Il bilancio dei feriti nella Striscia supera le 200 unità. Intanto proteste ieri sera a Tel Aviv e in altre città israeliane per chiedere con urgenza un accordo per lo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi. L'Idf, però, smentisce i numeri diffusi dai media. Il cardinale Pizzaballa ha concluso la sua visita a Gaza celebrando la messa nella parrocchia della Sacra Famiglia colpita giovedì scorso. Il Papa: "Prego per le vittime"
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Oggi a Gaza il bilancio delle vittime è salito a 104, oltre 200 quello dei feriti. Circa 78 vittime sono state uccise nei centri per distribuzione di aiuti. Lo hanno riferito ad al Jazeera fonti sanitarie. la strage più pesante è stata a Zikim, a nordovest della città, dove l'Idf ha aperto il fuoco su un gruppo di persone in attesa dell'arrivo di camion con farina. Diverse le vittime anche a Rafah, nel sud, vicino a uno dei punti di distribuzione degli aiuti della Gaza Humanitarian Foundation. Almeno 51 palestinesi in attesa di cibo a Gaza sono stati uccisi dall'alba di oggi dal fuco israeliano, oltre 30 dei quali stavano aspettando i camion umanitari vicino al valico di Zikim, nel nord della Striscia: lo riportano i media palestinesi e arabi.
Le forze armate israeliane hanno confermato che soldati hanno aperto il fuoco per rimuovere una minaccia immediata mentre migliaia di cittadini di Gaza si radunavano nel nord di Gaza ma hanno smentito l'elevato numero di vittime riportato dai media, che "non corrisponde alle informazioni esistenti".
Ha celebrato la messa domenicale nella parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza, colpita giovedì scorso da un colpo di mortaio israeliano che ha fatto tre vittime e diversi feriti, il Patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa concludendo così la sua visita di vicinanza e solidarietà alla piccola parrocchia ferita, iniziata venerdì scorso. "Non siete dimenticati", ha assicurato il Patriarca. Papa Leone ha reso noti i nomi dei tre cristiani morti: "Prego per le vittime, Saad Issa Kostandi Salameh, Foumia Issa Latif Ayyad, Najwa Ibrahim Latif Abu Daoud, e sono particolarmente vicino ai loro familiari e a tutti i parrocchiani", ha detto.
Gli approfondimenti:
- Medio Oriente: dove si trovano le basi Usa e cosa rischiano dopo l’attacco all’Iran
- Stretto Hormuz, perché è strategico e cosa succede se l’Iran lo chiude
- Come è stato colpito il programma nucleare iraniano: il punto
- Francesca Albanese: "Sanzioni Usa per Gaza violano mia immunità Onu"
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Inviato Usa per ostaggi, più ottimista di prima su intesa
L'inviato Usa per gli ostaggi, Adam Boehler, si è detto "più ottimista di prima" rispetto a un accordo tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco a Gaza che porti alla liberazione di rapiti. "Hamas è molto rigido. Gli sono state offerte molte proposte che avrebbero dovuto accettare, ed è ora che rilascino gli ostaggi", ha affermato in un'intervista alla Cnn. Boehler ha dichiarato di aspettarsi che il gruppo militante palestinese adotti misure che portino a un accordo.
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La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto.

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Vai al contenutoGuerra dei 12 giorni: come è stato colpito il programma nucleare iraniano
Prima l’intervento militare di Israele in Iran, quindi l’attacco americano contro tre importanti siti nucleari iraniani. Dopo i recenti attacchi che hanno infiammato il Medio Oriente, con protagonisti Israele, Usa ed Iran, quanto è stato realmente danneggiato del programma atomico iraniano? A fornire un quadro d’insieme è un’analisi del quotidiano “La Repubblica”, secondo cui i piani di Teheran “hanno subito danni ingenti, ma non il colpo di grazia auspicato da Donald Trump”. Ecco in che modo.

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Vai al contenutoGaza Cola, cos'è e come è nata la bevanda venduta da Coop Alleanza 3.0
Questa bibita è il risultato di un progetto di proprietà palestinese che, grazie al ricavato delle vendite, contribuisce alla ricostruzione dell’ospedale Al-Karama nel governatorato di Gaza Nord.

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Vai al contenutoScontri in Siria, chi sono i drusi e cosa sta succedendo nel Paese
La caduta del regime di Bashar al-Assad dopo una lunga e sanguinosa guerra civile, non sembra aver portato - almeno per il momento - la pace in Siria. Nel Paese oggi guidato da Ahmed al-Sharaa, in precedenza noto come al-Jolani, si sono registrati scontri negli ultimi giorni tra gruppi leali al nuovo governo e la minoranza dei Drusi, in particolare nella zona della città di Sweida a sud della Siria.
