Secondo il ministero della Salute di Gaza gestito da Hamas, almeno 27 persone sono state uccise e 90 ferite dalle forze israeliane mentre attendevano gli aiuti a Rafah. Alcuni dei feriti sarebbero in "condizioni critiche". L’esercito israeliano ha riferito di aver sparato dopo un iniziale “fuoco di avvertimento” contro alcuni “sospetti”. L'Idf ha inoltre annunciato oggi l'uccisione di tre soldati durante i combattimenti nella Striscia di Gaza settentrionale. Onu chiede indagine su morti vicino centro aiuti
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Sale a 27 morti e 90 feriti il bilancio dell'attacco delle forze di difesa di Israele (Idf) su un punto di distribuzione degli aiuti umanitari a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha reso noto il ministero della Sanità dell'enclave palestinese, che fa capo al movimento islamista Hamas. Alcuni dei feriti sarebbero in "condizioni critiche". L’esercito israeliano ha riferito di aver sparato dopo un iniziale “fuoco di avvertimento” contro alcuni “sospetti” nei pressi del centro di distribuzione di aiuti, lo riporta la Bbc. La Gaza Humanitarian Foundation (GHF), l'organizzazione sostenuta da Israele e dagli Stati Uniti, afferma che la distribuzione degli aiuti "è avvenuta oggi in modo sicuro e senza incidenti" presso il suo sito a Rafah. Almeno dieci palestinesi, tra cui due bambini, sono stati uccisi da raid israeliani stamattina nella Striscia di Gaza, riferisce l’agenzia Wafa citata dal Guardian. I due minori sarebbero morti in un attacco a un'abitazione con sfollati a Khan Yunis.
L'esercito israeliano (Idf) ha annunciato oggi la morte di tre soldati nell'esplosione di un ordigno nella zona di Jabalia, nella Striscia di Gaza settentrionale. Si tratta dei sergenti maggiori Lior Steinberg e Ofek Barhana, entrambi 20enni ed entrambi medici del 9° Battaglione della Brigata Givati, e del 22enne sergente maggiore Omer Van Gelder, comandante di squadra del 9° Battaglione della Brigata Givati.
Ieri l'Idf ha annunciato l'espansione dell'offensiva terrestre a Gaza. Intanto, il segretario generale Onu Antonio Guterres avverte: "Sono sconvolto dalle notizie di palestinesi uccisi e feriti ieri mentre cercavano aiuto a Gaza. È inaccettabile che rischino la vita per procurarsi del cibo. Chiedo un'indagine immediata e indipendente su questi eventi e che i responsabili siano chiamati a risponderne. Israele ha chiari obblighi, ai sensi del diritto internazionale umanitario, di accettare e facilitare gli aiuti. L'Onu deve poter operare in sicurezza".
Gli approfondimenti:
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Onu, domani al voto in Cds risoluzione su Gaza
I dieci menbri eletti del Consiglio di sicurezza dell'Onu hanno chiesto di mettere ai voti, domani, una risoluzione per mettere fine al conflitto a Gaza. Per essere approvato servono almeno nove voti e l'assenza di veti da parte dei cinque membri permanenti, che sono Stati Uniti, Cina, Russia, Francia e Regno Uniti. La risoluzione, che tra i vari punti chiede anche il rilascio senza condizioni degli ostaggi israeliani in mano ad Hamas e l'ingresso degli aiuti umanitari sotto il controllo dell'Onu, sara' importante per vedere la posizione di alcuni Paesi, tra cui gli Stati Uniti.
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Meloni vede Fico: "Soluzione due Stati, con Stato palestinese a fianco Israele in pace e sicurezza"
Con il primo ministro slovacco Robert Fico "abbiamo sottolineato il comune impegno per un Medio Oriente stabile e pacifico: abbiamo richiesto l’immediato rilascio di tutti gli ostaggi nelle mani di Hamas e un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza. Abbiamo nuovamente confermato il sostegno a una soluzione dei due Stati con uno Stato indipendente palestinese che viva a fianco di Israele in pace e sicurezza". Lo scrive su X la premier Giorgia Meloni.
Iran, l’arsenale degli Ayatollah tra droni, missili ipersonici e lo spettro nucleare
Dopo l’offensiva di Teheran dello scorso anno, il 1° ottobre 2024 l'Iran ha attaccato il territorio israeliano prevalentemente con missili balistici e ipersonici. Il 26 ottobre la nuova rappresaglia israeliana con "attacchi di precisione" su obiettivi militari. L'arsenale del regime può contare su diverse soluzioni, dai droni kamikaze Shahed 136 ai missili ipersonici Kheibar e Fatah, fino a quelli da crociera tipo Paveh 351. Sono le armi più sofisticate mai affrontate dalle difese israeliane. IL FOCUS
Houthi pronti a ulteriore escalation
Il ministro della Difesa Houthi, Mohamed Nasser al-Atifi, afferma che il gruppo yemenita e' "pronto a un'ulteriore escalation" contro Israele a sostegno dei palestinesi. "Abbiamo l'iniziativa e il potere di deterrenza per lanciare missili e droni 24 ore su 24 e colpire le profondita' del nemico", ha affermato al-Atifi, citato da Al Masirah TV.
