Guerra Israele Medio Oriente, Idf: al via la nuova offensiva su Gaza

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L'esercito israeliano ha annunciato di aver lanciato attacchi su vasta scala e di aver mobilitato le truppe per prendere il controllo di aree nella Striscia di Gaza, come parte della preparazione per l'operazione 'Carri di Gedeone' e dell'espansione della campagna nella Striscia. Donald Trump continua a ribadire i suoi progetti per la Striscia. Secca è la replica di Hamas: "Gaza non è in vendita". Human Rights Watch definisce "strumento di sterminio" il blocco degli aiuti da parte di Israele

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L'esercito israeliano ha annunciato di aver lanciato attacchi su vasta scala e di aver mobilitato le truppe per prendere il controllo di aree nella Striscia di Gaza, come parte della preparazione per l'operazione 'Carri di Gedeone' e dell'espansione della campagna nella Striscia.

Donald Trump continua a ribadire i suoi progetti per la Striscia, secca la replica di Hamas: "Gaza non è in vendita". 

Human Rights Watch definisce "strumento di sterminio" il blocco degli aiuti da parte di Israele. Della guerra nella Striscia ha parlato anche il presidente francese Emmanuel Macron nella sua prima telefonata con Papa Leone XIV. Rubio alla Bbc ribadisce la ' 'preoccupazione' degli Stati Uniti per la situazione umanitaria a Gaza. 

"Oltre 45 bambini sono stati uccisi in attacchi aerei a Gaza in due giorni. Questo dovrebbe sconvolgere il mondo, ma viene accolto con indifferenza”, ha scritto su X la direttrice generale dell'Unicef Catherine Russell, per poi sottolineare: “Più di 1 milione di bambini a Gaza rischiano la fame. Sono privati di cibo, acqua e medicine. Tutte le parti in conflitto devono rispettare il diritto internazionale umanitario".

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Media: Pesanti bombardamenti dell'Idf a Gaza, potenti esplosioni

I media e i social di Gaza segnalano potenti esplosioni nella parte settentrionale della Striscia causate dal pesante fuoco dell'Idf. "L'esercito israeliano sta bombardando edifici residenziali", riferiscono. Il drammatico annuncio dell'Idf sull'avvio della nuova offensiva è arrivato dopo la fine della visita del presidente Usa Donald Trump in Medio Oriente, mentre a Doha i negoziati sulla tregua nell'enclave e il rilascio degli ostaggi non ha fatto passi avanti. I mediatori israeliani restano comunque in Qatar nel fine settimana.          

Media Usa: Trump vuole trasferire 1 milione di palestinesi in Libia

L'amministrazione Trump sta lavorando a un piano per trasferire in maniera permanente fino a 1 milione di palestinesi dalla Striscia di Gaza alla Libia. Lo hanno rivelato a Nbc News cinque persone informate. Il piano è in una fase di valutazione così avanzata che l'amministrazione ne ha già discusso con la leadership libica, aggiunge Nbc. 

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Idf: al via la nuova offensiva della guerra a Gaza

L'esercito israeliano ha annunciato di aver lanciato attacchi su vasta scala e di aver mobilitato le truppe per prendere il controllo di aree nella Striscia di Gaza, come parte della preparazione per l'operazione 'Carri di Gedeone' e dell'espansione della campagna nella Striscia. Secondo un portavoce delle Idf, l'operazione mira a raggiungere tutti gli obiettivi della guerra a Gaza, tra cui il rilascio degli ostaggi e la sconfitta di Hamas. 

Gaza secondo Trump, il video realizzato con l'AI con statue d'oro e resort di lusso

Il presidente Usa ha pubblicato su Truth e Instagram una clip in cui, grazie all'intelligenza artificiale, mostra come immagina la Striscia di Gaza grazie al suo intervento. Intanto, nella realtà, la guerra rischia di veder vacillare la tregua tra Israele ed Hamas e a Gaza regnano morte e distruzione. IL VIDEO

Abu Mazen ha compiuto 90 anni: la carriera politica del presidente della Palestina

Nato il 26 marzo 1935 a Safed, è presidente della Palestina dal 2005.   Esponente dell'ala moderata di al-Fatàh, del quale fu fra i fondatori   nel 1957, entrò nell'OLP nel 1981 ed ebbe una parte di primo piano  negli  accordi di Oslo del 1993. Nel 2004 prese il posto di Arafat. LA STORIA DEL LEADER

Katz e Netanyahu minacciano di uccidere i leader Houthi

Dopo gli attacchi delle IDF contro due porti controllati dagli Houthi, il ministro della Difesa Israel Katz ha minacciato di assassinare i leader Houthi in una dichiarazione. "Come abbiamo detto: se gli Houthi continuano a lanciare missili verso lo Stato di Israele, subiranno colpi dolorosi - e prenderemo di mira anche i leader terroristici, come abbiamo fatto con Deif e i Sinwar a Gaza, Nasrallah a Beirut e Haniyeh a Teheran. Daremo la caccia ed elimineremo Abd al-Malik al-Houthi anche in Yemen", ha affermato. In questa dichiarazione, ha fatto riferimento ai due Sinwar, il precedente leader di Hamas, Yahya Sinwar, la cui morte e' stata confermata a meta' ottobre, e il suo successore, Mohammed Sinwar, la cui morte non e' ancora stata confermata. L'IDF ha tentato di assassinarlo martedi'.