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Vai al contenutoProtezione civile Gaza, 93 palestinesi uccisi in attesa di cibo
Il portavoce della Protezione Civile nella Striscia di Gaza, Mahmoud Bassal, ha annunciato che le forze israeliane hanno aperto il fuoco oggi sui palestinesi che cercavano di raccogliere aiuti umanitari nel piccolo territorio, uccidendo 93 persone. Secondo Bassal decine sono rimaste ferite a causa del "fuoco di occupazione sulle persone in attesa di aiuti" in varie parti del territorio.
Israele: "Hamas allerta reporter a non divulgare foto dei camion di aiuti"
"Hamas ha inviato oggi un messaggio ai giornalisti" dove li "si mette in guardia dal pubblicare le foto dei camion degli aiuti umanitari. Non vogliono che i media internazionali vi mostrino queste immagini, quindi non le vedrete in televisione". Lo scrive su X il portavoce del ministero degli Esteri israeliano, Oren Marmorstein, pubblicando alcune fotografie che ritraggono dei camion di aiuti per Gaza. Il messaggio di Hamas riferisce che "da questa mattina sono state osservate alcune attività che miravano a far entrare a Gaza degli aiuti per indebolire l'impegno arabo e internazionale contro la carestia nella Striscia - si legge nel post di Marmorstein - specialmente alla luce della partecipazione dell'Unione europea su questo tema. La carestia non finirà con qualche camion rubato, ma con un massiccio afflusso di aiuti per le due milioni di persone che muoiono di fame a Gaza".
Axios: "Israele, Usa e mediatori in attesa di risposta da Hamas"
Israele, Stati Uniti e i mediatori Qatar ed Egitto sono ancora in attesa della risposta di Hamas all'ultima proposta di accordo per un cessate il fuoco a Gaza, presentata la scorsa settimana. E' quanto ha riferito il giornalista Barak Ravid, citando funzionari americani e israeliani coinvolti nei negoziati. In particolare, ha sostenuto il reporter di Axios, i funzionari di Hamas a Doha sono propensi a sostenere la proposta, ma non c'è ancora una risposta chiara da parte della leadership militare a Gaza. Secondo una fonte a conoscenza dei dettagli, i mediatori egiziani e qatarioti stanno facendo pressione su Hamas affinchè dia una risposta.
Soldati israeliani al confine con la Siria, calma a Sweida. VIDEO
Siria, convoglio di primo soccorso a Sweida dopo gli scontri
Un primo convoglio di aiuti umanitari è giunto oggi nella devastata città di Sweida, nel sud della Siria, dove è entrato in vigore un cessate il fuoco dopo una settimana di scontri intercomunitari che hanno causato oltre 1.100 morti, secondo l'Osservatorio siriano dei diritti umani. Le violenze, che seguono i massacri di centinaia di membri della comunità alawita a marzo sulla costa, indebolisce ulteriormente il regime islamista del presidente Ahmad al-Sharaa, che si è impegnato a proteggere le minoranze in un Paese devastato da quasi 14 anni di guerra civile. Gli scontri sono scoppiati il 13 luglio scorso tra gruppi drusi e beduini sunniti, i cui rapporti sono tesi da decenni, prima dell'intervento delle forze della sicurezza e dei combattenti delle tribù arabe di altre parti della Siria che si sono schierati con i beduini, secondo Ong e testimoni. Il primo convoglio di aiuti umanitari è entrato nella città devastata di 150mila abitanti, priva di acqua ed elettricità e dove le scorte alimentari stanno iniziando a esaurirsi. Il convoglio comprendeva 32 veicoli carichi di cibo, forniture mediche, carburante e sacchi per cadaveri, secondo Omar al-Maliki, portavoce della Mezzaluna Rossa siriana. L'obitorio dell'ospedale pubblico di Sweida è pieno e i corpi sono disseminati per terra all'esterno della struttura, ha osservato oggi un fotografo dell'Afp.
Medioriente, a Gaza rischio nuova offensiva a Deir al-Balah . VIDEO
Siria, ong: "Bilancio delle vittime a Sweida sale a 1.120"
Il bilancio delle vittime delle violenze nella provincia di Sweida, cuore della minoranza drusa siriana, è salito a 1.120 dallo scorso fine settimana. Lo ha dichiarato l'Osservatorio siriano per i diritti umani, mentre sembra che il cessate il fuoco sembri reggere.
