portavoce della Commissione Ue per gli Affari esteri Anouar El Anouni nel corso del briefing quotidiano con la stampa. "L'Unione europea è preoccupata dalla prevista estensione dell'operazione delle forze armate israeliane a Gaza, che causerà ulteriori vittime e sofferenze alla popolazione palestinese. Esortiamo Israele a esercitare la massima moderazione", ha aggiunto il portavoce. 

Idf, distrutta storica base dell'ex regime siriano sull'Hermon

L'Idf ha annunciato di aver completato nei giorni scorsi un'operazione contro il quartier generale centrale dell'unità militare siriana che era responsabile della zona del monte Hermon ai tempi del regime di Assad. Il monte Hermon si trova nel nord-est di Israele, al confine con la Siria e il Libano, in un'area montuosa considerata strategica. Durante il raid, i soldati israeliani hanno localizzato infrastrutture militari, bunker e un ampio arsenale composto da cannoni, lanciatori, mortai, razzi, ordigni esplosivi e mine. Tutti i materiali sono stati distrutti o confiscati dalle forze israeliane. 

Ue: Preoccupati da piano israeliano a Gaza

"L'Unione europea e' preoccupata per la prevista estensione dell'operazione delle forze armate israeliane a Gaza, che causerà ulteriori vittime e sofferenze alla popolazione palestinese. Esortiamo Israele a esercitare la massima moderazione. L'Alta rappresentante ha chiarito che la ripresa dei negoziati era l'unica via da seguire. E' essenziale il ritorno al cessate il fuoco, che portera' al rilascio di tutti gli ostaggi e alla cessazione definitiva di tutte le ostilita'". Lo ha dichiarato il portavoce dell'Ue per la Politica estera, Anouar El Anouni, nel briefing quotidiano con la stampa.

Smotrich: "Non lasceremo Gaza neanche in cambio ostaggi"

Il ministro di ultradestra Bezalel Smotrich ha dichiarato, durante una conferenza che "Israele si appresta finalmente a conquistare la Striscia di Gaza" e che "non bisogna più temere la parola 'occupazione'". Ha aggiunto: "Dal momento in cui inizia il controllo territoriale, non ci sarà alcun ritiro dalle aree conquistate, nemmeno in cambio degli ostaggi. L'unico modo per liberarli è sconfiggere Hamas. Ogni ritiro ci riporterebbe al prossimo 7 ottobre". Smotrich ha inoltre affermato che "gli ostaggi sono in pericolo ogni istante in cui restano nelle mani di Hamas" e che "Israele sta facendo tutto il possibile per proteggerli". 

Israele: "Il Qatar sembra che sostenga ancora Hamas"

Israele continua ad attaccare il Qatar, affermando che l'emirato del Golfo "sembra ancora sostenere Hamas". Lo ha scritto su X il ministero degli Esteri israeliano, rispondendo al portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, che ha definito "incendiarie" le recenti osservazioni dell'ufficio di Netanyahu. "Il ministero degli Esteri del Qatar è confuso o vuole confondere il mondo", sottolinea il ministero aggiungendo che "Israele e' l'unica democrazia in Medio Oriente". "D'altra parte - prosegue il post - Hamas è un regime terrorista genocida che ha ucciso piu' di 1.100 persone innocenti il 7 ottobre e tiene ancora in ostaggio 59 persone innocenti". "Purtroppo, il Qatar sembra ancora sostenere Hamas", scandisce il ministero. Più volte funzionari israeliani, tra cui il primo ministro Benjamin Netanyahu, hanno pubblicamente accusato il Qatar di aver convinto Hamas a non accettare una proposta di compromesso che avrebbe liberato ostaggi vivi e portato a un cessate il fuoco temporaneo. Un funzionario arabo, non del Qatar, ha detto al Times of Israel che l'affermazione è stata "fabbricata" da Gerusalemme. L'attacco da parte del ministero degli Esteri arriva una settimana prima che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump arrivi nella regione, compresa una tappa in Qatar. Durante il fine settimana, il Qatar ha accusato Israele di affamare gli abitanti di Gaza e di bloccare la medicina."Il Qatar deve decidere se è dalla parte dei regimi del terrore genocida o dalla parte di coloro che contrastano il loro male", conclude il ministero degli Esteri. 

