Guerra Ucraina-Russia, media: "Putin ha chiesto a Trump che Kiev ceda il Donetsk"

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Secondo quanto riferisce il Washington Post, è "la condizione per la pace del leader del Cremlino". Vertice Budapest, Ue: "Paesi possono autorizzare corridoio per il presidente russo". La Commissione Ue ha riferito che "i Paesi membri possono concedere deroghe individuali alla chiusura dello spazio aereo europeo", spiegando che ciascuno dei Ventisette può decidere di aprire un corridoio aereo per consentire l'atterraggio in Ungheria di Putin per l'incontro con Trump

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Vladimir Putin ha chiesto a Donald Trump che l'Ucraina ceda il pieno controllo di Donetsk, una regione strategicamente vitale nell'est del Paese, come condizione per porre fine alla guerra. Lo hanno riferito al Washington Post due alti funzionari americani. Putin ha tentato di conquistare il territorio per 11 anni ma è sempre stato respinto dalle forze ucraine, trincerate in un'area che ritengono essere un importante baluardo contro una rapida avanzata russa verso ovest, in direzione di Kiev. "I Paesi membri possono concedere deroghe individuali alla chiusura dello spazio aereo europeo" nei confronti della Russia: spetta ai governi nazionali "autorizzare tali eccezioni", lo ha riferito un portavoce della Commissione Ue, spiegando che ciascuno dei Ventisette può decidere di aprire un corridoio aereo per consentire l'atterraggio in Ungheria del presidente russo Vladimir Putinper l'incontro con Donald Trump.

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Putin a Budapest, come farà a evitare sanzioni e mandato d’arresto?

Dopo il summit di Ferragosto ad Anchorage, in Alaska, tra qualche settimana Donald Trump e Vladimir Putin potrebbero incontrarsi nuovamente, stavolta a Budapest, per discutere del conflitto in Ucraina. La scelta della capitale ungherese risponde a motivazioni politiche e tecniche ma riaccende il dibattito sulla posizione dell’Ungheria nei confronti di Mosca e sul mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale (Cpi) contro il presidente russo.

Putin a Budapest, come farà a evitare sanzioni e mandato d’arresto?

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Perché Trump e Putin hanno scelto Budapest per il loro nuovo incontro?

La relazione tra i due leader continua a muoversi su una linea instabile, fatta di fasi di intesa e momenti di scontro. Il nuovo vertice annunciato nella capitale dell'Ungheria promette di riaprire il dialogo, ma alimenta anche nuovi sospetti. Sul tavolo restano la guerra in Ucraina e la posizione americana sulla fornitura di armi. La diplomazia Usa alterna aperture e minacce, in un clima di grande incertezza. E la scelta della sede del faccia a faccia non è casuale, ma carica di simboli e implicazioni politiche

Perché Trump e Putin hanno scelto Budapest per il loro nuovo incontro?

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Media: 'Putin ha chiesto a Trump che Kiev ceda il Donetsk'

Vladimir Putin ha chiesto a Donald Trump che l'Ucraina ceda il pieno controllo di Donetsk, una regione strategicamente vitale nell'est del Paese, come condizione per porre fine alla guerra. Lo hanno riferito al Washington Post due alti funzionari americani. Putin ha tentato di conquistare il territorio per 11 anni ma è sempre stato respinto dalle forze ucraine, trincerate in un'area che ritengono essere un importante baluardo contro una rapida avanzata russa verso ovest, in direzione di Kiev. L'interesse su Donetsk che Putin ha espresso nell'ultima telefonata con Trump rivela che non intende fare marcia indietro rispetto alle richieste passate, nonostante l'ottimismo del presidente americano. La Russia e i separatisti sostenuti da Mosca hanno rivendicato parti della regione dal 2014, ma non sono mai stati in grado di conquistarla interamente con la forza.

Telefonata Trump-Putin, presidente Usa: 'Ci incontreremo a Budapest'

La conversazione tra i due leader è durata oltre 2 ore, e l’inquilino della Casa Bianca ha fatto sapere che il vertice in Ungheria avrà lo scopo di “valutare se possiamo porre fine a questa 'ingloriosa' guerra tra Russia e Ucraina”. Orban: "L'incontro programmato tra i presidenti è una grande notizia per i popoli amanti della pace in tutto il mondo. Siamo pronti!".

Telefonata Trump-Putin, presidente Usa: 'Ci incontreremo a Budapest'

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La Nato promette difesa a Est, ma l’Europa è divisa e senza strategie

Il vertice dei ministri della Difesa dell'Alleanza Atlantica si chiude con obiettivi chiari ma piani ancora vaghi. Si è ribadito il sostegno “incrollabile” a Kiev e promesso di rafforzare il fronte orientale, ma restano aperte le questioni di costi, tempi e strategie. Gli Stati Uniti chiedono più investimenti europei nel piano PURL. L’Europa, divisa e frammentata, fatica a parlare con una voce sola. E intanto la Russia aumenta la pressione ai confini.

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Il tempo per la guerra in Ucraina (forse) sta finendo

Putin e Zelensky accelerano le operazioni militari spinti da un contesto diplomatico internazionale mutato, con Washington che si allontana da Mosca e il sostegno europeo a Kiev sempre più complicato.

Il tempo per la guerra in Ucraina (forse) sta finendo

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Orban: "Successo summit Trump-Putin è nell'interesse ungherese"

"È nell'interesse di tutte le famiglie ungheresi  che l'incontro tra il presidente Trump e il presidente Putin a Budapest  porti la pace". Lo ha detto il premier ungherese Viktor Orban ai  microfoni di Radio Kossuth, legando la prospettiva di un accordo alla  ripresa economica del Paese e dell'intero continente. "Cosa frena  l'economia europea? La guerra: 180 miliardi di dollari investiti in un  conflitto mentre l'Europa zoppica e fatica. La guerra prosciuga le  risorse e soffoca la crescita. La pace è l'unica via d'uscita", ha  sottolineato. 