Secondo l'ong, tra le vittime figurano 427 combattenti drusi e 298 civili drusi, 194 dei quali sono stati "giustiziati sommariamente dal personale del ministero della Difesa e dell'Interno". Tra questi ci sono anche 354 membri delle forze di sicurezza governative e 21 beduini sunniti, tre dei quali civili, che sono stati "giustiziati sommariamente dai combattenti drusi". Altri 15 militari governativi sono stati uccisi in attacchi israeliani, ha affermato l'Osservatorio.
Papa Leone XIV: Il mondo non sopporta più la guerra". VIDEO
Idf smentisce numero vittime Gaza colpite in attesa aiuti
Le forze armate israeliane hanno confermato che soldati hanno aperto il fuoco per rimuovere una minaccia immediata mentre migliaia di cittadini di Gaza si radunavano nel nord di Gaza ma hanno smentito l'elevato numero di vittime riportato dai media, che "non corrisponde alle informazioni esistenti". L'Idf ha esortato a "usare cautela con le false informazioni pubblicate da fonti inaffidabili", sostenendo che "non sta agendo deliberatamente contro i camion degli aiuti umanitari". I militari "operano in un contesto complesso e fronteggiano Hamas, che sta lavorando per creare attriti nella zona" al fine di "mettere in pericolo i cittadini di Gaza e le forze dell'Idf e rendere difficile l'arrivo degli aiuti", ha aggiunto l'esercito. Secondo fonti mediche citate da al-Jazeera, sono 78 i palestinesi uccisi mentre cercavano di ottenere cibo, mentre per la protezione civile a Gaza, gestita da Hamas, le vittime sono state 73, di cui almeno 67 a nord e altre sei vicino Rafah a sud.
Media: "Raid di Israele su combattenti tribali nella zona di Sweida"
Raid israeliano contro un luogo di ritrovo di combattenti tribali nei pressi del villaggio di al-Ariqah, nella provincia di Sweida, nel sud della Siria. Lo ha riferito SkyNews Arabia. Alle 17 è entrata in vigore la tregua tra Israele e Siria dopo una settimana di scontri nella roccaforte drusa, che hanno provocato un migliaio di vittime.
Media: "104 morti a Gaza, 78 erano persone in cerca aiuti"
Sono 104 le persone rimaste uccise negli attacchi israeliani in tutta Gaza oggi. Lo hanno reso noto fonti mediche ad Al Jazeera. Tra le vittime ci sono 78 palestinesi in fila per ricevere aiuti umanitari. I feriti sono stati oltre 200.
Iran ed europei riprendono i colloqui sul nucleare
Riprenderanno la prossima settimana i negoziati sul nucleare iraniano fra Teheran e la troika europea formata da Germania, Francia e Regno Unito, il cosiddetto E3. L'annuncio dell'intesa per il riavvio dei colloqui era stato dato dall'agenzia iraniana Tasnim, citando una fonte locale. Poco dopo, è giunta la conferma di una fonte diplomatica tedesca. E secondo fonti a Sky News Arabia, il nuovo round si terrà a Ginevra domenica 27 luglio. Secondo Tasnim inoltre, i colloqui si terranno a livello dei viceministri degli Esteri dell'Iran e dei tre Paesi europei. A metà luglio, gli E3 e Washington avevano fissato per fine agosto la scadenza per il raggiungimento di un accordo con Teheran sul nucleare. In mancanza di questo, avevano avvertito, scatterà il cosiddetto 'snap-back', ovvero il ritorno delle sanzioni Onu, revocate nel 2015 dopo l'accordo siglato con il governo Obama, ma abbandonato da Donald Trump. I negoziati fra Washington e Teheran sul programma nucleare erano ripresi nell'aprile scorso. Ma si erano interrotti dopo l'attacco israeliano all'Iran, iniziato il 13 giugno e durato 12 giorni, e il successivo raid statunitense del 22 giugno, contro i siti nucleari di Fordow, Natanz e Isfahan. Il 2 luglio l'Iran ha inoltre sospeso la sua cooperazione con l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, citando la mancata condanna da parte dell'agenzia degli attacchi israeliani e statunitensi. Tuttavia, il ministro degli Esteri, Abbas Araghchi, ha ribadito che "l'Iran rimane fedele al Tnp", il Trattato di non proliferazione nucleare, e che il suo Paese è disposto a trovare una soluzione diplomatica alla questione nucleare.
Idf: "Proseguiremo l'offensiva contro Hamas"
L'esercito israeliano ha presentato alla leadership politica diverse linee d'azione per proseguire l'offensiva contro Hamas nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito il capo di stato maggiore delle Idf, tenente generale Eyal Zamir. Parlando alle truppe a Gaza City, ha spiegato che "i vostri successi operativi - l'eliminazione dei terroristi, la distruzione delle infrastrutture sopra e sotto terra, la conquista e la bonifica di vaste aree - ci consentiranno di apportare un cambiamento nei nostri modelli operativi".