De Cristofaro: "Il piano di Netanyahu su Gaza va fermato"

"Il piano del premier israeliano Netanyahu va assolutamente fermato. Rioccupare Gaza non è la soluzione. I palestinesi vivono una crisi umanitaria drammatica come ho potuto constatare personalmente con la missione di Avs in Israele e Palestina dei giorni scorsi e il riaccendersi del conflitto non potrà che provocare altro dolore. Ormai siamo alle tifoserie e quanto successo a Napoli lo scorso fine settimana ne è la dimostrazione. Dire la verità su quanto avviene giornalmente a Gaza e in Palestina non è un crimine, criticare le politiche del governo israeliano non è antisemitismo, solidarietà alla titolare della Taverna Santa Chiara di Napoli e al suo staff.  Lo afferma il capogruppo dell'Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama.   "Lo scorso 3 maggio, nel pieno centro di Napoli, si è verificato un episodio gravissimo. Una turista, dopo aver pranzato presso la Taverna Santa Chiara, ha iniziato a parlare ad alta voce in favore delle azioni del governo israeliano contro il popolo palestinese. I gestori, che aderiscono alla campagna internazionale per gli Spazi Liberi dall'apartheid israeliano, hanno espresso il loro dissenso, condannando il genocidio che sta avvenendo a Gaza, prosegue De Cristofaro. La turista ha iniziato ad urlare accuse infondate di antisemitismo, definito il popolo palestinese un popolo di terroristi e ha filmato clienti e lavoratori senza alcun consenso, diffondendo poi un video in rete, in cui accusa il locale di essere antisemita e filoterrorista. A quel punto è partita una campagna d'odio violenta, che ha portato ad anonime minacce di spedizioni punitive, di distruzione del locale, e addirittura auspici di stupro contro la proprietaria. Una cosa inaccettabile. Ed è ora di dirlo chiaramente: criticare le politiche di Israele non è antisemitismo. Usare l'accusa di antisemitismo per colpire chi denuncia crimini documentati non solo è falso, ma è pericoloso: confonde, disarma, e finisce per banalizzare l'antisemitismo reale, che va sempre combattuto ovunque si manifesti. Piena solidarietà a Nives e al suo staff. E invito chiunque creda nella libertà di parola e nella giustizia a sostenerli pubblicamente", conclude. 

Netanyahu

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Sánchez: "In corso drammatica ingiustizia contro i palestinesi"

In Medio Oriente sta avvenendo una "drammatica ingiustizia" nei confronti del "popolo palestinese", con "ripetuti massacri di civili, molto di loro bimbi e bimbe" e una "carestia che sta soffocando la Striscia di Gaza e che non fa altro che aggravarsi": è quanto detto dal premier spagnolo, Pedro Sánchez, durante un evento a Barcellona. "È una situazione semplicemente inaccettabile e intollerabile", ha aggiunto, "e non abbiate dubbi che faremo il possibile per appoggiare la popolazione e la mobilitazione della comunità internazionale di fronte a questa ingiustizia". Sánchez ha anche sostenuto che "parlando di sicurezza, il miglior modo di proteggerci e preservare la pace è attraverso la difesa dell'ordine internazionale" e che "l'Europa deve far valere il proprio peso come esempio di gestione dell'interdipendenza tra stati". Nelle ultime ore, in riferimento alla situazione in Medio Oriente Madrid ha anche condannato "nettamente" in un comunicato "l'attacco proveniente dallo Yemen sull'aeroporto Ben Gurion in Israele". Inoltre, il ministro degli Esteri, José Manuel Albares, ha manifestato su X "enorme preoccupazione" per la situazione di "violenza" in Siria, chiedendo anche al governo di Israele di "fermare le azioni" militari degli ultimi giorni in quel Paese, in nome della sua "stabilità", che la Spagna considera "decisiva" per ottenere la pace in quella regione. 