Trump: missili all'Ucraina potrebbero innescare escalation. VIDEO

Il presidente ucraino Zelensky in visita alla Casa Bianca. Trump: "Spero  che la guerra finisca senza che l'Ucraina abbia bisogno dei Tomahawk".  Il presidente Usa dice che dare i missili a lungo raggio a Kiev "sarebbe  un'escalation e poi ne abbiamo bisogno per la nostra difesa". A  Zelensky non resta che fare buon viso a cattivo gioco: "Putin non vuole  la pace, ma con il tuo aiuto possiamo fermare la guerra - dice a Trump -  Per prima cosa dobbiamo sederci e parlare, poi abbiamo bisogno del  cessate il fuoco. Noi siamo pronti in qualsiasi forma, bilaterale o  trilaterale".

Trump: missili all'Ucraina potrebbero innescare escalation

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Formentini (Lega): "Ue segua Trump. Basta divisioni"

"I leader europei lavorino per la pace e non per dividere, seguendo la strada indicata dal presidente Trump che merita fiducia alla luce dello straordinario risultato ottenuto in Medio Oriente". Lo afferma in una nota Paolo Formentini, deputato della Lega e responsabile federale esteri.

Zelensky: "Trump non ha detto no a missili Tomahawk"

Donald Trump non ha detto 'no'  all'invio dei Tomahawk a Kiev, anche se per il momento non ha detto  'sì'. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky preferisce mantenere un  tono ottimista sulla possibilità che il presidente americano alla fine  si decida a inviare i missili richiesti, che servirebbero per colpire la  Russia più in profondità. In un'intervista a Nbc news concessa dopo  essere stato ricevuto alla Casa Bianca da Trump, Zelensky ha commentato:  "E' positivo che il presidente non abbia detto 'no', ma per oggi non ha  detto 'sì'". "Io penso - ha aggiunto nell'anticipazione dell'intervista  che sarà trasmessa integralmente domenica - che Putin abbia paura che  gli Stati Uniti ci consegnino i Tomahawk. E io penso che lui abbia  davvero paura che noi li usiamo".

Putin a Budapest, come farà a evitare sanzioni e mandato d’arresto?

Dopo il summit di Ferragosto ad Anchorage, in Alaska, tra qualche settimana Donald Trump e Vladimir Putin potrebbero incontrarsi nuovamente, stavolta a Budapest, per discutere del conflitto in Ucraina. La scelta della capitale ungherese risponde a motivazioni politiche e tecniche ma riaccende il dibattito sulla posizione dell’Ungheria nei confronti di Mosca e sul mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale (Cpi) contro il presidente russo.

Putin a Budapest, come farà a evitare sanzioni e mandato d’arresto?

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Merz: "Kiev ha bisogno di un piano di pace"

"Ora l'Ucraina ha bisogno di un piano di pace". Lo ha affermato il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, dopo la telefonata con il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, alla quale hanno preso parte il Presidente francese Emmanuel Macron, il premier britannico Keir Starmer, il segretario generale della Nato Mark Rutte e i vertici delle istituzioni Ue, Antonio Costa e Ursula von der Leyen. Dopo il colloquio tra Zelensky e Trump, Merz e i partner europei "hanno accolto con favore la cooperazione transatlantica" e ribadito "l'urgenza di una pace giusta e duratura", impegnandosi ad ampliare il sostegno a Kiev e ad "aumentare la pressione" su Mosca.

In Polonia lezioni di guida di droni al liceo: "Caccia ai russi"

Un liceo militare di Legnica, nel sud-ovest della  Polonia, ha inaugurato il primo corso di pilotaggio di droni del paese,  sotto la supervisione del ministero della Difesa. Alcuni adolescenti in  divisa militare si radunano attorno a uno dei loro compagni e lo  incoraggiano a "dare la caccia ai russi" mentre si allena con un  simulatore di volo. A settembre, una ventina di droni hanno attraversato  il cielo polacco e tre di essi sono stati abbattuti. L'incidente,  preceduto da una serie di altri avvistamenti in paesi dell'Ue, ha  rivelato la vulnerabilità degli europei di fronte a questo nuovo tipo di  minacce. Nella guerra tra Russia e l'Ucraina i droni sono molto  utilizzati da entrambi i belligeranti. E anche la Polonia, tra i  principali sostenitori di Kiev, ha creato una forza speciale dedicata a  questi velivoli e prevede di investire quest'anno 46 milioni di euro  nell'acquisto di droni. Nella scuola di Legnica la formazione riguarda  18 studenti, che il direttore del programma Tomasz Zachariasz intende  trasformare in "pionieri". Questo corso "porterà benefici tangibili in  futuro", dichiara il vicedirettore Lukasz Gadomski perché "c'è una  carenza di operatori (di droni) tra le giovani reclute, che un giorno  potrebbero dover difendere il nostro Paese". Il primo ministro Donald  Tusk ha detto che la Polonia non è mai stata così vicina a un conflitto  dopo la Seconda guerra mondiale. 

Difesa, Rauti in Islanda incontra presidente Arctic Circle: "Sia area pacifica e di cooperazione"

