Introduzione
L'accordo finale tra gli Stati Uniti e l’Iran sembra essere a portata di mano. Almeno è questo quello che ritiene Donald Trump, che vede il traguardo di un’intesa sul nucleare all’orizzonte: “È molto vicina”, Teheran "in un certo senso" ha accettato i termini dell’accordo, ha detto il presidente americano senza però entrare in ulteriori dettagli.
La Casa Bianca ha presentato all'Iran durante l'ultimo round di negoziati una proposta di accordo, e il ministro degli esteri Iraniano, secondo alcune indiscrezioni, l'ha portata con sé a Teheran per consultazioni con la guida suprema Ali Khameni e il presidente Masoud Pezeshkian.
Quello che devi sapere
La posizione dell’Iran
In questo momento da parte dell'Iran non è ancora arrivata alcuna risposta ufficiale. In un’intervista rilasciata a Abc, Ali Shamkhani - che è un consigliere dell’ayatollah Khamenei - ha però lasciato intendere che l'Iran potrebbe prendere in considerazione la possibilità di rinunciare alle scorte di uranio altamente arricchito, a condizione che gli Stati Uniti procedano con una revoca sostanziale delle sanzioni economiche in vigore.
Per approfondire: Trump sull'Iran: "Accordo o faremo saltare in aria le centrifughe nucleari"
Teheran: “Nessun divieto a presenza aziende Usa”
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha poi dichiarato che Teheran non si oppone alla presenza di aziende statunitensi, anche nei settori chiave del petrolio e del gas: "Non abbiamo alcun divieto sulla presenza economica delle aziende americane in Iran", ha affermato, sottolineando che il blocco degli investimenti "è stato imposto dagli stessi Stati Uniti". "Se le aziende americane desiderano investire nell’economia iraniana, gli Stati Uniti devono revocare le sanzioni primarie", ha aggiunto.
La proposta degli Stati Uniti
I contenuti della proposta degli Stati Uniti all’Iran non sono stati resi noti, ma Donald Trump senza molti giri di parole ha chiarito quale è il punto principale: "Voglio che abbiano successo e diventino un grande Paese ma non possono avere un'arma nucleare, è molto semplice. Non c'è bisogno che vi dia 30 pagine di dettagli, basta una frase: non possono avere l'arma nucleare", ha spiegato, osservando come con l'avvicinarsi dell'intesa un attacco americano all'Iran può essere evitato.
L’incontro con le truppe Usa in Qatar
Il presidente degli Stati Uniti, prima di lasciare il Qatar, ha anche avuto un incontro con le truppe americane alla base di Al Udeid, appena fuori Doha. Ai soldati presenti il presidente ha assicurato di voler mettere fine alle guerre, ha promesso un aumento degli stipendi ed è tornato a ribadire che la Seconda Guerra Mondiale è stata vinta grazie agli Stati Uniti. Dopo un intervento di 48 minuti, Trump ha lasciato il palco sulle note di YMCA, cantata anche dai soldati americani.
Le tappe del viaggio di Trump
E così, dopo le tappe in Arabia Saudita e Qatar, il presidente degli Stati Uniti è volato ad Abu Dhabi dove è stato ricevuto dal presidente degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan. Con lui Trump ha visitato la Grande Moschea, una delle maggiori al mondo: "È bellissima. Questa è una cultura incredibile. È la prima volta che la chiudono per un giorno, e lo hanno fatto in onore degli Stati Uniti. È un grande tributo", ha commentato, definendo il suo viaggio nel Golfo “straordinario" e mettendo l'accento sui "migliaia di miliardi di dollari di investimenti raccolti per il nostro Paese" in soli quattro giorni.
I dettagli degli accordi commerciali
Donald Trump ha parlato di “cifre mai viste prima", e ha stimato che la sua visita nel Golfo potrebbe tradursi in accordi per "4mila miliardi di dollari", di cui 1.400 dagli Emirati Arabi Uniti in dieci anni. "Abbiamo una relazione speciale: saremo vostri amici e partner. I nostri paesi lavoreranno insieme", ha detto Donald Trump al presidente degli Emirati poco prima della cena al palazzo reale.
Il peso delle intese sulla tecnologia
Del resto gli accordi commerciali sono stati al centro della visita del presidente degli Stati Uniti nei paesi del Golfo, e hanno riguardato tutti i settori, dalla difesa all'aviazione, passando per la tecnologia. Ed è proprio quest'ultimo comparto che sta però creando problemi all'interno dell'amministrazione.
I timori all’interno dell’amministrazione Usa
La corsa di Donald Trump a stringere accordi in tema di intelligenza artificiale con i paesi del Medio Oriente ha infatti innervosito i falchi del governo, preoccupati dalla possibilità che le intese mettano a rischio la sicurezza nazionale e gli interessi economici americani. I timori si concentrano soprattutto sull’eventualità che gli accordi vadano a beneficio della Cina. Paure che si stanno traducendo nell'elaborazione di piani dietro le quinte per rallentare e mettere un freno l’attuazione delle intese annunciate.
Per approfondire: Medioriente, Trump in Arabia Saudita: “A Riad aggiunti 1.000 miliardi di investimenti”
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