Siria, Idf: "Smantellato quartier generale Assad su Monte Hermon"

L'esercito israeliano ha annunciato di aver individuato e demolito quello che definisce il "quartier generale principale dell'ex regime siriano" sulla vetta del Monte Hermon, nel corso di una serie di operazioni militari condotte in territorio siriano. Lo riporta il Times of Israel, aggiungendo che l'azione, che ha visto anche il supporto di genieri e paracadutisti, ha portato alla scoperta di bunker e un vasto arsenale appartenente all'ex regime di Bashar al-Assad: cannoni, razzi, mortai, mine ed esplosivi. 

Secondo le Idf, il complesso militare era ancora attivo nonostante la caduta del governo siriano lo scorso dicembre. Da allora, Israele ha stabilito nove avamposti nel sud della Siria, prevalentemente all'interno della zona cuscinetto pattugliata dalle Nazioni Unite lungo il confine. "L'area meridionale della Siria non deve diventare un rifugio per milizie ostili o per il nuovo governo siriano - ha dichiarato un portavoce dell'Idf - Continueremo ad agire per prevenire qualsiasi tentativo di radicamento militare che possa mettere in pericolo i cittadini israeliani". 

Kallas all'Iran: "Soluzione diplomatica al nodo del nucleare"

"Ho parlato con il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi per sottolineare il sostegno dell'Ue alla diplomazia sulla questione nucleare e alla distensione nella regione. Ho invitato l'Iran a cessare il sostegno militare alla Russia e ho espresso preoccupazione per i cittadini dell'Ue detenuti e per la situazione dei diritti umani. Le relazioni tra l'Ue e l'Iran dipendono dai progressi compiuti in tutti i settori". Lo scrive sui social l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas. 

Hamas: "Israele usa gli aiuti come mezzo di ricatto politico" (2)

Hamas ha attribuito a Israele la responsabilità della "catastrofe umanitaria" del territorio devastato dalla guerra. "Rifiutiamo l'uso degli aiuti come strumento di ricatto politico e sosteniamo la posizione delle Nazioni Unite contro qualsiasi accordo che violi i principi umanitari", ha affermato Hamas in una dichiarazione, aggiungendo che "il continuo ostacolo all'ingresso degli aiuti" da parte di Israele dal 2 marzo lo ha reso "pienamente responsabile" della "catastrofe umanitaria" a Gaza.

M5s: "Il piano di Netanyahu di rioccupare Gaza va fermato"

"Oggi il governo Netanyahu ha gettato la maschera decidendo di rioccupare permanente la Striscia di Gaza con il piano di cacciare la sua popolazione. Si tratta di una conquista territoriale illegale che non ha più nulla a che fare con il salvataggio degli ostaggi in mano ad Hamas - condannandoli a morte certa come denunciato dagli stessi vertici dell'esercito israeliano - e che non porterà più sicurezza a Israele ma produrrà una nuova escalation. La comunità internazionale deve fermare questo piano che riporta indietro la storia di vent'anni - alla fine dell'occupazione israeliana della Striscia - e cancella un pezzo del futuro Stato palestinese e la prospettiva di una soluzione basta sulla formula 'due Stati per due popoli'. Il governo italiano abbia il coraggio di condannare questa scelta scellerata". Lo dichiarano i parlamentari M5S delle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato. 