Le Idf, ha aggiunto, "implementeranno nuove formazioni operative che rafforzeranno i nostri punti di forza, ridurranno le nostre vulnerabilità e aumenteranno i guadagni operativi. Le truppe eserciteranno una pressione sempre maggiore su Hamas e ridurranno l'erosione delle nostre forze".
La testimonianza di Netanyahu al processo rinviata a mercoledì e giovedì
Le prossime udienze del primo ministro Benjamin Netanyahu nel processo per corruzione sono state rinviate dopo che il premier è stato colpito da un'intossicazione alimentare nel fine settimana. L'ufficio del procuratore di Stato ha accettato di rinviare le due udienze programmate dopo aver esaminato la cartella clinica del premier, ma ha affermato che dovranno essere recuperate entro la fine della settimana. Netanyahu avrebbe dovuto testimoniare in tribunale domani e martedì. Nella richiesta presentata a suo nome presso il tribunale distrettuale di Gerusalemme si afferma che il premier "farà uno sforzo" per testimoniare mercoledì.
Secondo quanto riferito dall'ufficio del Primo Ministro, Netanyahu si è sentito male la scorsa notte dopo aver mangiato cibo avariato e dovrà lavorare da casa per i prossimi tre giorni. "Date le circostanze, e considerando quanto scritto nella cartella clinica, non possiamo sollevare obiezioni", si legge nella risposta della procura all'istanza del premier. "Tuttavia, alla luce delle numerose udienze annullate, chiederemo all'imputato di testimoniare mercoledì e giovedì di questa settimana".

©Ansa
Siria, a Sweida primo convoglio di aiuti umanitari
I primi aiuti umanitari sono arrivati oggi a Sweida, nel sud della Siria, devastata da una settimana di scontri che hanno causato la morte di oltre 1.000 persone. Un convoglio composto da 32 veicoli ha portato cibo, attrezzature mediche e carburante, cosi' come anche sacchi per cadaveri, ha riferito il portavoce della Mezzaluna Rossa siriana, Omar al-Maliki. Dalle 17:00 ora locale (le 16:00 in Italia) è in vigore la tregua tra Siria e Israele.
Gaza, spari a centro distribuzione aiuti: decine di morti. VIDEO
Siria, Usa: "In vigore il cessate il fuoco con Israele"
L'ambasciatore statunitense in Turchia, Tom Barrack, ha annunciato che il cessate il fuoco tra Israele e Siria è entrato in vigore alle 17 (ora siriana, le 16 in Italia), ponendo ufficialmente fine agli attacchi condotti da Israele nei giorni scorsi contro strutture e personale militare siriano, nel contesto delle sanguinose violenze nella provincia di Sweida, a maggioranza drusa.
"L'escalation delle ostilità può essere contenuta solo con un accordo per mettere fine alla violenza, proteggere gli innocenti, consentire l'accesso umanitario e allontanarsi dal pericolo", ha scritto su X Barrack, che è anche inviato speciale per la Siria. "Alle 17 ora di Damasco, tutte le parti hanno concordato una pausa e la cessazione delle ostilità".
Barrack ha aggiunto che il prossimo passo per disinnescare la situazione è "uno scambio completo di ostaggi e detenuti", riferendosi probabilmente al rilascio dei drusi siriani catturati dalle forze governative e dalle milizie tribali.
Germania: "Contribuiremo alla ricostruzione di Gaza"
Il ministro tedesco allo Sviluppo Reem Alabali Radovan ha promesso di contribuire alla ricostruzione della Striscia di Gaza. "La Germania contribuirà alla ricostruzione di Gaza non appena le condizioni lo consentiranno", ha affermato durante una visita in Egitto. Alabali Radovan ha evidenziato come la Germania potrebbe fornire assistenza in settori quali la fornitura di acqua ed energia, nonché negli alloggi temporanei. Un cessate il fuoco duraturo e una situazione umanitaria sicura sono le premesse, ha affermato.
Le stime delle Nazioni Unite stimano attualmente il costo della ricostruzione a 50 miliardi di dollari o addirittura a una cifra considerevolmente maggiore.
Media, Israele espelle capo agenzia umanitaria Onu regione
Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, ha disposto la revoca del visto a Jonathan Whittall, capo dell'ufficio regionale dell'agenzia di coordinamento umanitario delle Nazioni Unite (Ocha). Lo riferiscono media israeliani. Whittall dovrà dunque lasciare l'incarico e sarà espulso dal Paese. L'alto dirigente dell'Onu e' finito sotto accusa per avere denunciato le condizioni della popolazione a Gaza. "Stiamo assistendo a una carneficina. All'uso della fame come arma. A deportazioni forzate", ha detto di recente.