Israele, rimosso il comandante responsabile dell'uccisione dei soccorritori a Rafah

Destituito il comandante della brigata Golani, coinvolto nell’attacco del 23 marzo contro un convoglio di ambulanze nel Sud di Gaza, in cui sono stati uccisi 15 operatori sanitari. Ma un'indagine interna respinge l'ipotesi di violazioni etiche e parla soltanto di un "errore professionale". LA DECISIONE

La Papamobile di Bergoglio diventa una clinica mobile per i bambini di Gaza

È stato chiesto alla Caritas di Gerusalemme di allestire la Papamobile di Papa Francesco per farne una piccola clinica mobile per i bambini di Gaza. La richiesta è stata effettuata dal Pontefice stesso prima di morire. LEGGI L'ARTICOLO

23enne israeliana già ostaggio di Hamas denuncia: "Violentata da un personal trainer"

La ragazza franco-israeliana, 23 anni, era stata rapita dai terroristi durante il festival musicale Nova il 7 ottobre 2023 e rilasciata dopo 55 giorni di prigionia. Ha coraggiosamente parlato della sua vicenda nel corso di un'intervista concessa al canale israeliano Canale 12. LA DENUNCIA

Media: stallo in negoziati tregua. Witkoff se ne va

Nulla di fatto per ora nel round di negoziati a Doha per una tregua tra Israele e Hamas. A quanto riferito dal sito Axios, l'inviato statunitense Steve Witkoff ha lasciato il Medio Oriente questa mattina ed e' tornato negli Stati Uniti. I negoziatori israeliani resteranno in Qatar almeno fino a domani sera, dopo aver raccomandato al primo Ministro Netanyahu di proseguire i colloqui perche' sperano ancora in una svolta. Il gabinetto di sicurezza si riunira' domenica per discutere l'estensione dell'operazione a Gaza ed eventualmente prendere una decisione definitiva sul tema trattative per il rilascio degli ostaggi.

Houthi: continueremo ad attaccare Netanyahu

Nasr al-Din Amer, uno dei leader Houthi, ha dichiarato in una nota che il gruppo ribelle sostenuto dall'Iran nello Yemen continuera' a contrastare il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e altri leader israeliani per la loro responsabilita' nel "massacro di Gaza". Al-Din Amer sostiene che gli Houthi hanno recentemente preso di mira l'aeroporto 'Ben Gurion' di Tel Aviv mentre Netanyahu si trovava al suo interno. Oggi gli aerei israeliani hanno attaccato i porti dello Yemen, tra cui Hodeidah.

Spagna e 6 Paesi europei: no silenzio su catastrofe Gaza

"Non resteremo in silenzio di fronte alla catastrofe umanitaria che si sta svolgendo davanti ai nostri occhi a Gaza. Piu' di 50.000 persone hanno perso la vita a Gaza. Se non si interviene, molte persone a Gaza potrebbero morire di fame. Invitiamo il governo israeliano a invertire  immediatamente la sua attuale politica e a revocare completamente il blocco su Gaza. Israele deve garantire la distribuzione senza ostacoli degli aiuti. Condanniamo la crescente escalation della violenza dei coloni in Cisgiordania. Invitiamo le parti ad avviare negoziati su Gaza". Questo il documento congiunto firmato dai leader di Spagna, Norvegia, Islanda, Irlanda, Lussemburgo, Malta e Slovenia. Il documento è stato approvato in una riunione a Tirana, promossa dal premier spagnolo Sanchez.

Tregua Israele-Hamas, chi sono gli ostaggi liberati finora

L'accordo per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza è scattato il 19 gennaio. Durante la prima delle tre fasi sono state in tutto 33 le persone riconsegnate allo Stato ebraico (anche se quelle vive sono 25). In cambio sono stati liberati centinaia di prigionieri palestinesi. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. COSA SAPPIAMO

Unicef: "A Gaza uccisi oltre 45 bambini in due giorni"

"Oltre 45 bambini sono stati uccisi in attacchi aerei a Gaza in due giorni. Questo dovrebbe sconvolgere il mondo, ma viene accolto con indifferenza.   A Gaza nessun luogo è sicuro per i bambini. Questo orrore deve finire". Lo scrive su X la direttrice generale dell'Unicef Catherine Russell che aggiunge: "più di 1 milione di bambini a Gaza rischiano la fame. Sono privati di cibo, acqua e medicine. Tutte le parti in conflitto devono rispettare il diritto internazionale umanitario".

