Gaza, ancora raid Idf. Hamas: "Pericolosa escalation, Usa rispettino impegni"

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"Chiediamo che i mediatori in Egitto, Qatar e Turchia costringano l'occupazione israeliana a cessare le sue violazioni" e "l'amministrazione Trump rispetti i propri impegni ed eserciti immediatamente pressioni per frenare l'occupazione e costringerla a rispettare il cessate il fuoco": così recita una nota dei miliziani palestinesi. L'Onu: "Nella Striscia 18mila famiglie colpite da tempesta"

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All'incirca 30 persone sono state uccise nell'ondata di attacchi di ieri contro la Striscia di Gaza. I raid sono ripresi anche questa mattina e si contano già alcune vittime a Khan Younis.

"Chiediamo che i mediatori in Egitto, Qatar e Turchia, in quanto garanti del cessate il fuoco, rispettino i loro impegni e costringano l'occupazione israeliana a cessare le sue violazioni. Chiediamo che l'amministrazione Trump rispetti i propri impegni ed eserciti immediatamente pressioni per frenare l'occupazione e costringerla a rispettare il cessate il fuoco" scrive Hamas in una nota diffusa ieri. "Respingiamo - prosegue il comunicato - le affermazioni secondo cui le forze di occupazione sarebbero state sottoposte a fuoco e le consideriamo un tentativo fragile di giustificare i loro crimini. Condanniamo fermamente il massacro perpetrato dall'occupazione a Gaza e a Khan Yunis e lo consideriamo una pericolosa escalation attraverso la quale Netanyahu cerca di riprendere il genocidio" .

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La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell'ottobre del 2025.

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Netanyahu: Rafah riaprirà quando avremo ultimi 3 corpi

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che Israele riaprirà il valico di frontiera di Rafah dopo aver ricevuto i corpi dei tre ostaggi deceduti rimasti a Gaza, aggiungendo che Israele è "molto vicino a completare" il processo. "Abbiamo concordato di aprire il valico dopo aver ricevuto tutti gli ostaggi. Siamo molto vicini a completare questo processo e, una volta completato, apriremo il valico", ha dichiarato il premier nella sua intervista al canale Telegram di Abu Ali Express. I corpi di tre ostaggi, Dror Or, Ran Gvili e Sudthisak Rinthalak, sono ancora a Gaza. Netanyahu aggiunge che, una volta che tutti gli ostaggi saranno stati restituiti e il valico sarà riaperto, "sarà molto felice di vedere l'Egitto consentire a qualsiasi abitante di Gaza che voglia andarsene di farlo, perché ciò non è mai accaduto fino ad oggi". "Qualsiasi abitante di Gaza che voglia andarsene dovrebbe poterlo fare, e questo diritto è stato loro negato", continua, aggiungendo che il piano in 20 punti di Washington per Gaza "includeva questo diritto: stabilisce il principio che qualsiasi abitante di Gaza che voglia andarsene possa farlo. Non si espelle nessuno, ma se una persona vuole andarsene, che se ne vada. Se l'Egitto lo accetta, penso che sia molto positivo". L'ambasciata palestinese in Egitto ha spinto per la riapertura del valico, in gran parte chiuso da quando le forze israeliane sono entrate a Rafah nel maggio 2024, per consentire ai palestinesi residenti in Egitto di tornare a Gaza. L'Egitto ha ripetutamente promesso di bloccare qualsiasi "sfollamento" di gazawi dalla Striscia verso l'Egitto.

Protesta 'Palestine Action' a Londra: 47 arresti

Le autorità britanniche hanno arrestato 47 persone durante una protesta pro-palestinese davanti al Ministero della Giustizia a Londra. I manifestanti si sono radunati con striscioni con la scritta: "Mi oppongo al genocidio. Sostengo Palestine Action".

In modo controverso, all'inizio di quest'anno il governo del Regno Unito ha dichiarato "Palestine Action" un gruppo "terroristico", dopo che alcuni dei suoi membri avevano danneggiato due aerei in una base dell'aeronautica militare britannica per quello che, a loro dire, era il sostegno militare del Paese a Israele.

Questa designazione rende illegale qualsiasi forma di sostegno a "Palestine Action". Più di 2.000 persone sono state arrestate in relazione al divieto introdotto a luglio. La polizia ha annunciato che 120 persone sono state incriminate per una manifestazione del 9 agosto a Londra, portando il numero totale delle persone incriminate per aver sostenuto il gruppo a 254.

Idf: ucciso il capo della marina di Hamas

Le Idf hanno dichiarato di aver ucciso ieri due uomini di Hamas, Abdallah Abu Shamala e Fadi Abu Mustafa. Abu Shamala era a capo della marina e aveva ricoperto posizioni militari di alto livello, ha affermato l'esercito israeliano, descrivendolo come "il terrorista coinvolto nel tentativo di infiltrazione della flotta navale nell'avamposto di Zikim durante l'operazione Margine Protettivo. Ha preso parte all'addestramento della flotta navale e alla pianificazione dell'infiltrazione navale durante il brutale massacro del 7 ottobre". Secondo quanto affermato dall'esercito, Abu Mustafa aveva preso in ostaggio Nimrod Cohen, David Cunio e altri israeliani ed era responsabile della costruzione di tunnel come parte della Brigata Khan Yunis.