Libano e Siria smantellano fabbriche di "captagon"

Le forze di sicurezza del Libano e della Siria hanno smantellato due fabbriche nelle zone di confine per la produzione dello stimolante sintetico "captagon", una droga spesso attribuita ai clan che operano in entrambi i paesi e che viene esportata in vari paesi del Medio Oriente. Da un lato, l'esercito libanese ha riferito in un comunicato che una delle sue unita', supportata da una pattuglia della Direzione dell'Intelligence, ha lanciato un'operazione contro una fabbrica di "captagon" situata nella zona di Harf al Samaka, nella regione di confine di Hermel. Allo stesso tempo, il Dipartimento antidroga della vicina Siria ha effettuato un'operazione dello stesso tipo contro una fabbrica di 'captagon' "al confine siriano-libanese". Il dipartimento governativo non ha specificato l'ubicazione esatta dell'impianto, anche se ha precisato che il raid ha avuto luogo in collaborazione con la Direzione della Sicurezza della provincia centrale di Homs, che confina con la regione libanese di Hermel. Le autorita' siriane hanno anche confiscato "tutto" ciò che hanno trovato all'interno della fabbrica e, se necessario, procederanno alla sua distruzione, secondo il Ministero. Il regime del deposto presidente siriano Bashar al-Assad è stato accusato di essere coinvolto nella produzione di questo stimolante sintetico, il cui contrabbando verso paesi terzi - molti dei quali nel Golfo Persico - spesso comporta l'attraversamento del confine poroso con il Libano, dove viene anche prodotto in misura minore. I clan che controllano la loro produzione in Libano hanno sede nelle zone di confine e hanno reti di contatti dall'altra parte della divisione, un'area in cui le autorità di entrambe le parti stanno cercando di espandere il loro controllo dopo che è stata teatro di diversi scontri armati negli ultimi mesi. Il Captagon prende il nome da una marca di fenetillina, ma il farmaco che si è diffuso in tutto il Medio Oriente negli ultimi anni può essere costituito da molti tipi di sostanze chimiche, un'adattabilità che ha contribuito alla sua proliferazione insieme alla semplicità del suo processo produttivo.

Hamas: "Israele usa gli aiuti come mezzo di ricatto politico"

Hamas accusa Israele di usare gli aiuti umanitari come mezzo di "ricatto politico". 

Teheran conferma dialogo con Usa, colloqui Roma rinviati su richiesta Oman

L'Iran resta impegnato nel dialogo con gli Stati Uniti sul suo programma nucleare e il quarto round di negoziati che era previsto a Roma sabato è stato rinviato su richiesta dell'Oman, Paese mediatore, in accordo con le parti coinvolte. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghaei nel corso di una conferenza stampa a Teheran.

Fonti Israele: "Tra 15 giorni magazzini di aiuti vuoti a Gaza"

Fonti della sicurezza israeliane stimano che entro due settimane gli aiuti umanitari a Gaza potrebbero esaurirsi: "La portata di una simile crisi è drammatica, per Hamas, questa sarebbe l'occasione per lanciare una campagna della carestia e chiedere al mondo aiuti e interventi urgenti". Negli ultimi giorni si sono verificati numerose azioni di saccheggio dei magazzini, denunciate anche dal presidente dell'Anp Abu Mazen. Hamas ha affermato che i ladri verranno uccisi ma, secondo fonti palestinesi e dell'intelligence israeliana, i saccheggiatori sono miliziani di Hamas che approfittano del caos per eliminare gli oppositori, come riferiscono i social dalla Striscia e Channel 12. Ieri sera Hamas ha diramato nuove istruzioni agli abitanti di Gaza: dalle 21 è vietato camminare per le strade per lasciare spazio alla sicurezza e "catturare i ladri". 

British Airways sospende voli per Tel Aviv fino al 7 maggio

La British Airways ha sospeso fino al 7 maggio i collegamenti aerei con l'aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv dopo l'attacco missilistico rivendicato dai miliziani sciiti Houthi. "Monitoriamo costantemente le condizioni operative e abbiamo deciso di sospendere tutti i nostri voli da e per Tel Aviv fino a mercoledì 7 maggio", ha affermato la compagnia aerea in una nota inviata all'Afp.