Onu: "L'escalation a Gaza equivale a pulizia etnica"

L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, ha condannato la forte escalation di attacchi da parte di Israele a Gaza - e l'apparente tentativo di sfollare definitivamente la popolazione - definendola una "pulizia etnica". "Questa ultima raffica di bombe... e la negazione degli aiuti umanitari sottolineano che sembra esserci una spinta verso un cambiamento demografico permanente a Gaza, che viola il diritto internazionale ed equivale a una pulizia etnica", ha dichiarato Volker Turk in una nota.

Hamas: Usa pressino Israele sugli aiuti dopo rilascio Edan

Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato all'Afp che il gruppo si aspetta che gli Usa facciano pressione su Israele affinché revochi il blocco degli aiuti a Gaza dopo il rilascio di un ostaggio israelo-statunitense Edan Alexander. "Hamas attende e si aspetta che l'amministrazione statunitense eserciti ulteriori pressioni sul governo Netanyahu affinché apra i valichi e consenta l'ingresso immediato di aiuti umanitari - cibo, medicine e carburante - negli ospedali della Striscia di Gaza", ha dichiarato Taher al-Nunu, aggiungendo che l'ingresso degli aiuti faceva parte di un'intesa con gli inviati Usa in cambio del rilascio di Edan.

Tajani: "Ritiro ambasciatore in Israele sarebbe errore grave"

Ritirare l'Ambasciatore d'Italia in Israele "sarebbe un errore grave". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine della seconda edizione del progetto "Sport e Innovazione Made in Italy" alla Farnesina, ricordando che alla questione è già stata fornita una risposta dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, rispondendo a un'interpellanza alla Camera.      "Non ci sono i motivi: si ritira l'ambasciatore quando c'è un atto contro il Paese", ha spiegato Tajani. "È utile invece che rimanga come è utile che ci sia il nostro console a Gerusalemme, perché teniamo anche rapporti stretti con l'Autorità nazionale palestinese. Ritirare il capo della diplomazia che si occupa anche di quello - perché il console poi dipende dall'ambasciatore - sarebbe un errore grave nella costruzione della pace", ha sottolineato.

Ascari da Rafah: "È apocalisse ma Meloni si gira"

"Siamo qui in missione a Rafah con l'intergruppo per la pace tra Palestina e Israele, e abbiamo appena finito di sentire le testimonianze dei giornalisti di Gaza. Ci hanno parlato di un quadro apocalittico, di uno sterminio continuo. Nella striscia di Gaza non arriva più cibo, acqua, aiuti, ormai da tre mesi". Lo afferma in un messaggio postato sui social la deputata di M5s Stefania Ascari.    "E in tutto questo il mondo cosa fa? - si domanda ancora Ascari - Si volta dall'altra parte, compreso il governo italiano, la presidente Meloni che l'altro in aula non si è nemmeno alzata in piedi per dare solidarietà, solidarietà alle oltre 60mila vittime, soprattutto donne e bambini, sterminati dal genocidio messo in atto da Israele".

Erdogan: "Europa mostri interesse per una tregua a Gaza"

"Ci aspettiamo che l'Europa mostri la volontà e l'interesse necessario per stabilire un cessate il fuoco a Gaza". Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in un intervento al vertice della Comunità politica europea in corso a Tirana, come riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara. "Dobbiamo mobilitare tutte le nostre risorse per assicurare un cessate il fuoco permanente, per assicurare aiuti umanitari", ha aggiunto il leader turco.

Gaza, Conte: "Governo non condanna sterminio, noi lì per denunciare"

"Il Governo e la maggioranza non si alzano in piedi in Aula per condannare lo sterminio di palestinesi a Gaza. Invece i parlamentari del M5S in queste ore sono a Rafah per una missione corale con associazioni, giornalisti ed i colleghi di Avs e Pd dell'intergruppo per la pace. Sono lì per denunciare e documentare il dramma umanitario provocato dal Governo criminale di Netanyahu. Oltre 50mila vittime palestinesi, oltre 45 bambini uccisi negli ultimi 2 giorni, oltre 1 milione senza acqua, cibo, medicine a causa di un blocco totale degli aiuti umanitari imposto da Israele da oltre due mesi. Non giriamoci dall'altra parte. Vi terremo informati". Lo scrive sui social il leader dei 5 stelle, Giuseppe Conte.

Costa: "Gaza una tragedia, diritto sistematicamente violato"

"La situazione a Gaza è una tragedia umanitaria, dove il diritto internazionale è sistematicamente violato, dove un intero popolo viene sottoposto a una forza militare schiacciante e sproporzionata". Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa in un passaggio del suo discorso alla Comunità Politica Economica europea.          