Trump agli ostaggi liberati: 'Oggi siete eroi'

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta incontrando alla Casa Bianca una delegazione di ostaggi di Hamas recentemente liberati. "Non siete più ostaggi... oggi siete eroi," ha dichiarato il presidente, ripreso nei filmati diffusi dalla Casa Bianca.

Il Forum degli Ostaggi e delle Famiglie - scrive il Times of Israel - ha reso noto che 17 ex prigionieri liberati il mese scorso stanno partecipando alla visita. Venti ostaggi sono stati liberati in base al cessate il fuoco entrato in vigore il mese scorso. In totale, 26 ex ostaggi si sono uniti al gruppo, inclusi alcuni liberati in precedenti accordi, tra cui Keith e Aviva Siegel e Noa Argamani.

Alcuni ostaggi hanno portato regali al presidente degli Stati Uniti per esprimere gratitudine per aver fatto approvare un accordo di cessate il fuoco che li ha riportati a casa. 

Gaza, quali Paesi potrebbero entrare nella forza multilaterale di pace

Dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hamas, nella Striscia di Gaza cresce l’attesa per la riapertura dei valichi di frontiera e l’ingresso degli aiuti umanitari alla popolazione. Nel frattempo, il ritiro dell’Idf pone la questione della sicurezza con diversi Stati che hanno dato la disponibilità a inviare forze di peacekeeping. Di questo si è parlato in una puntata di "Numeri", approfondimento di Sky TG24.

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Jared Kushner, chi è il genero di Trump e il ruolo tra Israele e Hamas

Del genero del presidente americano Donald Trump (marito della figlia Ivanka), si è tornati a parlare dopo l'accordo di tregua tra Israele e Hamas, siglato dopo oltre due anni di conflitto. Insieme a Steve Witkoff, inviato speciale degli Stati Uniti in Ucraina e in Medio Oriente, Kushner ha avuto un ruolo attivo nelle trattative tra le parti: ecco chi è.

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Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni

Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.

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Arrestato cittadino israeliano, "spiava per l'Iran"

In un'operazione congiunta dello Shin Bet e della polizia israeliana, Rafael Reuveni, un cittadino israeliano di 21 anni di Be'er Sheva, e' stato arrestato nell'ottobre 2025 con l'accusa di aver commesso gravi reati contro la sicurezza, compresi contatti con funzionari dell'intelligence iraniana. L'interrogatorio da parte dello Shin Bet e della polizia ha rivelato che nelle settimane precedenti Reuveni era stato in contatto con funzionari dell'intelligence iraniana e aveva svolto per loro diverse missioni di sicurezza, pur essendo consapevole di agire sotto la direzione iraniana e che le sue azioni avrebbero potuto danneggiare la sicurezza dello Stato.

Premier palestinese, Israele ci nega entrate

L'Autorita' nazionale palestinese subisce la pressione fiscale quotidiana con le politiche israeliane dirette volte a indebolirla e indebolire la sua capacita' di funzionare e fornire al nostro popolo i servizi necessari. Vorrei essere molto chiaro: nessun governo puo' sostenere le riforme se gli vengono negate le proprie entrate". Lo ha dichiarato il premier palestinese, Mohammad Mustapha, in punto stampa con la commissaria europea al Mediterraneo, Mohammad Mustafa, a margine della conferenza del Gruppo dei donatori per la Palestina.

Von der Leyen all'Anp, 'l'Ue lavora a uno Stato palestinese'

"Oggi a Bruxelles, l'Ue e l'Autorità Nazionale Palestinese hanno tenuto la prima riunione del Gruppo dei Donatori Palestinesi. L'Ue è il principale fornitore di assistenza esterna al popolo palestinese e un convinto sostenitore della soluzione dei due Stati". Lo scrive su X la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. "Ci impegniamo a lavorare per uno Stato palestinese con al centro un'Autorità Nazionale Palestinese riformata e ben funzionante. E continueremo a sostenere tutti gli sforzi per stabilire la regione, inclusa la governance transitoria in Cisgiordania e Gaza. Grazie, cara Dubravka Suica, per aver co-ospitato l'evento per conto dell'Ue", ha concluso riferendosi alla Commissaria per il Mediterraneo. 

Hamas, 'Idf oltre la linea gialla di 300 metri a Gaza City'

Le forze armate israeliane (Idf) "sono avanzate" nella parte orientale di Gaza City spostandosi "di 300 metri circa" oltre la "linea gialla", che non dovrebbe essere superata, stabilita inizialmente nell'ultimo accordo di cessate il fuoco: lo afferma un comunicato del governo della Striscia, controllato da Hamas, ripreso da Al Jazeera, parlando di "nuove violazioni" della tregua. Secondo la stessa nota, a causa di tale incursione decine di famiglie palestinesi che vivono in zona sarebbe rimaste "assediate" da forze militari. Da parte sua, l'esercito israeliano non ha confermato tale movimenti. In una nota ripresa da The Times of Israel, l'Idf riferisce invece di aver trovato un lanciamissili "puntato contro territorio israeliano" nella zona della 'linea gialla' sotto il proprio controllo, durante attività di controllo. In aggiunta, i militari hanno anche scoperto, in un'operazione parallela, "un ampio deposito di armi", contenente "fucili automatici, granate e altri esplosivi". 