Media, colloqui Iran-europei a Ginevra il 27 luglio
I colloqui dell'Iran con i Paesi dell'E3, ovvero Regno Unito, Germania e Francia, sul nucleare si terranno a Ginevra il 27 luglio. Lo riferiscono fonti alla tv Sky News Arabia, ripresa dalla Tass.
Idf, sparati colpi di avvertimento vicino a centro aiuti
L'esercito israeliano conferma di aver sparato colpi di avvertimento oggi nei pressi di un centro di distribuzione di aiuti a Gaza, ma sostiene che i dati forniti da fonti palestinesi su decine di persone uccise siano inesatti. Lo riferisce Times of Israel. In risposta a una domanda, l'Idf ha affermato che migliaia di palestinesi si erano radunati nel nord di Gaza e che le truppe nella zona "hanno sparato colpi di avvertimento per rimuovere una minaccia immediata per le truppe". L'Idf ha affermato inoltre di essere "a conoscenza delle segnalazioni di vittime nella zona", ma che "un esame preliminare mostra che il numero riportato di vittime non corrisponde alle informazioni esistenti" e che l'episodio è in fase di ulteriori indagini.
Netanyahu salta riunione di governo, "intossicazione alimentare"
L'ufficio del primo ministro israeliano ha reso noto che Benyamin Netanyahu ha subito un'intossicazione alimentare a causa di cibo avariato e che per questo lavorerà da casa per i prossimi tre giorni su consiglio medico. Lo riferisce il Times of Israel dopo che era emersa la notizia che stamattina il premier non aveva partecipato alla consueta riunione settimanale del governo. Netanyahu, 75 anni, si è sentito male di notte ed è stato visitato a casa da un medico. Le sue condizioni sono state dichiarate buone dopo ulteriori accertamenti, ha dichiarato il suo ufficio, aggiungendo che sta ricevendo liquidi per via endovenosa a seguito della disidratazione. "Secondo le istruzioni dei medici, il primo ministro si riposerà a casa per i prossimi tre giorni e da lì gestirà gli affari di Stato", ha affermato l'ufficio del primo ministro.
Iran, sostituita contraerea danneggiata da Israele
L'Iran ha sostituito i sistemi di difesa aerea danneggiati durante i bombardamenti israeliani di giugno. Lo ha annunciato l'agenzia di stampa ufficiale Irna citando un funzionario militare. "Il nemico sionista ha cercato di distruggere le capacita' di difesa dell'Iran e alcuni dei nostri sistemi di difesa sono stati danneggiati durante la guerra", ha detto il vice capo dell'esercito iraniano per le operazioni, l'ammiraglio Mahmoud Mousavi, ma "i sistemi danneggiati sono stati sostituiti e dispiegati in luoghi predeterminati".
Idf: 'Morto suicida un soldato israeliano', il quarto in 2 settimane
L'esercito israeliano ha reso noto che un altro soldato si è suicidato, il quarto nel giro di due settimane. In un comunicato, l'Idf scrive che Dan Phillipson, un soldato in addestramento originario della Norvegia, ha tentato di suicidarsi martedì con un colpo d'arma da fuoco in una base di addestramento nel sud di Israele e che è morto per le gravi ferite riportate nell'ospedale in cui era stato trasferito. Secondo i media israeliani, dall'inizio dell'anno sono morti suicidi 19 soldati e 42 dall'inizio della guerra di Israele a Gaza.
Israele, da ministri ok a licenziamento procuratore capo
Un comitato composto da cinque ministri, tra cui i falchi di estrema destra, ha votato all'unanimita' una raccomandazione per il licenziamento della procuratrice capo di Israele, Gali Baharav Miara. Lo riferisce il Times of Israel. La commissione e' stata presieduta dal ministro degli Affari della diaspora Amichai Chikli e ne hanno fatto parte anche il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, il ministro della scienza e della tecnologia Gila Gamliel e il ministro dei servizi religiosi Michael Malkieli. La decisione finale spetta ora al gabinetto, che potrebbe mettere il voto in calendario gia' nella prossima riunione. Venerdi' il giudice della Corte suprema Noam Sohlberg ha chiarito che un'eventuale rimozione non potra' scattare immediatamente. I giudici dovranno prima rivedere i ricorsi contro le nuove modalita' di licenziamento del procuratore capo, fissate dal governo a giugno.