Nel corso della giornata conclusiva  dell'Arctic Circle Assembly, forum mondiale sui temi artici, con oltre  2mila partecipanti da 60 Paesi in svolgimento a Reykjavík (Islanda) dal  16 al 18 ottobre, il sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti, ha  incontrato il presidente e fondatore dell’Arctic Circle, l’islandese  Olafur Grimsson, già Presidente della Repubblica d’Islanda per cinque  mandati: "Ho espresso la gratitudine del governo italiano - ha  dichiarato Rauti, che in ambito Difesa ha la delega all’ambiente artico,  subartico e Antartide - per l’impegno dell’Arctic Circle, un forum  internazionale per la cooperazione e la protezione dell’Artico che ha  saputo creare una straordinaria comunità di dialogo e confronto in un  momento di crisi dei multilateralismi". All’incontro  ha partecipato una delegazione italiana composta da rappresentanti del  Mur, del Maeci, del Cnr e dall’Ambasciatore d’Italia in Norvegia e  Islanda. Focus dell’incontro, il prossimo Forum Arctic Circle - Polar  Dialogue, che l’Italia ospiterà a Roma il 3 e 4 marzo 2026. Il Polar  Dialogue, organizzato nella sede del Cnr dal ministero dell'Università e  della Ricrca con il coinvolgimento del ministero degli Affari Esteri e  della Cooperazione Internazionale, ministero della Difesa e ministero  dell’Ambiente, è un format sulle aree del pianeta coperte dai ghiacciai,  le alte montagne e gli Oceani polari, l’ Artico e l’Antartide:  ecosistemi diversi di una stessa storia globale. "Il  forum di Roma, il cui sottotitolo è 'From glaciers to sea', rafforza il  ruolo dell’Italia - ha sottolineato Rauti - come attore internazionale  nei temi artici e diventa una pietra miliare nello storico impegno  italiano in Artico. L’Italia è forte di una lunga tradizione nel campo  delle esplorazioni e dell’innovativa ricerca scientifica sui temi  emergenti nell’ecosistema dell’Artico. Il Grande Nord è diventato  crocevia di interessi da parte dei player globali; è necessario che  questo quadrante geostrategico, 'frontiera delle frontiere', continui ad  essere un’area pacifica e di cooperazione scientifica. Ogni tentativo  di monopolizzare l’Artico - conclude il sottosegretario - è una minaccia  alla stabilità e agli equilibri globali".

Ucraina, Salvini: "No Trump a missili contro Mosca avvicina pace"

"Ci sono spiragli di pace tra Israele e Palestina grazie a Trump, e ce ne sono anche tra Russia e Ucraina, sempre grazie a Trump, non a Saviano, Greta Thunberg, Elly Schlein o i proPal. L'incontro di ieri con Zelensky, che ha seguito la telefonata con Putin e il no all'invio di missili per colpire la Russia nel suo cuore, da parte del presidente Trump, e' una scelta coraggiosa, decisa, che avvicina la pace". Lo ha detto il ministro e segretario della Lega Matteo Salvini, intervenendo in collegamento all'assemblea di Lombardia Ideale, la lista del presidente Attilio Fontana, organizzata oggi a Brescia. "Spero che a Parigi, Bruxelles e Berlino non ci sia qualcuno che invece voglia insistere per produrre, vendere e usare armi, magari per rimpiazzare l'industria automobilistica che la stessa Bruxelles ha massacrato", ha aggiunto Salvini.

Vienna ritira il veto sulle nuove sanzioni Ue contro Mosca

L'Austria ha deciso di ritirare il veto sul diciannovesimo pacchetto di sanzioni dell'Ue contro la Russia, segnando un cambio di rotta rispetto alla posizione mantenuta finora e aprendo la strada alla possibile approvazione delle misure in vista della riunione dei ministri degli Esteri a Lussemburgo lunedì. Lo stallo era legato alla richiesta di Vienna di scongelare alcuni asset russi per compensare l'istituto austriaco Raiffeisen Bank International, colpita dalle controsanzioni di Mosca. "L'Austria sostiene la prosecuzione della pressione sulla Russia e lunedì approverà il pacchetto", ha confermato il ministero degli Esteri in una nota. Il nuovo pacchetto include una serie di misure nel campo energetico e finanziario, tra cui il divieto di commercializzare gnl russo a partire dal 1° gennaio 2027, in anticipo di un anno rispetto alla proposta iniziale. Anche la Slovacchia ha espresso riserve, ma la Commissione Ue sta lavorando a soluzioni per rispondere alle sue preoccupazioni e garantire un consenso unanime tra i Ventisette.

Fmi chiede a Banca nazionale Kiev di svalutare la grivna

La Banca Nazionale dell'Ucraina (NBU) è stata sottoposta a pressioni da parte del Fondo Monetario Internazionale (FMI) affinché svalutasse la moneta nazionale. Lo riporta Bloomberg, citato da Ukrainska Pravda. Il FMI ha sottolineato i potenziali benefici di una svalutazione controllata della grivna come misura che potrebbe contribuire ad alleviare la difficile situazione finanziaria dell'Ucraina, aumentando le entrate di bilancio denominate nella valuta nazionale. I funzionari della NBU si oppongono a tale mossa, citando i rischi di inflazione e la reazione negativa dell'opinione pubblica, hanno affermato le fonti a condizione di anonimato poiché i colloqui si stanno svolgendo a porte chiuse. L'Ucraina ha ricevuto la maggior parte dei 15,6 miliardi di dollari USA previsti dal programma del FMI concordato nel 2023 e le due parti stanno ora negoziando un nuovo pacchetto del valore di 8 miliardi di dollari USA. Si prevede che la direttrice generale del FMI Kristalina Georgieva visiterà Kiev per dimostrare il sostegno del Fondo e per sostenere gli sforzi dell'Ucraina volti a ottenere finanziamenti aggiuntivi. Una svalutazione potrebbe aumentare le entrate nominali di bilancio, poiché i contratti di esportazione sono denominati in valuta estera. Tuttavia, i benefici attesi sono limitati, poiché il bilancio dell'Ucraina dipende fortemente dagli aiuti internazionali diretti, mentre la svalutazione potrebbe anche alimentare l'inflazione, erodendo la stabilità fiscale. 

Ucraina: due anni in prigionia, sacerdote dà vita a percorsi di sostegno

Trasformare la prigionia in un percorso di aiuto e sostegno anche spirituale a quanti hanno vissuto la stessa esperienza. Lo sta facendo padre Bohdan Geleta, il religioso Redentorista che ha trascorso insieme a padre Ivan Levytskyi quasi un anno e otto mesi in prigionia. Il religioso ha promosso -presso il Monastero di San Giuseppe dei Padri Redentoristi a Ivano-Frankivsk - le prime giornate di rinnovamento spirituale in Ucraina per gli ucraini liberati dalla prigionia russa e i loro familiari.   “La mia idea è nata lì, quando ero in prigionia”, ha detto padre Bohdan Geleta come riporta il sito della chiesa greco-catotlica ucraina.  Il sacerdote ha osservato che inizialmente avevano pensato di organizzare l’iniziativa per i prigionieri liberati, ma poi la proposta è stata allargata alle famiglie. Il programma ha alternato momenti di preghiere comunitarie, liturgie, confessioni, conversazioni spirituali personali, arteterapia e un incontro con un violinista.