Media, 'Idf si prepara a giorni di combattimenti con Hezbollah'

Le Forze armate israeliane (Idf) si preparano a "giorni di combattimenti" per bloccare "i tentativi di "riorganizzazione" di Hezbollah in Libano, dopo aver eseguito raid nel sud del Paese nelle ultime ore: lo riferisce la testata israeliana filo-governativa Israel Hayom. Il giornale cita un alto ufficiale dell'Idf, secondo cui l'esercito libanese "non sta facendo abbastanza" per garantire lo smantellamento di Hezbollah. Secondo questo militare, "solo" le forze israeliane possono ottenere tale obiettivo, per il quale vede necessaria un'operazione di grossa portata. L'Idf, aggiunge Israel Hayom, calcola anche come probabile che Hezbollah risponda con lanci di missili e droni verso Israele durante tale fase di scontro. 

Media, gli F-35 Usa per Riad meno avanzati di quelli per Israele

I caccia F-35 che gli Usa hanno in programma di fornire all'Arabia Saudita sono "meno avanzati" di quelli in dotazione alle forze armate israeliane: lo riporta sul proprio sito la Reuters, citando fonti qualificate dell'amministrazione statunitense ed esperti in difesa. La vendita di questi aerei da combattimento a Riad è stata finalizzata in occasione della visita a Washington di due giorni fa del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, che è stato ricevuto alla Casa Bianca dal presidente Usa Donald Trump. Stando al sito della Reuters, tali caccia non saranno però dotati delle stesse tecnologie a livello di armamenti e software che hanno quelli usati dagli Usa (che sono i più potenti) o quelli israeliani. Una norma statunitense stabilisce infatti che a Israele spetta la superiorità militare nella regione mediorientale, secondo le fonti consultate. 

Israele inizia operazioni di esproprio di 180 ettari di terreni in Cisgiordania

Israele ha iniziato a espropriare oltre 180 ettari di terreni in Cisgiordania per la "conservazione e lo sviluppo" di un sito archeologico. Lo ha reso noto l'Amministrazione civile del Cogat, un'agenzia del ministero della Difesa per le attività governative nei territori. I terreni espropriati circondano il sito archeologico di Sebastia, vicino a Nablus, che si ritiene sia stata la capitale del regno israelita settentrionale nel IX e VIII secolo a.C.

L'Amministrazione civile ha dichiarato che l'espropriazione "dovrebbe consentire lo sviluppo delle infrastrutture, l'espansione degli scavi archeologici e la scoperta di ulteriori reperti storici. Sarà effettuata in zone del sito archeologico situate nell'Area C" della Cisgiordania, che è sotto il pieno controllo civile e di sicurezza israeliano, "e viene attuata a seguito di una negligenza intenzionale da parte dei proprietari terrieri e delle autorità palestinesi".

Tajani: "Pronti ad addestrare la polizia di Gaza in Giordania o Egitto"

L'Italia, che già addestra poliziotti palestinesi che prestano servizio in Cisgiordania, potrebbe addestrare anche il personale che opererà nella Striscia di Gaza, con una formazione che verrebbe impartita in un Paese terzo, in Giordania o in Egitto. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine del Consiglio Ue. 

"Abbiamo dato sempre la nostra disponibilità ad essere protagonisti - afferma - anche per quanto riguarda la ricostruzione. Ieri ho parlato al ministro degli Esteri egiziano  della conferenza che si svolgerà a Cairo il prossimo mese. Abbiamo parlato anche della nostra disponibilità italiana di partecipare alla formazione della polizia palestinese: lo possiamo fare in Giordania, lo possiamo fare in Egitto".

"I nostri carabinieri già stanno addestrando la polizia della Cisgiordania, adesso sarebbe ad addestrare quella di Gaza. Noi siamo disposti a farlo in territorio esterno", conclude.

Egitto: "Approvata all'Onu nostra risoluzione per i palestinesi"