Trump: non so se a Netanyahu riuscirà accordo ostaggi

Il presidente americano Donald Trump ha espresso dubbi sulla possibilità che il premier israeliano Benjamin Netanyahu riesca a raggiungere un accordo con Hamas sugli ostaggi ancora nelle mani dell'organizzazione palestinese "Lo scopriremo molto presto", ha detto ai giornalisti a bordo sull'Air Force One, come riporta il Times of Israel. Gli ostaggi, ha sottolineato, "non sono in buona forma. Alcuni stanno meglio di altri, dipende anche dal luogo in cui si trovano. Ma lavoreremo con loro per riaverli".

Giornalisti al Cairo: "Continuate a raccontare la guerra a Gaza"

A Gaza, 217 i giornalisti e giornaliste morti: 27 di loro erano donne. E 400 feriti, alcuni rimasti disabili. Ahmed Jad e Abdul Nasser Abu Aoun, giornalisti sfollati al Cairo dalla Striscia, raccontano la situazione della stampa dopo 18 mesi di guerra. Lo fanno in un incontro con la delegazione composta da rappresentanti della rete di ong Aoi, Arci, Assopace Palestina, 14 parlamentari dell'Intergruppo per la pace tra Israele e Palestina, 3 eurodeputati, 13 giornaliste e giornalisti, accademici ed esperte di diritto internazionale, in queste ore in Egitto per raggiungere Rafah ed entrare nella Striscia di Gaza.    Ahmed Jad è il direttore del quotidiano Al Ayyam: uscito da Gaza ad aprile insieme ai nipoti, lì ha ancora moglie e bambini. "Ai numeri bisogna aggiungere altri 48 colleghi e colleghe che si trovano nelle prigioni israeliane e quasi 150 uffici dei media distrutti".    "Il mio corpo è in Egitto, ma tutto me stesso è ancora nella Striscia", racconta Abdul Nasser Abu Aoun. "Lì abbiamo le nostre famiglie, amici e amiche, colleghe e colleghi. Ho perso mio padre per i bombardamenti e mia madre è morta di stenti", racconta. "Quando un giornalista copre da dentro Gaza sa che quelle notizie, quei bombardamenti,  riguardano la casa di un parente, un amico, un collega. Eppure da 18 mesi non smettono di raccontare ". All'inizio "scendevano in strada senza niente, senza alcun segno di riconoscimento", dice Abdul Nasser Abu Aoun. "Per l'urgenza di raccontare. Ora alcuni indossano dei giubbotti con la scritta 'Press': non sono come quelli che siete abituati a vedere perché, come sapete, nella Striscia Israelenon permette di far entrare nulla. Sono autoprodotti sul posto, fatti di spugna e con una scritta. Non servono a niente, se non per indicare che si è giornalisti".    L'appello, alla delegazione, alla comunità internazionale, ma anche a colleghi e colleghe di tutto il mondo, è di non smettere di raccontare quello che sta accadendo "e di fare pressioni su Israele perché questo genocidio finisca".

Unicef: "A Gaza uccisi oltre 45 bambini in due giorni"

"Oltre 45 bambini sono stati uccisi in attacchi aerei a Gaza in due giorni. Questo dovrebbe sconvolgere il mondo, ma viene accolto con indifferenza.   A Gaza nessun luogo è sicuro per i bambini. Questo orrore deve finire". Lo scrive su X la direttrice generale dell'Unicef Catherine Russell che aggiunge: "più di 1 milione di bambini a Gaza rischiano la fame. Sono privati di cibo, acqua e medicine. Tutte le parti in conflitto devono rispettare il diritto internazionale umanitario".

Zuppi: "Bisogna piangere per i bambini che muoiono nelle guerre"

"Come si può non provare dolore quando muoiono due bambini di freddo? La mamma li ha tenuti stretti altrimenti li avrebbero buttati in mare. Bisogna piangere per queste cose. Così come sono inaccettabili i bambini che muoiono nella striscia di Gaza come quelli uccisi il 7 ottobre e tutti i bambini uccisi in tutte le guerre". Lo ha detto il cardinale Matteo Zuppi in un incontro sold out con Ligabue al Salone del Libro di Torino.     "Bisogna avere paura della guerra. Questa paura deve diventare consapevolezza e poi speranza. La parola chiave è speranza. Negli anni '60 c'era una speranza, si pensava che tutto sarebbe stato bellissimo, che si sarebbero cambiate le cose. Oggi questa speranza non c'è più, parliamo di riarmo, ma senza speranza non c'è futuro" ha affermato il presidente della Cei. "Soltanto insieme ce la possiamo fare" ha sottolineato Zuppi

Mattarella: "Giustizia sociale imprescindibile per la pace"

La "giustizia sociale è imprescindibile per la pace, la stabilità, il progresso e il benessere condiviso tra i popoli". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla Cerimonia di apertura dell'Anno Accademico del Centro internazionale di formazione delle Nazioni Unite (Itcilo) a Torino.