Media, scontri nel sud della Siria tra drusi e sunniti

Si allarga la violenza a sfondo confessionale in Siria dopo i sanguinosi scontri dei giorni scorsi attorno a Damasco e nei quali sono state uccise decine tra miliziani sunniti filogovernativi e loro rivali drusi. Secondo i media siriani, nelle ultime ore si sono verificati scambi di fuoco nel sud-ovest del paese tra le regioni di Suwayda, a maggioranza drusa, e di Daraa a maggioranza sunnita. Gli scontri più violenti si sono registrati attorno all'aeroporto militare di Thalaa.

L'Iran replica a Trump: "Uso pacifico del nucleare è un nostro diritto"

"La posizione dell'Iran sul suo diritto legale all'uso pacifico dell'energia nucleare è coerente, basata sulla logica e sul diritto internazionale". Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Esmail Baghaei, in risposta alle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il quale ha affermato che l'Iran non ha bisogno di energia nucleare, "poiché possiede enormi risorse" come il petrolio. "Il programma nucleare pacifico dell'Iran risale agli anni '70, e a quel tempo le nostre risorse fossili erano maggiori di oggi e il nostro fabbisogno era minore. Attualmente, ci troviamo di fronte a squilibri nel settore energetico e, pertanto, alcune affermazioni sull'esistenza di enormi risorse fossili in Iran e sulla mancanza di necessità di energia nucleare non hanno alcuna base scientifica o fattuale", ha affermato Baghaei, citato dall'Irna. 

Iran nucleare

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Capo dell'Idf: "Israele può perdere i rapiti con l'escalation"

Il capo di stato maggiore israeliano Eyal Zamir ha avvertito i ministri del governo di Benyamin Netanyahu che la nuova operazione a Gaza - che prevede un'escalation delle azioni militari e l'occupazione della Striscia - potrebbe mettere in pericolo gli ostaggi ancora nell'enclave: "Israele potrebbe perdere gli ostaggi se lancia un'operazione su larga scala nella Striscia", ha detto. Lo riferisce Channel 13. 

L'Onu respinge il nuovo piano di Israele sugli aiuti a Gaza

L'agenzia delle Nazioni Unite responsabile del coordinamento dell'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza ha rilasciato una dichiarazione ripresa dai media locali in cui respinge il piano israeliano che intende cambiare radicalmente le modalità di ingresso e distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza. Il piano, trapelato sui media israeliani venerdì, prevede che venga abbandonata la distribuzione  all'ingrosso e l'immagazzinamento degli aiuti e che, invece, organizzazioni internazionali e appaltatori di sicurezza privati ;;distribuiscano il cibo alle singole famiglie, rappresentate ognuna da una sola persona che sarà controllata dall'Idf e raggiungerà i luoghi di distribuzione, dopo che la popolazione del nord e del centro della Striscia sarà evacuata nella zona tra i corridoi Morag e Filadelfia. L'Idf non sarà direttamente coinvolte nella distribuzione degli aiuti, ma le truppe avranno il compito di fornire un livello di sicurezza esterno per gli appaltatori privati ;;e le organizzazioni internazionali che distribuiscono l'assistenza. Il governo israeliano ritiene che questo metodo renderà più difficile per Hamas dirottare gli aiuti verso i suoi miliziani. Israele ha chiuso i valichi il 2 marzo impedendo il passaggio dei camion con gli aiuti. 

Forum delle Famiglie: "Il piano di conquista sceglie territori al posto dei rapiti"

L'Hostages and Missing Families Forum ha affermato che il piano, approvato dal governo per conquistare il territorio e sostenere la presenza di Israele a Gaza, dovrebbe essere denominato "piano Smotrich-Netanyahu" per "rinunciare agli ostaggi, alla sicurezza e alla resilienza nazionale di Israele". Lo riporta Haaretz. Nella dichiarazione le famiglie dei rapiti hanno affermato che questo piano è un'ammissione da parte del governo di scegliere i territori anziché gli ostaggi, il che, a loro dire, è contro la volontà di oltre il 70 percento degli israeliani. 