L'Egitto ha accolto con favore l'adozione a larga maggioranza, con 164 voti, della risoluzione annuale presentata dall'Egitto alla Terza Commissione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sul diritto del popolo palestinese all'autodeterminazione. Questa risoluzione - precisa una nota presidenziale - è stata presentata dall'Egitto a nome dei Paesi del Gruppo Islamico. "Questo ampio sostegno riflette l'impegno internazionale a favore dei diritti inalienabili del popolo palestinese, primo tra tutti il ;;diritto inalienabile all'autodeterminazione e alla creazione di uno Stato indipendente, in conformità con la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale", commenta la presidenza egiziana su facebook. "Questa risoluzione sancisce chiaramente il diritto del popolo palestinese all'autodeterminazione e ribadisce il suo fermo impegno a sostenere i legittimi diritti dei palestinesi e a proseguire la cooperazione con i Paesi fratelli e i partner internazionali per raggiungere una soluzione globale che garantisca al popolo palestinese le sue aspirazioni di libertà e indipendenza". L'Egitto - prosegue la nota -  continuerà a collaborare con i suoi partner regionali e internazionali per garantire l'attuazione del piano di pace del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, "con l'obiettivo di raggiungere sicurezza e stabilità e aprire reali prospettive politiche per il popolo palestinese". Sottolinea inoltre "l'importanza dell'effettiva attuazione della risoluzione 2803 del Consiglio di Sicurezza per garantire il mantenimento del cessate il fuoco, sostenere gli sforzi di ricostruzione e aprire un percorso politico verso una soluzione giusta e globale della questione palestinese".

Israele colpisce Gaza: morti tra Zeitoun e Khan Younis. VIDEO

Kallas: "Allo studio come addestrare i poliziotti palestinesi"

"Oggi discuteremo anche del Medio Oriente, naturalmente, ora che è stata approvata la risoluzione delle Nazioni Unite, e stiamo discutendo anche come modificare il mandato delle nostre due missioni, la missione Eubam Rafah al valico di frontiera e la missione Eupol Copps, che si occupa dell'addestramento della polizia palestinese, anch'essa parte di quel più ampio piano di pace". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas. "Abbiamo già la missione Eupol Copps che sta aiutando l'Autorità palestinese. Oggi abbiamo anche la riunione del Gruppo dei donatori palestinesi, che consiste in discussioni con l'Autorità palestinese anche sulle riforme necessarie. Il piano è quello di addestrare 3.000 poliziotti palestinesi per coprire il confine e avere davvero ciò che la polizia fa in un Paese. Poiché sosteniamo una soluzione a due Stati, ciò significa che devono esserci due Stati e che anche i palestinesi devono essere quelli che guidano e controllano i processi in atto in Palestina. Noi possiamo solo aiutarli a rafforzare la fiducia e possiamo aiutarli con l'addestramento dei poliziotti. Ma ciò richiede anche risorse aggiuntive dagli Stati membri nonché persone da inviare in quelle missioni". 

Kallas

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Damasco condanna visita di Netanyahu all'Idf in una zona occupata

Damasco ha condannato la visita del premier israeliano Benjamin Netanyahu alle truppe dispiegate nella 'zona cuscinetto' occupata nella Siria meridionale, denunciando "una pericolosa violazione della sovranità e dell'unità siriana" e definendola un tentativo di "imporre il fatto compiuto". Secondo un funzionario militare siriano sentito da Reuters, "la visita di Netanyahu manda un messaggio: non ci ritireremo dalle aree in cui siamo entrati dopo l'8 dicembre. Indipendentemente dall'accordo sulla sicurezza...Israele non è disposto a rinunciare a questi avamposti". Dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad lo scorso dicembre, Israele ha ampliato la sua presenza militare nella Siria meridionale, conquistando posizioni a est di una zona cuscinetto pattugliata dall'Onu che separa le alture del Golan occupate da Israele dal territorio siriano. Ieri un alto funzionario israeliano aveva sostenuto che un accordo di sicurezza tra Israele e Siria non verrà firmato nel prossimo futuro. Tra i nodi cruciali, c'è proprio la richiesta di Damasco del ritiro dell'Idf dalle aree conquistate dopo la fine di Assad, un passo che Tel Aviv si rifiuta di compiere. 

Hamas, 33 palestinesi uccisi a Gaza nelle ultime 24 ore

Almeno 33 palestinesi, di cui 12 bambini e 8 donne, sono rimasti uccisi nelle ultime 24 ore a Gaza in attacchi dell'esercito israeliano (Idf): lo ha riferito il Ministero della Sanità della Striscia controllato da Hamas, ripreso da Haaretz. Lo stesso ministero riferisce che altre 88 persone sono rimaste ferite nelle stesse circostanze. Alcune vittime degli attacchi si troverebbero ancora sotto macerie, per cui il bilancio riportato potrebbe cambiare, aggiungono le autorità sanitarie di Gaza. 

Operazione dell'Idf a Nablus, feriti 4 palestinesi e un soldato

Quattro palestinesi sono stati feriti da colpi d'arma da fuoco durante un'operazione delle forze armate israeliane a Nablus, nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha riferito la Mezzaluna Rossa palestinese, precisando che tre di loro sono stati colpiti agli arti inferiori e un bambino di 13 anni al fianco. Ferito anche un soldato riservista israeliano che è stato colpito da fuoco palestinese ed è stato evacuato in ospedale in condizioni moderate, ha fatto sapere l'esercito. Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, fin dalle prime ore dell'alba le truppe israeliane stanno operando a Nablus, con perquisizioni e arresti, sparando anche munizioni vere e granate stordenti. 