Che cos'è il Captagon, la "droga della Jihad" trovata in Siria e che effetti produce
Si tratta di una metanfetamina conosciuta anche come "droga dei kamikaze", spesso mischiata con la caffeina. Non è molto diffusa in occidente, mentre è una sostanza che si trova relativamente in abbondanza in Medio Oriente. In Siria sono stati scoperti diversi laboratori per la produzione del Captagon. Ecco di cosa si tratta e quali sono gli effetti. COSA SAPERE
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO
Rubio ha parlato con ministro turco Fidan
Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha parlato con il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, confermando il sostegno Usa a negoziati diretti tra le parti per arrivare al cessate il fuoco tra Russia e Ucraina. Lo ha dichiarato il Dipartimento di Stato.
Katz: "al-Sharaa direttamente responsabile di ogni minaccia e lancio di razzi"
Il Ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha affermato che Gerusalemme considera il leader siriano Ahmad al-Sharaa "direttamente responsabile di ogni minaccia e lancio di razzi contro lo Stato di Israele"."La risposta completa arriverà presto", ha minacciato Katz, dopo il lancio di razzi dalla Siria verso Israele, aggiungendo che Israele "non permetterà un ritorno alla realtà del 7 ottobre". L'esercito israeliano ha annunciato poco fa di aver effettuato raid sulla Siria meridionale in risposta al lancio di razzi verso il paese.
Israele accusa Jolani dopo attacchi da Siria, "risponderemo"
In seguito al lancio di razzi dalla Siria verso Israele il ministro della Difesa Israel Katz ha puntato il dito contro il nuovo leader di Damasco Ahmad al-Sharaa (al Jolani), "direttamente responsabile di ogni minaccia e lancio di razzi contro lo Stato di Israele". "La piena risposta arriverà presto", ha minacciato Katz, aggiungendo che Israele "non permetterà un ritorno alla realtà del 7 ottobre". Lo riportano i media israeliani.
Incendi a Gerusalemme, case evacuate: cosa è successo
Il ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato ''emergenza nazionale'' in Israele, un mese fa, a causa dell'incendio partito dai boschi sopra Gerusalemme e che ha portato alla chiusura dell'autostrada verso Tel Aviv. Un incendio di cui ancora non si conosce l'origine, ma che è scoppiato in concomitanza con un appello rivolto da Hamas ai suoi sostenitori attraverso Telegram. ''Bruciate Israele'', si legge in un post, ''bruciate i boschi, le foreste, le case dei coloni, tutto ciò che potete''. LE FOTO
Israele risponde con l'artiglieria ai lanci dalla Siria
L'Idf ha reso noto di aver risposto con il fuoco di artiglieria al lancio di razzi dalla Siria meridionale. I due proiettili erano caduti in aree disabitate senza fare danni. L'allarme aereo era risuonato a Haspine e Ramat Magchimime, due città situate nelle alture meridionali del Golan, territorio conquistato da Israele nel 1967 e annesso nel 1981. Secondo i media israeliani, i proiettili lanciati stasera dalla Siria sono stati i primi dalla caduta di Bashar al-Assad, avvenuta a dicembre.
23enne israeliana già ostaggio di Hamas denuncia: "Violentata da un personal trainer"
La ragazza franco-israeliana, 23 anni, era stata rapita dai terroristi durante il festival musicale Nova il 7 ottobre 2023 e rilasciata dopo 55 giorni di prigionia. Ha coraggiosamente parlato della sua vicenda nel corso di un'intervista concessa al canale israeliano Canale 12. LA DENUNCIA
Israele, intercettato missile lanciato dallo Yemen
L'esercito israeliano ha dichiarato di aver intercettato un missile lanciato dallo Yemen, con una serie di esplosioni udite sopra Gerusalemme. "A seguito delle sirene suonate poco fa in diverse zone di Israele, è stato intercettato un missile lanciato dallo Yemen", ha comunicato l'esercito.
Israele: "Lanci dalla Siria, proiettili caduti in aree aperte"
L'esercito israeliano ha dichiarato che due proiettili lanciati dalla Siria hanno attraversato il territorio israeliano, ma sono caduti senza causare danni. "A seguito delle sirene suonate ad Haspin e Ramat Magshimim alle 21:36, sono stati identificati due proiettili che hanno attraversato il territorio israeliano dalla Siria, cadendo in aree aperte", ha dichiarato l'esercito in un comunicato.
Abu Mazen ha compiuto 90 anni: la carriera politica del presidente della Palestina
Nato il 26 marzo 1935 a Safed, è presidente della Palestina dal 2005. Esponente dell'ala moderata di al-Fatàh, del quale fu fra i fondatori nel 1957, entrò nell'OLP nel 1981 ed ebbe una parte di primo piano negli accordi di Oslo del 1993. Nel 2004 prese il posto di Arafat. LA STORIA DEL LEADER
Usa: "Gli aiuti a Gaza stanno avendo successo ma possono migliorare"
Gli aiuti a Gaza "stanno avendo successo", ma possono "migliorare": lo ha detto la portavoce del dipartimento di stato Usa Tammy Bruce.