Segre: "Israeliani e palestinesi in trappola di odio, repulsione per il governo Netanyahu"

"Uno sconforto che rasenta la disperazione. Vedo due popoli, quello israeliano e quello palestinese, in trappola, incapaci di liberarsi da una sorta di condanna a odiarsi e a combattersi a vicenda. Aggrava la situazione il fatto che entrambi siano guidati dalle componenti peggiori delle rispettive classi dirigenti, tanto che per lungo tempo hanno dato, molto cinicamente, l’impressione di avere bisogno l’una dell’altra per restare in piedi. Trovo mostruoso il fanatismo teocratico e sanguinario di Hamas e delle altre fazioni terroristiche che hanno provocato la nuova guerra. Ma, senza con questo confondere un esecutivo democraticamente eletto con un gruppo terroristico, sento anche una profonda repulsione verso il governo di Benjamin Netanyahu e verso la destra estremista, iper-nazionalista e con componenti fascistoidi e razziste al potere oggi in Israele". Lo afferma la senatrice a vita Liliana Segre in una anticipazione, pubblicata dal 'Corriere della Sera', di alcuni estratti di un'intervista inedita che apre il suo nuovo libro 'Non posso e non voglio tacere. Riflessioni di una donna di pace' a cura della giornalista del Corriere Alessia Rastelli e in libreria domani per Solferino. "È chiaro che, dopo un trauma come quello del 7 ottobre, qualunque governo israeliano avrebbe reagito con durezza - continua - Ma la guerra a Gaza ha avuto connotati di ferocia inaccettabili e non è stata condotta secondo i principi umanitari e di rispetto del diritto internazionale che dovrebbero guidare Israele". 

"Che la guerra di Gaza sia stata caratterizzata da atrocità e disumanità è sotto gli occhi di tutti. La responsabilità primaria, a mio parere, è dell’attacco di Hamas del 7 ottobre, ma anche Israele è andato ben oltre i limiti del diritto di difesa, facendo stragi di civili e distruzioni immani. Tuttavia, questo non ha a che vedere con la nozione di genocidio", osserva Segre.

Riguardo alla soluzione 'due popoli, due Stati', Segre osserva: "Naturalmente ogni nuova fiammata di violenza e di odio rende le cose più difficili, fa crollare la fiducia, affievolisce le speranze di giungere a quella soluzione. Eppure, non esistono altre strade se si vuole liberare israeliani e palestinesi dalla maledizione della guerra che li vede contrapposti da un tempo infinito. Gli ostacoli sono grandi, ma non insormontabili se vi fosse la volontà politica. Nella storia, anche nel Medio Oriente, abbiamo visto svolte repentine che parevano impensabili fino al giorno prima".

Media, nuovo piano israeliano prevede occupazione di Gaza

Una fonte politica israeliana citata da Ynet ha affermato che il piano approvato dal gabinetto politico-di sicurezza di Israele per espandere le operazioni a Gaza prevede, tra le altre cose, l'occupazione della Striscia e il mantenimento dei territori, lo spostamento della popolazione verso sud, la negazione ad Hamas della possibilità di distribuire rifornimenti umanitari e attacchi violenti contro i miliziani palestinesi: azioni che contribuiranno a ottenere una vittoria.

Protezione civile di Gaza: "Almeno 19 morti in raid di Israele"

L'agenzia di protezione civile di Gaza, controllata da Hamas, ha dichiarato che due attacchi aerei israeliani hanno ucciso almeno 19 persone nel nord del territorio palestinese devastato dalla guerra nelle prime ore di oggi. "Le nostre squadre hanno trovato 15 martiri e 10 feriti, per lo più bambini e donne, dopo un attacco israeliano su tre appartamenti" a nord-ovest di Città di Gaza, ha dichiarato il portavoce dell'agenzia, Mahmud Bassal, aggiungendo che altre quattro persone sono state uccise e quattro ferite in un attacco su un'abitazione nella città di Beit Lahiya, nel nordovest.