Media: "Riprese le ricerche di una salma ostaggio a Gaza City"

Hamas e la Croce Rossa hanno ripreso le ricerche della salma di un ostaggio israeliano nel quartiere Zeitoun di Gaza City. Lo ha riferito Al Jazeera. Nelle mani del gruppo militante palestinese ci sono ancora i resti di tre rapiti, due israeliani e un thailandese.

Tregua Gaza, raid sulla Striscia. Idf: "Risposta ad attacco di Hamas". VIDEO

Qatar: "Raid Idf a Gaza escalation pericolosa per la tregua"

I bombardamenti israeliani su Gaza, che ieri hanno provocato oltre 30 morti, sono una "pericolosa escalation" che minaccia il cessate il fuoco nella Striscia. Lo ha denunciato il Qatar, Paese mediatore insieme all'Egitto. 

Germania: "Pronti a nostra parte per attuare piano Gaza"

Su Gaza, "è estremamente positivo - ed è sempre stata anche la nostra posizione - che ora vi sia una risoluzione del Consiglio di Sicurezza. Essa deve essere attuata, e noi siamo ancora pronti a fornire un sostegno concreto". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, all'arrivo al Consiglio Esteri Ue. "Ciò significa che le missioni dell'Ue già esistenti possono essere attivate e rafforzate. Qui abbiamo bisogno di una stretta cooperazione con Israele; ne ho parlato più volte anche con il mio collega israeliano. E spero che si possa giungere rapidamente a un accordo. E' del tutto chiaro che, oltre alla cooperazione civile-militare ora organizzata nel Cmcc, abbiamo bisogno delle nostre classiche missioni Ue. Queste possono essere potenziate, e la Germania è pronta a dare il proprio contributo", ha aggiunto. "Abbiamo bisogno di un'architettura di sicurezza per la striscia di Gaza. A questa apparterrà la forza internazionale di stabilizzazione, che ora è stata legittimata dalle risoluzioni, e naturalmente anche poliziotte e poliziotti palestinesi. Ritengo che questi verranno formati principalmente dai Paesi vicini. A questo proposito sia la Giordania sia l'Egitto hanno già dichiarato la loro disponibilità", ha concluso Wadephul.

Protezione civile Gaza: "Quattro morti in raid Israele"

Quattro persone, tra cui una bambina di un anno, sono state uccise in attacchi israeliani nel sud della Striscia di Gaza, dove secondo le autorità locali i bombardamenti israeliani continuano anche questa mattina. Israele e Hamas si accusano reciprocamente di aver violato il fragile cessate il fuoco da ieri, dopo che l'esercito ha denunciato dei colpi "in direzione della zona dove [i suoi] soldati operano a Khan Younis", nel sud del territorio. Le autorità locali di Gaza, controllate da Hamas, avevano riferito di 27 morti negli attacchi israeliani. L'esercito israeliano ha confermato di aver condotto un attacco mirato a "smantellare infrastrutture terroristiche". L'ospedale Nasser di Khan Younès ha confermato il bilancio della Protezione civile, precisando che i morti appartenevano tutti alla stessa famiglia e che tra loro c'era anche una bambina di un anno.

Hrw: "Crimine di guerra sfollamento dei profughi da parte Israele"

Human Rights Watch ha affermato che lo sfollamento forzato effettuato dal governo israeliano nei confronti dei residenti di tre campi profughi in Cisgiordania nel gennaio e febbraio 2025 costituisce un crimine di guerra e  contro l'umanità. In un rapporto, riportato da Wafa, Human Rights Watch ha affermato che le autorità israeliane hanno impedito a 32.000 persone sfollate dai campi profughi di Jenin, Tulkarem e Nur Shams di tornare alle loro case, molte delle quali sono state deliberatamente demolite. "All'inizio del 2025, le forze israeliane hanno sfrattato con la forza 32.000 palestinesi dalle loro case nei campi profughi in Cisgiordania, ignorando le tutele legali internazionali, e ne hanno impedito il ritorno", ha affermato Nadia Hardman, ricercatrice sui diritti dei rifugiati e dei migranti presso Human Rights Watch. "Mentre l'attenzione del mondo era concentrata su Gaza, le forze israeliane hanno commesso crimini di guerra, crimini contro l'umanità e pulizia etnica in Cisgiordania: crimini che dovrebbero essere indagati e perseguiti". Human Rights Watch ha analizzato immagini satellitari, video e fotografie delle operazioni militari israeliane nei tre campi. L'analisi ha rivelato che le forze israeliane hanno spianato, distrutto e livellato aree, apparentemente per ampliare i percorsi all'interno dei campi, e hanno sigillato tutti gli ingressi. L'analisi delle immagini satellitari condotta da Human Rights Watch ha concluso che, dopo sei mesi, più di 850 case e altre strutture nei tre campi erano state distrutte o gravemente danneggiate. Human Rights Watch ha affermato nel suo rapporto che lo sfollamento forzato dei palestinesi dai campi da parte delle autorità israeliane costituisce anch'esso una pulizia etnica, un termine giuridicamente definito che descrive lo sfollamento forzato di un gruppo etnico o religioso da parte di un altro.