Gaza secondo Trump, il video realizzato con l'AI con statue d'oro e resort di lusso
Il presidente Usa ha pubblicato su Truth e Instagram una clip in cui, grazie all'intelligenza artificiale, mostra come immagina la Striscia di Gaza grazie al suo intervento. Intanto, nella realtà, la guerra rischia di veder vacillare la tregua tra Israele ed Hamas e a Gaza regnano morte e distruzione. IL VIDEO
Dimesso bambino di Gaza curato al Papa Giovanni di Bergamo
È stato dimesso oggi Fadl, il bambino palestinese di 10 anni proveniente da Gaza e ricoverato dal 14 maggio scorso all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo: venerdì scorso aveva ricevuto anche la visita del ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Lo scorso ottobre la sua famiglia era finita sotto un bombardamento nel quale, a Khan Younis, erano morti diversi parenti. "Eravamo anche seduti fuori, io, mio figlio, i miei cugini e un po' di parenti: all'improvviso è sceso il missile", ha raccontato il padre, Omar. Fadl, ferito, era stato subito operato all'addome una prima volta e poi, dieci giorni dopo, era tornato di nuovo sotto i ferri per un intervento durato 7 ore. Sette mesi dopo lui e il papà lasciano Gaza, dove rimangono la mamma e cinque sorelle. Grazie a un permesso sanitario, il 14 maggio arrivano al Papa Giovanni di Bergamo per le cure. "Qui, ci hanno accolto, è un Paese molto bello e molto buono e se riuscissi a portarli qui sarebbe una cosa bellissima perché qui sono veramente umani", dice ancora il padre Omar, che confida di temere per le sorti della moglie e delle figlie. Prima della guerra Fadl frequentava la prima elementare. "Io vorrei che imparasse bene, studiasse bene, finisse i suoi studi, diventasse un dottore per restituire un pochino di quello che abbiamo avuto noi", conclude Omar.
Casa Bianca, indagini su autenticità spari sito aiuti Gaza
La Casa Bianca sta "indagando sull'autenticita'" delle notizie relative alle sparatorie mortali vicino a un centro di distribuzione di aiuti nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato la portavoce Karoline Leavitt. "Il governo e' a conoscenza di queste notizie e stiamo indagando sulla loro autenticita'", ha affermato, aggiungendo che "a differenza di alcuni resoconti dei media, non ci fidiamo completamente di cio' che afferma Hamas". Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha confermato oggi la morte di 27 persone, annunciata in precedenza dagli operatori umanitari nei territori palestinesi, mentre l'esercito israeliano ha dichiarato di aver aperto un'"indagine".
Siria, trovato cadavere in abiti religiosi in una fossa comune. "Forse è Padre Dall'Oglio"
Nei pressi di Raqqa, in Siria, è stato rinvenuto un cadavere in abiti religiosi all’interno di una fossa comune. Secondo quanto riferito dal vescovo di Qamishlie, potrebbe trattarsi di Padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita scomparso nel 2013. La notizia è ancora in fase di verifica. Secondo la sorella, Francesca Dall’Oglio, non sarebbe però attendibile: “Si parla di un corpo con abiti religiosi ma mio fratello aveva abiti civili". LA VICENDA
Madrid boicotta le armi a tecnologia israeliana
Il governo socialista di Pedro Sanchez ha fatto un passo ulteriore nella presa di distanza da Israele per "la guerra disumana" a Gaza: il ministero della Difesa ha revocato un maxi-contratto da 298,5 milioni di euro per 1.680 missili anticarro Spike LR", destinati all'Esercito e alla Marina. Nonostante la produzione in Spagna e il coinvolgimento di aziende nazionali, il fatto che il contraente principale fosse Pap Tecnos, filiale spagnola della israeliana Rafael, ha provocato la cancellazione dell'appalto, annunciato dal governo pochi giorni prima dell'attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre 2023. Il dicastero diretto da Margarita Robles ha inoltre deciso di rinunciare alla tecnologia israeliana per il nuovo sistema lanciarazzi multiplo Silam. Un piano da 576 milioni di euro, che dovrà essere completamente riprogettato con tecnologia iberica.
Nuova strage al centro aiuti. Onu: "Un crimine di guerra"
A Gaza si continua a morire anche quando si va in cerca di cibo. Ancora una volta in pochi giorni, spari contro la folla nei pressi di un centro di distribuzione, che sono costati la vita ad almeno 27 persone: lo hanno denunciato le autorità sanitarie locali, puntando il dito contro le forze israeliane. Alle accuse l'Idf ha risposto ammettendo di aver fatto fuoco, ma soltanto contro individui diretti minacciosamente verso la loro postazione. Per questa nuova strage è risuonata con forza la condanna dell'Onu, che ha parlato di "crimini di guerra". "Le forze israeliane hanno aperto il fuoco con carri armati e droni su migliaia di civili che si erano radunati dall'alba vicino alla rotonda di al-Alam, nella zona di al-Mawasi, a nord-ovest di Rafah", ha riferito ai media internazionali il portavoce della difesa civile gestita da Hamas, Mahmoud Bassal. Uno dei testimoni ha raccontato di proiettili che "piovevano su di noi da ogni dove". Un responsabile dell'ospedale Nassar ha riferito di aver ricevuto 27 corpi, tra cui "tre bambini e due donne", molti dei quali con "ferite da arma da fuoco e schegge su tutto il corpo". La Croce Rossa in serata ha confermato il numero delle vittime. I feriti sarebbero una novantina. La zona degli spari era la stessa di domenica, quando più di 30 palestinesi erano stati uccisi mentre andavano verso il centro di distribuzione. In quell'occasione l'Idf aveva negato il coinvolgimento negli attacchi ai civili, evocando la responsabilità di individui imprecisati a volto coperto, immortalati in alcuni video. Riguardo invece agli ultimi fatti, l'esercito ha fatto sapere di avere prima "sparato colpi evasivi" dopo aver notato "diversi sospetti dirigersi verso di loro". E "dopo che non si sono allontanati, sono stati sparati altri colpi nei pressi di alcuni di loro che stavano avanzando. Sull'episodio è stata comunque aperta "un'inchiesta" anche se, è stato sottolineato, la sparatoria "è avvenuta a circa mezzo chilometro dal sito di distribuzione". Il sito in questione è uno di quelli gestiti dalla Ghf, sostenuta da Israele e dagli Stati Uniti ma non dall'Onu e dalle altre organizzazioni umanitarie, che accusano questa organizzazione di permettere all'Idf di usare il cibo come arma per controllare la popolazione di Gaza.