Sale a 84 bilancio vittime Gaza, 73 in centri aiuti
E' salito a 84 bilancio dei morti e oltre 200 quello dei feriti oggi a Gaza, di cui 73 in centri per distribuzione di aiuti. Lo hanno riferito ad al Jazeera fonti sanitarie. Il bilancio piu' pesante e' stato a Zikim, a nordovest della citta' di Gaza, dove l'Idf ha aperto il fuoco su un gruppo di persone in attesa dell'arrivo di camion con farina. Diverse le vittime anche a Rafah, nel sud, vicino a uno dei punti di distribuzione degli aiuti della Gaza Humanitarian Foundation.
Netanyahu intossicato da cibo avariato
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha una gastroenterite provocata da cibo avariato. Lo ha riferito l'ufficio del premier in un comunicato riportato dai media israeliani. "Dopo sentirsi male durante la notte, il primo ministro Benjamin Netanyahu e' stato esaminato a casa sua dal professor Alon Hershko, capo del dipartimento di medicina interna di Hadassah Ein Kerem, e gli e' stata riscontrata un'infiammazione intestinale dovuta a cibo avariato", si legge nella nota. Le condizioni del primo ministro "sono state definite buone" ma gli sono state prescritte flebo per la "disidratazione" conseguenza dell'intossicazione. "Il primo ministro dovra' stare a riposo per i prossimi tre giorni e gestira' gli affari di stato da casa", si spiega ancora nel comunicato.
Media, irritazione Usa per Netanyahu: "Agisce da pazzo"
Tra i consiglieri del presidente americano Donald Trump sta crescendo l'irritazione, e la preoccupazione, per le mosse del premier israeliano Benjamin Netanyahu. A riportarlo è il solitamente ben informato Barak Ravid, giornalista di N12 e Axios. "Bibi ha agito come un pazzo", ha spiegato una fonte citando l'intervento militare in Siria. "Continua a bombardare tutto ciò che si muove. Questo potrebbe sabotare quanto Trump sta cercando di fare in Siria in particolare e nella regione in generale", ha insistito l'alto funzionario della Casa Bianca. Un altro consigliere, uno dei sei sentiti da N12, ha ricordato l'omicidio del palestinese-americano Saif Musalt in Cisgiordania e il bombardamento della chiesa a Gaza, che hanno portato Trump a chiamare Netanyahu e chiedere spiegazioni. Al presidente, è stato spiegato, "non piace accendere la tv e veder cadere bombe nel paese in cui cerca di portare la pace e dopo aver fatto un annuncio storico della sua intenzione di aiutarne la ricostruzione". Nell'amministrazione, racconta ancora N12, c'è un crescente scetticismo nei confronti del premier israeliano e del suo grilletto facile, anche se non è chiaro se Trump condivida questo giudizio sul suo alleato. "A volte Netanyahu è come un bambino che semplicemente non sa come comportarsi", ha spiegato una fonte. La sensazione è che Netanyahu sia guidato dall'agenda politica interna. "Questo lo danneggerà nel lungo periodo", ha avvertito un consigliere di Trump.
Papa rende noti nomi vittime raid su parrocchia Gaza
Papa Leone ha reso noti i nomi dei tre cristiani morti a Gaza a causa del bombardamento israeliano sulla parrocchia Santa Famiglia a Gaza, dove avevano trovato rifugio insieme ad altre 500 persone. "Prego per le vittime, Saad Issa Kostandi Salameh, Foumia Issa Latif Ayyad, Najwa Ibrahim Latif Abu Daoud, e sono particolarmente vicino ai loro familiari e a tutti i parrocchiani", ha detto. "Tale atto, purtroppo, si aggiunge ai continui attacchi militari contro la popolazione civile e i luoghi di culto a Gaza", ha commentato Leone XIV.
Idf, ucciso responsabile ricerca armamenti Hamas
Le forze israeliane hanno ucciso dieci giorni fa Bashar Thabet, comandante del dipartimento sviluppo e progetti di Hamas, responsabile delle attività di ricerca per la produzione di armi. Lo ha reso noto questa mattina l'Idf in una nota pubblicata su Telegram. Thabet è stato ucciso a Nuserait, nel centro della Striscia. Le truppe dell'Idf, si legge ancora nel comunicato, continuano a espandere le operazioni nella città di Gaza e hanno smantellato siti "dei terroristi". A Beit Hanoun, nel nord, l'aviazione effettuato attacchi contro infrastrutture sotterranee.
Pizzaballa conclude visita a Gaza con messa a chiesa colpita
Ha celebrato la messa domenicale nella parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza, colpita giovedì scorso da un colpo di mortaio israeliano che ha fatto tre vittime e diversi feriti, il Patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa concludendo così la sua visita di vicinanza e solidarietà alla piccola parrocchia ferita, iniziata venerdì scorso. Rivolgendosi alla comunità rifugiata nella Chiesa, il card. Pizzaballa ha parlato della "preoccupazione" non solo per la comunità cristiana, ma per tutta la popolazione di Gaza. "Non siete dimenticati", ha assicurato il Patriarca. La messa è stata concelebrata da padre Gabriel Romanelli, il parroco ferito nel raid.