Onu: 295 milioni persone su baratro fame, 38 milioni bimbi

Oltre 295 milioni di persone in 53 Paesi e territori sul baratro di livelli acuti di fame con un aumento, nel 2024, di quasi 14 milioni sul 2023. In crescita per il sesto anno consecutivo con un peggioramento che ora si attesta al 22,6% della popolazione valutata. Ed è emergenza per l'infanzia con quasi 38 milioni di bimbi sotto i cinque anni gravemente malnutriti in 26 crisi nutrizionali. Questo l'allarme del Rapporto sulle Crisi Alimentari (Grfc) 2025 del Food Security Information Network (Fsin) e lanciato dalla Rete Globale contro le Crisi Alimentari di Onu, Ue, Usa e agenzie non governative. "È un mondo fuori rotta".

La malnutrizione, in particolare tra i bambini, rileva il Rapporto sulle crisi nutrizionali nel mondo, ha raggiunto livelli estremamente elevati, anche nella Striscia di Gaza, in Mali, in Sudan e nello Yemen. Si evidenzia inoltre anche un forte aumento della fame causata dagli sfollamenti forzati, con quasi 95 milioni di persone che vivono in Paesi come la Repubblica Democratica del Congo, la Colombia, il Sudan e la Siria, su un totale globale di 128 milioni di sfollati forzati.    "Nel momento in cui lanciamo il Rapporto Mondiale 2025 sulle Crisi Alimentari, siamo consapevoli che l'insicurezza alimentare acuta non è solo una crisi, ma è una realtà costante per milioni di persone, la maggior parte delle quali vive nelle aree rurali", ha detto il direttore generale della Fao QU Dongyu. "La strada da seguire è chiara: gli investimenti nell'agricoltura di emergenza sono fondamentali, non solo come risposta, ma come la soluzione più efficace in termini di costi per ottenere un impatto significativo e duraturo".    In particolare, il Rapporto sottolinea che i conflitti sono rimasti la principale causa di insicurezza alimentare acuta, colpendo circa 140 milioni di persone in 20 Paesi e territori. Carestia confermata in Sudan con altri punti caldi di livelli catastrofici nella Striscia di Gaza, nel Sud Sudan, ad Haiti e in Mali. Livelli acuti di fame da shock economici per quasi 60 milioni di persone in 15 Paesi, quasi il doppio dei livelli pre-Covid-19 nonostante un modesto calo rispetto al 2023 mentre gli eventi climatici estremi, in particolare la siccità e le inondazioni indotte da El Niño, hanno spinto 18 Paesi in una crisi alimentare che ha colpito oltre 96 milioni di persone, con impatti significativi in Africa meridionale, Asia meridionale e Corno d'Africa.    A fronte di queste emergenze, si denuncia nel Rapporto "i finanziamenti globali stanno registrando il declino più rapido degli ultimi anni e lo slancio politico si sta indebolendo. Spezzare il ciclo dell'aumento della fame e della malnutrizione richiede un reset coraggioso". Oltre agli aiuti di emergenza, la Rete globale contro le crisi alimentari raccomanda di investire nei sistemi alimentari locali e nei servizi di nutrizione integrata.

Fratoianni: "Per Gaza ogni passo contro indifferenza"

''Per Gaza e per la sua martoriata popolazione quello che occorre fare è ogni passo contro l’indifferenza. In questo Paese hanno discusso per mesi sulle parole, se parlare di sterminio o di genocidio, perdendo di vista la sostanza. A Gaza il popolo palestinese è sotto un piano criminale di pulizia etnica, si usa la fame come arma di guerra, e in Italia il governo non fa neanche il minimo a differenza di altri governi europei, dal riconoscimento dello Stato palestinese alle sanzioni a Israele.Un’offesa alla dignità di tutti''.Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs in un’intervista sulle pagine genovesi di Repubblica.

Edan Alexander dimesso dall'ospedale

E' stato dimesso dall'ospedale Edan Alexander, l'ostaggio israelo-statunitense liberato lunedi' scorso dopo 584 giorni di prigionia nelle mani di Hamas a Gaza. Lo riferisce l'Ichilov Medical Center di Tel Aviv in una nota. Secondo l'emittente israeliana Canale 12, Alexander aveva ferite dovute alla tortura.