Guterres condanna la sparatoria al centro aiuti a Gaza
Il segretario generale delle Nazioni Unite ha condannato la sparatoria avvenuta nei pressi di un centro di distribuzione di aiuti nella Striscia di Gaza meridionale, in cui hanno perso la vita 27 persone, secondo la Croce Rossa, ha affermato il suo portavoce, definendo la perdita di vite umane "inconcepibile". "E' inaccettabile che i civili rischino e a volte perdano la vita semplicemente cercando cibo", ha dichiarato Stephane Dujarric ai giornalisti, ribadendo la richiesta di un'indagine indipendente dopo eventi simili accaduti questa settimana.

©Ansa
Idf, indagine in corso sugli spari vicino al sito di aiuti a Gaza
L'esercito israeliano ha dichiarato che sta svolgendo una indagine su un incidente avvenuto oggi in cui le sue forze hanno sparato "colpi di avvertimento" contro la popolazione di Gaza nei pressi di un centro di assistenza, uccidendo 27 persone secondo la Croce Rossa. "Stamattina, le forze (israeliane) hanno sparato colpi di avvertimento a circa mezzo chilometro dall'area di distribuzione degli aiuti, verso i sospetti che si stavano avvicinando in modo da mettere a repentaglio l'incolumità dei soldati. L'incidente è oggetto di indagine e anche in questo caso scopriremo la verità", ha dichiarato il portavoce dell'esercito.
Lula attacca Israele: "A Gaza è in corso un genocidio"
Il presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva è tornato a definire l'offensiva di Israele nella Striscia di Gaza "un genocidio" e ha affermato che il governo di Tel Aviv deve "smetterla con il vittimismo" e con il tentativo di giustificare l'azione militare.
"Quello che sta accadendo nella Striscia di Gaza non è una guerra, è un esercito che uccide donne e bambini. Tutte le persone di buon senso nel mondo, compresi gli israeliani, lo affermano. Israele dirà che è antisemitismo? Deve smetterla con questo vittimismo. Quello che sta succedendo a Gaza è un genocidio per decisione di un governo che neanche il popolo ebraico vuole", ha dichiarato Lula durante un incontro con la stampa, in risposta a una nota dell'Ambasciata di Israele che - senza citarlo - aveva accusato autorità internazionali di "credere alle menzogne" diffuse dal gruppo terroristico Hamas sul conflitto in Medio Oriente. "Non si può, con la scusa di cercare qualcuno, uccidere donne e bambine", ha aggiunto. Nel corso dell'intervista, Lula ha raccontato di aver visto immagini di bambini uccisi mentre trasportavano cibo e ha sottolineato quanto sia inaccettabile considerare ciò che sta accadendo come un conflitto convenzionale. "Non so se avete visto la scena di due bambini che stavano portando farina e sono stati uccisi. Non si può, come essere umano, accettare tutto ciò come se fosse una guerra normale. Non lo è". Infine, il capo dello Stato ha affermato che, proprio per la sofferenza storica del popolo ebraico, "il governo di Israele dovrebbe mostrare buon senso e umanità nel trattare con il popolo palestinese. Invece si comportano come se i palestinesi fossero cittadini di seconda classe".
Lula ha poi ribadito il sostegno del Brasile alla creazione di uno Stato palestinese basato sui confini del 1967, accusando Israele di violare quotidianamente quegli accordi e di espandere l'aggressione anche in Cisgiordania.
Spari su palestinesi in attesa di aiuti a Gaza, Cicr conferma 27 morti
Il comitato della Croce Rossa internazionale (Cicr) ha confermato che il suo ospedale da campo a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, ha registrato 27 morti a seguito di un attacco armato contro palestinesi in attesa di ricevere aiuti. Lo stesso bilancio era stato fornito dal ministero della Salute di Gaza.
"Stamattina presto, l'ospedale da campo della Croce Rossa di Rafah, che ha 60 posti letto, ha ricevuto un massiccio afflusso di 184 pazienti. Tra questi, 19 sono stati dichiarati morti all'arrivo e altri otto sono deceduti poco dopo a causa delle ferite riportate", ha dichiarato il Cicr in una nota, aggiungendo che i sopravvissuti hanno dichiarato di "aver cercato di raggiungere un centro di distribuzione di aiuti".
Iran, Araghchi: "Arricchimento dell'uranio è la linea rossa"
Il diritto all'arricchimento dell'uranio in territorio iraniano rappresenta per Teheran ''una linea rossa'' nei colloqui con gli Stati Uniti per trovare un accordo sul suo programma nucleare. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi durante una visita ufficiale in Libano.
"Proseguire l'arricchimento dell'uranio in territorio iraniano è la nostra linea rossa'', ha detto Araghchi, spiegando che Teheran risponderà nei prossimi giorni alla proposta americana in base alle ''posizioni di principio e agli interessi del popolo iraniano''.
