Si tratta di un'iniziativa lanciata nel 1992 dall'artista tedesco Gunter Deming. Sono blocchi quadrati di pietra ricoperti di ottone, posti davanti la porta della casa dove abitavano i deportati nei campi di sterminio nazisti. In Europa sono oltre 70 mila
Ogni 27 gennaio si celebra in tutto il mondo la Giornata della Memoria per ricordare i milioni di vittime dell'Olocausto (LA DIRETTA). La scelta della data è emblematica: era il 27 gennaio del 1945 quando le truppe dell'Armata Rossa scoprirono nei dintorni di Oświęcim, a pochi chilometri dal confine con la ex Cecoslovacchia, il campo di concentramento nazista di Auschwitz, che divenne da allora il luogo simbolo dell'Olocausto. E simboli di questo orrore sono a loro volta le pietre d'inciampo: piccoli blocchi quadrati di pietra ricoperti di ottone lucente posti davanti la porta della casa dove abitavano i deportati nei campi di sterminio nazisti. Ricordandone il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione, la data della morte. Si tratta di un'iniziativa lanciata nel 1992 dall'artista tedesco Gunter Deming.
In Europa 70 mila pietre d'inciampo
In Europa ne sono state installate oltre 70 mila, mentre in Italia quelle presenti sono 2148: si trovano soprattutto nelle regioni del Nord, dove l'occupazione nazista è durata più a lungo. Tuttavia è Roma la città italiana con il maggior numero di pietre, contandone 384. Seguono Venezia, 159, e Milano, 145. A Milano, su iniziativa del Comitato per le “Pietre d’Inciampo” – Milano, le prime sei sono state posate nel gennaio 2017, mentre a Roma le prime sono state depositate il 28 gennaio 2010.