Metsola: "Lavorare per pace, Parlamento Ue chiaro su cessate il fuoco e rilascio ostaggi"

Su Gaza e sul conflitto in Medio Oriente "il Parlamento Ue è stato molto chiaro. Sin dai primi giorni del conflitto abbiamo chiesto due cose: il cessate il fuoco e il ritorno degli ostaggi. E' il messaggio che abbiamo visto arrivare dalla Chiesa ed è lo stesso messaggio che manderemo, per tutti coloro che vogliono lavorare per la pace in Medio Oriente. Dobbiamo lottare per la pace". Così la presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola, arrivando al summit della Cpe a Tirana.

Trump: "Teniamo d'occhio Gaza. In molti muoiono di fame"

Il presidente Donald Trump ha assicurato che gli Stati Uniti si sarebbero "occupati" della situazione a Gaza, dove "la gente sta morendo di fame". Le dichiarazioni del presidente Usa sono giunte da Abu Dhabi, al termine della sua ultima tappa di un tour di piu' giorni nei paesi del Golfo. "Stiamo tenendo d'occhio Gaza. E ci occuperemo della situazione. Molte persone stanno morendo di fame", ha detto Trump ai giornalisti. Nelle scorse ore, il segretario di Stato americano Marco Rubio si e' detto aperto a qualsiasi nuova idea per portare aiuti a Gaza, dopo che un piano sostenuto da Stati Uniti e Israele era stato ampiamente criticato, esprimendo al contempo preoccupazione per la situazione umanitaria nel territorio. Da oltre due mesi Israele ha imposto un blocco a Gaza, dove le agenzie delle Nazioni Unite e altre organizzazioni umanitarie sono impossibilitate a consegnare cibo, medicinali e carburante all'enclave palestinese in cui sono rimaste 2,4 milioni di persone. Israele ha ripetutamente negato che una crisi umanitaria sia in atto nella Striscia di Gaza.

Re Giordania a Vance: "A Gaza cessate il fuoco subito"

Il Re di Giordania Abdullah II ha rinnovato il suo appello per il ripristino urgente del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Durante una telefonata con il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance, il Re di Giordania ha ribadito la necessità di ripristinare immediatamente il cessate il fuoco a Gaza, riprendere il flusso di aiuti umanitari e fermare l'escalation in Cisgiordania e Gerusalemme, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa giordana Petra. Il Re ha sottolineato, inoltre, l'importanza di creare un orizzonte politico per raggiungere "una pace giusta e globale sulla base della soluzione dei due Stati", sottolineando "il ruolo fondamentale degli Stati Uniti nel rafforzare la sicurezza e la stabilita' regionale", come riportato dalla stessa fonte.

Trump: "A Gaza la gente muore di fame"

Il presidente Usa Donald Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti si sarebbero "occupati" della situazione a Gaza, dicendo ai giornalisti che la gente stava morendo di fame nel territorio palestinese assediato. "Stiamo tenendo d'occhio Gaza. E ci occuperemo di questo. Molte persone stanno morendo di fame", ha detto il presidente ai giornalisti durante l'ultima tappa del suo tour nel Golfo.

Famiglie ostaggi a Netanyahu: "Non manchi occasione storica"

La principale associazione israeliana delle famiglie degli ostaggi ha invitato il primo ministro Benjamin Netanyahu a non perdere "un'opportunità storica" ;;per garantire il rilascio dei loro cari detenuti a Gaza. "Le famiglie degli ostaggi si sono svegliate questa mattina con il cuore pesante e grande preoccupazione alla luce delle notizie di intensificati attacchi a Gaza e dell'imminente conclusione della visita del presidente Usa Donald Trump nella regione", ha affermato l'Hostage Families Forum in una nota. "Stiamo vivendo tempi drammatici che determineranno il futuro dei nostri cari", aggiungono invitando Netanyahu "a unire le forze con il presidente Trump" per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi ancora a Gaza. 

Protezione civile: "A Gaza 50 morti nei raid israeliani"

La Protezione civile nella Striscia di Gaza ha riferito di un bilancio di 50 morti nei raid israeliani attuati nella notte e alle prime ore del giorno nel nord dell'enclave palestinese, in particolare a Beit Lahia e nel campo profughi di Jabalia. "A causa dei raid aerei israeliani sulle case dalla mezzanotte abbiamo registrato almeno 50 vittime", ha dichiarato Mohammed al-Moughayir, funzionario dell'organizzazione di primo soccorso, ma il bilancio e' destinato ad aumentare tenuto conto delle operazioni di ricerca in corso tra le macerie. I corrispondenti dell'agenzia stampa palestinese Wafa hanno riferito che gli aerei militari israeliani hanno preso di mira piu' di dieci abitazioni, la maggior parte delle quali abitate, nei campi di Beit Lahia e Jabalia. Finora sono stati recuperati circa 30 corpi, mentre decine di persone risultano ancora disperse sotto le macerie, con le ambulanze impossibilitate a raggiungere la zona a causa della distruzione delle strade. Un medico dell'ospedale indonesiano di Beit Lahia ha dichiarato, in condizione di anonimato, che la sua struttura ha ricevuto 30 corpi. Mohammed Saleh, direttore ad interim dell'ospedale Al-Awda di Jabalia, ha invece affermato che il suo ospedale ha ricevuto cinque corpi e sta curando "piu' di 75 feriti" nei raid. "L'occupazione israeliana ha bombardato la casa accanto alla miniera mentre i suoi residenti erano all'interno", ha testimoniato Youssef al-Sultan, residente di Beit Lahia, riferendo di "attacchi aerei, fuoco di artiglieria e attacchi di droni". "C'e' un'enorme ondata di sfollati civili. Paura e panico ci attanagliano nel cuore della notte", ha aggiunto il residente palestinese.