Netanyahu: "Prezzo della guerra pesante ma avremo la vittoria totale"
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha inviato un messaggio di condoglianze per i tre soldati morti nel nord di Gaza - Lior Steinberg, Ofek Berhana e Omer van Gelder - ribadendo l'intenzione di andare avanti con il conflitto fino alla vittoria totale. "Stiamo procedendo metodicamente per prevenire o ridurre al minimo possibile la perdita dei nostri soldati. Ma purtroppo nessuna guerra è gratis e il prezzo che il popolo israeliano sta pagando è pesante, a volte apparentemente insopportabile", ha affermato. Per poi aggiungere, "raggiungeremo tutti gli obiettivi della guerra, tutti quanti, senza eccezioni".

©Ansa
Iran: "Siamo disposti a negoziare ma non sotto pressione"
"Abbiamo accolto il negoziato e continuiamo a farlo ma le fondamenta di qualunque discussione dovrebbero essere il rispetto reciproco, senza che una parte imponga la sua volontà sull'altra". Lo ha affermato il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, come riferisce Irna, parlando dei colloqui sul dossier nucleare in corso tra Teheran e Washington, dove gli Usa chiedono all'Iran di fermare l'arricchimento dell'uranio per evitare il rischio che la Repubblica islamica possa sviluppare la bomba atomica.
Siria: "Gli Usa ridurranno la presenza militare, resterà una sola base"
Gli Stati Uniti ridurranno la loro presenza militare in Siria, passando dalle attuali otto basi a una sola. Lo ha affermato l'ambasciatore americano in Turchia e inviato speciale di Donald Trump in Siria, Thomas Barrack, nel corso di una intervista all'emittente turca Ntv.
Il diplomatico ha spiegato che verranno modificate le politiche americane nel Paese "perché nessuna di queste ha funzionato".
Katz nomina generale per gestire giovani coloni radicali
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha nominato il maggior generale Avachai Tanami per gestire il fenomeno dei cosiddetti 'giovani delle colline', i giovani coloni estremisti che vivono negli insediamenti e negli avamposti illegali in Cisgiordania. Senza specificare quale sarà la politica delle autorità nei confronti di persone spesso violente, Katz ha parlato di "strumenti alternativi e normativi per affrontare il fenomeno, invece di ricorrere alla draconiana misura della detenzione amministrativa, che ho annullato e che respingo fermamente". Il ministro ha assicurato che metterà a disposizione di Tanami "tutte le risorse necessarie per promuovere il trattamento dei giovani delle colline nel modo migliore, più appropriato e rispettoso". Lo scorso novembre Katz aveva annunciato che contro i coloni in Cisgiordania non sarebbe più stata usata la detenzione amministrativa, uno strumento giuridico controverso che permette di tenere un individuo in detenzione a tempo indeterminato senza incriminazione. Ampiamente usato contro i palestinesi, è raramente applicato agli ebrei. Fonti dello Shin Bet e delle forze armate avevano duramente criticato la decisione.
Sa'ar vola a Berlino domani, incontro con l'omologo tedesco
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar partirà per una visita ufficiale in Germania domani. Lo ha riferito il suo ufficio, precisando che il capo della diplomazia ha una serie di incontri in agenda, tra cui il suo omologo tedesco Johann Wadephul.
Tajani: "Manifestazioni per Gaza? Mi auguro non ci sia clima d'odio"
"Le manifestazioni in democrazia sono sempre lecite, l'importante è che non si trasformino in atti di violenza e non servano a creare un clima di odio perché purtroppo il linguaggio dell'opposizione, in questa fase, è sempre stato molto aggressivo, anche in Parlamento. Questo non lo posso nascondere e non lo voglio neanche tacere". Lo ha dichiarato a Radio 24 il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rispondendo a una domanda sulle manifestazioni per Gaza convocate dall'opposizione il 6 ed il 7 giugno.
"Mi auguro che non ci siano atti di violenza, soprattutto non ci siano rigurgiti antisemiti perché questo è veramente inaccettabile - ha proseguito Tajani - Un conto è la legittima critica al governo di Israele e un conto è attaccare gli ebrei, un conto è attaccare il popolo d'Israele, ma un conto è cominciare a dare la caccia all'ebreo".
Medioriente, Rosato: "Servono sanzioni contro Israele". VIDEO
Arrestato residente di Gerusalemme Est: "Spiava per l'Iran"
Polizia israeliana e Shin Bet hanno arrestato un residente del quartiere di Issawiya a Gerusalemme Est con l'accusa di essere stato reclutato dall'Iran per raccogliere informazioni e svolgere missioni. Il 30enne avrebbe accettato di svolgere una serie di attività, compreso un attacco pianificato nel centro di Israele. Il complotto è stato sventato con il suo arresto. Il sospettato aveva iniziato a svolgere alcuni dei compiti assegnatigli, tra cui "appendere volantini e raccogliere informazioni" su luoghi e strade di Gerusalemme, come il Muro del Pianto e il mercato di Mahane Yehuda. L'uomo verrà incriminato nei prossimi giorni, ha fatto sapere la procura.