Al via tregua per riparazioni rifornimento elettricità a Zaporizhzhia

Hanno preso il via, grazie a un cessate il fuoco concordato dalle parti, le riparazioni necessarie al sito della centrale nucleare di Zaporizhzhia dopo quattro settimane di sospensione del rifornimento esterno di energia elettrica in cui i sistemi di raffreddamento e altri elementi critici dell'impianto hanno funzionato solo grazie a generatori alimentati a diesel, ha reso noto il direttore generale dell'Aiea, Rafael Grossi. 

Le operazioni di riparazione sono state rese possibili da una "stretta cooperazione" fra l'Aiea e l'agenzia russa per il nucleare civile Rosatom. La cooperazione costruttiva con l'agenzia ha coinvolto anche gli ucraini, come ha sottolineato Grossi. I danni riguardano i cavi elettrici esterni. Il blackout iniziato lo scorso 23 settembre è stato il decimo e il più lungo dall'inizio dell'invasione. La prima fase della tregua investe una zona del raggio di 1,5 chilometri ed è necessaria per la riparazione della linea di trasmissione di Dniprovska, in territorio controllato dai russi. La seconda fase istituirà una zona di sicurezza in una zona controllata dali ucraini per la riparazione della linea di backup di Ferrosplavna-1

Al via ripristino elettricità centrale Zaporizhzhia

Il "complesso" piano per ripristinare la fornitura di energia elettrica alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, da quattro settimane alimentata da generatori d'emergenza, è partito grazie a un cessate il fuoco locale. "Sono iniziati i lavori di riparazione delle linee elettriche", ha dichiarato su X il direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, Rafael Grossi, che ha definito "insostenibile" la situazione creatasi. La più grande centrale nucleare d'Europa è occupata dalle forze russe da marzo 2022. L'impianto lo scorso 23 settembre ha perso la connessione alla rete per la decima volta dall'inizio della guerra. Da allora, la centrale è alimentata da sette generatori diesel di emergenza e, secondo l'Aiea, sono necessarie riparazioni alle linee elettriche su entrambi i lati della linea del fronte, a diversi chilometri dalla centrale. Non era mai accaduto che l'impianto fosse scollegato dalla linea per così tanto tempo. 

Ue, 'Paesi possono autorizzare corridoio aereo per Putin'

"I Paesi membri possono concedere deroghe individuali alla chiusura dello spazio aereo europeo" nei confronti della Russia: spetta ai governi nazionali "autorizzare tali eccezioni". Lo riferisce un portavoce della Commissione Ue, spiegando che ciascuno dei Ventisette può decidere di aprire un corridoio aereo per consentire l'atterraggio in Ungheria del presidente russo Vladimir Putin per l'incontro con Donald Trump. Il divieto di viaggio Ue non si applica allo zar ma, viene precisato, il blocco dello spazio aereo europeo nei confronti dei velivoli russi "resta formalmente in vigore".

Zelensky invitato al vertice Ue del 23 ottobre a Bruxelles

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato invitato, come di consueto, al vertice dei leader Ue in programma il 23 ottobre a Bruxelles. Lo ha reso noto una portavoce del presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, precisando che le modalità della sua partecipazione saranno definite da Kiev nelle prossime ore.

Unità russe prendono controllo Pleshcheyevska nel Donetsk

Unità militari russe hanno preso il controllo della cittadina di Pleshcheyevka, nel Donetsk dopo una offensiva nell'area. Lo ha reso noto il ministero della Difesa a Mosca riportando che le forze russe avrebbero ucciso 1.565 soldati ucraini nelle ultime 24 ore.

Merz: "Ora serve un piano di pace per l'Ucraina"

"Ora l'Ucraina ha bisogno di un piano di pace". Lo ha affermato in una nota il cancelliere tedesco Friedrich Merz dopo la telefonata con Volodymyr Zelensky, alla quale hanno preso parte il presidente francese Emmanuel Macron, il premier britannico Keir Starmer, il segretario generale della Nato Mark Rutte e i vertici delle istituzioni Ue, Antonio Costa e Ursula von der Leyen. Dopo il colloquio tra Zelensky e Trump, Merz e i partner europei "hanno accolto con favore la cooperazione transatlantica" e ribadito "l'urgenza di una pace giusta e duratura", impegnandosi ad ampliare il sostegno a Kiev e ad "aumentare la pressione" su Mosca.

Ucraina: Tusk, 'dopo colloqui Casa Bianca solidarietà Europa più importante che mai'

"La solidarietà con l'Ucraina contro l'aggressione russa da parte dell'Europa è oggi più importante che mai", ha dichiarato il Presidente Volodimyr Zelensky "dopo i colloqui di ieri alla Casa Bianca di Volodimyr Zelensky", ha scritto il Premier polacco Donald Tusk. 