Rubio: "Usa preoccupati per situazione umanitaria a Gaza"

Il segretario di Stato Usa Marco Rubio ha dichiarato che gli Stati Uniti sono "preoccupati" per la situazione umanitaria a Gaza. "Non siamo immuni o in alcun modo insensibili alle sofferenze della popolazione di Gaza, e so che qui ci sono opportunità per fornire loro aiuto", ha detto dopo l'incontro dei ministri degli Esteri della Nato in Turchia, rispondendo a una domanda della Bbc, se l'amministrazione Trump continuasse a sostenere pienamente la natura dell'azione militare di Israele, data la portata dei recenti attacchi israeliani e dei bombardamenti degli ospedali. 

Hamas: "Raid Idf su Gaza, 50 morti nella notte" (2)

"Il numero di martiri uccisi nei bombardamenti israeliani contro abitazioni civili nella Striscia di Gaza settentrionale tra mezzanotte e questa mattina presto è salito a 50... Le nostre squadre stanno ancora lavorando in quelle zone", ha dichiarato all'agenzia di stampa Afp un funzionario della Protezione civile, Mohammed al-Mughayyir.

Hamas: "Raid Idf su Gaza, 50 morti nella notte"

La Protezione civile di Gaza gestita da Hamas afferma che 50 persone sono state uccise negli attacchi israeliani nella Striscia dopo la mezzanotte. 

Parolin: "Non credo ci siano condizioni per incontro qui"

Il Vaticano come luogo di incontro per il Medio Oriente? "E' una situazione diversa. Noi siamo sempre disposti a facilitare. Ma non mi pare di siano le condizioni per un incontro qui". Così il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin a margine di un evento all'Augustinianum.

Parolin: "Mediazione per Gaza? Non mi pare ci siano condizioni a livello di S. Sede"

Il Papa ha offerto una mediazione per aiutare la pace in Ucraina. “In concreto - osserva il segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin- credo significhi mettere a disposizione la  S. Sede per un incontro tra le due parti,  che le due parti si incontrino e perlomeno si parlino , quindi è più che altro una disponibilità di luogo. Noi siamo disponibili. La Santa Sede potrebbe essere un luogo molto indicato con tutte le discrezioni del caso”. Diverso - dice Parolin ai margini di un evento a Roma - il discorso  per il Medio Oriente: “E' diversa la situazione:  noi siamo sempre disposti a facilitare, adesso questo aiuto può prendere forme diverse. Non è detto sia una mediazione in senso stretto, possono essere dei buoni uffici. Per Gaza non mi pare ci siano le condizioni per un incontro a livello di S. Sede". 

Rubio: "Teheran è a un passo dall'atomica, troppo vicini"

"Sono sul punto di avere un'arma nucleare. Se decidessero, potrebbero farlo molto rapidamente. Se accumulassero una quantità sufficiente di quel 60% (di uranio) arricchito, potrebbero arrivare molto rapidamente fino al 90%. Questo è il pericolo che corriamo. Questa è l'urgenza". Lo ha detto il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, in un'intervista a Fox News. "Sono molto vicini, troppo vicini" a "un'arma nucleare", ha aggiunto dopo quattro round di colloqui tra rappresentanti di Usa e Iran incentrati sul dossier nucleare iraniano. 

Forum ostaggi: "Israele intensifica guerra, è a poche ore da occasione persa del secolo"

Secondo l'Hostages and Missing Families Forum, Israele è a poche ore dall'"occasione persa del secolo", poiché intensifica le operazioni nella Striscia di Gaza invece di raggiungere un accordo per la restituzione degli ostaggi e unirsi alle iniziative diplomatiche guidate dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. "Le famiglie degli ostaggi si sono svegliate questa mattina con il cuore pesante e grande paura per le notizie di attacchi intensificati nella Striscia e per l'avvicinarsi della fine della visita del presidente Trump nella regione", si legge in una nota del forum.