Madrid: "L'obiettivo è la separazione dall'industria delle armi di Israele"
"Il ministero della Difesa ha disposto la revoca dei contratti" per l'acquisizione di materiale bellico sviluppato con tecnologia israeliana "e sta studiando come sostituire il programma". Lo ha confermato la portavoce del governo, Pilar Alegria, nella conferenza stampa al termine dell'odierno Consiglio dei ministri. Alegria ha evidenziato che "l'obiettivo" del governo iberico "è la conclusione delle forniture di armi da Israele, come ha anticipato la segretaria di Stato della Difesa", ha detto la portavoce. L'annullamento dei contratti riguarda la revoca della licenza a un'azienda israeliana per fabbricare in Spagna sistemi di missili anticarro Spike LR2 destinati all'esercito di terra, secondo fonti della Difesa riprese dall'emittente pubblica Tve. Il contratto, per un valore di 285 milioni di euro, aggiudicato all'azienda Pap-Tecnos, filiale spagnola della compagnia israeliana Rafael Advanced defense System, per un valore di circa 285 milioni di euro, fu annunciato dal governo spagnolo il 3 ottobre 2023, pochi giorni prima dell'attacco di Hamas a Israele, che ha provocato l'offensiva a Gaza.
Mosca: Teheran ha "diritto" a programma nucleare pacifico
La Russia ha ribadito che l'Iran ha il "diritto" a un programma nucleare pacifico, il giorno dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di voler escludere "qualsiasi" arricchimento dell'uranio da parte di Teheran in un nuovo possibile accordo sul nucleare. L'arricchimento dell'uranio è stato un punto chiave di contesa nei cinque round di colloqui da aprile per siglare una nuova intesa che sostituirebbe quella abbandonato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump nel 2018, il cosidetto Jcpoa.
Onu: impedire aiuti a Gaza potrebbe costituire crimine guerra
"Per il terzo giorno consecutivo, persone sono state uccise nei pressi di un centro di distribuzione di aiuti gestito dalla 'Gaza Humanitarian Foundation'. Stamattina abbiamo ricevuto informazioni che decine di altre persone sono state uccise e ferite". Lo ha dichiarato ai giornalisti a Ginevra il portavoce dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Jeremy Laurence, aggiungendo che impedire l'accesso al cibo e agli aiuti per i civili a Gaza potrebbe costituire un crimine di guerra e definendo inaccettabili gli attacchi contro i civili che cercano di accedere agli aiuti alimentari.
Medioriente: Rosato: "Servono sanzioni contro Israele"
Media: Madrid annulla acquisti armi a tecnologia israeliana
Il ministero della Difesa spagnolo ha disposto l'annullamento di contratti che prevedono l'acquisizione di materiale bellico sviluppato con tecnologia israeliana, nello specifico missili Spike LR2 e un sistema lanciamissili chiamato Silam: è quanto riportato da diversi media iberici, tra questi radio Cadena Ser ed El País. In entrambi i casi, i programmi approvati a suo tempo dal ministero prevedevano che tali armi venissero fabbricate in Spagna con licenze fornite dagli sviluppatori israeliani originali.
Onu: raid su centri per aiuti a Gaza sono crimini di guerra
L'Onu afferma che gli "attacchi mortali" intorno ai siti di aiuti a Gaza sono "crimini di guerra". Oggi per il terzo giorno la protezione civile di Gaza, controllata da Hamas, ha denunciato almeno 27 morti durante la distribuzione di aiuti a Rafah. L'Idf ha ammesso spari su "sospetti".
Iran: "Non lasceremo tavolo negoziale con Usa sul nucleare"
La portavoce del governo iraniano Fatemeh Mohajerani ha affermato che l'Iran non abbandonerà il tavolo dei negoziati con gli Stati Uniti sul nucleare. "Tutti gli scenari e le opzioni dell'Iran sono sul tavolo dei negoziati con gli Stati Uniti. La nostra posizione sulle attività nucleari dell'Iran e sulla rimozione delle sanzioni è chiara e non abbiamo dubbi a riguardo, tuttavia, pur salvaguardando i nostri interessi nazionali e la nostra opportunità, non abbandoneremo mai il tavolo dei negoziati", ha aggiunto Mohajerani, citata dall'IRNA.
Usa: sì a integrazione miliziani stranieri nell'esercito siriano
Gli Stati Uniti hanno accettato che il governo siriano, guidato dall'autoproclamato presidente Ahmad Sharaa (Jolani), integri nel nuovo esercito nazionale migliaia di combattenti jihadisti stranieri, per lo più cinesi uiguri e di paesi centro-asiatici. Citato oggi dai media siriani, l'inviato Usa in Siria e ambasciatore americano in Turchia, Thomas Barrack, ha risposto affermativamente a una domande dei giornalisti durante la sua visita nei giorni scorsi a Damasco: "direi che c'è un accordo (tra gli Usa e il governo siriano) perché ciò avvenga con trasparenza". Si tratta di un tema molto controverso considerando il fatto che circa 3.500 miliziani non siriani sono giunti in Siria durante la guerra civile ancora in corso all'interno di un progetto jihadista internazionale. Molti di loro, membri del Partito islamico del Turkestan, sono uiguri ostili al governo cinese. Secondo i media di Damasco, il nuovo ministero della difesa siriano, guidato da un fedelissimo di Sharaa, per anni a capo di una coalizione armata di ispirazione qaidista, ha confermato che in forza del piano di integrazione in corso questi 3.500 miliziani andranno a formare un'intera divisione dell'esercito regolare siriano, l'84ma, costituita anche da combattenti siriani. Secondo quanto citato da media internazionali e siriani, l'inviato Usa ha detto che "è meglio includere" queste migliaia di miliziani non siriani nell'esercito siriano "invece che escluderli".