Ucraina: Zelensky sente leader Ue dopo Trump, 'sostegno pieno'

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha informato i leader europei, in una conversazione telefonica congiunta, del suo incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, avvenuto venerdi' a Washington. I partner europei hanno sottolineato l'urgenza di raggiungere una pace giusta e duratura per l'Ucraina, per la quale hanno ribadito il loro sostegno. Zelensky li ha informati sul contenuto del suo "incontro produttivo e approfondito" con

ì Trump, sottolineando inoltre che "la cosa piu' importante ora è proteggere quante piu' vite possibile, garantire la sicurezza dell'Ucraina e rafforzarci tutti in Europa". Ha inoltre ringraziato i partner che hanno partecipato alla conversazione: il primo ministro britannico Keir Starmer; il cancelliere tedesco Friedrich Merz; la premier Giorgia Meloni; il presidente finlandese Alexander Stubb; il primo ministro norvegese Jonas Gahr Stre; il primo ministro polacco Donald Tusk; la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen; il presidente del Consiglio europeo Anto'nio Costa; e il

Segretario Generale della NATO Mark Rutte, per il loro sostegno all'Ucraina.I leader hanno coordinato le loro posizioni e concordato che i loro consiglieri per la sicurezza nazionale avrebbero discusso i prossimi passi, si legge nella dichiarazione rilasciata sabato mattina dall'Ufficio presidenziale. Il portavoce del governo tedesco, Steffen Kornelius, ha riferito che sia Merz che i suoi partner hanno accolto con favore la stretta cooperazione transatlantica e hanno sottolineato l'urgenza degli sforzi per raggiungere una pace giusta e duratura per l'Ucraina. Hanno assicurato a Zelensky che amplieranno il loro sostegno per spingere la Russia a impegnarsi in negoziati seri, tra cui l'aumento della pressione sanzionatoria con il 19 pacchetto dell'Unione Europea e l'utilizzo dei beni statali russi congelati, si legge nella dichiarazione. 

Salvini: "Con Putin bisogna dialogare"

"Il Green Deal è profondamente sbagliato ma a Bruxelles insistono a sbagliare". Lo ha detto Matteo Salvini intervenendo in videocollegamento con l'Assemblea di Lombardia Ideale a Brescia, secondo quanto riporta una nota.  Il vicepremier ha ribadito che "il tutto elettrico dal 2035" non è una scelta saggia e anzi danneggia famiglie e imprese europee.  Salvini ha poi sottolineato gli sforzi di Donald Trump per la pace auspicando la distensione tra Ucraina e Russia. Un risultato possibile soltanto grazie al "dialogo anche con Putin".  Sul fronte locale Salvini ha ricordato che in primavera sono previste le elezioni in due capoluoghi lombardi come Lecco e Mantova e si aspetta "due vittorie" del centrodestra che consentirebbero di  ribadire la forza della Lega, Lega che in Veneto "vuole continuare la straordinaria stagione di buon governo di Luca Zaia grazie alla candidatura di Alberto Stefani". 

Budapest: "Vertice Trump-Putin perché noi unici in Europa a volere la pace"

"Perché Budapest? Da ieri in molti nel mondo si chiedono e avanzano ipotesi sulle ragioni per cui l'Ungheria è stata scelta come luogo dell'incontro fra i Presidenti di Russia e Stati Uniti. La risposta è semplice: siamo gli unici rimasti in Europa a percorrere ancora la strada della pace", ha affermato il consigliere di Viktor Orban, Zoltan Kovacs. "Non abbiamo mai dato lezioni a nessuno, né quando erano al governo, né quando erano all'opposizione. Non abbiamo mai chiuso i canali del dialogo. E' difficile convincere qualcuno di qualsiasi cosa se non gli parli", ha aggiunto. 

E ancora: "Da anni siamo dalla parte della pace in modo deciso e coerente. Abbiamo scelto la cooperazione invece del confronto, il rispetto reciproco invece della stigma, questo è il percorso della pace. Oggi l'Ungheria è l'unico Paese in Europa in cui c'è una reale possibilità che i colloqui fra Usa e Russia possano infine portare la pace e dove forse le prospettive europee possono ancora essere tenute in conto. Bruxelles può esserci isolata, ma noi continuiamo a negoziare", ha aggiunto.

Russia, tre donne morte nell'esplosione di un impianto chimico

Tre persone sono morte e cinque sono rimaste ferite in un'esplosione in un impianto chimico sui Monti Urali, in Baschiria, la cui causa non è stata ancora rivelata, hanno annunciato le autorità. "Un'esplosione piuttosto violenta ha distrutto uno degli edifici. Purtroppo, tre persone hanno perso la vita, tutte donne", ha dichiarato il governatore regionale Rady Khakibov su Telegram. Ha aggiunto che cinque persone sono state ricoverate in ospedale, due delle quali erano "in condizioni piuttosto gravi". "C'è stata un'esplosione, le cui cause sono attualmente all'esame degli esperti", ha aggiunto, senza specificare se si sia trattato di un incidente o di un possibile sabotaggio. L'esplosione è avvenuta nell'area dove si trova la fabbrica  "Avangard" nella città di Sterlitamak, un'azienda che produce componenti chimici. Khakibov ha specificato che l'azienda "gestisce sostanze esplosive" e "svolge un'importante missione pubblica" nel contesto della guerra in Ucraina iniziata nel 2022. Secondo i media russi, la fabbrica "Avangard" fa parte del gruppo statale Rostec ed è coinvolta nella produzione di armi e munizioni, nonché nello smaltimento di equipaggiamento militare. 

Zelensky ha incontrato think tank Usa: "Già al lavoro con governo e militari per soluzioni di pace"

Volodymir Zelensky negli Stati Uniti ha incontrato i vertici dei 'think tank' Usa con cui ha discusso della situazione al fronte e dei passi che possono avvicinare Kiev a una pace garantita. "Molti rappresentanti dei think tank stanno già lavorando con i nostri e i nostri militari per individuare soluzioni efficaci", ha spiegato il Presidente ucraino. 