"Un'occasione storica persa: un clamoroso fallimento israeliano. Il tentativo di bloccare le proposte sul tavolo sarà ricordato per tutta la vita", si legge nella dichiarazione. "Queste sono ore cruciali, ore che determineranno il futuro dei nostri cari, il futuro della società israeliana e il futuro del Medio Oriente. Esortiamo il primo ministro e il presidente degli Stati Uniti a raggiungere una svolta", afferma il forum, avvertendo che il tempo sta per scadere.

Tregua Israele-Hamas, chi sono gli ostaggi liberati finora

L'accordo per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza è scattato il 19 gennaio. Durante la prima delle tre fasi sono in tutto 33 le persone riconsegnate allo Stato ebraico (anche se quelle vive sono 25). In cambio vengono liberati centinaia di prigionieri palestinesi. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. DI CHI SI TRATTA

Donald Trump in vista negli Emirati: “L'accordo con l’Iran sul nucleare è vicino”

L'accordo finale tra gli Stati Uniti e l’Iran sembra essere a portata di mano. Almeno è questo quello che ritiene Donald Trump, che vede il traguardo di un’intesa sul nucleare all’orizzonte: “È molto vicina”, Teheran "in un certo senso" ha accettato i termini dell’accordo, ha detto il presidente americano senza però entrare in ulteriori dettagli. La Casa Bianca ha presentato all'Iran durante l'ultimo round di negoziati una proposta di accordo, e il ministro degli esteri Iraniano, secondo alcune indiscrezioni, l'ha portata con sé a Teheran per consultazioni con la guida suprema Ali Khameni e il presidente Masoud Pezeshkian. LEGGI L'ARTICOLO

Media: "26 morti nei bombardamenti israeliani a Gaza"

Continuano i raid di Israele su Gaza, con il nord dell'enclave palestinese sotto intenso attacco nelle ultime ore. Al Jazeera riferisce che almeno due persone sono state uccise dai bombardamenti dell'artiglieria israeliana contro le aree che ospitano sfollati palestinesi a Beit Lahiya. Gli attacchi israeliani hanno ucciso un totale di 26 palestinesi dalla mezzanotte (ora locale), secondo quanto riferito da fonti mediche all'emittente del Qatar.

Pesanti raid Israele a Gaza nella notte, 54 morti

Diversi attacchi aerei israeliani hanno colpito nella notte la città di Khan Yunis, a sud della Striscia di Gaza, uccidendo più di 50 persone. Si tratta della seconda notte consecutiva di pesanti bombardamenti israeliani sulla Striscia, mentre un altro attacco aereo nel nord del territorio palestinese ha causato la morte di oltre una dozzina di persone. Lo hanno riferito le autorità secondo quanto riporta Haaretz. Un cameraman dell'Associated Press a Khan Younis ha contato 10 attacchi aerei sulla citta' nella notte e ha visto numerosi corpi portati all'obitorio dell'ospedale Nasser della città. L'obitorio dell'ospedale ha confermato che 54 persone sono state uccise. Tra le vittime c'è anche un giornalista che lavorava per la rete televisiva qatariota Al Araby TV, ha annunciato l'emittente sui social media affermando che il reporter, Hasan Samour, è stato ucciso insieme a 11 membri della sua famiglia in uno degli attacchi a Khan Younis. L'esercito israeliano non ha rilasciato dichiarazioni immediate sugli attacchi.

Haaretz: "Almeno 54 persone uccise a Gaza dalla mezzanotte"

Almeno 54 persone sono state uccise a Gaza dalla mezzanotte a causa dei pesanti bombardamenti israeliani in tutta la Striscia di Gaza. In particolare, le Idf hanno colpito Jabalya e Beit Lahiya, nel nord dell'enclave, dove le Idf hanno assediato una scuola che è stata recentemente riconvertita in rifugio per i palestinesi sfollati, dove i militari hanno effettuato numerosi arresti. Lo riporta Haaretz. 

Si segnalano bombardamenti e attacchi ad Al Qarara, a nord di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale, nonché attacchi contro tende nella zona occidentale della città.

Medioriente, nuovi raid israeliani a gaza, oltre 100 morti in 24 ore

I raid israeliani vanno avanti e hanno fatto ieri più di 100 morti a Gaza. E mentre Donald Trump continua a ribadire i suoi progetti per la Striscia, secca è la replica di Hamas: 'Gaza non è in vendita". Human Rights Watch definisce "strumento di sterminio" il blocco degli aiuti da parte di Israele. Della guerra nella Striscia ha parlato anche il presidente francese Emmanuel Macron nella sua prima telefonata con Papa Leone XIV. Rubio alla Bbc ribadisce la 'preoccupazione' degli Stati Uniti per la situazione umanitaria a Gaza. Oggi una delegazione di parlamentari del Pd, M5S e AVS che fanno parte dell'intergruppo parlamentare per la pace tra Israele e Palestina, si recherà nella striscia di Gaza.

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