Colloqui europei-Iran sul nucleare la prossima settimana
Germania, Francia e Regno Unito (E3) contano di avviare nuovi negoziati con l'Iran sul suo programma nucleare la prossima settimana. Lo ha detto una fonte diplomatica tedesca all'Afp. "Gli E3 sono in contatto con l'Iran per programmare ulteriori colloqui la prossima settimana", ha riferito la fonte, dopo gli avvertimenti lanciati dalle potenze europee che le sanzioni internazionali contro l'Iran potrebbero essere riattivate se Teheran non riprende i negoziati.
"Fuoco Israele su palestinesi in attesa di cibo, 51 morti"
Almeno 51 palestinesi in attesa di cibo a Gaza sono stati uccisi dall'alba di oggi dal fuco israeliano, oltre 30 dei quali stavano aspettando i camion umanitari vicino al valico di Zikim, nel nord della Striscia: lo riportano i media palestinesi e arabi. Secondo fonti mediche citate da Al Jazeera, inoltre, il bilancio complessivo delle vittime degli attacchi israeliani di oggi a Gaza è di 54 palestinesi.
Fonti mediche: attacchi israeliani su Gaza, 25 morti
Almeno 25 palestinesi sono stati uccisi dall'alba di oggi negli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza, secondo fonti mediche citate da Al Jazeera: 19 di loro aspettavano gli aiuti umanitari vicino a centri distribuzione.
Media: accordo Iran-europei per ripresa colloqui nucleare
Teheran ha raggiunto un accordo con Gran Bretagna, Francia e Germania (la troika europea E3), per la ripresa dei colloqui sulla questione nucleare iraniana: lo riporta l'agenzia di stampa Tasmin, che cita una fonte informata sui fatti. "Il principio dei negoziati è stato concordato, ma le consultazioni in merito al momento e al luogo dei negoziati sono in corso, e il Paese in cui si svolgeranno i futuri negoziati non è stato ancora definito", ha affermato la fonte. Secondo Tasnim, i colloqui si terranno a livello dei viceministri degli Esteri dell'Iran e dei tre Paesi Ue.
Fonti mediche: "Raid israeliani su Gaza, 15 morti"
Almeno 15 palestinesi sono stati uccisi oggi negli attacchi israeliani a Gaza, tra cui nove mentre aspettavano gli aiuti umanitari vicino ai centri di distribuzione: lo riporta Al Jazeera, che cita fonti mediche.
Raid su Gaza, Tel Aviv chiede aiuto a Trump per ostaggi
Idf entra a Deir al-Balah, prima volta da inizio guerra
Per la prima volta dall'inizio dell'offensiva a Gaza, l'esercito israeliano entra a Deir al-Balah, un'importante citta' al centro dell'enclave palestinese. Finora l'Idf non aveva condotto alcuna operazione terrestre a Deir al-Balah, di cui ha ordinato l'evacuazione alle prime ore del giorno, in previsione dell'imminente espansione delle sue truppe nell'area. Deir al-Balah e' rimasta indenne dalle operazioni terrestri per oltre un anno e mezzo di offensiva israeliana, rendendola uno dei centri in cui si sono riversati molti sfollati e il centro operativo di molte organizzazioni internazionali.
Media, 'raid israeliani su Gaza, 6 morti nel nord'
Almeno sei palestinesi sono stati uccisi a Gaza City e nel nord della Striscia dalle prime ore di questa mattina in seguito agli attacchi israeliani: lo riporta Al Jazeera, che cita corrispondenti sul territorio.
Hamas, attesi oggi a Gaza 3 camion Oms con medicinali
Il ministero della Salute Palestinese gestito da Hamas ha annunciato che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) invierà oggi negli ospedali della Striscia tre camion carichi di medicinali e forniture mediche. I camion non contengono generi alimentari, si legge in un comunicato stampa pubblicato su Telegram. "Il ministero della Salute invita i cittadini, tutte le autorità, le famiglie e le parti interessate a compiere ogni sforzo per proteggere il convoglio, impedire qualsiasi interferenza con i camion e consentire il loro arrivo sicuro negli ospedali per salvare la vita dei malati e dei feriti", sottolinea la nota.