Intelligence di Kiev: "In 8 mesi 25.000 diserzioni dei soldati russi"

Da novembre 2024 a luglio 2025, oltre 25.000 fra soldati e ufficiali russi che combattevano in Ucraina hanno disertato le proprie unità: lo scrive Ukrinform, che cita il canale Telegram della Direzione centrale di Intelligence del Ministero della Difesa ucraino. "Da novembre 2024 a luglio 2025, oltre 25.000 soldati e ufficiali del solo Distretto Militare Centrale - uno dei cinque distretti operativi all'interno della struttura dell'esercito occupante - hanno disertato le proprie unità. Le modalità delle fughe variano: alcuni hanno abbandonato le proprie posizioni direttamente sul campo di battaglia, altri sono spariti dai luoghi di stanza, mentre altri semplicemente non sono tornati dalle loro licenze, per cura o per vacanza", si legge nel rapporto. L'intelligence ha registrato oltre 30 casi di diserzione che hanno coinvolto militari russi fuggiti con armi e persino veicoli da combattimento. Le ragioni principali delle diserzioni sono descritte come intollerabili condizioni di servizio: nonnismo e abusi diffusi da parte dei superiori, una "catastrofica carenza di rifornimenti" e il sentirsi "carne da cannone" sul fronte.   Il rapporto rileva inoltre la "pratica sistematica" delle esecuzioni per questi soldati russi che "rifiutano di morire per le ambizioni del Cremlino". L'Intelligence ucraina, ricorda Ukrinform, ha di recente intercettato una conversazione in cui "un comandante russo minacciava di giustiziare i suoi subordinati che si erano rifiutati di attraversare un fiume,  affermando di non sapere nuotare". 

Due morti in un attacco ucraino nella regione di Kherson

Due persone sono state uccise in un attacco con drone ucraino nell'area della regione di Kherson, nell'Ucraina meridionale, occupata dalla Russia. Lo ha dichiarato oggi il governatore insediato dalla Russia, Vladimir Saldo, tramite il suo canale Telegram. Entrambe le vittime vivevano in un centro di accoglienza temporaneo per sfollati, ha confermato. 

Ucraina, abbattuti nella notte 41 droni ucraini su 12 regioni

Le difese aeree russe hanno abbattuto 41 droni ucraini ad ala fissa nelle prime ore di ieri sera in 12 regioni russe e sul Mar Nero. Lo ha dichiarato il Ministero della Difesa in una nota su Telegram. La maggior parte degli attacchi si è verificata nelle regioni di Bryansk (12 droni abbattuti), Kaluga (cinque) e Baschiria (cinque), dove le autorità regionali hanno segnalato oggi l'esplosione in una fabbrica di armi, sebbene non colleghino l'incidente a un attacco con un drone ucraino. Altri tre droni sono stati intercettati mentre sorvolavano la regione di Mosca, altri due su Belgorod e Orel, e uno ciascuno a Volgograd, Kursk, Ryazan, Tambov, Tula e Samara. Inoltre, altri sei apparecchi sono stati abbattuti sul Mar Nero. Ieri il ministero della Difesa aveva segnalato l'abbattimento di 61 droni ucraini, due dei quali vicino a Mosca. Il bollettino riporta i droni abbattuti ma non menziona quelli che hanno colpito i loro obiettivi. 

Costa: "L'Ue unita per una pace giusta, avanti con aiuti a Kiev"

Anche il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, e la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, hanno preso parte alla telefonata con Volodymyr Zelensky e i leader europei, dopo l'incontro del presidente ucraino con Donald Trump. "Il nostro obiettivo comune resta quello di garantire una pace giusta e duratura per l'Ucraina. Il sostegno militare, finanziario e diplomatico, insieme alle garanzie di sicurezza, è essenziale per raggiungerlo", ha scritto Costa su X, indicando che al vertice dei leader Ue - in programma il 23 ottobre - saranno discusse "misure concrete per rafforzare il nostro sostegno e aumentare la pressione sulla Russia nel perseguimento della pace". 

Antonio Costa

©IPA/Fotogramma

Kiev: "Abbattuti nella notte 136 droni russi su 164 lanciati"

Le forze di difesa aerea hanno distrutto 136 dei 164 droni russi lanciati dai russi contro il territorio ucraino durante la notte. Lo fa sapere l'aeronautica militare ucraina su Telegram, citata da Ukrinform. A partire dalle 19 (le 18 italiane) di ieri, i russi hanno attaccato con tre sistemi missilistici terra-aria S-300 dalla regione di Kursk e 164 droni da combattimento, almeno 100 dei quali erano droni d'attacco di tipo Shahed. Almeno 27 droni hanno invece colpito in 12 località e detriti di droni abbattuti  sono caduti, producendo danni, in almeno 4 località, scrive Ukrinform. 

Kiev: "Bombardato un villaggio nel Kharkiv, almeno un morto"

Un uomo è stato ucciso e una donna è rimasta ferita a seguito di un bombardamento dell'esercito russo nel villaggio di Zelenyi Hai, nella regione di Kharkiv. Lo ha riferito il governatore dell'oblast ucraina, Oleh Syniehubov, su Telegram, secondo quanto riportato da Ukrinform. "A seguito di un bombardamento nel villaggio di Zelenyi Hai, nella comunità di Velykyi Burluk, un uomo di 58 anni è stato ucciso e una donna di 83 anni è rimasta ferita", ha scritto Syniehubov, secondo cui nelle ultime 24 ore la regione è stata attaccata da 17 droni russi che hanno colpito 12 insediamenti. Diverse infrastrutture civili sono state danneggiate e distrutte, ha aggiunto il capo dell'oblast di Kharkiv. 

Alla Casa Bianca confronto anche su vertice di Budapest e su tunnel Putin-Trump

Donald Trump e Volodymir Zelensky ieri alla Casa Bianca hanno parlato, oltre che dei missili Tomahawk, che il Presidente americano non ha accettato per il momento di inviare a Kiev, anche del prossimo vertice con Vladimir Putin a Budapest che, ha spiegato Trump, "un vertice a due" anche se "Zelensky rimarrà in contatto". E della proposta per la costruzione di un tunnel di collegamento fra Stati Uniti e Russia, il cosiddetto tunnel Trump-Putin. "Una idea emersa ieri, un tunnel dalla Russia all'Alaska. E' interessante. Non penso che la apprezzerai", ha dichiarato il Presidente americano, rivolgendosi a Zelensky che ha concordato. Trump ha ammesso che Putin può solo voler ritardare la fine della guerra. "Ma ho negoziato tutta la vita con i migliori e ne sono sempre uscito molto bene. E' possibile" ha aggiunto.  