Tajani: "Pronti all'invio di carabinieri per l'addestramento"

"Siamo pronti a inviare i carabinieri per la formazione della polizia, per rafforzare il contingente che forma la polizia in Cisgiordania, ma anche per formare la futura polizia che dovrà operare nella striscia di Gaza". Lo ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al suo arrivo al Consiglio Esteri. "La nostra disponibilità c'è stata e ci sarà. Già lo stiamo facendo, quindi vedremo in quale forma e in quali luoghi. In Giordania potrebbe essere una soluzione. L'Egitto potrebbe essere l'altro luogo", ha evidenziato

Gli Usa annullano la visita del comandante esercito libanese

Gli Stati Uniti hanno annullato all'ultimo momento la visita del comandante dell'esercito libanese Rodolphe Haykal, prevista per questa settimana a Washington. Una decisione che fonti politiche libanesi, citate stamani dai media locali, definiscono "il segnale più duro degli ultimi anni" nei rapporti bilaterali tra i due paesi sullo sfondo delle pressioni americane e israeliane per disarmare Hezbollah. Secondo fonti governative riprese dai media, gli Stati Uniti avrebbero espresso forti riserve sulla lentezza dell'esercito nel piano di disarmo del movimento armato di resistenza a Israele, chiedendo risultati immediati e condizioni ritenute "non negoziabili". I media riferiscono che la presidenza libanese e il premier Nawaf Salam hanno avviato contatti urgenti con Washington per ricucire lo strappo, ma negli ambienti diplomatici circola da giorni l'ipotesi che l'obiettivo sia mettere sotto pressione Haykal sino a spingerlo verso le dimissioni. Le autorità libanesi negano categoricamente questa possibilità. La crisi si apre mentre l'esercito libanese è mobilitato nel sud del paese, dopo nuove accuse israeliane contro Hezbollah e soprattutto dopo il raid su Ain el-Helwe, dove 14 giovani palestinesi sono stati uccisi mentre giocavano a calcio. I media affermano che in mezzo alle richieste americane e alla pressione delle comunità locali, l'esercito rischia di essere trascinato in una spirale che mina la sua stessa stabilità.

Hamas: "Per bimbi di Gaza tragica realtà, meritano protezione"

Nella Giornata mondiale dell'infanzia, Hamas ha denunciato come ai bambini palestinesi vengono negati i diritti garantiti dalle convenzioni Onu. "Le Nazioni Unite commemorano la Giornata universale dell'infanzia il 20 novembre, mentre i bambini palestinesi subiscono una tragica realta'", ha affermato il gruppo militante in una nota ripresa da Al Jazeera. Gli attacchi di Israele a Gaza hanno "distrutto le basi stesse della vita - cibo, medicine, acqua pulita, assistenza sanitaria, istruzione e supporto psicologico - in violazione delle convenzioni internazionali e dei valori umanitari e in disprezzo delle risoluzioni Onu che garantiscono i diritti dei bambini palestinesi". Hamas ha domandato che i leader israeliani affrontino procedimenti giudiziari internazionali per i "crimini contro i bambini" e ha chiesto "la protezione" dei bimbi palestinesi e "l'applicazione dei loro legittimi diritti, proprio come i bambini di tutto il mondo". 

Allarme violenza coloni, nel pomeriggio riunione Netanyahu

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu terrà una riunione nel pomeriggio sulla crescente ondata di violenza dei coloni contro i palestinesi in Cisgiordania, alla luce degli allarmi delle forze armate. Lo ha riferito il quotidiano Israel Hayom precisando che all'appuntamento parteciperà anche il ministro della Difesa, Israel Katz e funzionari dello Shin Bet. Prevista la partecipazione anche del ministro per la Sicurezza nazionale e leader dell'estrema destra messianica Itamar Ben-Gvir e il capo della diplomazia Gideon Sa'ar. Negli ultimi mesi le violenze dei coloni hanno raggiunto un'intensità senza precedenti, creando allarme anche nell'Idf. Se tradizionalmente la stagione della raccolta delle olive e' un periodo nel quale si assiste a un'impennata di raid volti ad allontanare i contadini e vandalizzare i campi, quest'anno i numeri indicano un fenomeno finito ormai fuori controllo. A ottobre l'esercito ha registrato 86 episodi di "crimini nazionalistici", compiuti da estremisti ebrei, rispetto ai 25 nello stesso periodo dello scorso anno. E dall'inizio dell'anno, i casi sono già stati 704 rispetto ai 675 di tutto il 2024. Il fenomeno, sostenuto più o meno apertamente anche da esponenti ultranazionalisti nel governo e nelle istituzioni, ha suscitato preoccupazioni e polemiche. Anche l'ambasciatore americano in Israele Mike Huckabee ha condannato l'escalation in corso, definendo gli attacchi quotidiani dei coloni contro i palestinesi "atti di terrorismo". Tuttavia, per il rappresentante di Washington gli autori "non sono veri coloni" ma "per lo più giovani arrabbiati" che "non vivono nemmeno" in Cisgiordania. Da sempre è raro che gli abitanti degli insediamenti ebraici vengano perseguiti ma a rendere più difficile gestire la situazione di crescente violenza c'è il fatto che il ministro della Difesa all'inizio dell'anno ha bloccato l'uso della detenzione amministrativa contro gli israeliani. Nella riunione pomeridiana, ha riferito Israel Hayom, è attesa l'opposizione di Katz al ripristino della misura, mentre lo Shin Bet proporrà alternative e ulteriori strumenti legali.