Gaza

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L'Iran respinge le accuse di coinvolgimento nei raid degli Houthi

Il Ministero degli Esteri iraniano ha respinto come "infondate" le accuse secondo cui Teheran sarebbe dietro le azioni militari degli Houthi, che ieri hanno attaccato l'aeroporto di Tel Aviv. Il sostegno dello Yemen ai palestinesi è "una decisione indipendente, radicata nella solidarietà umana e islamica del popolo yemenita" e che collegarlo all'Iran è una "affermazione ingannevole", ha detto il ministero in una nota citata da Mehr, accusandole forze armate Usa di "essere entrate in guerra contro il popolo dello Yemen per sostenere il genocidio commesso dal regime sionista e ad aver commesso crimini di guerra" con i raid in Yemen. 

Netanyahu: "Israele ha cambiato il volto del Medioriente". VIDEO

Houthi, 10 attacchi Usa a Sana'a e dintorni nella notte

I ribelli yemeniti Houthi hanno riferito che gli Stati Uniti hanno  effettuato circa 10 attacchi nella capitale Sana'a e nei dintorni durante la notte. Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Saba, gestita dagli Houthi, due degli attacchi condotti dalla ''aggressione americana'' hanno preso di mira Arbaeen Street nella capitale e uno la strada dell'aeroporto. Il ministero della Salute degli Houthi ha dichiarato che 14 persone sono rimaste ferite nel quartiere di Sawan.

Gli attacchi sono avvenuti dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha promesso di reagire contro gli Houthi e l'Iran dopo che i miliziani sciiti avevano colpito l'aeroporto Ben Gurion con un missile balistico.

Media: "Ok dal gabinetto di Israele all'espansione dell'offensiva a Gaza e agli aiuti"

Il gabinetto israeliano ha approvato questa notte all'unanimità il piano per espandere le operazioni militari nella Striscia di Gaza. Lo scrivono Haaretz e Times of Israel citando fonti. Secondo quanto riferito, è stato approvato anche un piano per l'ingresso di aiuti umanitari a Gaza e la loro distribuzione tramite aziende private, con il voto contrario del ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir. Il piano - scrive Times of Israel - sarà attuato solo dopo la visita di Donald Trump nella regione la prossima settimana e, fino ad allora, si cercherà di raggiungere un accordo con Hamas su un cessate il fuoco e gli ostaggi.  

Iran: "Se verremo attaccati dagli Usa risponderemo"

Il ministro della Difesa iraniano Aziz Nasirzadeh ha avvertito gli Usa, affermando che "se veniamo attaccati o ci viene imposta una guerra, risponderemo con forza". Lo riporta l'agenzia Mehr. "Attaccheremo i loro interessi e le loro basi, e non saremo riluttanti e non vedremo alcun limite in questo senso", ha sottolineato il generale Nasirzadeh. "Non siamo nemici dei nostri paesi vicini, e loro sono nostri fratelli, ma le basi americane sul loro territorio saranno i nostri obiettivi", ha avvertito. La dichiarazione giunge dopo che Israele ha riferito che qualunque risposta all'attacco Houthi sarà in coordinamento con gli Usa.

Houthi annunciano nuovo attacchi contro scali israeliani

Gli Houthi annunciano nuovi attacchi agli aeroporti israeliani e chiedono alle compagnie aeree di cancellare i voli. - I ribelli Houthi dello Yemen hanno annunciato che avrebbero "preso di mira gli aeroporti israeliani" e hanno invitato le compagnie aeree a "cancellare i loro voli" per Israele, poche ore dopo che un missile lanciato dal loro territorio ha brevemente interrotto il traffico aereo presso l'aeroporto principale di Israele. "Le forze armate yemenite prenderanno di mira gli aeroporti (israeliani), in particolare quello di Lod, chiamato Ben Gurion", vicino a Tel Aviv, ha dichiarato in una nota il portavoce militare, Yayha Saree, invitando "tutte le compagnie aeree internazionali a prendere in considerazione questa dichiarazione dal momento in cui è stata annunciata e pubblicata, cancellando i loro voli verso gli aeroporti nemici" in Israele.

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