Gaza Foundation: "Distribuzione aiuti avvenuta in modo sicuro"
La Gaza Humanitarian Foundation (GHF), l'organizzazione sostenuta da Israele e dagli Stati Uniti, afferma che la distribuzione degli aiuti "è avvenuta oggi in modo sicuro e senza incidenti" presso il suo sito a Rafah. Lo riporta Bbc. L'agenzia di difesa civile di Gaza sostiene che le forze israeliane hanno aperto il fuoco sui palestinesi in attesa di accesso al centro di aiuti umanitari, causando 27 vittime. L'Idf afferma di aver sparato a 500 metri dal complesso di aiuti umanitari dopo aver identificato "diversi sospetti".
Iran contro Consiglio cooperazione Golfo per le isole contese
L'Iran ha condannato una dichiarazione dopo il vertice dei ministri degli Esteri del Consiglio per la Cooperazione del Golfo riguardo all'isola Abu Musa e alla Grande e la Piccola Tunb, arcipelago nel Golfo Persico, in prossimità dello stretto di Hormuz, controllato dall'Iran dal 1971 ma rivendicato anche dagli Emirati Arabi Uniti. "Ci aspettiamo che il Consiglio di Cooperazione del Golfo Persico adotti un approccio più costruttivo basato sui punti in comune tra le nazioni della regione, piuttosto che avanzare rivendicazioni infondate contro l'integrità territoriale dell'Iran", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, definendo le tre isole come "una parte inseparabile del territorio iraniano", riferisce Irna. "Queste dichiarazioni non hanno alcun impatto sulla sovranità effettiva e assoluta dell'Iran sulle tre isole", ha aggiunto il funzionario mentre Teheran regolarmente contesta dichiarazioni da parte del Consiglio per la Cooperazione del Golfo riguardo alle tre isole contese.
Iran: "Sosteniamo il Libano contro l'occupazione sionista"
"L'Iran sosterrà il Libano contro l'occupazione del regime sionista". Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, dopo essere arrivato in mattinata a Beirut dove si trova in visita ufficiale. "Sosteniamo l'indipendenza e l'integrità territoriale del Libano. Nessun Paese ha il diritto di interferire negli affari interni del Libano", ha aggiunto il capo della Diplomazia di Teheran, come riferisce Mehr, che ha in programma a Beirut incontri con le autorità libanesi nei quali saranno affrontati i rapporti bilaterali tra i due Paesi e sarà esaminata anche la situazione in Palestina e in Siria. "Le relazioni tra l'Iran e il Libano sono molto buone, secondo le dichiarazioni del leader (Ali Khamenei). La nazione libanese è stata dalla parte dell'Iran in circostanze difficili", ha detto Araghchi.
Wafa: "10 uccisi dai raid israeliani a Khan Yunis"
Almeno dieci palestinesi sono stati uccisi dai raid israeliani nella Striscia di Gaza questa mattina, secondo l'agenzia di stampa Wafa citata dal Guardian. Tra le vittime, secondo quanto riportato, ci sono anche due bambini, uccisi in un attacco contro un'abitazione che ospitava sfollati a Khan Yunis.
Hamas: "27 morti e 90 feriti vicino a punto aiuti nel sud di Gaza"
Il ministero della Salute di Hamas afferma che almeno 27 persone sono state uccise e 90 ferite mentre attendevano aiuti nel sud di Gaza questa mattina. Alcuni dei feriti sono in "condizioni critiche", aggiunge. Lo riferisce la Bbc.
Idf: "Esplode ordigno a Gaza, 3 soldati uccisi e 2 feriti"
Tre soldati israeliani sono stati uccisi e due sono rimasti feriti nell'esplosione di un ordigno piazzato sul ciglio della strada nella zona di Jabalia, nella Striscia di Gaza settentrionale: lo annuncia l'Idf come riporta il Times of Israel. I nomi dei soldati uccisi sono stati: il sergente maggiore Lior Steinberg, 20 anni, medico da combattimento, di Petah Tikva; il sergente maggiore Ofek Barhana, 20 anni, medico da combattimento, di Yavne; e il sergente maggiore Omer Van Gelder, 22 anni, comandante di squadra, di Maale Adumim. E' la maggior perdita per l'Idf da quando sono ripresi i combattimenti a Gaza a marzo.
Idf: "Aperto fuoco su sospetti vicino a sito distribuzione aiuti"
Per il terzo giorno consecutivo l'Idf afferma che le truppe hanno aperto il fuoco sui sospetti palestinesi che si sono avvicinati alle forze a circa 500 metri da un sito di distribuzione di aiuti umanitari nella zona di Rafah, nella striscia di Gaza meridionale. Lo riporta il Times of Israel. Il ministero della Salute di Gaza, guidato da Hamas, ha riferito di 24 morti e decine di feriti nell'incidente.
Personale medico Gaza: "24 morti e 37 feriti a Rafah"
Il direttore generale dell'ospedale Nasser di Khan Younis ha dichiarato che 24 persone sono state uccise e 37 ferite "a seguito del fuoco aperto dalle forze israeliane sulla folla di civili" in attesa di aiuti a Rafah. Lo riferisce la Bbc. Afferma che sono tutti arrivati in ospedale, la maggior parte con ferite da arma da fuoco.