Trump ha poi spiegato che la 'first lady' Melania lo ha incoraggiato a dare priorità a riunire i bambini ucraini con le loro famiglie. "E' un pensiero che la assorbe molto. Pensa sempre ai bambini", ha detto Trump che ha anticipato di voler parlare di Ucraina anche nel suo prossimo incontro con Xi Jinping in Corea del Sud. 

Zelensky, che a Washington ha anche incontrato rappresentanti dell'industria della difesa Usa, ha reso nota la loro "disponibilità ad aiutarci". "Dopo tutti questi attacchi contro le nostre infrastrutture, abbiamo anche incontrato compagnie americane e parlato con loro di difesa", ha detto. 

Putin a Budapest, rebus volo e nodi sanzioni e mandato d’arresto

Dopo il summit di Ferragosto ad Anchorage, in Alaska, tra qualche settimana Donald Trump e Vladimir Putin potrebbero incontrarsi nuovamente, stavolta a Budapest, per discutere del conflitto in Ucraina. La scelta della capitale ungherese risponde a motivazioni politiche e tecniche ma riaccende il dibattito sulla posizione dell’Ungheria nei confronti di Mosca e sul mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale (Cpi) contro il presidente russo

Putin a Budapest, rebus volo e nodi sanzioni e mandato d’arresto

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La Nato promette difesa a Est, ma l’Europa è divisa e senza strategie

Il vertice dei ministri della Difesa dell'Alleanza Atlantica si è recentemente chiuso con obiettivi chiari ma piani ancora vaghi. Si è ribadito il sostegno “incrollabile” a Kiev e promesso di rafforzare il fronte orientale, ma restano aperte le questioni di costi, tempi e strategie. Gli Stati Uniti chiedono più investimenti europei nel piano PURL. L’Europa, divisa e frammentata, fatica a parlare con una voce sola. E intanto la Russia aumenta la pressione ai confini

La Nato promette difesa a Est, ma l’Europa è divisa e senza strategie

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Ucraina, incendio nella sottostazione elettrica russa di Veshkaima

In territorio russo, la sottostazione di Veshkaima è in fiamme dopo essere stata colpita da un attacco notturno di droni ucraini. A riferirlo sono alcuni canali Telegram russi che pubblicano un relativo video dell'attacco contro l'impianto situato nell'Oblast di Ul'janovsk. La notizia viene riportata anche dal Kyiv Independent, sottolineando di non aver potuto verificare immediatamente i fatti. La sottostazione di Veshkaima si trova a oltre 900 chilometri a est del confine tra Russia e Ucraina. Ha una potenza elettrica da 500 kV ed è di proprietà di una sussidiaria di Rosseti, la più grande azienda di trasmissione di energia elettrica russa. L'Ucraina ha intensificato i suoi attacchi a lungo raggio contro le infrastrutture russe di petrolio, gas ed energia, una fonte chiave di entrate per Mosca per portare avanti la sua invasione totale dell'Ucraina. Anche la Russia lancia regolarmente massicci attacchi aerei contro le città ucraine e ha colpito duramente la rete elettrica del Paese, lasciando la sua popolazione al buio e al freddo. 

Zelensky: "Territori punto più complesso dei negoziati"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che la questione più difficile durante i negoziati di pace sarà quella territoriale, ma il raggiungimento di un cessate il fuoco deve venire prima. Poche ore dopo l'incontro col presidente Donald Trump, la stampa ucraina riporta ulteriori dichiarazioni rilasciate da Zelensky al termine dei colloqui alla Casa Bianca. "La nostra posizione è che prima di tutto abbiamo bisogno di un cessate il fuoco, quindi dobbiamo sederci, parlare e capire a che punto siamo. Credo che questo sia il primo passo piu' importante", ha affermato Zelensky, secondo quanto riportato da Ukrinform. A suo dire, Trump comprende questo approccio. "Penso che il presidente capisca che la questione più difficile in qualsiasi tipo di negoziato, in qualsiasi formato, sarà la questione territoriale", ha sottolineato Zelensky. 

Stefanini: "E' difficile un compromesso tra Russia e Ucraina"

Esiste un compromesso possibile tra Russia e Ucraina? "No, perché vogliono cose troppo diverse. L'unica possibilità è un cessate il fuoco in cui entrambi restano lontani dai loro obiettivi, ma fermano la guerra per esaurimento". E' l'analisi che fa, in una intervista al Messaggero, l'ambasciatore Stefano Stefanini, già rappresentante d'Italia presso la Nato. La telefonata Trump-Putin, osserva, "è la conferma dell'interesse che ha Trump a mantenere un rapporto privilegiato con Putin. Sorprende perché nell'incontro con Zelensky ci si aspettava la promessa dei Tomahawk e invece sono arrivate alla vigilia queste due ore di telefonata con Putin e Trump che alla fine dice: è stata costruttiva. E quella promessa è sfumata".   Alla domanda quale sia l'ostacolo maggiore risponde: "Putin ha messo l'asticella molto alta, denazificazione e riconoscimento dei territori conquistati militarmente. Per lui chiudere la partita è difficile. Zelensky invece resterà sempre quello che ha resistito due anni e mezzo, dopo che i paracadutisti sono quasi arrivati a Kiev nel febbraio 2022. Per quanto stanco politicamente resta il leader di un Paese che combatte. La guerra logora chiunque: Zelensky è un Churchill, ma con gli americani che non entrano in guerra al suo fianco. L'idea di Trump di incontrare Putin a Budapest è un altro schiaffetto all'Europa. Ma se riuscisse a far incontrare Zelensky e Putin già sarebbe un successo".

Tomahawk, i missili che potrebbero cambiare la guerra in Ucraina

Gli Stati Uniti stanno valutando la richiesta dell’Ucraina di ottenere missili Tomahawk a lungo raggio. Il presidente ucraino Zelensky ha chiesto a Washington di vendere i missili alle nazioni europee che poi li invieranno a Kiev. E il vicepresidente americano Vance ha dichiarato a Fox News Sunday che Trump sta valutando che "decisione finale" prendere su questo accordo.