Danimarca: "Arresto Netanyahu? Non spetta a noi decidere"

L'arresto del premier israeliano, Benjamin Netanyahu? "Non spetta a noi sostenerlo o meno. Abbiamo un sistema giudiziario internazionale che è stato istituito e si basa su tutti i valori europei. Spetta a questi organismi prendere le decisioni. E noi sosteniamo questi organismi. Lo facciamo finanziariamente, moralmente e lo facciamo anche in questi giorni in cui c'è la tendenza, da parte di qualcuno nel mondo, a mettere in discussione queste istituzioni". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri della Danimarca (presidenza di turno dell'Ue), Lars Lokke Rasmussen, al suo arrivo al Consiglio Esteri.

Nuovi raid Idf su Gaza, 4 morti vicino a Khan Younis

E' di almeno quattro morti il bilancio di un nuovo raid aereo condotto dalle Idf nel sud della Striscia di Gaza, nell'area di Khan Younis. Lo riferisce la Protezione civile palestinese, spiegando che tre persone sono morte in un raid aereo condotto su una casa nella zona di Bani Suheila a est di Khan Younis. Una fonte dell'ospedale Nasser ha detto all'emittente al-Jazeera che una quarta persona è stata uccisa da un drone israeliano ad Abasan al-Kabira, a est di Khan Younis.

Ambasciatore Usa in Israele: "Violenza dei coloni è terrorismo"

L'ambasciatore statunitense in Israele Mike Huckabee definisce "terrorismo" l'ultima ondata di violenza da parte dei coloni israeliani contro i palestinesi in Cisgiordania, ma insiste sul fatto che gli autori sono un numero limitato e che Israele sta affrontando la questione. "Penso che ci sia un'escalation", ha dichiarato Huckabee in una intervista all'emittente televisiva statunitense NewsNation riportata da Times of Israel, definendo gli attacchi "atti di terrorismo". "Anche gli israeliani possono fare terrorismo. Ma la maggior parte di queste persone non sono veri e propri coloni che vivono lì... Si tratta di un numero molto esiguo, per lo più giovani, arrabbiati e scontenti. Sono dei delinquenti. Molti di loro non vivono nemmeno in Giudea e Samaria. Arrivano lì per creare scompiglio", dice Huckabee, riferendosi alla Cisgiordania con i suoi nomi biblici. Huckabee osserva che gli attacchi dei coloni sono stati condannati dai leader israeliani e che Gerusalemme si è impegnata a consegnare alla giustizia i responsabili. Negli ultimi giorni si sono verificati alcuni arresti a seguito di ripetuti attacchi che hanno coinvolto oltre 100 estremisti israeliani, ma non è stato presentato alcun atto di accusa e molti dei sospettati sono stati rilasciati. Interrogato sull'ultimo scontro a fuoco a Gaza, Huckabee afferma di ritenere che il cessate il fuoco sia ancora valido e che simili incidenti siano prevedibili.

F-35 Usa per Riad saranno meno avanzati di quelli Israele

I caccia F-35 che gli Stati Uniti intendono vendere all'Arabia Saudita saranno meno avanzati di quelli utilizzati da Israele, in linea con una legge americana che garantisce il vantaggio militare di Tel Aviv nella regione. E' quanto ha riferito Reuters citando funzionari ed esperti della difesa Usa, secondo i quali i caccia destinati ai sauditi non avranno i sistemi d'arma avanzati e l'equipaggiamento per la guerra elettronica di cui godono quelli destinati agli israeliani. Lo Stato ebraico gode di permessi esclusivi per modificare i suoi F-35, inclusa la possibilità di integrare i sistemi d'arma e aggiungere capacità di disturbo radar e altre migliorie che non richiedono l'approvazione Usa. Nonostante queste tutele, l'aeronautica israeliana si è opposta ai propositi di vendita annunciati dal presidente Usa Donald Trump in occasione della visita a Washington del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, avvertendo che questo minerebbe la superiorità aerea del Paese nella regione.

Francia: "Pronti all'invio di gendarmi per addestrare la polizia"

"Sosteniamo l'obiettivo di addestrare circa 3 mila agenti di polizia e forze di sicurezza palestinesi da parte delle forze europee, e la Francia è pronta a dispiegare un centinaio di gendarmi nei territori palestinesi a tal fine". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, al suo arrivo al Consiglio Esteri. "Sosteniamo gli sforzi in corso per riformare l'Autorità nazionale palestinese a Gaza, in particolare per quanto riguarda l'amministrazione e la governance", ha aggiunto.