Fuoco su posto aiuti a Gaza, Idf: "Abbiamo sparato a sospetti"
L'esercito israeliano ha affermato che le sue truppe hanno sparato dopo aver identificato dei "sospetti" a circa 0,5 km (0,3 miglia) da un sito di distribuzione di aiuti, vicino Rafah, episodio su cui da parte palestinese si segnalano diverse vittime.Lo scrive la Bbc. L'Idf ha riferito di aver inizialmente prodotto "fuoco di avvertimento" aggiungendo che "dopo che i sospetti non si sono ritirati, sono stati sparati altri colpi vicino ad alcuni individui sospetti che avanzavano verso le truppe". Le Forze di Difesa Israeliane hanno confermato inoltre di essere a conoscenza delle segnalazioni di vittime e che "i dettagli dell'incidente sono in fase di accertamento".
Guerra a Gaza, Mattarella: "Disumano ridurre alla fame un'intera popolazione"
"Che venga ridotta alla fame un'intera popolazione, dai bambini agli anziani, è disumano, e grave è l'erosione dei territori attribuiti all'autorità nazionale palestinese". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il primo giugno, parlando del massacro a Gaza al corpo diplomatico accreditato in Italia in vista della Festa della Repubblica del 2 giugno, Festa della Repubblica. Il capo dello Stato ha aggiunto che "i palestinesi hanno diritto al loro focolare entro confini certi". LEGGI L'ARTICOLO
Guterres: "Indagine immediata su palestinesi uccisi a Gaza"
"Sono sconvolto dalle notizie di palestinesi uccisi e feriti ieri mentre cercavano aiuto a Gaza. È inaccettabile che rischino la vita per procurarsi del cibo. Chiedo un'indagine immediata e indipendente su questi eventi e che i responsabili siano chiamati a risponderne". Così, ieri, il segretario generale Onu Antonio Guterres. "Israele ha chiari obblighi, ai sensi del diritto internazionale umanitario, di accettare e facilitare gli aiuti - prosegue - L'ingresso senza ostacoli di aiuti su larga scala per soddisfare le enormi necessità a Gaza deve essere ripristinato immediatamente. L'Onu deve poter operare in sicurezza".
Hamas: "Spari in centro distribuzione aiuti, 20 morti"
Una ventina di persone è stata uccisa dal fuoco dell'esercito israeliano mentre era in attesa in un centro per la distribuzione degli aiuti a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo affermano fonti di Hamas citate dal Times of Israel. Negli ultimi due giorni a Rafah almeno una trentina di persone sono state uccise mentre aspettavano di ricevere cibo in un centro aperto di recente. Gaza Humanitarian Foundation, l'organismo
sostenuto da Stati Uniti e Israele responsabile della
distribuzione degli aiuti, smentisce che la sparatoria sia
avvenuta nella sua struttura. "La distribuzione degli aiuti
questa mattina a Rafah si e' svolta senza incidenti", afferma in
una nota quasi tre ore dopo l'apertura del sito, dove, dice,
sono stati consegnati "21 camion di cibo per un totale di 20.160
scatole". "Sebbene la distribuzione degli aiuti si sia svolta oggi in
sicurezza e senza incidenti presso il nostro sito, sappiamo che
le IDF stanno indagando per verificare se diversi civili siano
rimasti feriti dopo aver oltrepassato il corridoio sicuro
designato ed essere entrati in una zona militare chiusa",
afferma la GHF "Si trattava di un'area ben al di fuori del
nostro sito di distribuzione sicuro e della nostra area
operativa. Riconosciamo la natura difficile della situazione e
consigliamo a tutti i civili di rimanere nel corridoio sicuro
quando si recano ai nostri siti di distribuzione".
Negli ultimi otto giorni, GHF afferma di aver distribuito 7
milioni di pasti in tre siti di distribuzione nella parte
meridionale e centrale di Gaza. Ma la classificazione dei pasti
si basa su scatole di prodotti alimentari secchi che necessitano
ancora di attrezzature per cucinare o di cucine comunitarie,
molto limitate in tutta la Striscia dopo quasi 20 mesi di
conflitto devastante.
Fbi: l'attentatore del Colorado pianificava l'attacco da un anno
L'uomo che ha ferito almeno 12 persone lanciando bombe molotov contro un corteo pro-Israele a Boulder, in Colorado, stava pianificando l'attentato da un anno ma non era noto alle forze dell'ordine. Lo ha detto l'Fbi secondo quanto riportato dalla Bbc. Mohammed Sabry Soliman, 45 anni, accusato di reato d'odio a livello federale e di tentato omicidio, aggressione e uso di ordigno esplosivo a livello statale, è comparso brevemente in tribunale ieri. Durante il suo interrogatorio ha ribadito quanto urlato al momento dell'attacco ovvero di "voler uccidere tutti i sionisti".
Hamas: "Attacchi dell'Idf nel sud di Gaza, 15 morti"
La Protezione civile di Gaza gestita da Hamas ha annunciato l'uccisione di almeno 15 persone questa mattina nel sud del territorio palestinese da parte dell'esercito israeliano. "Almeno 15 persone sono state uccise e decine sono rimaste ferite... quando le forze di occupazione israeliane hanno aperto il fuoco con carri armati e droni su migliaia di civili che si erano radunati dall'alba vicino alla rotonda di Al-Alam, nella zona di Al-Mawasi, a nord-ovest di Rafah", ha affermato il portavoce della Protezione civile, Mahmoud Bassal.
Tre soldati israeliani uccisi e 11 feriti a Gaza
Tre soldati israeliani - del nono battaglione dalla brigata Givati - sono stati uccisi e undici sono rimasti feriti in scontri armati avvenuti ieri a Jabalia nel nord della Striscia di Gaza. Lo riporta Al Jazeera. Il decesso dei tre militari è stato confermato dall'esercito israeliano.