Tomahawk, i missili che potrebbero cambiare la guerra in Ucraina

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Kiev: "Colpita la città di Zaporizhzhia, nessuna vittima"

La scorsa notte le forze russe hanno attaccato la città ucraina di Zaporizhzhia, colpendola tre volte, devastando un istituto scolastico e provocando diversi incendi, ma nessuna vittima. Lo afferma il governatore dell'oblast omonimo, Ivan Fedorov su Telegram, citato da Rbc-Ukraine. La città di Zaporizhzhia è frequenta bersaglio dei raid notturni russi. Solo di recente, il 10 ottobre è stata colpita da ben sette droni, che hanno ferito diverse persone. Precedentemente, il 5 ottobre ci furono morti e feriti. 

Perché Trump e Putin hanno scelto Budapest per il loro nuovo incontro?

La relazione tra i due leader continua a muoversi su una linea instabile, fatta di fasi di intesa e momenti di scontro. Il nuovo vertice annunciato nella capitale dell'Ungheria promette di riaprire il dialogo, ma alimenta anche nuovi sospetti. Sul tavolo restano la guerra in Ucraina e la posizione americana sulla fornitura di armi. La diplomazia Usa alterna aperture e minacce, in un clima di grande incertezza. E la scelta della sede del faccia a faccia non è casuale, ma carica di simboli e implicazioni politiche

Perché Trump e Putin hanno scelto Budapest per il loro nuovo incontro?

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Trump esorta Zelensky a "fare l'accordo" con Putin e frena sull'invio dei Tomahawk

Il presidente americano Donald Trump ha esortato l'omologo ucraino Volodymyr Zelensky a negoziare un accordo con la Russia, raffreddando le speranze di Kiev di ottenere missili da crociera Tomahawk dagli Stati Uniti. Dopo l'atteso incontro alla Casa Bianca, Trump ha dichiarato su Truth Social che "è tempo di fermare le uccisioni e fare un accordo", proponendo che Russia e Ucraina si fermino sulla linea del fronte attuale e "lasciando che sia la storia a decidere chi ha vinto". Zelensky ha definito i colloqui "cordiali", ma ha ammesso che Trump non ha dato via libera alle armi richieste: "Non ha detto di no, ma per oggi non ha detto sì".

Il leader ucraino ha ribadito l’importanza dei Tomahawk, affermando che Mosca "ha paura" di questi armamenti a lungo raggio, ma ha riconosciuto che Washington teme un’escalation del conflitto. Dopo il recente insuccesso del vertice Usa-Russia in Alaska, Zelensky sperava di sfruttare la crescente frustrazione di Trump verso Putin, ma è ripartito senza aver incassato promesse concrete dal tycoon. Trump, intanto, ha annunciato un imminente vertice con il presidente russo a Budapest, dichiarandosi fiducioso che Putin voglia "porre fine alla guerra".

Trump - Zelensky

©Ansa

Russia, intercettati e distrutti 41 droni ucraini nella notte

I sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto 41 droni ucraini nelle regioni russe del Mar Nero durante la notte. Lo ha riferito, riporta la Tass, il Ministero della Difesa russo. "Nella scorsa notte - ha dichiarato il Ministero -  i sistemi di difesa aerea in stato di allerta hanno distrutto 41 droni ucraini: 12 nella regione di Bryansk, cinque droni ciascuno nella regione di Kaluga e nella Repubblica del Bashkortostan, tre nella regione di Mosca, due droni ciascuno nelle regioni di Belgorod e Oryol, uno ciascuno nelle regioni di Volgograd, Kursk, Ryazan, Tambov, Tula e Samara, e sei droni sono stati distrutti sul Mar Nero".

Wsj esorta Trump: "Con Tomahawks a Kiev pace più rapida"

"Diamo i Tomahawks all'Ucraina, Mr President". Lo afferma il board editoriale del Wall Street Journal esortando Donald Trump a concedere i missili a lungo raggio a Kiev.  La "riluttanza" di Trump ad accontentare la richiesta dell'Ucraina  sembra legata a due preoccupazioni. "La prima è l'escalation con una potenza nucleare. Ma Vladimir Putin lancia missili da crociera e balistici contro l'Ucraina da anni, e non c'è nulla di escalation nel rispondere. L'altra preoccupazione riguarda le scorte americane di armi", ha spiegato il board editoriale ricordando come Trump la scorsa estate aveva sostenuto che l'Ucraina doveva passare all'attacco. "I Tomahawk possono aiutare l'Ucraina a farlo, ed questo porterà a una pace più rapida", ha messo in evidenza.

Russia, intercettati e distrutti 41 droni ucraini nella notte

I sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto 41 droni ucraini nelle regioni russe del Mar Nero durante la notte. Lo ha riferito, riporta la Tass, il Ministero della Difesa russo. "Nella scorsa notte - ha dichiarato il Ministero -  i sistemi di difesa aerea in stato di allerta hanno distrutto 41 droni ucraini: 12 nella regione di Bryansk, cinque droni ciascuno nella regione di Kaluga e nella Repubblica del Bashkortostan, tre nella regione di Mosca, due droni ciascuno nelle regioni di Belgorod e Oryol, uno ciascuno nelle regioni di Volgograd, Kursk, Ryazan, Tambov, Tula e Samara, e sei droni sono stati distrutti sul Mar Nero". 

Trump: "Ho detto a Zelensky come a Putin basta combattere"

"L'incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato molto interessante e cordiale, ma gli ho detto, come ho caldamente suggerito al presidente Putin, che è ora di fermare le uccisioni e di raggiungere un accordo!" Lo scrive Donald Trump su Truth dopo l'incontro alla Casa Bianca. "È stato versato abbastanza sangue, dovrebbero fermarsi dove sono. Che entrambi cantino vittoria, che sia la Storia a decidere! Basta con le sparatorie, basta con le morti, basta con le enormi e insostenibili somme di denaro spese. Questa è una guerra che non sarebbe mai iniziata se fossi stato presidente", ha ribadito.

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