Idf ordina evacuazione Deir al-Balah, nel centro di Gaza
Nuova operazione delle Idf nella Striscia di Gaza annunciata dal tenente colonnello Avichay Adraee, che ha emesso un ordine di evacuazione per tutti i residenti di diversi isolati nell'area sud-occidentale di Deir al-Balah, compresi quelli che vivono in tende. "Espandiamo le attivita' in un'area in cui non abbiamo ancora operato", ha annunciato il portavoce delle forze armate israeliane. Secondo l'annuncio, "le Idf continuano a operare con grande forza per distruggere le infrastrutture nemiche e terroristiche nell'area e stanno espandendo le loro attività in un'area in cui non hanno ancora operato". Ai residenti è stato ordinato di evacuare verso sud, verso al-Mawasi.
Governo siriano: 'cessati gli scontri a Sweida'
I combattenti tribali sono stati evacuati dalla città meridionale siriana di Sweida e i violenti scontri sono cessati, secondo il governo siriano. "Dopo gli intensi sforzi del Ministero degli Interni per attuare l'accordo di cessate il fuoco, a seguito del dispiegamento delle sue forze nelle regioni settentrionali e occidentali del governatorato di Sweida, la città di Sweida è stata evacuata da tutti i combattenti tribali e gli scontri nei quartieri cittadini sono cessati", ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Interni, Noureddine al-Baba, in un post su Telegram.
Strage nel sud di Gaza, la mattanza in fila per il cibo
Ancora raid israeliani su Gaza. Nelle ultime 24 ore 95 palestinesi sono morti negli attacchi, secondo il ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas: 32 mentre aspettavano gli aiuti umanitari vicino ai centri di distribuzione nella Striscia meridionale. Intanto quello che il cardinale Pizzaballa in visita alla parrocchia ferita di Gaza non si era spinto a dire ieri, lo dice il cardinale Parolin: è legittimo 'dubitare' che il raid alla Sacra Famiglia non sia stato voluto, 'fare chiarezza'. Nuovi attacchi massicci russi contro l'Ucraina. Le sanzioni dell'Ue alla Russia e la minaccia di Trump di aumentare la pressione su Putin per costringerlo a sedersi seriamente al tavolo delle trattative al momento non sembrano sortire alcun effetto. Mentre Zelensky propone a Mosca un nuovo round di colloqui di pace la prossima settimana: 'Lo slancio dei negoziati deve essere rafforzato'.
Decine di migliaia in strada a Tel Aviv, chiedono accordo su Gaza
Decine di migliaia di israeliani hanno protestato ieri sera nel centro di Tel Aviv per chiedere un accordo che garantisca il rilascio di tutti gli ostaggi nella Striscia di Gaza, secondo quanto riportato dai media israeliani. Il quotidiano Yedioth Ahronoth ha riferito che i manifestanti hanno marciato nel centro di Tel Aviv portando striscioni e gridando slogan per la fine della guerra e l'immediato ritorno degli ostaggi. Anche ex ostaggi rilasciati da Hamas avrebbero preso parte alla marcia. I partecipanti hanno lanciato appelli diretti ai leader israeliani e al presidente degli Stati Uniti Donald Trump affinché si adoperino per raggiungere un accordo globale. Il giornale ha affermato che centinaia di manifestanti hanno tenuto proteste simili in altre città di Israele.
Protezione civile Gaza, 39 le vittime a distribuzione aiuti
La protezione civile di Gaza ha detto che ieri il fuoco israeliano ha ucciso 39 persone e ne ha ferite più di 100 nei pressi di due centri di soccorso, tra i più recenti decessi di palestinesi in cerca di cibo. Le morti di persone in attesa di aiuti in enormi folle vicino ai punti di ristoro a Gaza sono diventate un evento regolare, con le autorità del territorio che spesso attribuiscono la colpa al fuoco israeliano. Per contro, la Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), sostenuta da Stati Uniti e Israele, che ha sostituito le agenzie delle Nazioni Unite come principale distributore di aiuti nel territorio, ha accusato Hamas di fomentare disordini e di sparare contro i civili. Il portavoce della difesa civile, Mahmud Bassal, ha affermato che le morti sono avvenute nei pressi di un sito a sud-ovest di Khan Yunis e di un altro centro a nord-ovest di Rafah, entrambi nella parte meridionale di Gaza, attribuendo le morti a "colpi d'arma da fuoco israeliani". Un testimone ha raccontato di essersi diretto verso la zona di Al-Tina a Khan Yunis prima dell'alba con cinque dei suoi parenti per cercare di procurarsi del cibo quando "i soldati israeliani" hanno iniziato a sparare. "Io e i miei parenti non siamo riusciti a ottenere nulla", ha detto Abdul Aziz Abed, 37 anni, all'Afp. "Ogni giorno vado lì e tutto ciò che otteniamo sono proiettili e stanchezza invece di cibo". Anche altri tre testimoni hanno accusato i soldati di aver aperto il fuoco.