Katz: "Israele risponde con forza a qualsiasi minaccia"

"Nonostante tutti i critici dell'opposizione, che non intervengono, lo Stato di Israele è forte, proattivo e risponde con forza a qualsiasi minaccia, in tutti i settori". Lo ha affermato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz in un post su X, all'indomani della visita compiuta con il premier Benjamin Netanyahu alle truppe schierate nella zona occupata in Siria dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad lo scorso dicembre. "Abbiamo incontrato soldati regolari e di riserva che ci hanno detto, 'continuate così, siamo pronti per qualsiasi missione'. Siamo orgogliosi di loro e promettiamo di continuare", ha assicurato Katz.

Paesi Bassi: "Ue abbia ora ruolo in attuazione piano pace"

"Penso che ora abbiamo un piano di pace, anche se l'Ue non era coinvolta nella sua concezione, ma ora c'è. Credo che abbiamo un ruolo importante da svolgere nella sua attuazione, il che significa fare pressione su tutte le parti affinché aderiscano al cessate il fuoco e anche ai prossimi passi del piano". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri olandese, David van Weel. "Ora ci sarà un comitato di pace. Spero che l'Ue svolga un ruolo in questo, ma vedremo nel prossimo futuro, e credo che l'Ue abbia un ruolo importante da svolgere, sia negli sforzi umanitari ora, sia nella ricostruzione di Gaza nel periodo a venire, che, ovviamente, è fondamentale per la normalizzazione della vita a Gaza. "Penso che per la prima volta, almeno nella mia vita, abbiamo un piano sul tavolo, che offre una prospettiva verso la stabilizzazione, verso la pace e, alla fine, verso una soluzione a due Stati. Quindi penso che dovremmo unirci tutti a questo piano", ha aggiunto.

Al Jazeera, 3 morti in attacco Idf a est Khan Younis

Almeno tre palestinesi sono stati uccisi in un attacco aereo contro un'abitazione nella zona di Bani Suheila, a est di Khan Younis, nel sud di Gaza. Lo riferisce Al Jazeera citando la protezione civile nella Striscia, sotto il controllo di Hamas. Ieri le forze armate israeliane hanno condotto raid su Gaza City e Khan Younis, uccidendo almeno 30 persone. Per Israele è stata una rappresaglia dopo il fuoco di miliziani di Hamas contro soldati dell'Idf nel sud della Striscia mentre per il gruppo militante si tratta di un "tentativo di giustificare continui crimini e violazioni" dell'accordo di cessate il fuoco. 

Oms punta a vaccinare oltre 40 mila bambini a Gaza

L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha riferito che intende vaccinare oltre 40.000 bambini contro diverse malattie a Gaza, approfittando del cessate il fuoco. Oltre 10.000 sotto i tre anni sono già stati vaccinati nei primi otto giorni della tregua e il programma e' stato prorogato fino a sabato per proteggerli da morbillo, parotite, rosolia, difterite, tetano, pertosse, epatite B, tubercolosi, poliomielite, rotavirus e polmonite. Le fasi due e tre della campagna, condotta in collaborazione con Unicef, Unrwa e ministero della Salute nella Striscia gestito da Hamas, sono previste per dicembre e gennaio. Il direttore generale dell'agenzia, Tedros Adhanom Ghebreyesus, si è detto "incoraggiato nel vedere che il cessate il fuoco continua a reggere, poiché consente all'Oms e ai suoi partner di intensificare i servizi sanitari essenziali in tutta Gaza e di sostenere la necessaria riqualificazione e ricostruzione del suo sistema sanitario devastato".

Onu: a Gaza 18 mila famiglie colpite da tempesta

La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza continua a essere "difficile" dopo le forti piogge degli ultimi giorni. Lo ha detto il portavoce dell'Onu, Stephane Dujarric. "Secondo le ultime stime - ha spiegato - piu' di 18.600 nuclei familiari sono stati colpiti e migliaia di persone hanno perso il proprio rifugio o hanno subito danni ai loro beni o sono state nuovamente sfollate. Questo numero continua ad aumentare man mano che i nostri partner completano ulteriori valutazioni per determinare l'entità dei danni causati dalla tempesta".

Hamas: Condanniamo massacro Gaza, Usa rispettino impegni"

"Chiediamo che i mediatori in Egitto, Qatar e Turchia, in quanto garanti del cessate il fuoco, rispettino i loro impegni e costringano l'occupazione israeliana a cessare le sue violazioni. Chiediamo che l'amministrazione Trump rispetti i propri impegni ed eserciti immediatamente pressioni per frenare l'occupazione e costringerla a rispettare il cessate il fuoco. Respingiamo le affermazioni secondo cui le forze di occupazione sarebbero state sottoposte a fuoco e le consideriamo un tentativo fragile di giustificare i loro crimini. Condanniamo fermamente il massacro perpetrato dall'occupazione a Gaza e a Khan Yunis e lo consideriamo una pericolosa escalation attraverso la quale Netanyahu cerca di riprendere il genocidio". Lo scrive Hamas sugli attacchi odierni di Israele a Gaza, che hanno causato 28 morti.

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